A cura di Rosa Raneri

“Anarchismo”. Indici completi 1975-1994

    Nota introduttiva

  Serie prima

    ANNATA 1975

      Numero Uno

      Numero Due

      Numero Tre

      Numero Quattro-Cinque

      Numero Sei

    ANNATA 1976

      Numero Sette

      Numero Otto

      Numero Nove

      Numero Dieci-Undici

      Numero Dodici

    ANNATA 1977

      Numero Tredici

      Numero Quattordici

      Numero Quindici

      Numero Sedici-Diciassette

      Numero Diciotto

    ANNATA 1978

      Numero Diciannove

      Numero Venti

      Numero Ventuno

      Numero Ventidue

      Numero Ventitre-Ventiquattro

    ANNATA 1979

      Numero Venticinque

      Numero Ventisei-Ventisette

      Numero Ventotto

      Numero Ventinove

  Serie seconda

    ANNATA 1980

      Numero Trenta

      Numero Trentuno

      Numero Trentadue

    ANNATA 1981

      Numero Trentatre

      Numero Trentaquattro

      Numero Trentacinque

      Numero Trentasei

      Numero Trentasette

      Numero Trentotto

    ANNATA 1982

      Numero Trentanove

  Serie terza

    ANNATA 1983

      Numero Quaranta

      Numero Quarantuno

    ANNATA 1984

      Numero Quarantadue

      Numero Quarantatre

      Numero Quarantaquattro

  Serie quarta

    ANNATA 1985

      Numero Quarantacinque

      Numero Quarantasei

      Numero Quarantasette

      Numero Quarantotto

      Numero Quarantanove

  Serie quinta

    ANNATA 1986

      Numero Cinquanta-Cinquantuno

      Numero Cinquantadue

      Numero Cinquantatre-Cinquantaquattro

      Numero Cinquantacinque

  Serie sesta

    ANNATA 1987

      Numero Cinquantasei

      Numero Cinquantasette

      Numero Cinquantotto

    ANNATA 1988

      Numero Cinquantanove

      Numero Sessanta

      Numero Sessantuno

      Numero Sessantadue

    ANNATA 1989

      Numero Sessantatre

      Numero Sessantaquattro

    ANNATA 1990

      Numero Sessantacinque

    ANNATA 1991

      Numero Sessantasei

  Serie settima

      Numero Sessantasette

    ANNATA 1992

      Numero Sessantotto

      Numero Sessantanove

      Numero Settanta

    ANNATA 1993

      Numero Settantuno

      Numero Settantadue

  Serie ottava

    ANNATA 1994

      Numero Settantatre

      Numero Settantaquattro

  Indice analitico

    Autori, Giornali, Organizzazioni, Industrie

    Indicazioni geografiche

    Elenco per ordine alfabetico dei libri recensiti

Nota introduttiva

Per circa un ventennio, dal 1975 al 1994, la rivista bimestrale “Anarchismo”, attraverso articoli analitici, documenti e recensioni, ha contribuito teoricamente e praticamente al dibattito di quegli anni, anni in cui si pensava con logica certezza imminente uno sbocco rivoluzionario. Il capitalismo e lo Stato sono invece usciti indenni dalle forti contraddizioni economiche sviluppatesi alla fine degli anni Settanta e agli inizi degli anni Ottanta, e ciò è stato possibile grazie l’avvento della telematica. Questo tipo particolare di ristrutturazione economica, basato sulle nuove forme di robotizzazione, ha fatto sì che il settore produttivo terziario assorbisse la manodopera licenziata dai settori primario e secondario dove le lotte aggressive, guidate dalle strutture rivoluzionarie di classe, avevano reso troppo alto il costo del lavoro.

“Anarchismo” ha portato avanti nel movimento rivoluzionario di quegli anni e degli anni più recenti un discorso progettuale orientato verso la conflittualità permanente, l’autonomia dell’azione e l’attacco. Le piccole azioni d’attacco diffuse nel territorio hanno rappresentato, e continuano a costituire ancora oggi, una proposta di metodo per chi, spinto da una situazione di oppressione e di malessere, decida autonomamente di insorgere rifiutando di delegare la realizzazione pratica di questo bisogno ad una qualsiasi struttura autoritaria, istituzionale o supposta rivoluzionaria.

L’approccio analitico di “Anarchismo” è quindi di tipo conflittuale e relazionale. Esso ritiene che la realtà sia comprensibile solo attraverso lo scontro di classe, e che quest’ultimo possa essere progettato solo tenendo conto del significato che il dominio, di volta in volta, assume nei suoi molteplici aspetti: la produzione economica, la produzione di pace sociale, la legittimazione di se stesso.

Il presente indice di “Anarchismo”, facilitando la consultazione del vasto materiale a disposizione, evidenzia nel contempo un metodo di ricerca, cioè di penetrazione della realtà.

La realtà che oggi stiamo vivendo, sostituitasi al vecchio autoritarismo senza mutarne nella sostanza metodi e fondamenti dell’economia e dell’istituzione statale, appare mediocremente razionale, flessibile, permissiva.

Con l’avvento della telematica sembra ormai chiudersi il cerchio delle possibilità di ribellione da parte degli sfruttati, chiamati adesso in prima persona a partecipare alla codificazione della propria vita, interagendo via cavo con gli organismi preposti al controllo dei gusti, del disagio sociale, del passatempo. Il linguaggio viene via via ridotto, banalizzato, immiserito e con esso anche la capacità di comprensione delle nuove condizioni in cui continuiamo a muoverci trascinando pesanti catene. Ma le conclusioni pessimistiche non fanno per noi.

Compito di chi ha a cuore la propria libertà, intesa non come difesa delle piccole conquiste quotidiane ma come continua sperimentazione di sé, come fatto relazionale e conflittuale, è quello di acquisire un metodo per comprendere e agire, prendendo in mano la propria vita senza lasciare che sia di volta in volta il corso degli eventi a decidere.

Uno strumento, dunque, questa raccolta, strumento che potrebbe restare mummificato fra le elucubrazioni di sociologi e cultori del patrimonio storico, ma che, diversamente impiegato, può entrare nel flusso della vita trasformandosi in arma per la rivolta.

L’approfondimento teorico e la percezione del desiderio sono in stretta simbiosi alla possibilità di sperimentare nei fatti ciò di cui si è compresa l’importanza. Concetti come quelli di affinità, informalità, lotta intermedia, cominciano ad essere sentiti come significativi quando si comprende l’esigenza di uscire dalla dimensione della rivolta sostanzialmente autoreferente e restrittiva, per aprirsi al campo relazionale.

In fondo lo sforzo esistenziale di ogni uomo di prendere in mano la propria vita e di darle un senso è sempre legato all’intuizione dell’istante, al bisogno di sognare, di “tenere l’infinito nel cavo della mano – e l’eternità in un’ora di vita”; e questa sua ricerca è un movimento danzante in cui i sensi e l’intelletto non possono non tenersi per mano.

Rosa Raneri

Serie prima

ANNATA 1975

Numero Uno

Titolo: Editoriale

Autore: La Redazione [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 1-2

Necessità di un nuovo strumento di analisi anarchica che prenda le mosse dall’esperienza di “Sinistra Libertaria” e che conduca avanti quello che quel giornale non era riuscito a fare, fra l’altro a causa della repressione con la quale fu immediatamente colpito. “Anarchismo” vuole quindi essere un punto di riferimento per tutti i compagni che vogliono uscire dall’apatia dei fogli periodici tradizionali, come pure dal patetico fallimento di quei fogli che con tanta buona volontà si presentavano, all’inizio, come una nuova soluzione.


Titolo: Crisi economica e possibilità rivoluzionarie

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 3-10

Premesse metodologiche contrarie a qualsiasi meccanismo, sia pure contemperato e illuminato. Condanna dell’eclettismo e inconsistenza del determinismo classico di tipo kropotkiniano, almeno alla luce delle trasformazioni della società attuale. La crisi del capitalismo. Il capitale non è un insieme di cose, ma un rapporto sociale. Le lotte dei lavoratori e la crisi del capitale. La questione meridionale. Inapplicabilità dello schema marxista. Occupazione delle fabbriche e utilizzo delle lotte da parte dei padroni per il loro tornaconto. Il ruolo di recupero del PCI. L’effettiva potenzialità rivoluzionaria non corrisponde mai al potenziale rivoluzionario di una classe. Partire dalla classe più diseredata. Inapplicabilità di ogni modello dialettico.


Titolo: Parole e realtà

Autore: Antonio Téllez

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 11-15

Il nostro vocabolario giornaliero è pieno di parole che hanno perduto ogni significato originario. Così per i termini “democrazia” e “libertà”. Un altro è “terrorismo” con cui gli Stati etichettano il compito di chi vuole combattere la violenza da loro esercitata. Per esercitare il proprio diritto alla vita, l’unica possibilità è la disobbedienza dell’individuo, la qual cosa pone quest’ultimo “fuori della legge” in modo permanente.


Titolo: Estetica anarchica

Autore: André Reszler

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 16-21

L’estetica anarchica è uscita dalla riflessione dei fondatori del pensiero anarchico moderno. Essa riflette il pluralismo fecondo delle differenti correnti del pensiero libertario. Rifiuto quindi dell’arte assolutista. La società è perduta, dice Proudhon, se si lascia guidare dall’artista. Si abbia paura quindi della “grande arte” per il potere reale e potenziale che nasconde sotto le sue creazioni. Il presentimento di un’arte sconosciuta. Secondo Hebert Read l’arte è l’affermazione della vita contro la morte delle forme, dei cliché, dell’ordine. E il poeta è l’agente della distruzione sociale.


Titolo: Per un superamento delle miopie ideologiche

Autore: Tito Pulsinelli

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 22-24

La redazione, pur non condividendo le affermazioni marxiane contenute nel presente articolo, ritiene che la lettura di esso possa contribuire ad aprire un dibattito che riesca ad approfondire il gravissimo problema del rapporto anarchismo-marxismo. In modo particolare occorrerà approfondire in futuro l’analisi teorica sui fondamenti del marxismo, i legami che intercorrono tra autoritarismo leninista e teoria marxista in generale (quindi compresa la teoria economica), l’inquinamento marxista (inquinamento spesso acritico) della nostra cultura.


Titolo: Ricardo Flores Magón e la rivoluzione messicana

Autore: Piero Ferrua

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 25-37

Magón è uno dei protagonisti della rivoluzione messicana. Fondatore della Junta Organizadora del Partido Liberal Mexicano nel 1905, Magón vi sostiene le tesi anarchiche, pur restando all’interno di un partito fortemente strutturato. Nel 1906 scoppierà la rivoluzione che avrà come tesi di fondo proprio quelle sostenute da Magón e non dall’altro leader del partito liberale: Juan Sarabia. Rapporti con Madero. Rapporti con Zapata. Influenzato dal Magón Zapata scrive: “Il popolo ha constatato che con o senza elezioni, con la dittatura porfirista o con la democrazia maderista, con la stampa imbavagliata o con la libertà di stampa, sempre e in ogni modo, esso continua a ruminare le sue amarezze”.


Titolo: Abbasso il lavoro (Note teoriche ad uso dei proletari)

Autore: “4 millions des Jeunes travailleurs”

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 38-41

Non siamo missionari, non promettiamo il paradiso, né l’immortalità, e neppure la fine di ogni sofferenza e di ogni conflitto. Non siamo dei politici, né dei bottegai, non pretendiamo che si riesca a cambiare la vita con un’elezione o con un biglietto da mille lire. Ma non siamo neanche utopisti. Quando parliamo di abolizione del lavoro, non facciamo altro che esprimere teoricamente le ragioni di un movimento che sta crescendo sotto i nostri occhi in uno sciopero selvaggio o in una sommossa.


Titolo: La rivoluzione dal basso

Autore: Daniel Guérin

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 42-50

Il problema rivoluzionario si può riassumere in tre domande: a) Nel periodo della lotta rivoluzionaria quali dovrebbero essere le parti rispettive della spontaneità e della coscienza, delle masse e della direzione? b) Una volta rovesciato l’antico regime d’oppressione, quale forma d’organizzazione politica o amministrativa bisogna sostituire a quella abbattuta da poco? c) Infine, da chi e come dovrà essere amministrata l’economia dopo l’abolizione della proprietà privata? Il lavoro di Guérin affronta quindi il rapporto tra spontaneità e coscienza nella lotta rivoluzionaria, il problema del potere, il problema della gestione dell’economia.


Titolo: Nota redazionale

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 50-52

La tesi di Guérin parte da un progressivo deperimento della macchina statale dopo la rivoluzione (Lenin), macchina lasciata in piedi perché utile, anzi indispensabile, per continuare la lotta contro la reazione. Al contrario, assioma dell’anarchismo è che la scelta dei mezzi condiziona i fini. Quindi, il lasciare in piedi la macchina statale condiziona il fine buono (deperimento ed estinzione dello Stato) e lo porta verso la sua naturale conclusione (rafforzamento).


Titolo: G. Cerrito, Il ruolo della organizzazione anarchica. L’efficientismo organizzativo, il problema della minoranza, il periodo transitorio, classismo e umanesimo, Catania 1973. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 53-56


Titolo: [Senza autore], La Comune di Parigi. Materiali per la formazione politica a cura della “commissione nazionale scuole quadri” di Lotta Continua, Roma s.d. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 56-57


Titolo: Alfredo M. Bonanno, Astensionismo elettorale anarchico. Arma del proletariato per la Rivoluzione sociale, Ragusa 1974. [Recensione]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagina 57


Titolo: Conferenza stampa del 10 novembre 1974 per la morte di Holger Meins [del gruppo Baader-Meinhof]. [Documento]

Autore: * [Siegfried Haag] [avvocato]

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 58-61


Titolo: Conferenza stampa del 21 novembre 1974 [riguarda la condizione di salute dei detenuti politici Wolfgang Grundmann e Klaus Jünschke]. [Documento]

Autore: Marie-Louise Becker [avvocato]

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 61-63

Titolo: Comunicato stampa del 18 novembre 1974 dal carcere di Stoccarda-Stammheim. Dichiarazione di solidarietà. [Documento]

Autore: Ottanta detenuti del carcere penale di Stoccarda-Stammheim

Serie prima – anno 1975 – numero 1 – pagine 63-64

Numero Due

Titolo: Critica del sindacalismo

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1975 – numero 2 – pagine 65-96

L’analisi della funzione e degli scopi del sindacalismo non soltanto di oggi ma anche di quello delle origini. I programmi concreti alla fine degli anni Settanta. Le critiche tradizionali. Sindacalismo e capitalismo vecchio e nuovo. I limiti del sindacalismo rivoluzionario. I limiti dell’anarcosindacalismo. Il sindacalismo e la fase pre-rivoluzionaria. I sindacati dopo la rivoluzione. I nuclei produttivi di base. Gli elementi che li caratterizzano: la lotta, l’organizzazione, l’informazione.


Titolo: Due documenti sulla fine della guerra civile spagnola

Autore: Antonio Téllez

Serie prima – anno 1975 – numero 2 – pagine 97-105

Una lettera e una narrazione degli ultimi giorni della base navale di Cartagena che gettano una ulteriore luce sulla sconfitta del popolo spagnolo alla quale collaborò attivamente il Partito Comunista Spagnolo con la sua politica di “meglio perdere la guerra che tollerare la rivoluzione”, secondo la frase dell’anarcosindacalista José García Pradas.


Titolo: Interrogations. Rivista trimestrale di ricerche anarchiche, Dicembre 1974, n. 1. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 2 – pagine 106-107


Titolo: André Reszler, L’estetica anarchica: da Bakunin, Wagner, Wilde, Proudhon, a Sorel, Marcuse, Debuffet, Cage, Milano 1975. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 2 – pagine 108-109


Titolo: G.E. Simonetti, Contro l’ideologia del politico (Alcune osservazioni sulla critica radicale e i suoi abusi. Abbozzo lemmatico), Milano 1974. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 2 – pagina 109


Titolo: Bollettino del C.D.A. (Centro di documentazione anarchica), Istituto italiano di storia sociale, Roma, s.d. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 2 – pagina 109


Titolo: Corte di Assise di Salerno convocata in Vallo della Lucania. Sentenza dell’11 luglio 1974. Procedimento contro Giovanni Marini. [Documento]

Autore: Giuseppe Fiengo [magistrato]

Serie prima – anno 1975 – numero 2 – pagine 110-120


Titolo: Motivi di Appello per Giovanni Marini. [Documento]

Autore: * [Giuliano Spazzali, avvocato]

Serie prima – anno 1975 – numero 2 – pagine 121-128

Numero Tre

Titolo: [Nota redazionale a] Portogallo: lotta di classe e prospettive libertarie

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagina 129

Introduzione ad alcuni articoli sulla situazione portoghese.


Titolo: Portogallo: lotta di classe e prospettive libertarie

Autore: Charles Reeve

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 129-142

L’analisi della cosiddetta rivoluzione portoghese analizza gli avvenimenti non lasciando spazio a quelle “teorie gradualiste” secondo cui una fase democratico-borghese è da preferirsi al ciclo fascista. Reeve evidenzia la continuità esistente fra le due fasi, ossia come il Capitale continui il suo dominio rammodernando le “vesti” politiche, ossia razionalizzando il suo apparato statuale, chiamando i riformisti di ogni risma a farne parte con il compito specifico di controllare il movimento dei lavoratori, contenendo il conto che quest’ultimo avrebbe presentato al potere dopo 50 anni di “capitalismo colonialistico”. Nonostante tutto ciò, il proletariato portoghese ha dato vita a lotte radicali che hanno stupito solo i più disattenti. Nel lavoro di Reeve ci sono quindi tre elementi importanti: a) Oltre la politica: i lavoratori in lotta; b) La funzione dell’esercito e le sue responsabilità golpiste; c) Lo sciopero degli operai della Timex.


Titolo: L’alternativa proletaria: l’autonomia dei nuclei produttivi di base

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 143-153

Di fronte alla coalizione dei partiti riformisti, dei sindacati e dei padroni non resta altro che l’alternativa proletaria, cioè passare sopra le costruzioni burocratiche controrivoluzionarie e dare vita all’autonomia di quegli elementi minimi di base che sono i nuclei produttivi. Questi nuclei non devono essere confusi con l’azienda, con la fabbrica, con l’officina, ma il loro concetto deve allargarsi alla visione globale della fabbrica, del quartiere, della scuola e della campagna. Il primo elemento di questa svolta deve pertanto essere l’autonomia della classe lavoratrice. Essenziale anche il ruolo della minoranza agente che deve approfondire e fare giungere all’evidenza rivoluzionaria i rapporti interni alla classe lavoratrice.

Titolo: Come e perché abbiamo ucciso Carrero Blanco. L’operazione Orco

Autore: Julen Agirre

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 154-157

Si tratta dell’intervista condotta da Agirre con il Commando Txikia dell’ETA (Euskadi Ta Askatasuna) autore dell’uccisione di Carrero Blanco, dove si chiariscono i motivi e le tecniche dell’attentato.


Titolo: I quattro comunicati dell’ETA

Autore: Euskadi Ta Askatasuna E.T.A.

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 157-158

Comunicati del 20, 22, 26 e 28 dicembre 1973, con i quali l’ETA si assume la responsabilità dell’attentato che il 20 dicembre aveva causato la morte di Luis Carrero Blanco, presidente del governo spagnolo fascista in carica di Francisco Franco.


Titolo: Dichiarazione di Agosto. A tutti i rivoluzionari, ai democratici, agli antifascisti di Euskadi e del mondo intero

Autore: Commando “Txikia” dell’Organizzazione ETA (Euskadi Ta Askatasuna)

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 159-162

Gli argomenti trattati in questa dichiarazione concernono: a) Euskadi è un popolo in lotta per la sua liberazione nazionale e sociale; b) L’Eta intende assumere e risolvere la doppia problematica della classe dei lavoratori baschi; c) Chi sono i nostri alleati come classe lavoratrice basca.


Titolo: Documento del Commando “Txikia”

Autore: Commando “Txikia” dell’Organizzazione ETA (Euskadi Ta Askatasuna)

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 162-170

Esame delle più significative prese di posizione della stampa internazionale sull’operazione “Orco”, così denominata dall’aspetto veramente ripugnante della faccia di Carrero Blanco. In questo documento l’ETA affronta un’analisi dei suoi punti di vista riguardanti la violenza rivoluzionaria.


Titolo: Estratto del “Bollettino d’Informazione” n. 7/74 della polizia spagnola diretto alla PIDE (polizia politica portoghese)

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 170-172

Durante l’assalto al quartiere generale della polizia politica portoghese (PIDE), al momento della caduta del regime fascista, fu trovato, in un armadio segreto del Direttore, il bollettino informativo qui pubblicato concernente aspetti tecnici fondamentali riguardanti l’esecuzione dell’attentato.


Titolo: Nota redazionale

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 172-173

La lotta di liberazione nazionale in molte parti del mondo è oggi una realtà che non può essere trascurata. Il dramma del popolo palestinese, la lotta dei Baschi e quella dell’Irlanda del Nord, i movimenti rivoluzionari dell’America Latina, ripropongono continuamente il problema.


Titolo: Alcune note sulla controcultura

Autore: Giuseppe Rosso

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 174-177

Tratta del movimento contro-culturale in America alla fine degli anni Sessanta. Definizione di mistica. Il libertino come eroe. Parossismo ed intossicazioni. Unisex modo. Ruolo delle inibizioni. Piacere dell’austerity. Pseudo amori e piccoli amori. Processo di disumanizzazione e utile passione dell’uomo.


Titolo: Gruppo Comunisti Internazionali Olandesi (G.I.K.H.), Principi fondamentali di produzione e di distribuzione comunista, Milano 1974. [Recensione]

Autore: A.M.B. [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 178-181


Titolo: Centro comunista ricerche sulla autonomia proletaria, Lotta di classe e organizzazione territoriale. Materiale per l’intervento n. 2, Gennaio 1975, Milano 1975. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagina 181


Titolo: Cronologia dei fatti relativi al G.A.R.I. (Gruppi d’Azione Rivoluzionaria Internazionalista). [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 182-186


Titolo: Dichiarazione riguardante il rapimento del banchiere spagnolo A. Suarez. [Documento]

Autore: Gruppi d’azione rivoluzionaria internazionalista

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 186-187


Titolo: Comunicato stampa di solidarietà con il GARI. [Documento]

Autore: Gruppi autonomi

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagina 187


Titolo: Due comunicati dei rapitori di Suarez. [Documento]

Autore: G.A.R.I.

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 187-188


Titolo: Due comunicati riguardanti gli arresti dopo il rilascio di Suarez. [Documento]

Autore: Gruppo di solidarietà internazionalista Puig Antich

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 188-189


Titolo: Due comunicati relativi all’arresto di compagni del GARI. [Documento]

Autore: Comitato “Per un’amnistia generale”

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 189-190


Titolo: Due Lettere dalla prigione degli accusati del GARI. [Documento]

Autore: I prigionieri facenti parte del GARI

Serie prima – anno 1975 – numero 3 – pagine 190-192

Numero Quattro-Cinque

Titolo: Il coraggio delle proprie azioni

Autore: “Collettivo redazionale” [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 193-194

Il presente documento è diretto all’attenzione sia di quei gruppi che vengono, come noi, attaccati dalla maligna erba della smania del corridoio, sia di tutti quei compagni che si sentono “suggerire” critiche o apprezzamenti nei riguardi di un altro compagno.


Titolo: Guerra di classe

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 195-207

Analisi della guerra civile in corso in Italia a metà degli anni Settanta. La violenza dei padroni e dei loro servi. Le forme indirette della violenza dei padroni e dei loro servi. La difesa proletaria. Le tattiche delle minoranze agenti “fuorilegge”. Le critiche alle esperienze di lotta armata.


Titolo: L’indomani della LIP

Autore: “Gruppo di ricerche sull’autogestione” [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 208-209

Non vediamo un vero e proprio salto di qualità tra l’autogestione (rivoluzionaria e produttiva) delle lotte e il progetto rivoluzionario della distruzione del lavoro, perché ambedue si dirigono verso la costruzione della futura società.


Titolo: Cronologia

Autore: “Gruppo di ricerche sull’autogestione” [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 209-211


Titolo: LaLIPriveduta e corretta

Autore: “La lanterne noire”

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 211-213

Pur non avendo sviluppato una critica del lavoro e dei suoi oggetti, la lotta della LIP è stata importante perché ha costituito un patrimonio di attitudini e attività collettive che hanno rafforzato l’autonomia della lotta di classe.


Titolo: La conquista dell’informazione

Autore: “Gruppo di ricerche sull’autogestione” [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 214-215

Nel corso dell’occupazione della LIP i lavoratori si impadronirono di uno stock di orologi che, in breve, divenne merce di scambio con un peso grandissimo nello svolgimento della lotta. “Un tesoro di guerra”, come venne definito, di grande valore ma, senza dubbio, molto meno importante dei documenti che vennero trovati negli uffici dell’industria occupata: note, relazioni, lettere, dossier che permisero di prendere realmente coscienza della situazione in cui si trovava l’impresa e di quello che la dirigenza aveva tramato alle spalle dei lavoratori.


Titolo: Alcune riviste francesi [sulla LIP]. [Documento]

Autore: “Utopie”, “Mise au Point”, “Négation”

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 215-217


Titolo: Il M.I.L. (Movimento Iberico di Liberazione) e la resistenza armata in Spagna

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 218-219

Il 3 marzo 1973, il compagno anarchico Salvador Puig Antich, militante del Movimento di Liberazione Iberico, veniva garrottato dagli agenti del capitalismo spagnolo, che lo riteneva responsabile dell’assassinio di un poliziotto, oltre che di assalti ad alcune banche. Tutta l’attività e l’elaborazione teorica del M.I.L. si colloca in quel movimento che si sta diffondendo ovunque e che segna il ritorno in forze della controffensiva proletaria.


Titolo: 1000… 1000. [Settembre 1973 – Dicembre 1973]. [Documento]

Autore: “Gruppo autonomo di lotta - Prigione Modello di Barcellona”

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 219-220


Titolo: Autodissoluzione dell’organizzazione politico-militare M.I.L.

Autore: M.I.L. (Movimento Iberico di Liberazione)

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 220-223

Conclusioni definitive del Congresso del Movimento Iberico di Liberazione. Agosto 1973.


Titolo: Camillo Berneri. Tra la rivoluzione e la trincea

Autore: Edizioni Majo ‘37

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 223-227.

L’inizio della rivoluzione non è che una questione di circostanze. La più piccola scintilla è in effetti una minaccia per il capitalismo. È quello di cui testimonia la lotta quotidiana della classe operaia in Spagna. Come Berneri nel 1937, noi lottiamo nel 1973 per la rivoluzione e per l’organizzazione di classe che la renderà possibile.


Titolo: Conferenza stampa dell’avvocato di Puig Antich. [Documento]

Autore: * [Fernandes Oriol Arau, Avvocato]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 228-233


Titolo: The Angry Brigade (La brigata della collera)

Autore: Jean Weir

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 234-237

Le azioni dell’Angry Brigade si ripartiscono in quattro gruppi: a) La lotta contro l’Industrial Relation act e tutti gli altri progetti economici del governo; b) La lotta della donna; c) L’attacco all’apparato repressivo; d) Il tentativo di intervento presso l’élite industriale. L’Angry Brigade cerca sempre di qualificare l’azione indirizzandosi sia alla massa che all’estrema sinistra.


Titolo: Comunicati. [Documento]

Autore: “Angry Brigade”

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 237-241


Titolo: Cronologia [delle azioni dell’Angry Brigade]

Autore: * [Jean Weir]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 241-243


Titolo: Scheda Volvo

Autore: “Compagni”

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 244-247

La Volvo è all’avanguardia negli anni Settanta per la riorganizzazione del lavoro di fabbrica. Ancora prima dei robot impiega le isole, cioè l’abolizione della catena di montaggio fordista e la sostituzione con piccoli gruppi di operai che partecipano alle decisioni riguardanti i ritmi e la qualità del prodotto.


Titolo: Nota redazionale [a Scheda Volvo]

Autore: T.P. [Tito Pulsinelli]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 247-248


Titolo: Tributo alla memoria di José Lluis Facerías. [Recensione sotto forma di articolo del libro: A. Téllez, La guerrilla urbana. Facerías, Parigi 1974]

Autore: Piero Ferrua

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 249-250


Titolo: Tina Tomasi, Ideologie libertarie e formazione umana, Firenze 1973. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagina 251


Titolo: Organizzazione Anarchica Pugliese, Elezioni e lotta di classe, Bari s.d. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 251-252


Titolo: AA.VV., Ai compagni su: capitalismo, ristrutturazione e lotta di classe, Firenze 1975. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagina 252


Titolo: Dichiarazione [dal Manicomio giudiziario di Aversa]. [Documento]

Autore: Giorgio Panizzari e Giuseppe Albanese

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 253-256


Titolo: Testo integrale dell’ordine di cattura emesso dalla Procura di S. M. Capua Vetere a carico di Giorgio Panizzari e Giuseppe Albanese. [Documento]

Autore: Dott. Ettore Maresca [Procuratore della Repubblica]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 256-257


Titolo: [Comunicato riguardante il] rapimento del politicante tedesco Lorenz. [Documento]

Autore: * [Gruppo “2 Giugno”]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 257-258


Titolo: Processo a Ronald Augustin. [Documento]

Autore: * [D, Domboy e Jean François Blet, avvocati]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 259-261.


Titolo: Lettera dal manicomio criminale di Aversa. [Documento]

Autore: Un gruppo di compagni vittime del sistema violento e repressivo.

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 262-263


Titolo: Lettera dal carcere giudiziario “Ucciardone” di Palermo. [Documento]

Autore: G.E.I.

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 263-264.


Titolo: Lettera dal manicomio criminale di Montelupo. [Documento]

Autore: Franco

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 264-265


Titolo: Una sentenza esemplare. [Documento]

Autore: G. Terzi [Giudice istruttore]

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 265-266


Titolo: Comunicato dei NAP. [Documento]

Autore: Nuclei Armati Proletari

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 266-268

Titolo: Lettera dalla prigione di Wallkill. La lotta armata negli Stati Uniti. [Documento]

Autore: Martin Sostre

Serie prima – anno 1975 – numero 4-5 – pagine 268-271

Numero Sei

Titolo: La Spagna e la rivoluzione

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 273-282

Un’analisi sulla situazione economia e politica della Spagna alla morte di Franco. Chi rifornisce la Spagna. Chi acquista dalla Spagna. La realtà politica. Le concrete possibilità di realizzare un processo rivoluzionario. Il compito della lotta armata rivoluzionaria in Spagna.


Titolo: Autonomia proletaria: il superamento del sindacalismo

Autore: “I compagni delle Edizioni Kronstadt”

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 283-292

Un’analisi che si prefigge il compito di fornire una teoria e una strategia per un intervento rivoluzionario che parta dall’autonomia proletaria. Una proposta utile alle minoranze agenti rispetto ai problemi operai della metà degli anni Settanta. L’organizzazione minima di base permette la nascita di organismi di massa che, pur non comprendendo, per loro natura, tutta la classe in una data realtà, sono strettamente legati alle esperienze di azione diretta.


Titolo: Nota redazionale

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 292-294

La ristrutturazione attuale [primi cenni, di già visibili nel 1975] comporta per prima cosa la possibilità di utilizzare procedimenti automatici di controllo fondati sull’autospinta alla concorrenza tra gruppi diversi. Irretito in quanto classe, isolato nel territorio del quartiere che è il centro nevralgico della vita, tagliato dai contatti con la classe intellettuale in formazione, il proletariato potrebbe ancora una volta superare l’ostacolo dei sindacati e dei partiti, e proporsi, improvvisamente, una strategia organizzativa di tipo rivoluzionario. Però, non basta da sola una forma autogestionaria in quanto, se questa è controllata da chi detiene il potere, il lavoratore non ha risolto alcun problema.


Titolo: Autogestione e problemi dell’organizzazione anarchica

Autore: “Gruppo di ricerche sull’autogestione” [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 295-297

Il dibattito sull’organizzazione è stato sempre essenziale allo svolgimento della tematica dell’anarchismo, consentendo quella limitazione ragionevole della tendenza parziale sostenuta da un certo individualismo che garantisca la valorizzazione delle istanze dell’individuo in una prospettiva comunitaria. Questo problema, sempre presente nell’anarchismo, si è acuito nei momenti in cui la scadenza storica segnava una precisa sconfitta del movimento.


Titolo: Sull’autogestione

Autore: “Front Libertaire”

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 298-307

I comunisti libertari e la fase di transizione. I compiti del proletariato. Il potere operaio autogestionario, caratteristica della fase di transizione. L’autogestione. Il ruolo dell’organizzazione rivoluzionaria.


Titolo: Introduzione all’edizione francese della “Piattaforma” di Archinov

Autore: Organisation Revolutionaire Anarchiste

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 307-310

L’originalità delle principali tesi della “Piattaforma” consiste nel portare alla massima evidenza la necessità di strutturare su basi solide la pratica militante del comunismo libertario, creando un’ampia e specifica organizzazione capace di raccogliere i più sani ed attivi elementi dell’anarchismo.


Titolo: Introduzione all’edizione inglese della “Piattaforma” di Archinov

Autore: Organisation of Revolutionary Anarchists (North London Group)

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 310-311

La parte della “Piattaforma” che riguarda il rapporto tra anarchismo e sindacalismo dovrebbe essere utile per chiarire qualche incomprensione a questo riguardo. L’ultima parte, dedicata all’organizzazione, chiarisce il modo di riorganizzazione fondamentale delle forze anarchiche in Inghilterra.


Titolo: Archinov e i problemi costruttivi della rivoluzione sociale

Autore: “Gruppo di ricerche sull’autogestione” [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 311-314

Archinov approfondisce il problema del primo giorno della rivoluzione, problema classico che ha frastornato tutti i teorici rivoluzionari, individuando nel rapporto contadini-operai la chiave del problema. Egli afferma che soltanto la collaborazione rivoluzionaria tra queste due classi potrà assicurare la rivoluzione vittoriosa davanti al ritorno della controrivoluzione e della quasi inevitabile guerra civile.


Titolo: Autonomia proletaria

Autore: “Bollettino dei lavoratori Citroën, n.5”

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 315-316

Nascono dappertutto gruppi di Autonomia proletaria di azione diretta, gruppi di lavoratori. Questo articolo spiega chi sono e cosa vogliono.


Titolo: Contro la scienza

Autore: Luigi Ferraro

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 317-320

La scienza che si dichiara studio obiettivo del fatto, processo conoscitivo che trova in sé la propria metodologia ed i propri contenuti, non è liberata dai lacci dei condizionamenti esterni, al contrario.


Titolo: F. S. Merlino, Il socialismo senza Marx. Scritti dal 1897 al 1930, Bologna 1974. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagina 321

Titolo: F. S. Merlino, L’Italia qual è. Politica e Magistratura dal 1860 a oggi in Italia. Fascismo e democrazia, Milano 1974. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 321-322


Titolo: C. Ward, P. Kropotkin. Campi, fabbriche, officine, Milano 1975. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagina 322


Titolo: C. della Pietà, Faccia a faccia col nemico. Personaggi e Interpreti dell’Anarchismo in Argentina, Conegliano 1974. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagina 322


Titolo: Dal penitenziario dell’isola di Pianosa. [Documento]

Autore: Lotta armata per il comunismo

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 323-324


Titolo: Dal penitenziario dell’isola di Pianosa. [Documento]

Autore: I compagni sequestrati nell’isola di Pianosa

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 324-326


Titolo: Una lettera da Oristano. [Documento]

Autore: Marcello Gattuso

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 326-327


Titolo: Una denuncia alla Procura di Livorno. [Documento]

Autore: Marcello Gattuso

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagina 327


Titolo: Da per tutto saremo, da per tutto. [Documento]

Autore: Ascaso

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 328-329


Titolo: Difendiamo la libertà ovunque. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 329-332


Titolo: Lettera aperta a tutti i compagni anarchici. [Documento]

Autore: Antonio Gizzo

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 332-333

Titolo: Un compagno ci scrive. [Documento]

Autore: Gismondo Elisei

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagine 333-334


Titolo: Non credere: una poesia dal carcere. [Documento]

Autore: Polevi

Serie prima – anno 1975 – numero 6 – pagina 334

ANNATA 1976

Numero Sette

Titolo: Mafia, Cia e fascisti in Sicilia. Le basi di una risposta proletaria. Anarchismo e lotta di liberazione nazionale

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1976 – numero 7 – pagine 1-14

Questo saggio si divide in due parti. La prima parte comprende: a) un’analisi del sottosviluppo in Sicilia e della gestione clientelare della politica isolana. I rapporti tra situazione economica e sociale della Sicilia e situazione italiana nel suo complesso: elementi di un forte deterioramento; b) Le prospettive fasciste in Sicilia; c) I due morti di Alcamo marina; d) Il nuovo separatismo siciliano e la sua matrice fascista. La seconda parte del lavoro sviluppa la tematica generale di come gli anarchici hanno analizzato il problema delle nazionalità. Infine, le distinzioni essenziali tra il modo anarchico di affrontare la lotta di liberazione nazionale e il modo marxista.


Titolo: Vivere liberi, o morire per la libertà combattendo

Autore: “Ascaso”

Serie prima – anno 1976 – numero 7 – pagine 15-17

Considerazioni sulle possibilità rivoluzionarie del cosiddetto “proletariato in cenci” racchiuso nelle carceri italiane nella seconda metà degli anni Settanta.


Titolo: Capitalismo e lotta di classe in Polonia

Autore: “Informations Correspondance Ouvrières”

Serie prima – anno 1976 – numero 7 – pagine 18-33

La Polonia alla vigilia delle grandi svolte. Uno sciopero per i salari, l’impegno della classe operaia polacca nei sindacati. Il rialzo dei prezzi. Lo sciopero contro il rialzo dei prezzi. L’arresto dei delegati. L’assemblea generale e gli scontri davanti la sede del Partito. La rottura operai-studenti. La lotta di una classe. Gli scontri nelle strade e l’incendio del palazzo del Partito. Estensione dello sciopero. L’attacco alla sede della milizia. La guerriglia in strada e l’incendio del palazzo del Comitato regionale. Intervento dell’esercito. Il Partito riprende il controllo di Varsavia. Il discorso di Kociolek. L’accerchiamento dei cantieri. Disfatta degli operai. Si organizza lo sciopero nei cantieri navali. La lotta nelle altre fabbriche di Gdansk. Un partito che riconosce di non essere più un “partito operaio”.

Titolo: Il furto e la rapina a scopo di propaganda

Autore: Salvo Marletta

Serie prima – anno 1976 – numero 7 – pagine 34-38

Il denaro tolto col furto agli sfruttatori, ai succhiatori di sangue, dovrebbe dare agli anarchici l’orgoglio di avere contribuito alla causa degli oppressi. Non è denaro sporco! Quei soldi sono stati rubati con la violenza a chi lavora e suda ogni giorno, e riprenderli per potenziare i mezzi che servono alla lotta degli sfruttati, oltre che essere un diritto, può in certi casi essere anche un dovere.


Titolo: Le collettività spagnole durante la rivoluzione (1936-1939)

Autore: Violette Marcos-Alvarez

Serie prima – anno 1976 – numero 7 – pagine 39-49

L’organizzazione della produzione collettivizzata nelle fabbriche e nelle terre autogestite durante la rivoluzione spagnola. La crisi economica e finanziaria. Politica dei salari nelle collettività. Il lavoro e la produzione. Struttura delle zone collettivizzate. La lotta contro le collettività.


Titolo: Riforma carceraria: un maledetto imbroglio

Autore: “Collettivi Carceri Toscani”

Serie prima – anno 1976 – numero 7 – pagine 50-55

Non crediamo in nessuna riforma fintantoché esisterà una società di padroni, fascisti ed aguzzini che infieriscono con torture, isolamenti e umiliazioni su coloro che hanno avuto la sola colpa di nascere poveri. Crediamo solo nella fine di tutte le carceri, i manicomi, i ghetti, crediamo nell’uguaglianza dell’uomo, nella giustizia proletaria, crediamo in una società libera, egualitaria e autogestita.


Titolo: Un comunicato dell’A.R.A.F. [Documento]

Autore: Azione Rivoluzionaria Autonoma Femminista

Serie prima – anno 1976 – numero 7 – pagina 55


Titolo: D. Tarantini, La maniera forte. Elogio della polizia. Storia del potere politico in Italia: 1860-1975, Verona 1975. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1976 – numero 7 – pagine 56-57


Titolo: J. Gomez Casas, Storia dell’anarcosindacalismo spagnolo, Milano 1975. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1976 – numero 7 – pagina 57


Titolo: Testo integrale di una intervista rilasciata a “Panorama” [e parzialmente pubblicata]. [Documento]

Autore: Roberto Mander

Serie prima – anno 1976 – numero 7 – pagine 58-62


Titolo: Un articolo pubblicato su “L’Astrolabio” [n.6, 30 giugno 1975]. [Documento]

Autore: Giuseppe Branca [presidente della Corte di Cassazione]

Serie prima – anno 1976 – numero 7 – pagine 63-64

Numero Otto

Titolo: I Consigli, l’Autogestione e gli attuali sviluppi dell’autonomia proletaria

Autore: “I compagni delle Edizioni Kronstadt”

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagine 65-72

Che cosa può dire ancora oggi la teoria dei consigli operai? L’utopia dei consigli rimane un controllo proletario sullo Stato e sulla borghesia, che non si ha la forza di eliminare. La realtà dei consigli è quindi un contropotere, un potere operaio contrapposto al potere borghese. L’autonomia di classe del proletariato come pratica delle negatività, con le lotte contro la produzione, con l’azione diretta di massa, sta dunque costruendo qualcosa di nuovo e completamente alternativo al capitalismo.


Titolo: Da un manifesto anonimo sui muri di Milano. [Documento]

Autore: “I compagni che non dimenticano”

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagina 72


Titolo: Le basi reazionarie del Partito Comunista Italiano

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagine 73-81

Le trasformazioni del Partito Comunista Italiano come riflesso del trasferimento del potere dalle mani di una classe dirigenziale ormai superata a una nuova classe di burocrati. La storia delle due crisi del partito. Il partito come strumento di gestione del potere. Il PCI e la realtà capitalista attuale. Partito e tecnocrati. Partito e intellettuali. La svendita della classe lavoratrice.


Titolo: La rivolta dei viticoltori nel mezzogiorno della Francia

Autore: Giordana Charuty

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagine 82-86

Precedenti storici. 1975-1976: la nuova rivolta dei pezzenti. I comitati di azione viticola. La lotta armata.


Titolo: Il nemico ride. Considerazioni su un libro scomodo. [Recensione sotto forma di articolo del libro: H. Fantazzini, Ormai è fatta, Verona 1976]

Autore: Domenico Tarantini

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagine 87-93

Se non c’è odio la rivoluzione non è possibile. La rivoluzione non è possibile se non c’è l’odio dei poveri contro i ricchi, l’odio degli sfruttati contro gli sfruttatori. L’odio è rivoluzione.


Titolo: La rivolta contro il lavoro negli Stati Uniti

Autore: John Zerzan

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagine 94-106

Negli Stati Uniti la resistenza al lavoro è visibile nella considerevole riduzione della produttività, lamentata da tutte le grandi industrie. Resistenza si ha anche nel rifiuto del lavoro straordinario e nel non accettare le forme svariate di compartecipazione ai profitti che vengono continuamente suggerite. Generalizzata la disaffezione nei riguardi dei sindacati.


Titolo: L’Irlanda e la lotta di liberazione nazionale

Autore: Don Bennet

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagine 107-112

Il patriottismo etnico o regionale, un sentimento semi-tribale, deve arrivare a far parte, e una parte di valore, di tutte le società umane. “Nazionalismo” in questo senso è accettabile. Disgraziatamente, nazionalismo è stato molto spesso ciò che Rocker chiamava una “foglia di fico” per nascondere lo sfruttamento e la dominazione statale e capitalista.


Titolo: Attacco alla sede delle “Edizioni Paoline”. [Documento]

Autore: Azione Rivoluzionaria Autonoma Femminista

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagina 112


Titolo: Soccorso Rosso, Brigate Rosse, Milano 1976. [Recensione]

Autore: S. M. [Salvo Marletta]

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagine 113-114


Titolo: Ravachol & Cia., Vita, morte ed esplosioni nella Belle Epoque, Conegliano 1975. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagina 114


Titolo: Cronaca proletaria [dal 25 dicembre 1975 al 25 aprile 1976]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagine 115-126


Titolo: Una lettera dal manicomio di Barcellona. [Documento]

Autore: Enrico

Serie prima – anno 1976 – numero 8 – pagine 126-128

Numero Nove

Titolo: Movimento fittizio e movimento reale

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 129-139

L’evolversi delle lotte sociali produce profonde modificazioni nella struttura del movimento dei lavoratori. Differenti atteggiamenti del capitale di fronte allo scontro di classe, in luoghi e tempi differenti, producono reazioni e forme organizzative molto diverse. Attualmente l’individuazione sociale del movimento dei lavoratori non è facile, mentre più evidente e forse più interessante sembra quella parte che è stata tagliata fuori delle possibilità di lavoro e che viene ghettizzata nelle prigioni e nei manicomi, che resta isolata in zone appositamente costruite attorno alle grandi città industriali, che è spinta alla ripresa individuale. Il pluralismo del movimento anarchico. Lo scontro sociale oggi non permette una strategia anarchica in assoluto, il problema è quindi quello di sviluppare istanze anarchiche dall’interno delle masse per consentire l’attuazione di un processo rivoluzionario che abbia una presenza anarchica quanto più ampia possibile. Purtroppo il movimento anarchico non corrisponde nella realtà all’idea che ce ne siamo fatti. I piccoli centri di potere del movimento anarchico. Distinzione tra movimento anarchico fittizio e movimento anarchico reale. Quest’ultimo deve essere individuato partendo dall’interno della massa degli sfruttati, dopo avere esaminato la composizione di quest’ultima e avere individuato, all’interno del movimento generale dei lavoratori, un movimento reale. Senza negare validità al movimento anarchico tradizionale, con tutte le sue limitazioni. In questo modo le dottrine anarchiche e la pratica dell’azione diretta, nel loro continuo realizzarsi, sollecitano il movimento reale verso sbocchi rivoluzionari.


Titolo: Repressione in Germania. [Espulsione dl Kurt Groenewold, difensore dei compagni della RAF, dall’ordine degli avvocati]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagina 139


Titolo: Come Ulrike, come i rivoluzionari, guerra allo Stato e al capitale per l’uguaglianza e la libertà

Autore: Monica Giorgi

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 140-141

I due modi in cui è stata valutata la morte di Ulrike Meinholf, quella reazionaria: “volevano distruggerci e l’abbiamo distrutto”, e quella umanitaria: “un triste caso di pseudo-politica, una conclusione folle per una vita altrettanto assurda e perdente”, si equivalgono. Il potere ha bisogno non solo di eliminarci fisicamente, ma anche di svuotare dal di dentro il valore della nostra lotta.


Titolo: Vitoria. Una strada da seguire

Autore: “Asamblea Obrera”

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 142-145

I massacri della polizia spagnola nel corso degli scioperi del 1976 a Vitoria. Inizio e progressivo allargamento degli scioperi a macchia d’olio. Le rivendicazioni. Lo sviluppo della lotta. La risposta del padronato e del governo. Il rifiuto dello sciopero da parte della Michelin di Vitoria (4.000 operai): quali i motivi? Un dato sintomatico e chiarificatore. Il massacro. La dispersione. Reazioni e solidarietà.


Titolo: Colpire i centri di sfruttamento capitalistico. [Documento]

Autore: Controffensiva Rivoluzionaria Anticapitalista

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagina 145


Titolo: Chi è spettatore, o è traditore o è vigliacco

Autore: Ascaso

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 146-147


Titolo: Allegati riguardanti la morte di Sergio Romeo e Luca Mantini. [Documento]

Autore: * [Ascaso]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 147-150


Titolo: Dichiarazione sui fatti di Piazza Alberti. [Documento]

Autore: * [Pasquale Abatangelo]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 148-150


Titolo: L’autonomia del Sud-Tirolo

Autore: Marco Cagol

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 151-153

Nessuno osa negare che la cultura della nostra provincia sia una cultura tedesca e che l’opera di italianizzazione durante il ventennio sia stata una evidente violenza fatta alla popolazione locale, ma nessuno può essere così idiota da giustificare per questo la politica della S.V.P.[Partito del Sud Tirolo]. Il mito della Germania è quello di un Sudtirolo che si dimostra sano e bene amministrato. Bisogna smascherare tutti gli intrallazzi che stanno sotto questo mito, come tutte le assurde alleanze tra sfruttati e sfruttatori a prescindere dalle realtà etniche.


Titolo: Due compagni anarchici condannati a morte in Irlanda del Sud. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagina 153


Titolo: Organizzazione della lotta armata

Autore: Carlo Cafiero

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 154-155

Che ognuno cerchi di formare nella propria località un gruppo intorno a sé, costituire un manipolo che impegni senz’altro l’azione.


Titolo: La repressione in Scozia. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagina 155


Titolo: CDA, Che cosa sono i G.A.F. Documento programmatico e accordo federativo dei Gruppi anarchici federati, Torino 1976. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 156-157


Titolo: M. Brinton, 1917-1921 i Bolscevichi e il Controllo Operaio, Milano 1976. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 157-158


Titolo: Da “Lotta armata per il comunismo”. [Documento]

Autore: * [Brigate Rosse]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagina 158


Titolo: Cronaca proletaria [dal 28 aprile 1976 al 28 giugno 1976]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 159-166


Titolo: Dichiarazione davanti al Tribunale Speciale di Torino rilasciata dai compagni delle Brigate Rosse. [Documento]

Autore: Soccorso Rosso Milanese

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 166-169


Titolo: Intervista con gli avvocati della difesa dei compagni della R.A.F. riguardo la morte di Ulrike Meinhof. [Documento]

Autore: Comitato Internazionale Difesa Detenuti Politici

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 169-179


Titolo: Documento sulla detenzione di Petra Krause. [Documento]

Autore: Soccorso Rosso Militante

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 179-180


Titolo: Lettera del 13 aprile 1976 alla Procura di Zurigo sulla detenzione di Petra Krause. [Documento]

Autore: B. Rambert [Avvocato]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 181-182


Titolo: Risposta della Procura di Zurigo sulla detenzione di Petra Krause. [Documento]

Autore: Dr. Veleff [Procuratore]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 182-183


Titolo: Lettera del 3 maggio 1976 alla Procura di Zurigo sulla detenzione di Petra Krause. [Documento]

Autore: B. Rambert [Avvocato]

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 183-186


Titolo: Un’analisi sul problema delle carceri. [Documento]

Autore: Collettivo Politico di Porto Azzurro

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 186-189


Titolo: Una precisazione. [Documento]

Autore: Roberto Ognibene

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 189-191


Titolo: Una lettera da Regina Coeli. [Documento]

Autore: Fabrizio Panzieri

Serie prima – anno 1976 – numero 9 – pagine 191-192

Numero Dieci-Undici

Titolo: Dibattito su: azione autonoma di classe, autonomia, e integrazione proletaria

Autore: Guido Giovannetti – Edizioni Kronstadt

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 193-202

Azione autonoma di classe e mediazioni tattiche. Lotta proletaria ed istituzioni del movimento operaio. Integrazione ed autonomia nella soggettività operaia. La presente fase storica dello scontro di classe corrisponde con la perdita degli strumenti di pressione rivendicativa da parte del proletariato a causa della ristrutturazione capitalista in corso.


Titolo: Le origini della mafia

Autore: Vito Messana

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 203-227

La parola “mafia”. La dissoluzione del feudalesimo e la nascita della mafia, strumento del dominio padronale. Mafia: un modo di ascesa della classe media. Il mondo della mafia presenta al suo interno una variegata gamma di situazioni – ma la matrice comune è l’aspirazione a una vita borghese, a un ruolo di comando e di dominio sugli altri, non nascosto, bensì palese, pubblico: solo la notorietà e la pubblicità possono assicurare quel prestigio che è la conditio sine qua non del dettar legge agli altri.


Titolo: Il carcere, istituzione di violenza

Autore: Cesare Foglia

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 228-232

La lotta dei carcerati è lotta di sfruttati contro gli sfruttatori. Bisogna affermare con forza la natura rivoluzionaria anche delle lotte dei cosiddetti delinquenti comuni.


Titolo: Il diritto all’insurrezione

Autore: Amilcare Cipriani

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagina 233

L’evoluzione è il cammino lento, la Rivoluzione è la corsa rapida. La prima apre la strada, la seconda la conquista, e tutte le grandi conquiste sono state strappate con la baionetta e non con la tribuna. L’uragano si avvicina. Il diritto all’insurrezione comincia a penetrare nei cervelli di coloro che soffrono, che sono stanchi di soffrire, è la Rivoluzione economica e sociale che si fa sentire. Ed è per pensarla e propagandarla che ci accusano di essere violenti.


Titolo: Il “rinnegato” Kautsky e il suo discepolo Lenin

Autore: Jean Barrot

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 234-239.

Tutte le tesi sviluppate da Kautsky, come revisione del marxismo, non sono affondate insieme alla II Internazionale, al contrario, sono sopravvissute ed hanno costituito le basi della III Internazionale tramite il leninismo e le sue varianti staliniste e trotskiste.


Titolo: Ancora sul movimento fittizio

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 240-248

Sviluppi polemici interni al movimento anarchico al seguito del precedente articolo [n. 9, pp. 129-139] sul medesimo argomento. Il dominio dell’apparente. Ma di quale movimento stiamo parlando? Verso la realtà. Perché sosteniamo la necessità dell’organizzazione.


Titolo: Lavorando noi operai produciamo capitale

Autore: Comitato Operaio di Porto Marghera

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 249-252

Gli operai sono contro la società perché la società è strutturata contro di loro. La lotta della classe operaia è infatti il principale incentivo allo sviluppo del capitalismo. Si pensi al maggio francese, dove le piccole fabbriche sono andate in crisi a seguito agli aumenti salariali strappati dagli operai con la loro lotta rivoluzionaria, e ciò ha favorito la concentrazione del capitale.


Titolo: Concezione libertaria della trasformazione sociale

Autore: Rudolf De Jong

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 253-276

Critica della concezione “periferica” dell’anarchismo. Il movimento anarchico, sue peculiarità. Le forze sociali alla base della trasformazione sociale. La prospettiva del centro a riguardo delle forze della trasformazione sociale: libera iniziativa e marxismo. La prospettiva periferica a riguardo delle forze della trasformazione sociale: anarchismo. La strategia della trasformazione sociale rivoluzionaria. L’organizzazione della lotta. Mentalità e valori. Le realtà della trasformazione rivoluzionaria. Rivoluzioni periferiche. Le “conquiste” dei marxisti e dei centristi. La guerriglia. Conclusioni.


Titolo: Le donne nella rivoluzione spagnola

Autore: Liz Willis

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 277-290

Le condizioni di vita delle donne in Spagna prima del 1936 erano estremamente pesanti e repressive. La partecipazione delle donne alla rivoluzione a partire dalla risposta al sollevamento militare del 18 luglio 1936. La difesa di Madrid. Stato d’assedio, legalizzazione, termidoro.


Titolo: Pedro Astudillo. [Documento]

Autore: Comitato di solidarietà

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagina 290


Titolo: M. Damiani, L’anarchismo degli anarchici, Iglesias 1975. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagina 291


Titolo: V. Garcia, Museihushugi. Breve storia del movimento anarchico giapponese, Iglesias 1976. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 291-292


Titolo: J. Brecher, Sciopero! Milano 1976. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagina 292


Titolo: Cronaca proletaria [dal 9 luglio 1976 all’11 settembre 1976]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 293-296


Titolo: Salviamo Karl Heinz Roth. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 296-299


Titolo: Sulla riforma carceraria e sulla vera giustizia proletaria. [Documento]

Autore: Gruppo compagni detenuti – Carcere Penale S. Teresa – Firenze

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 299-302


Titolo: Ravenna: festival della libertà vigilata. [Documento]

Autore: Gli Anarchici

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 302-306


Titolo: Memoriale. [Documento]

Autore: Martino Zicchitella

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 306-307


Titolo: Lettera del direttore di “Controinformazione”. [Documento]

Autore: Antonio Bellavita

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 308-313


Titolo: La repressione in Polonia. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 313-314


Titolo: Repressione congiunta Uruguay-Argentina. [Documento]

Autore: Resistenza Operai-Studenti

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 314-315


Titolo: La lotta dell’Esercito di Liberazione Simbionista. [Documento]

Autore: * [“Open Road”]

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 316-319


Titolo: Un documento dal carcere di Ragusa. [Documento]

Autore: “Libertà e Rivoluzione”

Serie prima – anno 1976 – numero 10-11 – pagine 319-320

Numero Dodici

Titolo: Relazione sull’incontro di Bologna

Autore: Compagni del collettivo anarchico studio e lavoro di Bologna

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 321-328

Oggetto dell’incontro: l’analisi del lavoro compiuto dalla rivista “Anarchismo”. Questo si è indirizzato verso le lotte delle minoranze ghettizzate, su cui la repressione si abbatte in maniera più dura. Poi analisi sull’autogestione, sulla situazione attuale, sul sindacalismo, sull’autonomia della classe operaia, sulle minoranze etniche, sulle carceri, sui manicomi, sulla lotta armata, ecc.


Titolo: Nota redazionale

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 328-329

È naturale che argomenti tanto complessi come quelli relativi alla sollecitazione del movimento anarchico verso la realtà delle lotte non possono esaurirsi in alcuni spunti critici.


Titolo: In Spagna verso una nuova pratica e una nuova teoria

Autore: “Lucha y teoria”

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 330-345

Il potere utilizzerà nei prossimi anni tutte le sue armi per contrastare le esigenze della classe operaia. Come fronteggiare questa situazione? Alcuni elementi per un’analisi di classe. Il capitale e la lotta operaia. La Spagna, anello debole della catena. Piano di attacco contro i lavoratori. L’alternativa del riformismo capitalista. La trasformazione istituzionale. Un piano di austerità. Una politica economica contraddittoria. La rottura democratica. Rapporti tra le due alternative del capitale. Il capitale come funzione della classe operaia. Le lotte operaie, oggi.


Titolo: Il sindacalismo

Autore: Anton Pannekoek

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 346-353

Il sindacalismo è strettamente legato al capitalismo. Nei periodi di prosperità del capitale le rivendicazioni sindacali vengono di regola accettate. Ecco perché il sindacalismo ha in orrore il comunismo e la rivoluzione. Il sindacalismo non può rovesciare questa società e conquistare il mondo. Combatte il capitale sotto la sua forma economica ma non attacca la sua fortezza politica, il potere statale. La lotta esce così dal ristretto dominio del sindacalismo per spaziare nel vasto campo della lotta di classe.

Titolo: Nota [redazionale]

Autore: T. P. [Tito Pulsinelli]

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 353-355

Riprodurre oggi una separazione organizzativa tra momento economico e politico, significa fare un balzo all’indietro rispetto ai livelli di autonomia proletaria degli ultimi anni. Non si può riprodurre alcuna separazione, pena il limitarsi a preferire o tentare di imitare la parte più fotogenica e presentabile del capitale, cioè il lato sinistro del suo viso (i sindacati).


Titolo: Dichiarazione davanti ai giudici

Autore: Alexandre Marius Jacob

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 356-357

Se esiste il furto è perché “tutto” appartiene solamente a “qualcuno”. La lotta scomparirà solo quando gli uomini metteranno in comune gioie e pene, lavori e ricchezze, quando tutto apparterrà a tutti. Anarchico rivoluzionario, ho fatto la mia rivoluzione, l’Anarchia verrà!


Titolo: Processo rivoluzionario e conoscenza

Autore: Alberto Toninello

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 358-360

La cultura rivoluzionaria coincide con il processo di trasformazione della società ed è, in sostanza, la “creatività” posta al servizio della formazione di una nuova società. Al di fuori del processo rivoluzionario non esiste cultura se non come “memoria” di un processo rivoluzionario precedente.


Titolo: Niente resterà impunito

Autore: Ascaso

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 361-362

Analisi di un volantino, firmato: “Soviet 1917”. Riguardo un attacco alla Benelli di Calenzano.


Titolo: C. Semprun Maura, Rivoluzione e controrivoluzione in Catalogna, Milano 1976. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 363-364


Titolo: Soccorso Rosso Napoletano, I NAP, Storia politica dei Nuclei Armati Proletari e requisitoria del Tribunale di Napoli, Milano 1976. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagina 364


Titolo: Convenzione per la repressione del terrorismo. [Documento]

Autore: Consiglio d’Europa – Strasburgo

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 365-370


Titolo: Dichiarazione relativa al processo per i fatti di Argelato. [Documento]

Autore: Vicinelli – Franciosi – Cavina – Bartolini

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagina 371


Titolo: Dal carcere di La Favignana. [Documento]

Autore: S. Notarnicola – C. Terranova – H. Fantazzini – B. Battaglia – R. Ognibene

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagina 372


Titolo: Istanza del Collegio di difesa di Maria Rosaria Sansica. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 373-375


Titolo: Cronaca proletaria [dal 13 settembre 1976 al 15 dicembre 1976]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 375-380


Titolo: Il sequestro del libro Gesù Cristo non è mai esistito. [Documento]

Autore: Franco Leggio

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagine 380-382


Titolo: Nucleo di Controinformazione Proletaria – Forlì. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1976 – numero 12 – pagina 382

ANNATA 1977

Numero Tredici

Titolo: Dibattito sull’autogestione

Autore: “Tribune Anarchiste Communiste” / Redazione di “Anarchismo” [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 1-8

Due articoli: il primo della “Redazione di Anarchismo”, ma scritto da Alfredo M. Bonanno, il secondo dei compagni di “Tribune Anarchiste Communiste”, una rivista anarchica che si pubblicava a Parigi. La prima tesi sostiene che la prospettiva autogestionale deve essere costruita evitando tutti gli errori inerenti ad una “separazione” tra autogestione della lotta e autogestione della produzione. Quindi: unità del processo rivoluzionario e del processo produttivo. La seconda tesi critica le posizioni di “Anarchismo” che sul problema dell’autogestione vengono riassunte in “autonomia operaia, recupero della creatività, conquista dell’informazione, quindi generazione spontanea all’interno del movimento operaio di modificazioni strutturali”. La rivoluzione, insistono i compagni di “Tribune Anarchiste Communiste”, può nascere partendo da condizioni oggettive, quindi una crisi del regime nascerà fuori di noi, ma un movimento di massa a livello di rivolta deve trovare un’organizzazione che lo sostenga.


Titolo: Risposta della nostra Redazione

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 8-10

Nota diretta a criticare l’ipotesi dei compagni di “Tribune Anarchiste Communiste” di una possibile liquidazione progressiva dello Stato. Essi infatti valutavano all’epoca positivamente l’esperienza autogestionaria jugoslava. Inoltre la prospettiva rivoluzionaria di critica del sindacalismo non deriva solo dalla banale constatazione che oggi i sindacati sono riformisti, ma risale all’elemento più intrinseco della motivazione della stessa lotta sindacale: quella difesa del lavoro che ci appare sempre più legata da un lato a schemi corporativi ben utilizzati dai padroni e dall’altro ad una prospettiva di sostituzione del vecchio potere imprenditoriale con un futuro anonimato statalista.


Titolo: Intervista a Martin Sostre

Autore: “Open Road”

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 11-23

In carcere a partire dalla prima metà degli anni Sessanta, accusato di detenzione e spaccio di droga per potere essere incastrato e quindi fargli interrompere l’attività rivoluzionaria che portava avanti in una libreria “radical” a Buffalo (U.S.A.), Martin Sostre da Black Muslim ed esponente del Black Panther Party, oltre che amico e sostenitore del Simbionist Liberation Army, diventa anarchico, seguendo in ciò l’itinerario di molti dei compagni facenti parti di quest’ultima organizzazione.


Titolo: Informazione rivoluzionaria anarchica

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 24-32

Il compito dell’informazione rivoluzionaria anarchica è quello di produrre idee che si scontrano con le ideologie del sistema, ma ricavando queste idee dai fatti. Solo così le idee messe in circolazione dall’informazione divengono fatti rivoluzionari, anziché restare semplicemente fatti di contrasto.


Titolo: Carcere come manipolazione di cervelli

Autore: Gianni Landi

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 33-39

Alcuni sistemi di tortura impiegati regolarmente oggi in Italia.


Titolo: Non muove foglia che S.D.S. non voglia

Autore: Collettivo Carceri Toscani

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 40-41

L’attuale azione repressiva (perquisizioni, torture, arresti, ecc.) contro i compagni in Italia è l’applicazione di un progetto repressivo avente origine dalla Germania e da qui esportato, o in corso di esportazione, in tutta Europa. Si tratta dell’accordo Andreotti-Schmidt per la “germanizzazione” dell’Italia.


Titolo: D. Tarizzo, L’anarchia, Verona 1976. [Recensione]

Autore: S. M. [Salvo Marletta]

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagina 42

Titolo: M. Confino, Il catechismo del rivoluzionario. Bakunin e l’affare Necaev, Milano 1976. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 42-43


Titolo: [Centro Documentazione Anarchica], Che cosa sono i G.I.A. Perché e come sono nati i Gruppi di Iniziativa Anarchica, Torino 1976. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 43-44


Titolo: P. Avrich, Gli anarchici e la rivoluzione russa, Milano 1976. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagina 44


Titolo: Dal carcere di S. Vittore. [Documento]

Autore: I compagni di S. Vittore

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagina 45


Titolo: Documenti sulla tortura subita da Alberto Buonoconto. [Documento]

Autore: Alberto Buonoconto – Saverio Senese [Avvocato] – Faustino Durante [Avvocato]

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 46-49


Titolo: Lettera al Tribunale di Torino. [Documento]

Autore: Horst Fantazzini

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 49-52


Titolo: Cronaca proletaria [dal 16 dicembre 1976 al 10 gennaio 1977]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 53-56


Titolo: Fiat-Cassino: un altro dirigente licenziato dagli operai. [Documento]

Autore: Circolo operaio di Cassino

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 56-57


Titolo: Comunicato n. 1 nel processo ai NAP. [Documento]

Autore: Nuclei Armati Proletari

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 57-60


Titolo: Comunicato NAP su Martino Zicchitella. [Documento]

Autore: Nucleo Armato 29 Ottobre

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 60-61


Titolo: Una lettera dal carcere di Milano. [Documento]

Autore: Salvatore Cammarata – Antonio Vista – Giovanni Riva

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 61-62


Titolo: Dichiarazione davanti ai giudici di Milano. [Documento]

Autore: Salvatore Cammarata

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagina 62


Titolo: Quattrocento miliardi per costruire prigioni. [Documento]

Autore: Collettivo “Niente più sbarre” – Livorno

Serie prima – anno 1977 – numero 13 – pagine 63-64

Numero Quattordici

Titolo: Movimento anti-istituzionale, violenza rivoluzionaria, lotta armata. Qualche riflessione

Autore: Franco Lombardi

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 65-71

Nella situazione attuale non si può affermare che azioni come lo scontro armato con le forze della repressione, l’attacco ai centri di organizzazione dello sfruttamento o alle persone fisiche di alcuni dei più noti persecutori dei militanti rivoluzionari nascano solo dalle elucubrazioni e dalla volontà di un pugno di teorici o di professionisti della clandestinità slegati dalle masse. Oggi, quando si va a colpire il centro elettronico della Montedison, i negozi di Luisa Spagnoli o il medico che dette il suo placet all’assassinio del compagno Serantini, non si fa che dare corpo alle esigenze e al livello di coscienza di un movimento che è qualcosa di più della semplice agglomerazione fisica di gruppi, collettivi o partitini. Un movimento che raccoglie grossi settori di emarginati, di ghettizzati, di studenti “non garantiti”, di donne, di “borgatari”, di lavoratori precari, di disoccupati e settori meno numerosi ma non meno importanti di operai, di lavoratori dei servizi, di tecnici proletarizzati, ecc. Un movimento che ha individuato il nemico non solo nell’apparato repressivo dello Stato o nella parte più sputtanata dei governanti, ma anche nei nuovi padroni sindacal-riformisti.


Titolo: Nulla è stato dimenticato

Autore: Giovanni Cafiero

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 72-76

“Lo Stato non ha fatto giustizia, non potrà neppure farla, non potrà processare se stesso senza mutare le sue strutture”, scrive Corrado Staiano nel suo libro Il sovversivo. Noi anarchici non ci eravamo fatti illusioni circa la giustizia di Stato, né oggi per Franco Serantini, né ieri per Pinelli; né crediamo che cambiando le “strutture” statali potremmo avere giustizia. Non è mai esistito uno Stato che renda giustizia ai suoi oppositori, lo Stato come rappresentante di una classe al potere avrà sempre degli oppositori. Noi crediamo soltanto nella giustizia rivoluzionaria e questa si fa con le armi in pugno.


Titolo: Sul movimento

Autore: Roberto Angelini

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 77-81

L’apertura di sbocchi per un movimento di lotta deve ricondursi alla sua capacità di risposta a precise esigenze. Il fatto importante, che va interpretato a fondo, è il considerare questo movimento nella sua complessità e nella sua globalità. Non deve essere necessariamente un’entità omogenea, bensì deve rappresentare una capacità di intervento omogenea e concreta. Il movimento oggi non può rappresentare la sommatoria di componenti che non hanno nessuna capacità d’intervento. Ciò è dovuto anche alla scarsità oggettiva di lotte praticabili nello specifico e nel territorio, lotte capaci di fornire possibilità aggreganti altrimenti impossibili.


Titolo: Verso la realtà delle lotte

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 82-89

Il primo contatto con la realtà delle lotte, il primo punto da cui bisogna partire nella realtà delle lotte, è che gli sfruttati hanno coscienza di un solo contatto: quello che il potere prende con loro per meglio sfruttarli. Di conseguenza si avrà una chiusura o una intolleranza critica. Il motivo di fondo di questa situazione è la divisione in classi della società e la guerra permanente che ne deriva. Altro passo avanti da fare è l’individuazione delle componenti sociali del rapporto. Noi pensiamo che queste componenti siano tre e non due come comunemente ritenuto. Abbiamo la minoranza agente, la realtà delle lotte nella fattispecie che viene presa in considerazione e il potere che rende possibile il contatto all’interno di un preciso quadro istituzionale. L’elemento che più ci sta a cuore è la minoranza agente, isolabile da un contesto più ampio solo per via di astrazione. In sostanza, essa ha una sua composizione di classe ed agisce, in un certo senso, di conseguenza. Solo che, nello stesso tempo, essa è una minoranza anarchica (perché di questa stiamo parlando), cioè ha preso coscienza di un metodo d’intervento, di una valutazione etica della vita, di uno scopo da raggiungere e di una discriminazione netta nella scelta dei fini da impiegare. Tutto ciò non lo ricava da un astratto codice teorico, da una tradizione filosofica o dall’illuminazione di qualche “eroe del pensiero”; essa lo trova sì in una tradizione di lotte e di analisi specifiche ma, di più, in una prassi di lotta.


Titolo: La C.I.A. in Germania

Autore: “Freie Presse”

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 90-98

Avete mai pensato, quando alzate il ricevitore per fare quattro chiacchiere con un amico, a quanti altri potrebbero essere in ascolto? Forse la polizia politica? O quella criminale? Oppure l’Ente per la tutela della Costituzione? Indubbiamente ci avete pensato. Ma che il famigerato servizio segreto americano, la CIA, potesse inserirsi sulla vostra linea telefonica o leggere le vostre lettere, a questo certamente non avete mai pensato. Per quale motivo e in che modo ciò avvenga e come sia possibile smascherare quei signori sornioni (e fare nome e cognome) ve lo diciamo nel presente articolo.


Titolo: Confronto sulle origini delle lotte contro la criminalizzazione

Autore: Alcuni compagni detenuti e non detenuti [Piero Cavallero – Tito Pulsinelli]

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 99-105

Il “delinquente”, con la sua critica pratica, risulta essere un fattore di accelerazione della crisi sociale, ed attenta non solo alle istituzioni ufficiali del capitale ma anche a quelle “ufficiose”, quali la malavita professionalizzata, la mafia, ecc. Queste si modellano sull’immagine del potere (gerarchia, proprie leggi, propri codici morali, stessa finalità del potere: l’accumulazione forzata), di cui sono un braccio armato ombra, che patteggia e contratta concessioni e campi di libero intervento. Costoro sono nemici allo stesso titolo dei corpi repressivi, e avversano con tutte le loro forze la figura sociale del nuovo “delinquente”, cioè del proletario emarginato dalla produzione, quindi dal reddito fisso e garantito, ecc. Il “delinquente” è la critica vivente oltre che dell’ideologia del lavoro, anche della merce, del valore di scambio, della sacralità delle istituzioni repressive, ecc. Con la sua azione devalorizza il denaro, discredita il concetto di prestazione e di compenso, riscopre – a volte – il valore d’uso, ecc. Cosa manca al “delinquente” per essere un rivoluzionario? Rifiutare le false aspirazioni che il capitale gli impone (soprattutto il mito del consumo), smettere di percepire come colpa l’aver rifiutato il lavoro, rinunciare ad impossibili ritorni all’indietro verso impossibili reintegrazioni nel tessuto sociale.


Titolo: L’occupazione della Fisher-Bendix

Autore: Joe Jacobs

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 106-114

I lavoratori della Fisher-Bendix di Kirkby, vicino a Liverpool, occuparono l’intera fabbrica e gli uffici venerdì 5 gennaio 1972. Questa azione, portata avanti da tutti i lavoratori, manuali e non, rappresentò una forma avanzata di lotta. Solamente descrivendo i fatti, così come accaddero, si può fornire una base che può essere utilizzata da altri, più di qualsiasi tentativo di interpretare quanto accadde secondo personali prospettive politiche.


Titolo: C. Ward, Anarchia come organizzazione, Milano 1976. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 115-116


Titolo: Cronaca proletaria [dal 13 febbraio 1977 al 15 aprile 1977]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 117-122


Titolo: Quinto anniversario dell’assassinio di Franco Serantini. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagina 123


Titolo: Dichiarazione dei compagni delle Brigate Rosse al processo del 4 aprile 1977 letta in aula dall’Avv. Spazzali. [Documento]

Autore: Colonna “Mara Cagol-Martino Zicchitella”

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 123-125


Titolo: Comunicato dal carcere della Favignana. [Documento]

Autore: Colonna Mara Cagol-Martino Zicchitella

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 125-126


Titolo: Denuncia di un detenuto nel carcere di Firenze. [Documento]

Autore: Romualdo Amico

Serie prima – anno 1977 – numero 14 – pagine 127-128

Numero Quindici

Titolo: Un documento inedito: inchiesta sulle carceri fiorentine

Autore: Gianni Landi

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 129-135

Siamo venuti in possesso di un documento-inchiesta, gelosamente custodito dai “compagni” comunisti della Regione Toscana, sulle carceri fiorentine: S. Teresa, S. Verdiana e. Murate. Il testo porta come titolo: Accertamento sullo stato igienico-sanitario negli istituti penitenziari di Firenze. È stato steso dal Medico Provinciale dott. Pasquale Cioffi, dalla dott. Emilia Piersigílli del Dipartimento Sicurezza Sociale, dai Consulenti Esterni: dott. Guido Canaparo, dott. Giulio Chiarufi, prof. Luciano Gambassini, prof. Giuseppe Germano, arch. Salvatore Romano.


Titolo: Perché è stato giustiziato Siegfried Buback

Autore: Comitato internazionale per la difesa dei prigionieri politici dell’Europa Occidentale, Milano.

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 136-137

Prima della Pasqua del 1977 il procuratore generale della Repubblica Federale di Germania, Siegfried Buback, è stato giustiziato nel corso di un attacco portato a termine nel centro di Karlsruhe.


Titolo: Comunicato stampa. [Documento]

Autore: I parenti dei prigionieri politici

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 137-138


Titolo: Dichiarazioni dei detenuti. [Documento]

Autore: Detenuti della Rote Armee Fraktion prigionieri a Stammheim

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 138-139


Titolo: Dichiarazione. [Documento]

Autore: Commando Ulrike Meinhof

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 139-140


Titolo: Alcune considerazioni di un giornale borghese sulla validità del processo di Stammheim del 29 aprile 1977. [Documento]

Autore: “Die Zeit”

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 141-142


Titolo: I recenti arresti di Bologna. [Documento]

Autore: Comitato Liberazione per i compagni arrestati, Bologna

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagina 142


Titolo: Ancora su teoria e pratica

Autore: Gruppo Anarchico Grottagliese

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 143-144

Una critica all’articolo di Alfredo M. Bonanno “Verso la realtà delle lotte”.


Titolo: I giovani, l’anarchia e altro

Autore: Domenico Tarantini

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 145-148

A quanti anni comincia la gioventù? Ed a quale età finisce? La gioventù e la vecchiaia non sono soltanto un fatto anagrafico, ma sono anche, e direi soprattutto, una condizione dello spirito.


Titolo: I soviet e la difesa della rivoluzione

Autore: Efim Yartchuk

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 149-150

La ricca esperienza pratica di anni di lotta rivoluzionaria ci ha posti di fronte al problema essenziale di sapere cosa dobbiamo fare all’indomani della Rivoluzione. Noi aspiriamo alla soppressione della proprietà privata e dello Stato perché sappiamo che la Rivoluzione non può essere lo Stato e il sistema capitalistico di produzione e di consumo; noi non ci lasciamo adescare dalle belle frasi dei socialisti che propongono di prendere il potere per meglio giungere all’edificazione di una società armoniosa. Ma come sopprimere quest’ordine? Ci sono degli anarchici che credono al solo punto di vista dell’evoluzione: essi ritengono che “la mutua solidarietà, la giustizia e l’equità”, penetrando sempre più nella vita sociale, ci faranno giungere al momento in cui la società, conquistata in maggioranza dalle idee di libertà e di eguaglianza, respingerà la proprietà privata e lo Stato e passerà direttamente al comunismo libertario. Se tutti gli anarchici la pensassero a questo modo, non ci troveremmo allora a dover risolvere dei dannati problemi, come, ad esempio, sapere cosa si deve fare all’indomani della Rivoluzione.


Titolo: Relazione al Convegno Regionale Siciliano del 25 e 26 giugno 1977

Autore: Redazione di “Anarchismo” [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 151-152

Gruppi e metodi per un coordinamento regionale. Intervento degli anarchici all’interno del movimento. Violenza di Stato e violenza rivoluzionaria. Posizione nei confronti dell’ “autonomia”.


Titolo: L. Grasso, F. Aguzzi, G. Passerone, Avanguardia artistica, sviluppo del capitale e rivoluzione comunista, Genova 1976. [Recensione]

Autore: V. M. [Vito Messana]

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagina 153


Titolo: E. H. Carr, Bakunin, Verona 1977. [Recensione]

Autore: S. M. [Salvo Marletta]

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 153-154


Titolo: E. Goldman, Anarchia, femminismo e altri saggi, Milano 1976. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 154-155.

Titolo: L. Catilina, Il morto è in tavola. I servizi segreti negli “affari” italiani, Milano 1977. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 155-156


Titolo: E. Santarelli, Movimento operaio e rivoluzione socialista. Studi, letture, ricerche, Urbino 1976. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagina 156


Titolo: A. Argenton, La concezione pedagogica di un classico dell’anarchismo: William Godwin, Bologna 1977. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 156-157


Titolo: Appello di Radio Alice. [Documento]

Autore: Collettivo redazionale Radio Alice

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 158-159


Titolo: Comunicato da Roma: domenica 1° Maggio 1977. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagina 159


Titolo: Primo Maggio a Roma. [Documento]

Autore: Claudio e Roberto, Movimento di lotta – Roma

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagina 160


Titolo: La detenzione in Svizzera: il caso di Petra Krause. [Documento]

Autore: Collettivo Carceri – Ticino

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 161-162


Titolo: La condizione fisica di Petra Krause. [Documento]

Autore: Ospedale Cantonale di Zurigo

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 162-164


Titolo: Petra Krause sta morendo. [Documento]

Autore: Comitato Internazionale di Difesa dei Detenuti Politici in Europa

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagina 165


Titolo: Un documento dal carcere di Pisa. [Documento]

Autore: Nucleo Comunista detenuti di Pisa

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 165-168


Titolo: Una lettera dall’Asinara. [Documento]

Autore: Vincenzo Oliva [Attenzione: questo individuo, spacciatosi per un compagno, proverà poi ad ottenere benefici di legge e altri introiti cercando di vendere i compagni, per fortuna senza riuscirci. In altre parole, una miserabile spia con scarso successo.]

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 168-173


Titolo: Repressione e democrazia. [Documento]

Autore: Collettivo anarchico “Niente più sbarre”

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 173-174


Titolo: Cronaca proletaria [dal 15 aprile 1977 al 21 giugno 1977]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 174-185


Titolo: Lettera sulla manifestazione di Pisa. [Documento]

Autore: “Unità anarchica e Unità di classe” – Gruppo anarchico grottagliese

Serie prima – anno 1977 – numero 15 – pagine 185-187

Numero Sedici-Diciassette

Titolo: Gli impegni che ci attendono

Autore: “Collettivo redazionale” [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 193-195

Chiariamolo una buona volta per tutte, senza mezzi termini e senza condizioni: gli anarchici sono per la rivoluzione sociale. Tutti, senza eccezione, rifiutano la logica riformista, il patteggiamento col padrone, il compromesso con i partiti e con i partitini. Su questo punto, tra gli anarchici, non ci sono discriminanti, non ci sono sfumature, non ci sono malcomprensioni. E diciamolo anche con chiarezza, gli anarchici sono per la rivolta. Non soltanto verbale ma concreta. Quindi gli anarchici sono dei ribelli. Si ribellano contro lo Stato, contro il Governo, contro la magistratura, contro l’esercito, contro la polizia, contro i padroni, contro i partiti, contro i sindacati. Sono alleati e compartecipi soltanto della sorte degli sfruttati. Ma gli anarchici non sono belve scatenate, che come vedono un padrone lo azzannano e lo fanno a brani o, come vedono un poliziotto, prendono di mira la fiamma che porta sul berretto. No. Gli anarchici sono persone ragionevoli. Ritengono giusto ammazzare il padrone e il poliziotto, ma sono dell’opinione che questo vada fatto in modo produttivo ed efficace, organizzato e significativo dal punto di vista del raggiungimento dello scopo della rivoluzione sociale. Che senso avrebbe, infatti, andare in giro ad ammazzare poliziotti ad ogni angolo di strada, a squartare padroni davanti ad ogni piccola fabbrica, ad impiccare funzionari davanti ad ogni ministero? Oddio, il senso l’avrebbe, in quanto…


Titolo: Nuovo movimento e violenza rivoluzionaria

Autore: Redazione [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 196-197

Le diverse anime del nuovo movimento rivoluzionario, tutte produttrici di forti contraddizioni e spunti stimolanti, si sommano in quella “grande contraddizione” che caratterizza il livello dello scontro tra le forze del capitale e le forze che intendono combatterlo, sia pure con mezzi e obiettivi diversi.


Titolo: Contributo per una nostra presenza nel movimento di lotta dell’Università

Autore: Alcuni militanti anarchici del Movimento

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 197-202

Uno scritto frutto delle riflessioni e della discussione di militanti anarchici sulle lotte avvenute quest’anno all’interno delle università italiane. Collegando le esperienze specifiche ad un più vasto tessuto di analisi, esso fornisce indicazioni che permettono di dare continuità all’intervento rivoluzionario anarchico in un settore che ci ha visto spesso largamente presenti, ma esitanti e incerti sul da farsi.


Titolo: Movimento e aggregazione rivoluzionaria

Autore: Michele Trapanaro

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 202-208

Analizzando i momenti più importanti di questa primavera, abbiamo potuto constatare che quando il movimento è stato spontaneista (negli attimi più drammatici di scontro con l’apparato repressivo e con i burocrati sindacali), la sua venatura essenzialmente antiautoritaria è venuta inesorabilmente ad assottigliarsi. L’emergere di tale paradosso esprimente la tendenza all’autoritarismo c’è stato nel momento in cui la disomogeneità propositiva dell’anima del movimento stava per sabotare la sua caratterizzazione antistituzionale. Agendo così, ha tentato, seppure un po’ machiavellicamente, di isolare e diffidare ogni sorta di opportunismo, sia nuovo che vecchio. Non a torto, se il nuovo soggetto rivoluzionario avesse permesso agli avvoltoi pseudorivoluzionari di recuperare lo spazio che era stato tolto loro, sarebbe scemato molto probabilmente già immediatamente dopo l’occupazione paramilitare di Bologna e Roma, dell’11 e 12 marzo. Con ciò non voglio sostenere affatto che tutto questo è giusto o sbagliato o che la politica della “chiave inglese” debba essere lo strumento ideale atto a sconfiggere le provocazioni opportuniste e gli intermediari della sinistra istituzionale, insomma a superare la contraddizione della cosiddetta “disomogeneità propositiva”. Però, in situazioni come quella verificatasi il 7 maggio a Pisa, dove Lotta Continua ha cercato di stravolgere i fini antistituzionali della manifestazione sul 5° anniversario dell’uccisione di Serantini, prevaricando e provocando con... le chiavi inglesi, bene hanno fatto quei compagni anarchici e autonomi che hanno reagito con gli stessi mezzi. La manifestazione antistituzionale poteva essere salvaguardata mediante la risposta violenta.


Titolo: Movimento e chiarezza rivoluzionaria

Autore: Luca Fara

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 208-210

Alcune considerazioni critiche su azioni realizzate negli ultimi mesi: il ferimento di Montanelli, l’uccisione di un agente di polizia a Milano.


Titolo: Una lettera di Prima Linea

Autore: Organizzazione Comunista Combattente Prima Linea

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 210-212

La risposta all’esecuzione vigliacca del compagno Valerio, l’esecuzione del compagno Lo Muscio, la strage quotidiana di proletari perpetrata in modo crescente dal capitale per riaffermare il proprio dominio, è un salto nella comprensione dei termini con cui si sviluppa la guerra civile in Italia, quindi nella pratica. La liberazione dei prigionieri politici è un obiettivo che cresce di importanza, d’urgenza, per la messa in opera di un apparato di annientamento verso di loro che lo Stato sta sistematicamente apprestando e sperimentando, scientificamente. Dobbiamo essere coscienti che un salto nell’operatività su questo terreno provocherà un salto ulteriore nell’irrigidimento del comando, come pure profonde contraddizioni nel blocco sociale, nelle nuove istituzioni del capitale. Questo passaggio alla guerra civile più aperta non è un privilegio delle organizzazioni comuniste: la pratica diffusa di terrore nel corpo sociale proletario, la messa in campo di un apparato capillare di delazione e di attacco verso i comportamenti sovversivi della rete militante proletaria, rende necessario per la classe che vi sia un elemento combattente a presidio di ogni momento di lotta e di emancipazione.


Titolo: Comunicato. [Documento]

Autore: G.A.R. Gruppi armati radicali per il comunismo

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 213-217


Titolo: Comunicato. [Documento]

Autore: Azione Rivoluzionaria

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagina 217


Titolo: Festival e Partito Comunista

Autore: Costantino Cavalleri

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 218-221

Cronaca di un Festival del Partito Comunista Italiano e delle sue implicazioni politico-sociali.


Titolo: Contributo alla critica del marxismo

Autore: Augustìn G. Calvo

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 222-244

Innanzitutto, se può accadere che una critica della Realtà, una denuncia delle menzogne necessarie allo Stato, davvero si scontri con lo Stato e lo attacchi in qualche modo “dal di fuori” e sulla Realtà agisca in modo negativo o, come si dice, rivoluzionario, è chiaro che, viceversa, ogni studio o analisi su quella critica o denuncia (la stessa cosa avviene approssimativamente se è a sua volta critico o encomiastico) non può fare a meno di realizzare, col solo fatto di prodursi, una reificazione della critica (poiché non si può parlare se non di ciò che è una cosa; o se si preferisce, la cosa è ciò di cui si può parlare) e contribuire al processo di assimilazione dell’attacco e della denuncia dello Stato, all’organizzazione dello Stato stesso. Può darsi che un testo di Marx, ad esempio, parli della Realtà e che effettui un’analisi o dissolvimento delle sue strutture, ma è il testo di Marx che sta parlando; uno studio su questo testo di Marx, al contrario, integrerà questo testo, come oggetto storico, filosofico o letterario, nel contesto della Realtà. Parlare del probabilmente negativo lo trasforma con certezza in positivo; l’esame obbiettivo dell’opera distruttiva dello Stato è un’opera di ricostruzione dello Stato; e parlare della rivoluzione è nella sua essenza reazionario.


Titolo: Potere come lager: prospettive del capitalismo

Autore: Monica Giorgi

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 245-246

Le carceri non sono soltanto quelle sbarre antiche quanto il potere, ma quegli efficientissimi lager che si espandono come olio sul selciato del deserto multinazionale, sono gli strumenti ed il risultato essenziale del progetto criminale di ristrutturazione economica.


Titolo: La lotta contro il fascismo comincia con la lotta contro il bolscevismo

Autore: Otto Rühle

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 247-256

Il bolscevismo era una dottrina nazionalista. Concepita originariamente per risolvere un problema nazionale, si vide più tardi elevata al rango di una teoria e di una pratica di portata internazionale, e di una dottrina generale. Il suo carattere nazionalista è anche messo in evidenza dal suo sostegno alle lotte d’indipendenza nazionale portate avanti dai popoli assoggettati. Il bolscevismo è un sistema autoritario. Organizzativamente, il bolscevismo è altamente centralizzato. Il bolscevismo è una concezione attivista del potere. Il bolscevismo è una dittatura. Il bolscevismo è un metodo meccanicista. La struttura sociale del bolscevismo è di natura borghese. Non abolisce in alcun modo il sistema del salario e rifiuta al proletariato l’appropriazione dei prodotti del proprio lavoro. Facendo questo, esso resta fondamentalmente nel quadro delle relazioni di classe borghesi e perpetua il capitalismo. Il bolscevismo non è un elemento rivoluzionario che nel quadro della rivoluzione borghese. Incapace di realizzare il sistema dei soviet, è, allo stesso tempo, incapace di trasformare radicalmente la struttura della società borghese e della sua economia. Non è il socialismo che esso instaura ma il capitalismo di Stato. Il bolscevismo non è una tappa di transizione che sboccherà successivamente nella società socialista. Senza il sistema dei soviet, senza la rivoluzione radicale e totale degli uomini e delle cose, non può compiersi l’esigenza socialista di porre fine all’alienazione umana generata dal capitalismo.


Titolo: Dichiarazione davanti ai giudici. Lettere

Autore: Francis Kœnigstein, detto Ravachol

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 257-262

Dichiarazione al processo del giugno 1892 e lettere dal carcere dirette alla famiglia.


Titolo: Le donne come minoranza rivoluzionaria

Autore: Melina Di Marca

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 263-265

La donna troverà i suoi compagni di lotta in tutti coloro che, trovandosi in una situazione di emarginazione (carcerati, handicappati, sottoccupati, disoccupati, ghettizzati, ecc.), si ribellano a qualsiasi genere di schiavitù e di sfruttamento e iniziano una guerra senza quartiere contro tutte le autorità.


Titolo: La repressione secondo il modello tedesco. Intervista ai prigionieri della R.A.F. a Stammheim

Autore: R.A.F. [Rote Armee Fraction]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 266-289

L’assassinio di Ulrike Meinhof. La nozione di assassinio istituzionale non è molto precisa. In. uno scontro di tipo militare i prigionieri rivoluzionari vengono giustiziati. Siamo certi che si tratta di un assassinio come per Holger Meins e Siegfried Hausner, un’esecuzione concepita dopo anni, secondo gli schemi della condotta psicologica della guerra. Cerchiamo di scoprire come questo assassinio si è svolto nei dettagli; quello che è certo è che da parte del Servizio di Sicurezza tutto è stato messo in atto per mascherare i fatti, mentre il Servizio di Sicurezza e il giornalismo organizzato dall’Accusa federale tentavano di sfruttarlo per la propaganda.

Titolo: No ai processi della rivoluzione. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagina 289


Titolo: Ateismo e lotta di classe

Autore: Aelle [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 290-294

La religione è un sconcia fantasia utilizzata dal potere per perpetuare lo sfruttamento del popolo. Più essa è assurda e rozza, più i suoi “misteri” sono ributtanti e incredibili, più avventure ridicole ne costituiscono la trama, più essa è utile per affascinare la povera gente. Ma, una volta affermati questi principi di fondo, ci si accorge che una lotta alla religione necessita di altri strumenti, più sottili, gli strumenti della critica e della storia.


Titolo: Amnistia per chi?

Autore: “Niente più sbarre” – Collettivo Anarchico – Livorno

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 295-296

La carota dell’amnistia non deve fare dimenticare il bastone dei 5 lager speciali.


Titolo: D. Tarantini, Né in cielo né in terra, Verona 1977. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagina 297


Titolo: R. Gosi, Il socialismo utopistico. Giovanni Rossi e la colonna anarchica Cecilia, Milano 1977. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 297-298


Titolo: C. Diaz – F. Garcia, Per una pedagogia libertaria, Torino 1977. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 298-299


Titolo: E. Goldman, La sconfitta della rivoluzione russa e le sue cause, Milano 1977. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagina 299


Titolo: F. Pelloutier, Lo sciopero generale e l’organizzazione del proletariato, Catania 1977. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 299-301


Titolo: “La nostra assemblea”, Le radici di una rivolta. Il movimento studentesco a Roma: interpretazioni, fatti e documenti, Milano 1977. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagina 301


Titolo: Comunicato dal carcere di Forlì. [Documento]

Autore: I compagni detenuti di Forlì

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 302-303


Titolo: Cronaca proletaria [dal 21 giugno 1977 al 3 settembre 1977]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 303-310


Titolo: La repressione a Roma. [Documento]

Autore: Movimento di lotta

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 311-313


Titolo: Il lager di Marassi. [Documento]

Autore: Le Streghe di Marassi

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 313-317


Titolo: Criminalizzazione della comunicazione. [Documento]

Autore: Redazione di “Controinformazione”

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagine 318-319


Titolo: Un documento dal carcere femminile di Pozzuoli. [Documento]

Autore: Petra Krause

Serie prima – anno 1977 – numero 16-17 – pagina 319

Numero Diciotto

Titolo: Verso la generalizzazione dello scontro armato

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 322-327

È con non poche preoccupazioni che riprendiamo, su queste pagine, il discorso sulla violenza proletaria, sulla guerra civile che in Italia sta assumendo contorni sempre più precisi, sulla lotta armata e sull’insurrezione. Non che a preoccuparci siano le reazioni di sbirri e magistrati, di qualsiasi risma essi siano, ma un altro elemento interviene a rendere ancora più difficile quello che diremo, un elemento interno al movimento rivoluzionario stesso, un elemento che se non chiarito e criticato può arrivare, con facilità, a deformare qualsiasi approfondimento dei problemi dello scontro di classe nella situazione italiana di oggi.

Titolo: Roma – Criminalizzazione, tenuta del movimento, prospettiva di ricomposizione proletaria

Autore: Alcuni compagni del movimento di lotta di Roma

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 328-331

È necessario colmare il divario esistente tra programma e pratica politica, comprendendo fino in fondo la complessità e l’articolazione della riunificazione politica degli sfruttati: il 1977 è stato soprattutto caratterizzato dall’esplosione degli strati proletari più marginali, più coinvolti dall’attacco capitalistico; è necessario che tale antagonismo si diffonda anche in fabbrica, rovesciando l’attuale dicotomia “garantiti non garantiti” e operando per saldare strati proletari diversi, nella misura in cui la ristrutturazione, dopo aver colpito gli strati più deboli, sta investendo duramente gli operai delle grosse fabbriche. Perciò non esistono scorciatoie immediatissime; senza il pieno dispiegarsi del proletariato non si può puntare ad una crescita lineare dello scontro; in questa fase decisamente difficile, come va battuto il legalitarismo, va evitato il corto-circuito di autoclandestinizzarsi, che è il risvolto della stessa logica difensiva di rinuncia all’estensione del fronte di lotta e come tale perdente. Il superamento di questo parziale riflusso si gioca sulla capacità di azione di rottura combinando tutte le forme di lotta legali ed illegali, evitando semplificazioni e riduzioni politico-organizzative.


Titolo: Fargas, una lotta contro la ristrutturazione

Autore: Collettivo operai

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 332-341

Diamo conto, di seguito, di una esperienza operaia che assume valore emblematico all’interno del ciclo di ristrutturazione che il capitale sta attuando. In questa vicenda sono chiaramente leggibili i comportamenti delle varie forze in campo: padronato, sinistra sindacale, piccì. Ed emergono nitidamente ruolo e limiti che ognuno ha avuto. La storia della Fargas è la stessa che hanno conosciuto centinaia di piccole e medie fabbriche, liquidate dal grosso capitale. Quel che vi è di nuovo è il comportamento operaio, il tipo di lotta che ha saputo condurre, il grosso impegno della storica sinistra sindacale dei metalmeccanici e il suo ambiguo discorso sull’autogestione, intesa come conduzione d’emergenza della fabbrica in assenza del padrone che decide di mollare tutto, ecc. Ma andiamo con ordine. La Fargas era un’azienda di circa 300 dipendenti, con un fatturato di 8 miliardi, che produceva elettrodomestici, scaldabagni, arredamenti ecc. Apparteneva al gruppo Montedison.


Titolo: Lotta armata e violenza rivoluzionaria

Autore: Gruppo Anarchico Grottagliese

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 342-345

Il nostro compito specifico, di anarchici che accettano e operano con queste forme di lotta (violente, armate), è quello anche di confronto e di chiarificazione con le altre realtà di movimento che sono sulla stessa linea di lotta, ma che danno a questa un’impronta organizzativa di potere (partito combattente, ecc.), quindi diversa dalla nostra. Il rischio, infatti, di cadere nella trappola organizzativa dell’ “avanguardia armata del proletariato” è molto grosso. L’errore che molti nostri compagni commettono e che li porta a questo, è di individuare nella pratica (forma) di lotta di queste realtà l’identità di queste stesse realtà. Alla base di questo errore c’è, appunto, l’assenza di una chiara visione e di un confronto con la teoria di queste realtà di lotta (di avanguardia), ovviare a questa carenza significa per noi impostare in senso anarchico il problema della lotta armata e della violenza rivoluzionaria.


Titolo: Lettera aperta al giudice Rosario Priore per i fatti avvenuti alla Casa della studentessa a Roma. [Documento]

Autore: Comitato di solidarietà proletaria verso i compagni arrestati

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagina 345


Titolo: ... E dopo festa!

Autore: Giancarlo Martina

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 346-349

Concerne il primo superfestival DC a Palmanova, subito dopo il congresso del movimento a Bologna.


Titolo: Lettere dal carcere di Novara. [Documento]

Autore: Un compagno prigioniero

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagina 349


Titolo: M. Bakunin, Azione diretta e coscienza operaia, Milano 1977. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 350-351


Titolo: F. Damiani, Bakunin nell’Italia post-unitaria, 1864-1867, Milano 1977. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 350-351


Titolo: M. Bakunin, Libertà, uguaglianza, rivoluzione, Milano 1977. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 350-351


Titolo: Bakunin cent’anni dopo. Atti del Convegno internazionale di studi bakuniniani, Milano 1977. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 350-351


Titolo: G. Darien, Il ladro, Torino 1977. [Recensione]

Autore: T. P. [Tito Pulsinelli]

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 351-352


Titolo: E. H. Carr, Bakunin, Verona 1977. [Nota aggiuntiva alla recensione pubblicata sul n. 15]

Autore: Salvo Marletta

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagina 352


Titolo: Carcere speciale femminile di Messina. [Documento]

Autore: Paola Besuschio

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 353-354

Titolo: Dal carcere di Cuneo. [Documento]

Autore: Pietro Sofia

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 355-356


Titolo: Dal carcere di Fossombrone. [Documento]

Autore: I compagni detenuti

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagina 356


Titolo: Un documento ai compagni del movimento. [Documento]

Autore: Azione Rivoluzionaria

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagina 357


Titolo: Chi è al buio vede più chiaro. Lettera dall’Asinara. [Documento]

Autore: Horst Fantazzini

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 357-359


Titolo: Un documento dal carcere di Modena. [Documento]

Autore: Fausto Bolzani

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 359-361


Titolo: Cronaca proletaria [dal 7 settembre 1977 al 15 dicembre 1977]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 361-376


Titolo: Un documento di Azione Rivoluzionaria. [Documento]

Autore: Nucleo Armato Rico e Attilio

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 376-378


Titolo: Intervista. [Documento]

Autore: Patrizia Lomuscio

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagine 378-380


Titolo: Dal carcere di Trani. [Documento]

Autore: Colonna “Mara Cagol – Zicchitella” Coll. Pol. Trani

Serie prima – anno 1977 – numero 18 – pagina 380

ANNATA 1978

Numero Diciannove

Titolo: Il nostro ruolo nello scontro in atto

Autore: La redazione di Bologna

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 1-2

Noi individuiamo il nostro compito nel tentativo di trasformare l’illegalitarismo di massa in una situazione di ribellione generalizzata, che il potere non potrà più riassorbire all’interno della dialettica rivendicazione-riforma-controllo. Per fare questo non c’è che una via: dimostrare coi fatti, con l’azione, che esiste per ognuno di noi un nemico che è individuabile in precise strutture e personaggi e che questo nemico non è invulnerabile, dimostrare coi fatti che la rivolta individuale può e deve trasformarsi in insurrezione collettiva, l’unica in grado di liberarci veramente dalle nostre oppressioni. Noi dobbiamo innescare questo processo, questa reazione a catena. Si tratta, ci pare ormai chiaro, di uscire dalla logica limitativa della difesa contro la violenza statale. Difendersi è una cosa che viene istintiva a chiunque sia sottoposto a un sistema di sfruttamento che cerca di piegarlo ai suoi voleri e infatti tutti cercano, in un modo o nell’altro, di difendersi: chi facendosi consapevole collaboratore dei piani di potere, chi delegando ad altri “più capaci” questa difesa, chi contrattando fantasmi di libertà.


Titolo: Cambiare tutto perché tutto resti uguale

Autore: Franco Lombardi

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 3-6

Il formarsi e il perpetuarsi di un apparato organizzativo che pretende in qualche modo di rappresentare la concretizzazione di un insieme organico di principi rivoluzionari costituisce generalmente un tentativo di sovrapporsi alle realtà di scontro sociale in atto, di interpretarle secondo un metro fissato unilateralmente, di inquadrarle all’interno di una metodologia (strategia) precostituita. Si tratta cioè di una reificazione, di una sacralizzazione della critica rivoluzionaria allo stato di cose esistente, che finisce per trasformare quella critica in qualcosa di statico, di inoffensivo, un nuovo prodotto di consumo che rientra ormai all’interno dello spettacolo capitalistico, al quale niente fa più comodo di un’opposizione rivoluzionaria preconfezionata secondo i suoi modelli. Non voglio con questo affermare che tutte le organizzazioni politiche siano esattamente la stessa cosa, che le federazioni anarchiche covino gli stessi cancri dei partiti stalinisti o che la CNT abbia fatto lo stesso danno del PCE: mi guardo bene da un tale dogmatismo semplicista. Voglio solo dire che tutte hanno un ruolo simile nei confronti del processo di sviluppo dell’attacco rivoluzionario al potere.


Titolo: Brevi note su antipsichiatria e nuovo movimento

Autore: Giemme

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 7-11

In pratica oggi il “nuovo movimento” tende ad una esaltazione della poeticità della follia, del carattere romantico di essa e, di contro, a un rifiuto della prassi politica di terapia della sofferenza psichiatrica (che è la sofferenza del folle, non dello psichiatra). È in atto, a mio parere, un massiccio tentativo di misconoscere, di nascondere le cause specifiche, radicali, che hanno prodotto e producono la follia. In quel contesto, cambiando le carte in tavola, il folle, prodotto di contraddizioni economiche, affettive, sessuali, la cui unica libertà è forse il volo della fantasia, ci viene presentato come il prototipo dell’Uomo-Libero. Il folle (e questa affermazione è già rendere feticcio qualcuno), incatenato dall’etichetta sociale che gli abbiamo attribuito, mentre cerca di difendersi disperatamente da noi, dai normali, isolato emotivamente e dialetticamente, magari psichiatrizzato, da vittima della reazione coercitiva delle istituzioni (Stato, famiglia, ecc.) viene innalzato come vessillo della rivolta esistenziale.


Titolo: Fuori-sede in galera o al confino. [Documento]

Autore: Comitato di lotta fuori-sede Casalbertone

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagina 11


Titolo: La “nuova filosofia” antiautoritaria e l’anarchismo

Autore: Octavio Alberola

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 12-18

L’esistenza di una Filosofia antiautoritaria (vecchia o “nuova”) estranea al movimento anarchico non costituisce un fatto nuovo o qualcosa di sorprendente. E tantomeno il fatto che non si faccia riferimento ai teorici dell’anarchismo classico. Ciò che sorprende è che ci costi tanto riconoscere una realtà così evidente: che l’Anarchismo (con la maiuscola) non è tutto il summum del pensiero antiautoritario e la sua prassi non è sempre la pratica più conseguente della libertà. La critica concettuale al Potere e le negazioni più radicali dell’Ordine provengono attualmente da pensatori e gruppi indipendenti, i quali non vogliono essere assimilati a nessuna ideologia e che fondano la propria indipendenza e il proprio antiautoritarismo precisamente sulla negazione della soggettività oggettivata dalla sistematizzazione della libertà eretta a Dottrina.


Titolo: L’autonomia proletaria

Autore: Due compagni

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 19-25

La comprensione delle cause che hanno portato allo sviluppo, in questi ultimi anni, di quei modi di comportamento sociale e politico, di quelle pratiche di lotta quotidiana dei proletari e dei “non garantiti” che sono comprese nella definizione “Autonomia proletaria”, è strettamente legata alla comprensione di come si è andato modificando il quadro generale del potere in Italia.


Titolo: Unidal: una proposta a tutto il movimento

Autore: Comitato di lotta Motta-Alemagna

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 26-28

La storia delle fabbriche Motta-Alemagna comincia da lontano, da quando nel 1975 il padronato su 12.350 operaie ed operai ne dichiarò esuberanti oltre 8.500. Le lunghe trattative, i passaggi giuridici di proprietà che hanno fatto della Motta-Alemagna una proprietà di Stato, gli smembramenti, non hanno mutato di un centimetro il progetto padronale: padroni privati e di Stato, sindacati, sono riusciti a polverizzare – almeno sulla carta – una sezione operaia che, sulla base della vecchia organizzazione produttiva, aveva dato battaglie vincenti sull’orario, contro lo straordinario, sull’unità contro il lavoro precario e la divisione tra organico fisso e stagionali, ottenendo l’assunzione dei giovani e delle donne stagionali.


Titolo: La militarizzazione delle carceri

Autore: I compagni di Avezzano

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 29-33.

Nelle carceri, crediamo ormai in tutte le carceri, la situazione si aggrava e peggiorano, giorno dopo giorno, le condizioni di vita. Dalle scarse e fugaci notizie che abbiamo attraverso la corrispondenza interna con altri compagni detenuti, ovviamente una corrispondenza controllata dalla censura, prendiamo atto del fatto che si è ormai instaurato ovunque un assurdo processo di militarizzazione all’interno ed intorno alle carceri, e che si esasperano indiscriminatamente le condizioni di vita sociale.


Titolo: Portogallo: un’altra rivoluzione tradita?

Autore: Júlio Henriques

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 34-37

Questo breve articolo è solo un’esposizione sommaria e introduttiva ad alcuni problemi posti dal “caso Portogallo”, che per ora vengono lasciati nel dimenticatoio. In particolare, non viene affrontata in pieno la composizione reale del proletariato, mentre è necessario averla presente per comprendere la debolezza delle sue esigenze. Sarà senza dubbio utile ritornarvi sopra, in particolare per conoscere lo stato del movimento sociale in un paese che ha ancora importanti settori del proprio sviluppo che interferiscono con le possibilità di lotta degli strati più avanzati del suo proletariato industriale.


Titolo: S. Leys, Gli abiti nuovi del presidente Mao, Milano 1977. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagina 38


Titolo: M. Millozzi, Il fascismo marchigiano nei fondi dell’A.C.S. (1922-1925). Fonti e documenti, Urbino 1977. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 38-39


Titolo: E. Battistini, Contro il “Manifesto” di Karl Marx, Ragusa 1977. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 39-40


Titolo: M. Bakunin, Organizzazione anarchica e lotta armata, Ragusa 1977. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 40-41


Titolo: D. Varini, A proposito delle difficoltà e delle possibilità di ri-conoscimento della qualità differente e dell’essere comune del maschile e del femminile, Milano 1977. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagina 41


Titolo: Comitato di lotta “sulla repressione” (Roma). [Documento]

Autore: Comitato di lotta di Psicologia

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 42-43

Titolo: Comunicato gennaio 1978. [Documento]

Autore: Azione Rivoluzionaria

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 44-48


Titolo: Comunicato dicembre 1977. [Documento]

Autore: Nuclei Armati Proletari

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 48-61


Titolo: Dichiarazione al processo di Livorno. [Documento]

Autore: Vito Messana

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 61-62


Titolo: Cronaca proletaria [dal 16 dicembre 1977 al 15 febbraio 1978]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 62-70


Titolo: Liberiamo i compagni. [Documento]

Autore: Comitato di Lotta Fuori-sede Casalbertone

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagine 70-71


Titolo: Il bunker della libertà. [Documento]

Autore: Azione Rivoluzionaria

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagina 71


Titolo: La repressione in Grecia. [Documento]

Autore: El Topo Avizor

Serie prima – anno 1978 – numero 19 – pagina 72

Numero Venti

Titolo: Per andare avanti

Autore: Collettivo redazionale [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 73-77

Che un avvenimento come l’eliminazione, da parte di un gruppo rivoluzionario, di [Aldo Moro] uno dei massimi responsabili di 30 anni di sfruttamento ed oppressione del proletariato italiano meriti tutta la nostra attenzione di militanti anarchici è cosa ovvia. Altrettanto ovvio dovrebbe essere un altro fatto: a noi non interessa valutare un avvenimento del genere col bilancino del farmacista, per discernere se l’utile politico superi il danno (o viceversa) che esso può aver portato allo sviluppo del progetto rivoluzionario visto dal nostro particolare punto dì vista. Non ci interessa ergerci a giudici del comportamento di altri compagni che perseguono a loro volta una strategia che a loro pare più corretta, specie quando si tratta di un’azione che va a colpire un nemico che è senza dubbio anche il nostro.

Titolo: Un altro proletario assassinato. [Documento]

Autore: Alcuni compagni del movimento

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagina 77


Titolo: Il Moro è mio e lo gestisco io

Autore: Carlotta Corday

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 78-80

La manipolazione dell’informazione è la fonte principe per il reperimento del consenso. Il processo di formazione delle opinioni è in mano alla classe dominante dal momento in cui essa ha la possibilità di far dire certe cose e di farne tacere altre. Questo potere della classe dominante era minore nei secoli antichi, quando i mezzi di informazione erano più limitati, poiché diveniva più difficile la strumentalizzazione dei fatti e l’utilizzazione di questi in senso reazionario o di regime. Oggi, con la gran quantità di mezzi di informazione a disposizione, la snaturalizzazione di certi fatti rivoluzionari, la distorsione da parte del potere delle notizie, il reperimento del consenso e del dissenso su determinate questioni sono divenuti per il padronato un fatto di facilissima attuazione. Qualsiasi notizia viene ingigantita, internazionalizzata, sminuita, ignorata, insomma utilizzata dal potere come vuole.


Titolo: Moro e i suoi suonatori di trombone

Autore: Buenaventura Henri [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 81-82

Anche se i suonatori di trombone hanno dato fiato fino in fondo ai propri strumenti, toccando tutte le corde del cuore, non bisogna dimenticare che è stato giustiziato uno dei responsabili della politica della rapina e di sfruttamento attuata dal capitalismo in Italia dalla fine della guerra ad oggi. Qualsiasi cosa possa costare questa uccisione, in qualsiasi modo possano andare le cose, non si possono mettere da parte le responsabilità di Moro e della classe da lui rappresentata, di fronte a valutazioni politiche o strategiche che reggono fino ad un certo punto. Passata l’ubriacatura che i grandi mezzi d’informazione hanno interesse a diffondere, anche le grandi masse degli sfruttati si renderanno conto di questa semplice evidenza: lo sfruttamento continua, quindi la lotta deve continuare. Il giorno del rapimento del presidente della DC morirono cinque poliziotti. Gli strepiti per tanto sangue ‘proletario’ non riuscirono, però, a coprire, la realtà: quegli uomini, anche se di estrazione proletaria, erano dei traditori della loro classe, in quanto avevano accettato, sia pure per il solito motivo del pane, di mettere la propria forza in difesa del capitale. E non dobbiamo scoprirla oggi la profonda diffidenza, anzi la profonda antipatia che la gente comune, il popolo, ha per la politica e gli sbirri di ogni forma.


Titolo: Il contrabbando non si tocca. [Documento]

Autore: Collettivo Autonomo Contrabbandieri

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagina 82


Titolo: Contro lo Stato

Autore: Nucleo di controinformazione anarchica di Roma

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 83-85

All’esterno del parlamento, dopo il caso-Moro, si sono sciolte come neve al sole posizioni di forze politiche che si definiscono rivoluzionarie. Lotta Continua non è mai stata tale ma si è sempre definita così: delle sue falsità ultime abbiamo già detto; ma il fenomeno più grave, a nostro avviso, è stato quello che ha investito quella frazione di Autonomia Operaia romana che fa capo a via dei Volsci.

Titolo: Notizie pervenute dalla Facoltà di Psicologia di Roma. [Documento]

Autore: Comitato di Lotta di Psicologia

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagina 85


Titolo: Il falso come strumento di lotta

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 86-92

Il falso, la falsificazione di un oggetto o di un’idea, può, in determinate circostanze, costituire uno strumento di lotta rivoluzionaria. L’operazione che abbiamo realizzato con il falso libretto attribuito a Sartre, col titolo Il mio testamento politico, si proponeva i seguenti obiettivi: a) Misurare il grado di confusione e di idiozia che esiste all’interno della cosiddetta cultura di sinistra; b) Verificare la diffusione di un simile fatto e i tempi di reazione e di controllo delle strutture culturali; c) Infine, fornire uno strumento, un’indicazione che potrà essere sviluppata in futuro con diversi obiettivi.


Titolo: Riflessioni e osservazioni sulla lotta armata

Autore: Un compagno detenuto

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 93-97

La ristrutturazione del capitale nella sua fase di avanzamento mostra l’inconsistenza strutturale delle modificazioni apportate. L’unica base su cui poggia un progetto ambizioso e complessivo di controllo sociale, economico e militare ha come unico riscontro obiettivo le modificazioni politiche già evidenziate negli ultimi due anni: la risultante della vasta mobilitazione operata dalla funzione-Stato è il blocco d’ordine neo-corporativo attuato dal partito delle multinazionali (DC) e dal partito controrivoluzionario (PCI). La contro-guerriglia che si va articolando nel paese ha comunque la capacità di radicamenti proprio a ridosso dei conflitti di classe e delle esigenze repressive del capitale. Non c’è infatti una saldatura obiettiva tra la spinta emergente e di aperta insubordinazione espressa dal proletariato metropolitano e la potenzialità operaia, modo determinante per la riconquista dei capisaldi strutturali su cui gioca lo scontro di classe.


Titolo: La repressione a Livorno. [Documento]

Autore: Collettivo Anarchico “Niente più sbarre” – Livorno

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagina 97


Titolo: Anarco-femminismo

Autore: Rosia Red e Maria Black

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 98-100

Riteniamo che l’Anarco-femminismo sia l’ultima e necessaria posizione radicale in questo momento della storia mondiale, molto più radicale di qualsiasi forma di marxismo. Crediamo che un Movimento Rivoluzionario della Donna non debba imitare, ma distruggere ogni vestigia della struttura di potere maschilista, lo Stato stesso – con il suo intero apparato antiquato e lugubre di carceri, armi e rapine (tasse); con tutta la sua tendenza omicida; con tutta la sua grottesca e repressiva legislazione e i tentativi militari, interni ed esterni, di interferire con la vita privata della gente e con i tentativi cooperativi liberamente scelti.


Titolo: Il movimento rivoluzionario oggi

Autore: Pippo Rampulla

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 101-102

Gli anarchici sono per l’abbattimento totale di questo sistema, quindi per una lotta generalizzata e non rivendicativa. Ma molti dei compagni che sono presenti oggi all’interno del movimento hanno le idee poco chiare, di conseguenza anche il contributo anarchico alle lotte è quasi irrilevante. A questo punto qualcuno può pensare di risolvere il problema sviluppando sofisticate analisi socio-politico-economiche capaci di far diventare scemo anche Lama (se non lo fosse già). Non c’è bisogno di tutto questo, l’assetto politico e la situazione generale sono chiari più di quanto sembra.


Titolo: Contro il piano di ristrutturazione del quartiere S. Lorenzo in Roma

Autore: Comitato di lotta di Psicologia di Roma

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 103-105

Il quartiere di S. Lorenzo è un quartiere che vanta grandi tradizioni di lotta proletaria; lungo questa via la ciurmaglia fascista, negli anni Venti, prese, spesso e volentieri, delle memorabili lezioni; ma allora era il tempo degli Arditi del Popolo, i quali, seppur non conoscessero neanche il terzo libro del Capitale, sapevano sparare bene e non subivano il fascino del democraticismo che perse il Psi e l’intero proletariato italiano ed europeo.


Titolo: Le lacrime di coccodrillo. [Documento]

Autore: Circolo anarchico “Bruno Filippi” – Carrara

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagina 105


Titolo: Un processo stalinista a Roma

Autore: Comitato di lotta dei Fuori-sede – Casalbertone

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 106-109

Sul Comitato di Lotta nel quale si coagulano tutti i bisogni dei proletari del Sud presenti a Roma, come in tante altre città d’Italia, la borghesia e il PCI, in prima fila, sperimentano metodi e strumenti di repressione tratti dal vecchio cassetto stracolmo di “componenti staliniste”.


Titolo: Sulle nazionalità

Autore: Il Falcuc

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 110-112

Da qualche anno a questa parte si fa un gran parlare, quasi sempre in maniera intellettuale e da parte di intellettuali, delle minoranze etniche o delle nazionalità in Italia e della cultura propria dei tanti popoli che esistono nel nostro paese. Ora, per fortuna, anche da parte anarchica si comincia a scoprire questa complessa realtà.


Titolo: J. Peirats, La C.N.T. nella rivoluzione spagnola, voll.I, II, III, Milano 1976-1978. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagina 113


Titolo: P. Togliatti, Appello ai fascisti, Catania 1978. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagina 113

Titolo: Che fare? [Documento]

Autore: Azione Rivoluzionaria

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 114-115


Titolo: Lettera. [Documento]

Autore: Un compagno detenuto a Nuoro

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 115-116


Titolo: Commento all’ultima lettera di Ulrike Meinhof. [Documento]

Autore: * [R.A.F.]

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 116-117


Titolo: Dichiarazione al processo di Utrecht. [Documento]

Autore: Knut Folkers

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 118-121


Titolo: Comunicato dal carcere di Nuoro. [Documento]

Autore: Movimento Unito Detenuti

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 122-123


Titolo: Sul sabotaggio al centro meccanografico della “Cassa di risparmio di Calabria e Lucania” di Cosenza. [Documento]

Autore: Primi fuochi di guerriglia

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 123-124


Titolo: Cronaca proletaria [dal 16 febbraio 1978 al 2 maggio 1978]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagine 124-136


Titolo: Continua la repressione contro i compagni anarchici fuori sede di Roma. [Documento]

Autore: Comitato di Lotta di Psicologia

Serie prima – anno 1978 – numero 20 – pagina 136

Numero Ventuno

Titolo: Di alcuni problemi fra i tanti

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 137-147

Occorre anche dire qualcosa sul problema che non è possibile una considerazione uniforme della presente fase di lotta rivoluzionaria. Alcuni compagni s’immaginano che essa debba assumere sempre le condizioni della presa del palazzo d’inverno, altri che essa debba scaturire solo da un acuirsi delle condizioni di crisi della gestione capitalistica dell’economia; altri pensano che debba prima verificarsi un disequilibrio a livello internazionale o uno spostamento degli interessi delle zone d’intervento in cui risulta diviso il globo. Tutte queste opinioni sono valide ma non possono mettere, singolarmente, in dubbio il fatto che il nostro compito rivoluzionario, in quanto anarchici, è quello di spingere gli sfruttati alla ribellione, alla lotta contro gli sfruttatori, e non quello di stare ad almanaccare sulle possibilità di vittoria delle nostre organizzazioni in caso di scontro. Qualcuno ingenuamente si chiedeva cosa sarà di AR in caso di vittoria delle BR. Francamente questi dubbi amletici ci lasciano interdetti. Possibile non si sia ancora capito da quale parte sta il compito rivoluzionario degli anarchici? Possibile che ancora si torni a ragionare nei termini dell’etichetta organizzativa, per cui AR, solo per il fatto di aver messo una bella frase di Durruti in testa al suo documento più ampio e analitico, debba considerarsi la sola alternativa possibile alle BR? Possibile che non si comprenda che la vera e sola alternativa è la lotta armata generalizzata, spinta fino al livello insurrezionale, fatto ben più significativo delle più elevate realizzazioni delle organizzazioni storiche?


Titolo: Prigioni lager: un obiettivo della riforma carceraria

Autore: Monica Giorgi

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 148-149

Il patrimonio di lotte del proletariato prigioniero è un patrimonio politico di tutti gli sfruttati, vasto, incisivo e continuato, che non si esaurisce certo nell’attuazione di una riforma vomitata dalla bocca di una classe dominante che ha incatenato i suoi nemici.


Titolo: Sulle condizioni di detenzione del carcere di ***

Autore: Alcuni detenuti

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 150-152

Il documento che presentiamo, pervenutoci da uno dei lager statali, è stato oggetto di attenta riflessione, costituendo un esempio raro di come agisca il potere nei confronti di una non trascurabile parte dell’attuale popolazione carceraria.


Titolo: Critica ad Mulierem

Autore: Jeanne Charles

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 153-155

Attualmente uno dei sintomi della debolezza del movimento rivoluzionario è il posto che ancora non riesce a dare ad una espressione qualitativa ed autonoma delle donne rivoluzionarie.


Titolo: Spunti di inattualità

Autore: Elio Gabalo [Tito Pulsinelli]

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 156-158

Nel mondo del parcellare e della rappresentazione, ognuno fa della (propria) parzialità la globalità; ognuno carica di valori escatologici il ruolo prescelto e guarda sprezzante al resto. I lottarmatisti ritengono che il loro mezzo è quello rivoluzionario in assoluto, e attribuiscono alla loro pratica il primato, la superiorità qualitativa, la potenzialità eversiva maggiore a tutte le altre.


Titolo: Documenti relativi all’attacco della caserma dei carabinieri di Alcamo Marina

Autore: Nucleo Siciliano di Controinformazione Anarchica [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 159-170

Nel n. 7 di “Anarchismo” (pp. 1-14), nell’articolo “Mafia, Cia e fascisti in Sicilia. Le basi di una risposta proletaria. Anarchismo e lotta di liberazione nazionale”, venivano fatte delle valutazioni riguardo l’attacco di un gruppo che si richiamava alle BR contro la caserma dei carabinieri di Alcamo Marina, attacco conclusosi con l’uccisione di due sbirri. Qui si pubblicano alcuni documenti redatti da Giuseppe Vesco, suicidatosi (o suicidato) in carcere, documenti riguardo le torture subite in carcere.


Titolo: Le lotte dei compagni sono del movimento rivoluzionario. [Documento]

Autore: Comitato di Lotta di Psicologia

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagina 170


Titolo: Il fantasma della colonna sarda

Autore: Alcuni compagni del Movimento

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 171-172

Tutti i livelli di riappropriazione diretta pratica, dai furtarelli nei supermercati alle rapine a mano armata, debbono essere sempre più diffusi come strumento per scardinare il ricatto capitalistico.


Titolo: P. Avrich, L’altra anima della rivoluzione. Storia del movimento anarchico russo, Milano 1978. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 173-175


Titolo: Piattaforma di lotta dei detenuti proletari di Cuneo. [Documento]

Autore: Movimento Detenuti Proletari

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 176-177.


Titolo: Processo contro Lorenzo Santi. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 177-178


Titolo: Agli “ossami” di Stato io rispondo obiezione totale. [Documento]

Autore: Matteo Danza

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 178-180


Titolo: Dal carcere di Pianosa. [Documento]

Autore: Proletari del “carcere speciale”

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagina 180


Titolo: Lo Stato “democratico” ai proletari del Sud “garantisce” il piombo e la morte. [Documento]

Autore: Collettivo Comunista Emigrati Militellesi

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 181-182

Titolo: Cronaca proletaria [dal 3 maggio 1978 al 15 maggio 1978]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1978 – numero 21 – pagine 182-184

Numero Ventidue

Titolo: Prendere il potere o distruggerlo?

Autore: Alcuni compagni di Roma

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 185-187

Non c’è una terza via per la conquista del potere, oltre alla presa del potere in senso democratico (coi voti) o in senso rivoluzionario (giacobino), c’è solo e semplicemente la distruzione del potere.


Titolo: Il falso altruismo del potere

Autore: Nestore

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 188-191

Il termine “egoismo” è sempre stato sinonimo di negatività, sia nei rapporti personali, sia in quelli politici e sociali. È giunto il momento di sgombrare il campo da quest’equivoco storico: tutto ciò che gli uomini fanno, in realtà lo fanno solo per se stessi; anche il suicidio di protesta, atto estremo che sembra libero da sentimenti egoistici, è un atto che soddisfa la propria necessità di autogratificazione.


Titolo: L’esperienza sindacalista dell’ U.S.I. – Una valutazione critica

Autore: Alcuni compagni

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 192-194

Il progetto-FAI di ricostruzione dell’USI è, in fondo, ma innanzitutto, una interpretazione del sindacalismo anarchico della CNT che di essa ha preso i lati peggiori, riscontrati criticamente anche dal campo anarchico, che consistono nella gestione verticistica delle lotte, nella creazione di apparati sindacali che, inevitabilmente, si burocratizzano e divengono un peso per il proletario rivoluzionario.


Titolo: Il processo al Movimento 2 Giugno

Autore: Centro Libertario di Documentazione Internazionale – Palermo

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 195-199

Si approfondiscono qui le origini e le azioni più importanti del “Movimento 2 giugno” in modo da capire che cosa esso significhi e in che clima ha sviluppato il suo intervento. In allegato: dichiarazioni e lettere degli stessi compagni del “2 Giugno” sottoposti a processo in Germania.


Titolo: Libertà per i nostri compagni spagnoli

Autore: Grupos Autonomos Libertarios

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagina 199

La polizia politico-sociale spagnola sta conducendo una violenta offensiva contro il movimento libertario spagnolo, con una ferocia estrema, utilizzando mezzi finora sconosciuti, anche durante i periodi di emergenza del franchismo.


Titolo: Sul carcere

Autore: Un compagno di Rebibbia

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 200-202

Snidare la sbirraglia che provoca, i delatori assunti a tempo pieno dall’amministrazione carceraria, i luoghi di rifornimento alimentare e strutturale del carcere per portare la nostra critica di disarticolazione nella distruzione, la nostra critica delle armi.


Titolo: La situazione attuale dei prigionieri della R.A.F. in Germania Federale

Autore: Wolfgang Beer

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 203-205

Il progetto di “sicurezza interna”, il riarmo dello Stato sotto la copertura dell’ “antiterrorismo”, è sempre servito per la liquidazione immediata o come ha detto Schmidt: “sterminio” delle punte di lotta antifascista e antimperialista, e per la militarizzazione interna dello Stato, importante per l’integrazione e la messa a punto dell’egemonia tedesca su tutti gli Stati europei. È per questo che la lotta contro lo sterminio dei prigionieri della RAF resterà un punto centrale della lotta antifascista.


Titolo: Per un volantino distribuito in Germania

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagina 205

Karl H. Andersen, condannato a nove mesi per avere distribuito un volantino della RAF.


Titolo: C. Mera, Rivoluzione armata in Spagna. Memorie di un anarco-sindacalista, Ragusa 1978. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagina 206.


Titolo: A. Berkman, Che cos’è l’anarco-comunismo, Milano 1978. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 206-207


Titolo: Costituzione e funzionamento dell’Associazione famiglie detenuti comunisti. [Documento]

Autore: Associazione Familiari Detenuti Comunisti

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 208-219


Titolo: Cronaca Proletaria [dal 16 maggio 1978 al 31 luglio 1978]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 219-227


Titolo: Un volantino. [Documento]

Autore: Azione Rivoluzionaria

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 227-228

Titolo: Il falso volantino delle Confederazioni sindacali. [Documento]

Autore: Azione Rivoluzionaria

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 228-229


Titolo: Comunicato. [Documento]

Autore: Collettivo anarchico “Niente più sbarre” – Livorno

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagina 229


Titolo: Dal Kampo di S. Gemignano. [Documento]

Autore: Ernesto Castro – Josè Luis Cuello – Enrico Paghera [quest’ultimo risulterà poi una spia e venderà alcuni compagni]

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagina 230


Titolo: Dal manicomio criminale di Castiglione delle Stiviere. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagina 231


Titolo: Dal lager di Stato di Perugia – Sezione femminile. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1978 – numero 22 – pagine 231-232

Numero Ventitre-Ventiquattro

Titolo: La marcia su Bologna del generalissimo Dalla Chiesa

Autore: Collettivo Redazionale

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 233-237

Montatura con decine di arresti a Bologna. Incriminati compagni del movimento. Non possiamo immaginare nei dettagli quali fossero i progetti, o i sogni, dell’antiterrorismo, ma è chiaro che nessuno sbirro o magistrato avrebbe disdegnato l’occasione per invischiare in un bel minestrone terroristico la nostra e altre pubblicazioni anarchiche e rivoluzionarie.


Titolo: Una beffa al potere militare

Autore: Collettivo del Contropotere

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 238-241

Con l’avvento di sempre nuove scoperte tecnologiche e con il sopravvento, nei paesi tardocapitalisti, dell’ideologia socialdemocratica (di cui sono portatori tutti i partiti costituzionali), il potere si è reso conto che per continuare a reggere il timone doveva utilizzare elementi più raffinati per la ricerca del consenso delle classi sfruttate e per la loro partecipazione alla vita e al perpetuarsi del regime esistente. A questo punto la repressione brutale cedeva il passo (non del tutto, naturalmente) alla persuasione, parallelamente all’aumento del tenore di vita delle classi subalterne e alla creazione dei cosiddetti “garantiti” (solo chi non ha nulla da perdere è sempre disponibile all’avventura rivoluzionaria). Questa tattica è stata e viene adoperata in tutti i campi e in tutti i luoghi dove il potere si esprime.

Titolo: Su un’esperienza di lotta locale

Autore: Compagni di Forlì

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 242-245

Gli episodi di lotta esaminati in questo scritto hanno avuto origine dalla decisione dell’Amministrazione Comunale di Forlì (giunta rossa, PCI e PSI) di raddoppiare (da 100 a 200 lire) le tariffe dei servizi di trasporto urbano e di elevare di conseguenza i prezzi di abbonamento al servizio.


Titolo: I falsari della rivolta anarchica

Autore: Franco Leggio

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 246-247

A me pare che i patrocinatori entusiasti del falso come metodo di lotta e di propaganda rivoluzionaria non tengano nel dovuto conto che l’assumerlo così come fanno loro – ma anche oggettivamente – è dimostrazione d’impotenza e di incapacità.


Titolo: Ancora sul falso e sul problema della comunicazione

Autore: Franco Lombardi

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 248-251

Se è vero che il potere si serve, per mantenere assoggettata l’immensa maggioranza dell’umanità, non solo delle armi dei suoi sgherri (alle quali è necessario opporre le armi dei rivoluzionari), ma anche di un uso generalizzato e costante della falsificazione, gestita attraverso canali che hanno assunto presso miliardi di persone una credibilità di stampo religioso, allora è necessario non solo rivolgere le armi contro i “padroni della guerra”, ma anche contro chi gestisce i mezzi di indottrinamento di massa.


Titolo: Sull’organizzazione autonoma del proletariato

Autore: Alcuni compagni di Siracusa

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 252-254

Le difficoltà che il capitale incontra nei processi di razionalizzazione dello sfruttamento, difficoltà che non sono solo quelle dell’abbassarsi del tasso di profitto, ma sono anche di natura più complessa, specie adesso che il processo di produzione sta esaurendo le ultime risorse del consumismo, producono quei periodi di crisi che sollecitano le speranze proletarie della liberazione definitiva.


Titolo: Lettera aperta sulla polemica relativa alla pubblicazione dello “Speciale Asinara”

Autore: Horst Fantazzini

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 255-257

Si tratta delle polemiche derivate dalla pubblicazione dell’opuscolo Speciale Asinara, n. 11 della collana delle Edizioni Anarchismo “Nuovi contributi per una rivoluzione anarchica”.


Titolo: Tre documenti

Autore: Comitato di lotta dell’Asinara

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 257-259

Si tratta dei tre documenti che sono all’origine della polemica di cui alla lettera di Fantazzini.


Titolo: Di un certo Proudhon, di alcuni imbecilli e di altre cose

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 260-263

La rispolveratura di Proudhon fa parte, come anche gli imbecilli comprendono, di una proterva manovra di potere del partito socialista che, inviato qualche suo lacchè nel palazzo dei fantasmi, lo ha incaricato, nel più breve tempo possibile, di mettergli su un impianto ideologico da servire come base per una contrapposizione all’incerto marxismo del partito comunista e all’incredibile pasticcio liberal-cattolico-protezionista della Democrazia Cristiana.


Titolo: Ulteriori spunti di inattualità

Autore: E.[lio] Gabalo [Tito Pulsinelli]

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 264-268

Impariamo a riconoscere la sovversione quotidiana nei termini che Bakunin viveva nel 1848: “Pareva che l’universo intero fosse capovolto; l’incredibile era diventato abituale, l’impossibile possibile, e il possibile e l’abituale assurdi!”.


Titolo: Bozza di studio per un lavoro sul carcere

Autore: “Niente più sbarre”

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 269-271

Connotati politici del primo numero del giornale “Niente più sbarre”.


Titolo: Classifica annuale dei cittadini benemeriti

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagina 271

Elenco di coloro che hanno guadagnato il diritto a fregiarsi (a loro scelta) di una o più delle seguenti onorificenze: imbecille, coglione, pezzodimerda, ecc.


Titolo: Abbondanza e miseria nelle società primitive

Autore: “La guerre sociale”

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 272-284

La storia dell’umanità è tradizionalmente concepita come un progresso più o meno continuo sul cammino del benessere e della produttività del lavoro. Il benessere e la produttività sono legati perché è dal rendimento del lavoro che scaturiscono la quantità dei beni prodotti e, anche, il tempo che si può liberare e consacrare alle attività del divertimento e della cultura. Man mano che – grazie alle scoperte – vedono la luce tecniche, utensili, macchine più efficaci, la sorte degli uomini migliora. Questa visione delle cose è delirante, sia che si presenti sotto la forma ingenua e figurata dei manuali scolastici e delle storie a fumetti, sia nel linguaggio disseccato dei sapienti. Questo mondo di carestia, questi uomini sopraffatti dalla necessità economica, questa giungla sociale, questo universo della magia, questa era della sopravvivenza, non si situa affatto nella preistoria. Essa costituisce lo schermo sul quale la nostra società proietta la sua verità, verità che vorrebbe far passare per la natura umana.


Titolo: Pre-Print 1/4, L’autonomia possibile, Complemento al n. 0 di Metropoli, Milano 1978. [Recensione]

Autore: T.P. [Tito Pulsinelli]

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 285-286

Titolo: E. Henry, Colpo su colpo, Treviolo 1978. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 286-288


Titolo: Controinchiesta su una montatura poliziesca in Sicilia. [Documento]

Autore: Comitato di controinformazione – Catania

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 289-292


Titolo: Lettera dal Kampo di Cuneo. [Documento]

Autore: Vito Messana

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 293-294


Titolo: Comunicato letto davanti alla Korte di Torino. [Documento]

Autore: Marisa Soci

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 294-295


Titolo: Al movimento reale di lotta. [Documento]

Autore: Squadre Proletarie Armate per il Contropotere Territoriale

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 295-297


Titolo: Lettera al Presidente del Tribunale di Potenza. [Documento]

Autore: Franco Leggio

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 297-298


Titolo: Lettera al Presidente del Tribunale penale III Sezione di Catania. [Documento]

Autore: Franco Leggio

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 298-299


Titolo: Un mese di lotta nel campo di Trani a un anno dalla istituzione. [Documento]

Autore: Organizzazioni Comuniste Combattenti

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 299-307


Titolo: A tutti i proletari prigionieri nel carcere di Poggioreale. [Documento]

Autore: Proletari Prigionieri Poggioreale

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 307-308


Titolo: Campo di concentramento di Messina. [Documento]

Autore: Combattenti Comuniste Prigioniere nel Campo di Messina

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 309-328


Titolo: Cronaca Proletaria [dal 1° agosto 1978 al 30 novembre 1978]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 328-336


Titolo: Dichiarazione al Tribunale speciale di Firenze. [Documento]

Autore: Renato Bandoli

Serie prima – anno 1978 – numero 23-24 – pagine 336-338

ANNATA 1979

Numero Venticinque

Titolo: Le perquisizioni di Catania

Autore: “Controinformazione”

Serie prima – anno 1979 – numero 25 – pagine 1-2

Il 13 febbraio 1978, a Catania, i Carabinieri di Trapani effettuano perquisizioni nei locali della redazione della rivista “Anarchismo”, nei locali della tipografia dove si stampa la rivista ed altri fogli di informazione del movimento regionale, nelle abitazioni dei proprietari della tipografia, nella libreria “La Mongolfiera” e nelle abitazioni dei parenti dei redattori della rivista. Otto perquisizioni. Motivazioni: ricerca degli originali del memoriale di Giuseppe Vesco. [Vedi il n. 21 di “Anarchismo”].


Titolo: Contributo per un progetto rivoluzionario libertario

Autore: Azione rivoluzionaria

Serie prima – anno 1979 – numero 25 – pagine 3-27

La crisi che ha investito il nostro paese è parte di una crisi generale che ha investito tutte le economie occidentali. Essa assumerebbe la forma di una crisi generale di sovrapproduzione se il capitale non fosse estremamente concentrato e quindi in grado di controllare la produzione e il mercato. Se questo controllo impedisce le forme classiche della sovrapproduzione, un surplus di merci che non trovando mercato perdono valore, non può impedire tuttavia che questo processo di devalorizzazione si trasferisca dalle merci al capitale investito nella loro produzione, il quale risulta sottoutilizzato rispetto alle sue capacità. I costi maggiori di questo sottoutilizzo si scaricano, grazie al quel controllo, sui prezzi, aggravando il normale processo inflazionistico. Il capitale investito e sottoutilizzato subisce quindi un processo di devalorizzazione che provoca a sua volta una scarsa incentivazione all’investimento, col risultato che il capitale sotto forma di denaro si devalorizza a sua volta, perché la sua capacità di trasformarsi in materie prime, mezzi di produzione e salari per produrre profitto subisce a sua volta una sottoutilizzazione; parzialmente inoperante il capitale investito, parzialmente inoperante il capitale circolante, il saggio d’interesse del capitale denaro diminuisce a proporzione di questa inoperosità. La crisi si trasferisce dal sistema di produzione al sistema creditizio. Il capitale denaro, più mobile, svalutandosi, reagisce a questa devalorizzazione dando vita a una serie di manovre speculative sul mercato valutario col risultato di non poter mutare il quadro d’insieme, ma di indurre anche la crisi monetaria. A livello sociale questa devalorizzazione comporta una diminuzione della popolazione attiva rispetto all’insieme della popolazione.

Titolo: Repressione a La Spezia. [Documento]

Autore: Collettivo operaio Termomeccanica

Serie prima – anno 1979 – numero 25 – pagina 46


Titolo: Cronaca proletaria [dal 1° dicembre 1979 al 31 gennaio 1979. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1979 – numero 25 – pagine 47-53


Titolo: Dal campo di Cuneo. [Documento]

Autore: Un gruppo di proletari prigionieri

Serie prima – anno 1979 – numero 25 – pagine 53-59


Titolo: Dal Campo di Trani. [Documento]

Autore: Proletari prigionieri

Serie prima – anno 1979 – numero 25 – pagine 59-61


Titolo: Barbara è stata assassinata mentre combatteva questo Stato. [Documento]

Autore: Alcune compagne degli asili – Alcuni Collettivi del Movimento Femminista

Serie prima – anno 1979 – numero 25 – pagine 61-62


Titolo: Dal carcere militare Palese di Bari. [Documento]

Autore: Sergio Bassi

Serie prima – anno 1979 – numero 25 – pagine 62-64

Numero Ventisei-Ventisette

Titolo: Lettera aperta al movimento

Autore: Centro di Documentazione Libertaria “La Serpe” – Redazione de “Il cattivo pensiero”

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 65-66

Gli sviluppi più recenti dello scontro di classe nel nostro paese hanno avuto ripercussioni di non scarso rilievo all’interno del movimento anarchico, con l’arresto da parte delle squadre speciali di polizia e carabinieri di un buon numero di militanti, alcuni dei quali assai conosciuti nei nostri ambienti. Altri meno, ma tutti di indubitabile tendenza libertaria. In alcuni casi le montature poliziesche sono miseramente abortite sul nascere, in altri continuano ad avere pesanti strascichi, con compagni anarchici tuttora rinchiusi nelle carceri più o meno speciali. In altri casi ancora alcuni militanti del nostro movimento hanno rivendicato la propria appartenenza ad un’organizzazione (Azione Rivoluzionaria) che li pone in una condizione di “prigionieri di guerra” la cui unica alternativa è di marcire a vita nei lager di regime o di guadagnare la propria autoliberazione. In ognuno di questi casi, comunque, il movimento anarchico nel suo complesso ha messo in luce gravissime lacune dal punto di vista della controinformazione e del sostegno ai compagni vittime della repressione. È un fatto che molti di questi compagni sono rimasti completamente abbandonati a se stessi (o ad una ristrettissima cerchia di persone che erano loro più vicine dal punto di vista personale, oltreché politico). È un fatto, anche, che gli organi ufficiali di stampa e di soccorso del nostro movimento (Umanità Nova, C.N.P.V.P., C.A.D., tanto per non fare i nomi) hanno operato una precisa scelta politica nel discriminare i compagni da assistere in qualche modo da quelli da abbandonare a se stessi. Ed è chiaro a tutti che questa scelta è basata sulla pericolosità politica delle scelte operate da quei compagni, cioè su un criterio innocentista, che ricalca fedelmente i dogmi della legislazione borghese, il cui unico fine è di salvare le proprie strutture da coinvolgimenti che ne possano mettere in pericolo il tranquillo perpetuarsi.


Titolo: Risposta della redazione di “Umanità Nova”

Autore: Federazione anarchica bolognese, FAI – La redazione di “Umanità Nova”

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 66-69

Vi scriviamo in merito alla vostra “Lettera aperta al movimento”; non solo non crediamo sia utile pubblicarla, ma con questa risposta cerchiamo di chiarire una serie di “equivoci”.


Titolo: Puntualizzazione

Autore: Collettivo Redazionale di “Anarchismo”

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 69-71

Tirati letteralmente per i capelli, ci vediamo costretti a scendere nuovamente in campo nella fantasmagorica arena delle diatribe interne alla parte più inutile del movimento anarchico.


Titolo: Facciamo il punto sull’autogestione

Autore: Gruppo di Ricerche sull’Autogestione [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagina 72

La risposta dei lavoratori deve essere ancora quella della lotta, ma, per potere realizzare un livello adeguato di quest’ultima, adeguato all’attuale situazione della distribuzione dei rapporti di forza, occorre sviluppare un’analisi che dia conto dei progetti “destrutturanti/distruttivi” del capitale, in modo da contribuire alla costruzione di un progetto rivoluzionario autogestito di distruzione del lavoro, dello sfruttamento, dell’economia e del capitale.


Titolo: Cosa fare adesso. Cosa fare dopo

Autore: Gruppo di Ricerche sull’Autogestione [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 72-73

La danza la conduce spesso il capitale. Sono i suoi teorici a indicare le strade maestre della produzione destrutturata. Il movimento rivoluzionario, per quanto faccia, spesso non è che ben povera cosa, in merito ad iniziative del genere. Dalla sua ha solo una forza: una grande forza, quella che gli viene dai processi autorganizzativi che si sviluppano al suo interno.


Titolo: Problemi economici dell’autogestione

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 73-76

Finché non comprenderemo che la produzione sotto il dominio del capitale è rivoluzione solo quando è produzione della distruzione di quello che il capitale vuole produrre (pace sociale), non comprenderemo mai cosa possa significare “autogestione”, e andremo in cerca di questo o di quel momento produttivo, settoriale, per vedere in che modo e a quali condizioni si potrebbe organizzare una produzione in forma autogestita.

Titolo: GEPI: un esempio di destrutturazione del capitale

Autore: “Distruzione dell’Economia” [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 76-79

Il capitale è stato il primo a comprendere con grande chiarezza che non è la produzione l’oggetto più importante del riassetto dell’Economia, ma proprio il comando delle lotte.


Titolo: Repressione in Spagna. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagina 79


Titolo: Annientare lo spettacolo

Autore: Radio Fantasma

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 80-82

Con la cacciata di Lama e un’esplosione di lotte proletarie autonome intransigenti è tornato alla luce il movimento rivoluzionario “nuovo”.


Titolo: Repressione in Spagna. [Documento]

Autore: Associazione familiari e amici prigionieri politici

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagina 82


Titolo: I contrasti tra Cina e U.R.S.S. e il problema del mascheramento ideologico dell’imperialismo

Autore: Gruppo di ricerche sulla decodificazione [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 83-98

In questo articolo vengono sottolineati i processi ideologici cui hanno fatto e fanno ricorso la Cina e l’URSS per cercare di coprire la loro sostanziale struttura imperialista e controrivoluzionaria. La logica della rivoluzione resta ancora tutta da scoprire e non può essere catturata, ora e subito, nemmeno ricorrendo agli esorcismi interpretativi dei contorsionisti ideologici tipo “Autonomia organizzata”, o alle stupidaggini evasive tipo “Lotta Continua”, per tacere delle criminali mistificazioni di AO o delle sbirresche conclusioni dell’MLS.


Titolo: Operaismo e sottosviluppo

Autore: Giuseppe Alvisi [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 99-101

Ogni tentativo di ristrutturazione sarà portato a termine con l’ausilio dei partiti e dei sindacati, ma avrà la responsabile collaborazione degli strati privilegiati della classe operaia.


Titolo: Repressione in Spagna. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagina 101


Titolo: Documentazione relativa alla presenza degli americani e fascisti in Sicilia

Autore: Nucleo Siciliano di Controinformazione Anarchica

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 102-109

Nel presentare i documenti allegati relativi alla consistenza e alla strutturazione di alcune componenti della controrivoluzione in Sicilia, è necessario riprendere il discorso che la nostra rivista ha qualche volta accennato relativo sia alle condizioni particolari della situazione siciliana – sottosviluppo e clientelismo – sia ad una corretta impostazione anarchica di quegli inevitabili stimoli della base degli sfruttati verso la “lotta di liberazione nazionale”.


Titolo: La lotta antinucleare negli U.S.A.

Autore: Gruppi Antinucleari

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 110-111

Come mai, nonostante la sua evidente incontrollabilità, l’energia nucleare è ancora sostenuta dai governi e dalle autorità in tutto il mondo?


Titolo: Le lotte di classe in Iran

Autore: “Théorie Communiste”

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 112-133

L’insurrezione in Iran del 10 febbraio 1979 è il risultato del fallimento dell’estensione del capitale in aree circoscritte ad alta composizione organizzativa nella quale la distruzione dei vecchi rapporti sociali non è simultanea alla formazione di rapporti sociali capitalistici stabili, ma presenta invece una sorta di fallimento della valorizzazione sulla base del sovrapprofitto della rendita petrolifera.


Titolo: Oltre l’astensione

Autore: Graziano

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 134-138

Se non si riuscirà a cogliere la tendenza che, sfruttando anche l’occasione elettorale, lo Stato sta cercando di mettere in moto, non faremo fare il minimo passo avanti al processo rivoluzionario, qualunque sia la percentuale di coloro che non si recheranno alle urne.


Titolo: Una mattina di sole all’ombra della ragion di Stato

Autore: Una bocca del movimento anarchico

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 139-140

È necessario che i compagni rifiutino la passività e l’inazione motivate con la paura di muoversi per non fare il gioco del nemico: lo Stato strumentalizza tutto, sta a noi limitare i danni.


Titolo: Sull’organizzazione clandestina

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 141-144

Con la critica delle organizzazioni chiuse, di cui il modello militare resta sempre quello tradizionale (e per motivi d’indole svariatissima non può essere diversamente), volevamo contribuire a chiarire alcuni punti: a) Non è vero che l’organizzazione di questo tipo abbia come alternativa il ritorno a vecchie forme, sia pure rispettabili, di individualismo; b) Non è vero che analizzare questo problema, e quindi criticare un certo modello organizzativo, corrisponda ad un indebolimento del movimento rivoluzionario; c) Non è vero che con il concetto di “generalizzazione” della lotta armata intendiamo negazione dell’organizzazione; d) Non è vero che il rifiuto del modello chiuso di organizzazione, o se si preferisce del modello tradizionale, comporti automaticamente un “esporsi ad un massacro” e) Non è vero che “gli anarchici non hanno ancora preso posizione”. Se non si discute il fatto che le strutture organizzative sono indispensabili, perché sul piano pratico-militare allora veramente si va incontro ad un massacro, è più che discutibile il fatto che sia una (o un gruppo) di queste strutture a “vincere”, e che la cosa abbia aspetti positivi perché queste formazioni corrispondono a raggruppamenti non leninisti. A vincere deve essere il proletariato armato, l’insurrezione e la rivoluzione delle masse, non le minoranze organizzate in strutture specifiche che, per la naturale conseguenza delle ideologie e della stessa distribuzione dei rapporti di produzione, saranno sempre piuttosto differenti le une dalle altre (anche all’interno della stessa matrice “non leninista”). E la vittoria delle masse insorte sarà non un accadimento accidentale, un fatto che viene dal caso o dalla determinazione automatica dei processi di sfruttamento, quanto invece un progetto che si costruisce giorno per giorno, con la ribellione immediata, con la generalizzazione dello scontro, con l’azione delle minoranze armate e con la critica.


Titolo: AA.VV., I nuovi padroni. Atti del Convegno Internazionale sui nuovi padroni, Milano 1978. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 145-146


Titolo: J. Olday, A dispetto di tutto. Anarchismo e lotta armata, Torino 1979. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagina 146


Titolo: “An. Archos”, Rivista trimestrale, anno I, n. 1, gennaio-marzo1979: Società e Stato, Torino 1979. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 146-148


Titolo: Difendere la libertà pratica e diffondere la pratica della libertà. [Documento]

Autore: Alcuni “detenuti sociali”

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 149-151


Titolo: Anarchismo, “terrorismo”, lotta armata, ecc. [Documento]

Autore: Circolo Anarchico “Bruno Filippi” – Carrara

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagina 152


Titolo: Sugli arresti effettuati dal regime PCI/DC. [Documento]

Autore: Alcuni proletari prigionieri del Kampo di Trani

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 152-153


Titolo: Dal carcere di Nuoro. [Documento]

Autore: Angelo Cinquegrani

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 153-155

Titolo: Discutendo sul metodo. [Documento]

Autore: Un gruppo di prigionieri di Pianosa

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagina 156


Titolo: “Lotta Continua” e le sue schifezze. [Documento]

Autore: Enrico Paghera [su questo personaggio vedere l’annotazione a p.63]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 156-157


Titolo: Dal Campo di Trani. [Documento]

Autore: Il Comitato di Lotta e altri proletari prigionieri del Kampo di Trani

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 158-160


Titolo: Dal campo di Rebibbia. [Documento]

Autore: I compagni e le compagne di Rebibbia

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 160-161


Titolo: Cronaca Proletaria [dal 1° febbraio 1979 al 28 febbraio 1979]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 163-165


Titolo: Operazione contro il giudice Alessandrini. [Documento]

Autore: Organizzazione Comunista Prima Linea

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 166-171


Titolo: La morte dei compagni Barbara Azzaroni e Matteo Caggegi. [Documento]

Autore: Organizzazione Comunista Prima Linea

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 171-175


Titolo: Internazionalismo proletario: comunicato dell’ETA al popolo basco. [Documento]

Autore: ETA [Euskadi Ta Askatasuna]

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 175-177


Titolo: Internazionalismo proletario: Marocco: il vero volto del regime. [Documento]

Autore: Comitati di lotta contro la repressione in Marocco

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 177-178


Titolo: Internazionalismo proletario: Isole Canarie: un importante punto strategico per l’imperialismo. [Documento]

Autore: Ufficio del MPAIAC di Algeri

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 178-179

Titolo: Dal Campo di Pianosa. [Documento]

Autore: I Prigionieri Comunisti

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 179-185


Titolo: Dal carcere di Favignana. [Documento]

Autore: Comitato di Lotta

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagine 186-191


Titolo: Una lettera dal penale di Burgos. [Documento]

Autore: CO.P.e L. di Burgos

Serie prima – anno 1979 – numero 26-27 – pagina 191

Numero Ventotto

Titolo: Un altro crimine di Stato

Autore: Redazione di “Anarchismo”

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 193-194

Il compagno Salvatore Cinieri, militante anarchico, è stato assassinato il 27 settembre 1979 all’interno delle carceri nuove di Torino per mano di un sicario, Salvador Farre Figuerias, noto come guardaspalle di boss mafiosi implicati nel traffico di droghe pesanti. Attraverso Salvatore si è voluto colpire quella tendenza interna al movimento dei proletari prigionieri che sta operando per dare a tale movimento una propria identità autonoma all’interno dell’attuale scontro di classe.


Titolo: Un ennesimo assassinio di Stato

Autore: Gruppo Autonomo Libertario

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 194-195

La volontà omicida dello Stato passa attraverso l’oggettiva complicità della struttura carceraria ed attraverso i suoi servitori reclutati in quel sottobosco mafioso impelagato con la peggiore sbirraglia.


Titolo: Comunicato su Salvatore Cinieri

Autore: I compagni che lo conobbero

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 195-196

È morto assassinato un proletario antagonista che non conobbe mai compromessi con i suoi nemici naturali: l’ordine costituto, lo stato di cose, il dominio dell’uomo sull’uomo.


Titolo: A proposito del compagno Salvatore Cinieri

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 196-198

Breve biografia di Salvatore Cinieri.


Titolo: Per un’analisi del proletariato prigioniero

Autore: Un gruppo di proletari prigionieri

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 199-206

Nella società industriale moderna, il criminale metropolitano costituisce una frazione di classe che si sviluppa nell’ambito di quella massa di lavoratori, strappati all’agricoltura e all’artigianato (che erano le occupazioni principali prima della rivoluzione industriale), per essere concentrati nelle grandi manifatture, prima, e nelle grandi fabbriche poi. In particolare, il criminale metropolitano nasce da quella parte di lavoratori tenuta senza un’occupazione fissa ed usata dal capitale come esercito di riserva (come esercito di disoccupati da usare come arma di ricatto nei confronti degli operai stabilmente occupati). In pratica questa frazione di classe nasce dai disoccupati e dai sottoccupati costretti a sviluppare forme di attività illegale per sopravvivere. Nei confronti di questa realtà criminale si sviluppano, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, due tipi di atteggiamento da parte dei rivoluzionari. Il primo atteggiamento faceva capo ai socialisti (e poi ai comunisti), che basarono la loro attività politica soprattutto sui lavoratori e che erano i portatori dell’ideologia della “nobiltà del lavoro”; essi ritenevano i disoccupati, e chi tra loro diventava criminale per vivere, come degli alleati poco sicuri (quando non ci consideravano come dei nemici), sia perché, come disoccupati, erano usati come esercito di riserva contrapposto ai lavoratori (sul terreno economico, per mantenere bassi i salari, su quello delle lotte, con l’organizzazione del crumiraggio), sia perché, essendo ben lontani dall’ideologia della “nobiltà del lavoro”, non avevano niente a che fare con il modo di pensare degli operai, l’unico ritenuto giusto. Il secondo tipo di atteggiamento, che faceva capo agli anarchici, metteva in evidenza come questo strato sociale, definito “canaglia pezzente”, fosse il più oppresso ed espropriato di tutto, non possedendo né un posto di lavoro né garanzie giuridico-sindacali.


Titolo: Riflessioni di lotte quotidiane

Autore: Angelo Cinquegrani

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 207-208

Il profondo senso storico della nostra epoca è dato dalla lotta decisiva tra due opposte idee: quella della dittatura e quella della libertà.


Titolo: Abbasso il proletariato!

Autore: 4 milions de jeunes travailleurs

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 209-212

Il maggior ostacolo all’emancipazione del proletariato è proprio in se stesso. Il vero disastro per l’operaio è la compiacenza riguardo la sua miseria, il modo di abituarsi e di consolarsi della propria impotenza. Eppure l’esperienza gli ha insegnato che non c’è salvezza nel sistema che l’opprime e che non è possibile venirne fuori senza lottare. Ma egli preferisce agitarsi a vuoto e rivestire di falsa rabbia la sua passività. Il fatalismo e la rassegnazione regnano tra le file operaie. È chiaro, ci saranno sempre padroni, del resto ce ne sono sempre stati; non c’è molto da sperare quando si è dalla parte sbagliata della barricata. Certo, succede che il proletariato si stanchi e non accetti più una situazione che ritiene insopportabile. Ma lo fa per mettere a punto un piano d’azione! Invece di cercare di colpire quelli che prosperano sulle sue spalle, scarica il suo risentimento su coloro che incontra agli angoli della strada: capetti, immigrati e altri rompicoglioni. Egli sente di averli in mano. Per le stesse ragioni se la prende con la sua donna e i suoi bambini se non gli danno le soddisfazioni che si aspetta e non compensano, con un menage impeccabile o con dei buoni risultati scolastici il suo senso di inferiorità sociale. L’impiegato si terrà fieramente lontano dall’operaio perché questo si sporca le mani e in cambio sarà disprezzato come parassita mangiacarta. Chi è sindacalizzato si sentirà superiore a chi non lo è ancora, ma che vorrà essere reso cosciente. A sua volta fornirà soggetto a un umorismo facile.


Titolo: Alcune precisazioni

Autore: Nuclei Armati per l’Autonomia Proletaria

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 213-216

Quello che interessa sono le vittorie reali delle forze popolari e rivoluzionarie ottenute attraverso il loro modo di pensare, quindi anche di agire e di vivere.


Titolo: Brevi considerazioni sulla riforma penitenziaria

Autore: Un compagno spagnolo

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 217-219

La riforma del sistema penitenziario spagnolo non ha altra funzione che quella di fare del detenuto il guardiano di se stesso.


Titolo: A proposito del libro Il carcere imperialista

Autore: Alcuni compagni del carcere di Cuneo

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 220-224

Sulla questione della libertà, l’errore di dettaglio è già una verità di Stato.


Titolo: A proposito di una recensione

Autore: Piero Flecchia

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 225-226

Critica della recensione del 1° n. di “An.Anarchos” (rif. nn. 26-27 di “Anarchismo”, pp. 146-148).


Titolo: D. Settembrini, Il labirinto rivoluzionario, voll. I e II, Milano 1979. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 227-228


Titolo: P.-J. Proudhon, La Pornocrazia o le donne nei tempi moderni, Bari 1979. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 228-229


Titolo: C. E. Aroldi, L’essenza dell’anarchismo, Ragusa 1979. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 229-230


Titolo: A. Skirda [a cura di], Gli anarchici russi, i soviet, l’autogestione, Firenze 1979. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 230-231


Titolo: M. A. Bakunin, Gli orsi di Berna e l’Orso di Pietroburgo, Firenze 1979. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 231-232


Titolo: Dichiarazione al processo di Torino. [Documento]

Autore: Gianfranco Faina – Angelo Monaco – Vito Messana

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagina 233


Titolo: Comunicato n. 1 al processo di Parma. [Documento]

Autore: Johanna Hartwig, Willy Piroch, Rocco Martino – Azione Rivoluzionaria

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 233-236


Titolo: Su un programma di lotte. [Documento]

Autore: Proletariato prigioniero – Carcere di Bologna

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 236-238


Titolo: Preti, professori, padroni, magistrati, militari, presidenti. [Documento]

Autore: Pothemkin

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 238-242


Titolo: Una lettera dai carceri femminili. [Documento]

Autore: La proletaria prigioniera P.F.

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 242-243


Titolo: Il terrore padronale licenzia la lotta proletaria! [Documento]

Autore: Movimento Autonomo di Base Ferrovieri – Compartimento Torino

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 243-244


Titolo: I gruppi autonomi prendono la parola. [Documento]

Autore: G.G.A.A.

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 244-246


Titolo: Comunicato Gruppo d’Offensiva per la Radicalizzazione delle Lotte. [Documento]

Autore: G.O.R.L.

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 246-248


Titolo: Cronaca Proletaria [dal 1° marzo 1979 al 15 aprile 1979]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 248-252


Titolo: Comunicato della RAF. [Documento]

Autore: Commando Andreas Baader

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 252-253

Titolo: Proposta per una discussione collettiva. [Documento]

Autore: Le detenute sociali di Pescara

Serie prima – anno 1979 – numero 28 – pagine 253-255

Numero Ventinove

Titolo: Quasi un de profundis

Autore: Collettivo redazionale

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 257-259

La rivolta ha bisogno di attori, non di spettatori e la rivista che state leggendo non si è mai limitata a segnalare i film del mese. Per questo riteniamo giunto il momento di chiuderla (o di trasformarla).


Titolo: L’acqua sporca e il bambino

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 260-269

Tutto e subito. In un mondo che della ragione ha fatto una garanzia per lo sfruttamento, la metodologia più ragionevole è la pretesa dell’impossibile, la realizzazione della “totalità” nell’ “immediato”.


Titolo: Note critiche al processo di Parma del 7 marzo 1979

Autore: Alcuni compagni detenuti

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 270-284

Dibattito per una critica pratica del Diritto e del processo di guerriglia, oltre che dibattito propositivo sulla funzione dell’organizzazione all’interno del movimento rivoluzionario e proletario per la distruzione pratica, reale, materiale dell’esistente, della società del capitale.


Titolo: Le lotte di liberazione nazionale nell’epoca del neocapitalismo

Autore: Mikel Orrantia Diaz “Tar”

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 285-290

La decade degli anni Settanta vede la conferma del potere transnazionale del nuovo ordine mondiale sotto il giogo del capitalismo tecnocratico, contraddistinto, oltre che dal configurarsi in un’epoca storica precisa, dall’enorme controllo finanziario, culturale, politico e militare che i tecnocrati del capitalismo, di uno e dell’altro campo, esercitano su tutti i cittadini lavoratori del pianeta.


Titolo: Lettera da Moabit

Autore: Compagni del “2 giugno”

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 291-296

Quel che ci deve importare qui ed oggi è di superare la nostra dispersione


Titolo: Errata corrige

Autore: Il traduttore

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 297-299

Considerazioni critiche del traduttore dell’articolo: “Le lotte di classe in Iran”, pubblicato su “Anarchismo” n. 26-27, pp. 112-133.

Titolo: ETA: la lotta armata rivoluzionaria

Autore: Emilio

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 300-308

La maniera giusta per comprendere la violenza e la lotta armata è di analizzarla nel momento concreto in cui si produce. Da un punto di vista socialista libertario potrebbe sembrare contraddittorio solidarizzare con posizioni che solo con una grossa semplificazione possono venire considerate facenti parte del socialismo autoritario. Niente di più lontano dalla realtà.


Titolo: Le lotte degli sfrattati a Catania

Autore: Alcuni compagni

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 309-310

A Catania il movimento degli sfrattati si è evoluto negli ultimi mesi in modo molto interessante, sviluppando una serie di lotte che non sono ancora giunte al loro logico epilogo.


Titolo: G. Sanguinetti, Del terrorismo e dello Stato, Milano 1979. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 311-312


Titolo: A. Gaccione, La maschera, Acri 1976. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 312-313


Titolo: Per la ricostruzione di un movimento di massa del proletariato prigioniero capace di porre all’ordine del giorno la sua liberazione. [Documento]

Autore: Collettivo Autonomo del Campo di Trani

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 314-317


Titolo: Comunicato dei prigionieri del carcere speciale di Trani. [Documento]

Autore: I prigionieri di Trani

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 317-318


Titolo: Un volantino da Acri. [Documento]

Autore: Circolo Anarchico “F. Serantini” – Acri

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 318-319


Titolo: Euskadi non vuole la centrale nucleare. [Documento]

Autore: ETA – (m)

Serie prima – anno 1979 – numero 29 – pagine 319-320

Serie seconda

ANNATA 1980

Numero Trenta

Titolo: Chi percorre lo stesso fiume naviga sempre su nuove acque

Autore: La Redazione

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagine 3-4

Riprendere a pubblicare “Anarchismo”, per di più tentando l’ “ambizioso” salto alla periodicità mensile, può certamente costituire per noi una sorta di rivincita nei confronti di tutti coloro che credevano di aver “risolto” l’affaire Anarchismo con l’operazione poliziesca del 23-26 marzo.


Titolo: Dall’Asinara. [Documento]

Autore: Pietro M.

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagina 4


Titolo: Il vero terrorista è lo Stato

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagine 5-6

Le stragi di Bologna, Monaco e Parigi condotte in una sola logica: quella del potere.


Titolo: Contro la strage che serve ai padroni, nessuna delega alle istituzioni. [Documento]

Autore: Il movimento di Bologna

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagina 5


Titolo: Appello [per Davide Fastelli]. [Documento]

Autore: Alcuni compagni anarchici

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagina 6

Titolo: Una lettera [dal carcere di Firenze]. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagina 6


Titolo: Medio Oriente: la guerra delegata

Autore: S. Arterio

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagine 7-8

Le superpotenze si scontrano per interposta persona. I rischi del bellicismo e i compiti degli anarchici.


Titolo: Lotta rivoluzionaria e insurrezione

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagine 9-12

La rivoluzione non è un mito reale da utilizzarsi come semplice riferimento. Proprio perché è un fatto concreto, essa deve essere costruita giorno per giorno, anche con tentativi più modesti, che non hanno tutte le caratteristiche liberatorie della rivoluzione sociale vera e propria. Questi tentativi più modesti sono le insurrezioni. La necessità della prospettiva insurrezionale e il ruolo della minoranza specifica.


Titolo: Il processo di Parma [3 ottobre 1980]

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagine 12-13

Processo contro Valeria Vecchi, Nella Montanini, Ivan Zerlotti e Horst Fantazzini.


Titolo: Contro lo spettacolo giudiziario

Autore: Horst Fantazzini

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagine 13-15

La sentenza di Parma fa comprendere come le grinfie del potere mirano ben oltre ai fatti in sé, quelli che gli addomesticatori dei mass-media hanno presentato come la vicenda degli “shampoo al tritolo”.


Titolo: Carcere femminile di Venezia. [Documento]

Autore: Un gruppo di detenuti della Giudecca

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagina 15


Titolo: Quel che resta di un blitz

Autore: Comitato di Difesa di Forlì

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagina 16

Nel giro di pochi mesi è caduta l’assurda montatura contro i compagni vicini ad “Anarchismo”.


Titolo: La pratica della verità è rivoluzionaria

Autore: Nicoletta Martella

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagine 17-18

Chi è il delatore Enrico Paghera e perché la sua delazione.


Titolo: “Mi chiamo Monica Giorgi”

Autore: Alcuni compagni carcerati

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagina 19

Considerazioni critiche sulle dichiarazioni rilasciate da Monica Giorgi concernenti alcuni compagni.


Titolo: I nuclei autonomi di base

Autore: L’Orco [Alfredo M. Bonanno]

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagine 20-22

I “nuclei autonomi di base” rappresentano uno strumento minimo d’intervento nella realtà delle lotte. Sono la forma organizzativa più ridotta che consente di ricucire – a livello di movimento rivoluzionario – il tessuto individuale che corre sempre il rischio di sdrucirsi a contatto con le sollecitazioni quotidiane della soggettività.


Titolo: Solidarietà con le vittime della repressione. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagina 21


Titolo: Una favolosa serata all’opera

Autore: “Subito”

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagine 23-24

Dal bollettino dei compagni svizzeri “Subito” alcune informazioni sulle recenti lotte di Zurigo.


Titolo: Contro la politica per la sovversione sociale

Autore: P.L. [Pierleone] Porcu

Serie seconda – anno 1980 – numero 30 – pagine 25-30

Una tesi critica di parte anarchica su un documento di alcuni ex-militanti di Azione Rivoluzionaria.

Numero Trentuno

Titolo: Spunti per un più proficuo dibattito

Autore: La Redazione

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagine 3-5

Il nostro essere anarchici ci distingue da altre posizioni ideologiche anche per la continua tensione volta a fare combaciare l’utopico e il quotidiano, ciò che vorremmo che fosse e ciò che veramente è; tensione che non si realizza tanto nel tentativo (a nostro parere illusorio) di costruire isole felici in seno al regno della morte, voluto e perpetuato dal potere, ma piuttosto nel cercare di far sì che vita personale e vita politica siano categorie astratte destinate, sin da oggi, a sparire dal mondo del reale, per far posto a soggetti complessivamente sovversivi e coscienti della propria irriducibilità all’esistente, di cui hanno deciso di essere la negazione continua.


Titolo: Il verme Paghera colpisce ancora

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagina 5

Successive attività della spia Enrico Paghera.


Titolo: Oplà, noi muoriamo

Autore: Gerovidal

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagine 6-7

Tra disinformazione, disinteresse e disimpegno, il progetto nucleare avanza. La necessità di agire prima – che sia troppo tardi.


Titolo: Montanelli, l’infame

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagine 8-9

Spudorata campagna stampa diretta a ridare credibilità alla tesi della colpevolezza degli anarchici. Il ruolo osceno di Montanelli.


Titolo: Solidarietà con le vittime della repressione. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagina 9


Titolo: Dove va l’automobile

Autore: Gruppo di Ricerca Libertario

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagine 10-12

Una breve analisi della ristrutturazione nel settore auto per comprendere meglio il piano FIAT.


Titolo: Unità e solidarietà. [Documento]

Autore: Collettivo Studenti Anarchici – Torino

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagina 11


Titolo: Vertenza Fiat: un inizio o una fine?

Autore: * [Non Registrato]

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagine 13-14

La vertenza FIAT rappresenta il punto di inizio di un processo che avrà lunghi e contraddittori sviluppi nei prossimi mesi e anni.


Titolo: Democrazia al manganello

Autore: Azione Diretta

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagine 15-17

Elenco delle più importanti contestazioni giovanile a Basilea, Zurigo, Bienne, Losanna e Berna.


Titolo: Sulla prigionia di guerra

Autore: Alcuni compagni del Campo di Palmi

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagine 18-19

L’apertura dei campi nel luglio 1977 è stata l’operazione per raggiungere l’obiettivo di decapitare il movimento di lotta dei prigionieri, che nel periodo 1976-1977 stava ottenendo i primi successi.

Titolo: Risposta al documento di Palmi

Autore: Un gruppo di compagne da Messina

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagina 20

Il rivendicarsi come “comunità comunista prigioniera” costituisce un passaggio centrale per lo sviluppo dello scontro e l’affrontamento dei nodi che il confronto e la battaglia politica hanno posto.


Titolo: Delatori e avvoltoi

Autore: G. Giuffrida [Alfredo M. Bonanno]

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagine 21-23

Una ignobile gara per spartirsi il preteso cadavere della rivoluzione, diretta e foraggiata dall’apparato statale. Ogni fase dello scontro sociale ha andamenti abbastanza costanti. Certe condizioni oggettive dello sfruttamento, le contraddizioni sociali ed economiche di fondo, la circolazione delle idee di liberazione, spingono le minoranze più coscienti e le minoranze ghettizzate alla rivolta. Questa rivolta assume determinate forme che si scontrano con le strutture repressive del potere. Dopo un periodo di sviluppo dello scontro in corso, non maturandosi eventi più grandiosi, come la rivoluzione o, almeno, come insurrezioni sufficientemente generalizzate, si ha un appiattimento delle forme di lotta e un incrudelirsi delle forme di repressione. È il momento dei delatori e degli avvoltoi.


Titolo: Lettera da Trani sulla resa

Autore: Collettivo Autonomo del Campo di Trani

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagine 24-25

La necessità di prendere posizione è determinata preliminarmente oggi dalle mille aberrazioni che, contingentemente, riempiono il campo del dibattito e le cronache dei giornali. Non per parlare, a cottimo, della situazione dei detenuti politici, del proletariato prigioniero, del magma sovversivo, per rovistare tra le sue maglie ideologiche. Ma per affrontare la realtà qual essa è, piena e materiale, con le propaggini che giungono fin qui, della lotta proletaria. Vive nella discussione di questi mesi la contraddittoria e contraddetta tematica della resa, della diserzione. C’è chi diserta apertamente e chi ne fa una dispiegata campagna di stampa, un finto inno al buon senso. C’è chi chiede la sospensione delle ostilità e chi s’adopera a recitare l’ambigua e non richiesta parte del cerimoniere della pacificazione. C’è chi, più semplicemente, abbandona il campo alla ricerca di poco probabili lidi liberati. La domanda, molto semplice e chiara, è: ha un senso la resa? È, in qualche modo, una via d’uscita dalla crisi del movimento? Avrebbe forse un senso, pensiamo noi, disertare da una battaglia di classe qualora si fosse verificato un definitivo e massiccio schieramento proletario al fianco dell’ideologia del capitale, e se si prevedesse, in tempi credibili, una soluzione capitalistica della crisi. Ma entrambe queste ipotesi sono oggi assolutamente lontane e irreali. Non c’è consenso al capitale, non c’è rinuncia proletaria, non c’è asservimento al potere, non ci sono segni d’un cedimento della forza collettiva di classe, anche se questa si è temporaneamente trasferita su un terreno di resistenza e trasformazione.


Titolo: Carcere femminile di Parma. [Documento]

Autore: Le 5 donne del camerone di Parma

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagina 25


Titolo: Per un dibattito sulla guerra sociale

Autore: Nucleo d’affinità “Rico e Attilio”

Serie seconda – anno 1980 – numero 31 – pagine 26-30

Questo è un periodo di autocritiche. Nelle formazioni politiche tradizionali come nelle formazioni politiche rivoluzionarie. Il tutto è motivato da effettive necessità di riadeguare ai processi sociali e politici modi e tempi di intervento che sono stati ridiscussi e ridimensionati dal complesso dei fatti sociali. Non ci interessa, qui, affrontare tutto quanto l’argomento. Ci sembra più opportuno limitarsi ad un discorso, autocritico e in positivo, che definisca chiaramente le posizioni di un’area di compagni e di soggetti sociali antagonisti al capitale.

Numero Trentadue

Titolo: Terremoto: lo Stato sciacallo

Autore: [La] Redazione

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagine 3-4

Prendere posizione sulle conseguenze dell’enorme sciagura che ha colpito e sconvolto una delle zone più povere del sud del nostro paese può essere rischioso e imbarazzante, dopo che da settimane sciacalli politici di ogni colore ci hanno costretto ad assistere ai rivoltanti tentativi di trarre un utile di partito dalla spaventosa tragedia di centinaia di migliaia di persone.


Titolo: A proposito di ecologia e rivoluzione

Autore: Gruppo ecologista del barrio del Pilar – Madrid

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagine 5-7

Il movimento ecologico nasce fondamentalmente dallo scontro con gli aspetti della cultura dominante che stanno determinando la degenerazione dell’ambiente naturale. Pertanto, oggi come oggi, esso rappresenta una risposta parziale che riversa tutto il suo impegno nella lotta contro l’inquinamento, la deformazione urbanistica, ecc., ma che non risponde a tutta un’altra serie di problemi generati dalla cultura dominante. Così, il movimento ecologico porta avanti una problematica specifica separata dalle altre realtà di lotta che pure sono frutto della negazione a diversi livelli del sistema capitalista, come i movimenti che contestano la repressione sessuale legata a concezioni produttivistiche e famigliari, quelli che si occupano dei problemi del lavoro, o di quelli strutturali, gli antipsichiatrici e gli antieducazionisti, quelli che lottano contro la repressione in generale, ecc.


Titolo: Elogio della merda, ovvero: estetica della delazione

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagine 8-9

Sui delatori invitiamo tutto il movimento rivoluzionario ad analizzare con maggiore acutezza il problema e ad iniziare un dibattito meno semplicistico e superficiale.


Titolo: Polonia: crisi dello Stato-Partito

Autore: T. Alvazer

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagine 10-12

La situazione attuale della Polonia è quella di una crisi senza precedenti, la quale non potrà non continuare ad aggravarsi. Cosa faranno i sindacati polacchi. Malgrado il pericolo russo lo scontro con la burocrazia comunista, a lungo termine, è inesorabile.


Titolo: Libertà per Gianfranco Faina. [Documento]

Autore: Comitato per la difesa, la diffusione, la pratica della libertà – Genova

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagina 12

Titolo: Maiali, porcelli e altre bestie

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagina 13

Uccisione di due compagni a Milano. Requisitoria contro Valpreda a Catanzaro. Arresto di Angelo Della Savia.


Titolo: È possibile chiamarci fuori?

Autore: L’orco [Alfredo M. Bonanno]

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagine 14-15

Considerazioni su quello che possiamo fare e su quello che non possiamo fare.


Titolo: Difendere e diffondere la libertà ovunque. [Documento]

Autore: Comitato d’autodifesa libertaria – Collettivo proletario libertà

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagina 15


Titolo: La repressione e il ruolo specifico dei Servizi Segreti

Autore: G. Giuffrida [Alfredo M. Bonanno]

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagine 16-18

Spesso in questi ultimi tempi si fa riferimento al ruolo che i servizi segreti svolgono all’interno dell’organizzazione repressiva dello Stato nel nostro paese. Tracce di questa attività emergono alla luce del sole di tanto in tanto, arrivando fino all’onore del banco degli accusati in tribunale (vedi il caso Giannettini, e quello più ridotto di Russomanno, per arrivare al recente scandalo dei petroli e all’uccisione del giornalista Pecorelli). Altri riferimenti risultano più sfumati: supposizioni, accenni, illazioni. La stampa padronale è spesso imbarazzata nel cercare di assumere l’atteggiamento severo del censore, sposandolo con quello accomodante di chi sa che certe cose non possono andare diversamente. Tra scandali e imbrogli vari, tra azioni riuscite e provocazioni condotte a termine (di cui ovviamente non si sa nulla), tra guerre di corridoio che vedono le lotte dei vari “corpi separati”, non si può dire che i servizi segreti, in quanto organizzazione specifica repressiva militare e “clandestina” dello Stato “democratico” italiano, possano dirsi “efficienti”. Ben più efficienti appaiono corpi meno “clandestini” ma che agiscono in una clandestinità effettiva, senza coprirsi del ridicolo di un segreto da pulcinella che nessuno rispetta perché a tutti appare frutto delle mire egemoniche del gruppo di potere avverso.


Titolo: Ennesima provocazione del verme Paghera

Autore: Comitato di difesa di Forlì

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagina 18

È con ribrezzo indicibile che siamo sempre più spesso costretti ad occuparci del verme che corrisponde al nome di Enrico Paghera.


Titolo: Le lotte dei detenuti dell’Irlanda del Nord

Autore: Collettivo anarchico di Belfast

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagine 19-20

Con le informazioni qui presentate vogliamo smentire la propaganda del Governo inglese secondo la quale le condizioni in cui si trovano i prigionieri in lotta di Armagh e dei Blocchi H non sarebbero altro che “autolesionismo”. I detenuti sono stati non solo puniti per non aver cooperato alle forme di isolamento, all’obbligo di indossare la “divisa”, ecc., ma sono stati anche picchiati e sono oggetto di continue umiliazioni. La lotta dei prigionieri deve essere spezzata se il Governo britannico vuole riuscire a riconquistare il controllo e a “normalizzare” la società nell’Irlanda del Nord. Le conseguenze di una politica di colonizzazione e gli investimenti di capitale esercitano una forte influenza sulla decisione del governo di “vincere la guerra” ad ogni costo. Ma probabilmente il suo obbiettivo principale è quello di schiacciare una sfida alla sua autorità, facendo uso della repressione, dell’assassinio e degli arresti. Una sfida che potrebbe avere ripercussioni su quei settori della popolazione che esso è finora riuscito a controllare – i proletari, le donne, i giovani, la comunità nera, i Gallesi e gli Scozzesi.


Titolo: Notizie dalle carceri di Stato. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagina 20.


Titolo: Dai carceri femminili

Autore: Una compagna

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagine 21-22

Un quadro delle condizioni di vita in alcune carceri femminili.


Titolo: Un chiarimento

Autore: Monica Giorgi

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagina 22

Riguarda l’articolo pubblicato sul n. 30 di “Anarchismo”, p. 19.


Titolo: Sisifo o dell’ottusità

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagine 23-24

Riprendere in mano le condizioni della propria esistenza. L’insieme delle condizioni dello sfruttamento cerca di realizzare l’estraniazione di noi stessi davanti al giudizio che ognuno ha di sé. Esìstere non può avere altro significato che quello di venire fuori. In caso contrario non esistiamo, ma giaciamo, preda inerte e passiva, nelle mani del meccanismo che ci estranea e ci trasforma in condizione di scambio. La tragicità della situazione è solo un aspetto del problema. L’altro aspetto è la sua comicità. Se il pathos mortale ci circonda fino a diventare semplice effetto di fondo, davanti al quale non battiamo nemmeno le ciglia, come quando vediamo sfrecciare impassibili i bolidi di morte della polizia lanciati all’inseguimento di ipotetiche malformazioni sul filo dei centocinquanta all’ora a sirena spiegata, siamo ben poco disposti ad abbandonare Thanatos non solo per il modesto Dioniso ma anche per le più complesse baccanti. Il nostro guaio è che siamo fin troppo seri. Non ci rendiamo conto che la farsa della situazione in cui ci troviamo è l’altra faccia della medaglia della sua tragicità: e come in ogni farsa ridere è d’obbligo. Chi non sa ridere della propria condizione non è disposto al suo superamento proprio perché non l’ha riconosciuta come tale: condizione disastrosamente contraddittoria e beatamente esilarante. Carnefici e vittime nello stesso tempo, dobbiamo essere capaci di ridere del nostro essere maldestri, antidoto sicuro per il maggior dolore che ci procuriamo per non essere sufficientemente pratici nel tagliare teste.


Titolo: Il proletariato limitante

Autore: Franco Lombardi

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagine 25-30

Lo spirito religioso trascina in catene l’umanità da migliaia d’anni. Figlio della paura e padre di ogni servitù, le sue spettrali sembianze sbarrano da sempre il cammino della libertà e annientano negli uomini la volontà di superare il proprio stato di miseria, fisica ed intellettuale. Le chiese ed i templi di ogni genere (dalle moschee alle case del popolo) non ne sono che i simboli più evidenti, ma la sua malvagia influenza sopravvive, ben più pericolosamente, nella coscienza di ognuno di noi, assai spesso, purtroppo, anche quando ci riteniamo individui liberi e militanti rivoluzionari.


Titolo: Comunicato stampa. [Documento]

Autore: Comitato per la liberazione di Davide Fastelli

Serie seconda – anno 1980 – numero 32 – pagina 28

ANNATA 1981

Numero Trentatre

Titolo: Una situazione scomoda

Autore: [La] Redazione

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagina 3

Quanto stiamo facendo può non bastare in una situazione come quella che si sta preparando, per cui è assolutamente necessario sforzarsi per andare più in là, per darci nuovi e più efficaci mezzi di intervento, anche nel campo dell’informazione. Siamo anche coscienti che le presenti forze dei compagni in tal senso sono del tutto insufficienti.


Titolo: Il sequestro D’Urso e il fantasma della guerra civile

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagine 4-6

Il sequestro del giudice Giovanni D’Urso e gli eventi che ne sono seguiti hanno riproposto prepotentemente all’attenzione di tutti il fantasma della guerra simulata che Stato e Brigate Rosse si sono vicendevolmente dichiarati, con reciproco vantaggio, e che pareva sul punto di doversi risolvere dopo le apparenti vittorie dell’apparato repressivo, che sembravano far finire tutta la rappresentazione.


Titolo: Il movimento dei prigionieri al bivio

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagine 7-9

Con questo scritto intendiamo aprire un dibattito con tutti quei compagni che, all’interno o all’esterno delle galere dello Stato, operano nella prospettiva di costruire un movimento che si ponga come fine la distruzione delle carceri di ogni tipo e che adotti come metodologia quella dell’autogestione delle lotte e dell’autonomia reale dalle gabbie politiche di tutti i generi.


Titolo: Comunicato. [Documento]

Autore: Famigliari dei detenuti di Trani

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagina 9


Titolo: Silenzio stampa: si fa, ma non si dice

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagine 10-11

L’ordine dello Stato con cui è stato imposto ai giornali il silenzio stampa sui comunicati delle organizzazioni armate è stato accettato senza battere ciglio, cioè battendo soltanto i tacchi.


Titolo: L’enigma del Meridione

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagine 12-14

Affidandosi ai risultati di un’analisi esclusivamente economica, la situazione del meridione italiano presenta alcuni elementi inspiegabili che fanno restare perplessi e costituiscono ostacolo ad ogni strategia d’intervento per quelle organizzazioni che adottano l’analisi in questione. Il meridione italiano, isole in primo luogo, si colloca per intero nell’area del sottosviluppo del nostro paese e, per conseguenza, presenta quelle caratteristiche di massima che si riassumono in un drenaggio di capitali, in un flusso di emigrazione verso il Nord, in una colonizzazione dei mercati del Sud ad opera delle grandi organizzazioni industriali nazionali e multinazionali.


Titolo: Tutto il potere al carabiniere

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagine 15-18

Noi anarchici non siamo certo tra coloro che coltivano illusioni di qualsiasi sorta circa lo Stato. Sappiamo bene che sotto qualsiasi forma esso si presenti, la sua essenza non muta e che esso è pronto ad usare qualsiasi mezzo per perpetuare il suo dominio basato sull’oppressione, l’asservimento e l’istupidimento totale dei suoi sudditi. Ma non per questo ci accontentiamo di basarci su delle analisi generiche o fumose che, limitandosi a ripetere fino alla nausea il presupposto che “tanto lo Stato è sempre uguale a se stesso”, non servono ad altro che a lasciarci confusi e disarmati di fronte alle necessità contingenti della lotta rivoluzionaria. Proprio perché vogliamo combattere per la distruzione dello Stato in tutte le sue forme, ci sentiamo impegnati a compiere analisi puntuali e approfondite che ci indichino con la massima chiarezza possibile il tipo di evoluzione, attraversata in quel momento dall’organizzazione sociale, del dominio e i punti su cui è importante indirizzare, in una data situazione, il nostro attacco, affinché sia più produttivo. È in questo spirito che vogliamo qui affrontare l’analisi di quella tendenza che ci pare emergere oggi con una certa chiarezza nel nostro paese e che potrebbe essere definita come militarizzazione dell’apparato di dominio.


Titolo: Dalle galere di Pinochet a quelle di Pertini. [Documento]

Autore: Comitato proletario libertà

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagina 18


Titolo: “Crocenera”

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagina 19

Nota redazionale riguardante la pubblicazione del primo numero del bollettino “Crocenera”.

Titolo: La lotta contro l’isolamento

Autore: Petra Krause

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagine 20-23

L’intervista che riportiamo di seguito è stata fatta alla compagna Petra Krause, prima della sua scomparsa da Napoli, che presenta molti punti oscuri e desta perciò gravi preoccupazioni sulla sua sorte. La sua testimonianza vuole essere uno strumento di riflessione sullo stato in cui si trovano o si sono trovati o (ancor più probabilmente) potranno trovarsi in futuro molti compagni che sono stati rinchiusi nei “laboratori di confessioni” delle galere.


Titolo: Montedison: chiudiamo le fabbriche di morte

Autore: Gruppo ecologista libertario

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagine 24-25

Analisi delle condizioni di lavoro e di pericolo della Montedison Diag di Massa Carrara.


Titolo: Gianfranco Faina è libero ma lo Stato lo ha condannato

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagina 26

Scarcerato dopo gravissima malattia Gianfranco Faina, uno dei compagni di Azione Rivoluzionaria.


Titolo: Voci della CajEnna

Autore: L. B. M. T.

Serie seconda – anno 1981 – numero 33 – pagine 27-30

Questo documento-esperienza di lotta delle proletarie detenute nel braccio femminile del carcere di Enna viene a rafforzare le voci circolanti attorno a questa “rocca” che, non essendo inserita dal “generalissimo” Dalla Chiesa nella mappa delle carceri speciali o supercarceri, si sta dimostrando una vera e propria CajEnna efficientissima. Oggi che il proletariato detenuto non sta conducendo una lotta dura tesa alla chiusura e distruzione delle Cajenne, assistiamo ad una capillare circolazione dei proletari detenuti in questi “carceretti”, che sono stati trasformati immediatamente in veri e propri laboratori di tortura dove vengono praticate le mostruose tecniche dell’annientamento fisico e psicologico, nonché l’isolamento, la camicia di forza, il letto di contenzione. Oggi come ieri, come da sempre, il meridione, la Sicilia e le isole, vengono ad essere teatro sperimentale della repressione statale, percorrendo la logica dello sfruttamento coloniale, dello spopolamento di vaste aree, della deportazione continua. Questa nuova fase repressiva non deve passare inosservata, spetta a noi, anarchici, rivoluzionari cercare di controbatterla.

Numero Trentaquattro

Titolo: Rivoluzione, propaganda e altre cosette

Autore: D. Tarantini – [La] Redazione

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagine 3-6

Non possediamo alcun codice di comportamento del rivoluzionario “nel vero senso della parola”.


Titolo: Contributo alla discussione

Autore: Collettivo Autonomo Kampo di Trani

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagine 7-11

Questo testo entra in merito ai giudizi da esprimere sulla “battaglia” di Trani, ed affronta senza peli sulla lingua una serie di problemi relativi al carcerario e ai progetti statali nel sociale.


Titolo: Comunicato dal Kampo di Trani. [Documento]

Autore: Stormo prigioniero Jonathan Livingstone

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagine 12-13


Titolo: Il processo di Firenze

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagina 13

Riguarda il processo contro ventisei compagni appartenenti ad Azione rivoluzionaria.


Titolo: Chiese, idoli e tabù

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagine 14-15

Extra ecclesiam nulla salus. “Fuori dalla Chiesa non c’è salvezza”. Tutto l’anarchismo si compendia in una dura ed appassionata critica di questo luogo comune del potere. Da nessuna parte sono arrivate parole altrettanto chiare di denuncia nei confronti di ogni organizzazione (chiesa, Stato, partito, corporazione) che pretende imporre se stessa agli individui in nome di obiettivi e valori ritenuti superiori ed assoluti. Ma spesse volte, se la critica è facile sul piano delle astrattezze, diventa difficile quando scende sul terreno della pratica, per essere poi difficilissima sul terreno della pratica quotidiana. Gli anarchici sono stati molto efficienti e chiari nella loro critica del partito autoritario. Quello che non ci pare sia stato fatto, almeno non con quella chiarezza che argomenti del genere rendono indispensabile, è un ulteriore approfondimento di questa critica. La “chiesa” può ricostituirsi al di là del rifiuto del partito, appunto, in forme organizzative che presentano gli stessi schemi sia pure in aspetti più simpatici, ma può anche ricostituirsi al di là della critica a queste stesse forme organizzative, può cioè ricostituirsi sul piano delle idee, dei luoghi comuni, delle costanti che accettiamo per definitive in ogni singolo aspetto della nostra vita di tutti i giorni.


Titolo: Lettera aperta di un partigiano ai giudici

Autore: Torquato Bignami (Guido)

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagine 16-18

Se chi si oppone a questo Stato (non mi interessa a questo punto se armato o no) viene definito delinquente, quale infame aggettivo dovremmo trovare per chi sta ai vertici di questo Stato?


Titolo: Dal carcere militare di Forte Boccea

Autore: Un compagno

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagina 19

Siamo stati travolti da una nuova ondata di arresti che ha letteralmente riempito queste maledette celle che una volta ospitavano i cavalli del Vaticano.


Titolo: Berlino presa a sassate

Autore: P. P. Goegan

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagine 20-23

Wir braucher keine chefs. “Non abbiamo bisogno di capi”. Sommosse a Freutzeber, quartiere di Berlino preso di mira dalla speculazione e dalla demolizione.


Titolo: I comunisti non sono granelli di polvere

Autore: Paolo, Roberto, Angelo, Libero

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagine 24-25

Dal carcere di S. Vittore. I comunisti non sono granelli di polvere su un vetro su cui basti passare la spugna per farli scomparire.


Titolo: Ancora su Stato e terrorismo

Autore: P. L. [Pierleone] Porcu

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagine 26-28

Noi non facciamo astrazione dalla politica, giacché vogliamo positivamente ucciderla.


Titolo: Sul dibattito in corso

Autore: Massimo Maraschi

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagine 29-30

Dichiarazione autocritica individuale.


Titolo: Libertà immediata per Franco Malanga. [Documento]

Autore: Comitato per la Liberazione di Franco Malanga

Serie seconda – anno 1981 – numero 34 – pagina 30

Numero Trentacinque

Titolo: Strage di Stato: che dire?

Autore: Enrico Lombardi

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagina 3

Una sentenza, quella di Catanzaro, riguardante la Strage di Stato che cerca di coprire le responsabilità di uomini come Andreotti, Rumor, Tanassi, ecc.


Titolo: Chi ha paura della rivoluzione?

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagine 4-5

Che la rivoluzione, una volta realizzata, costituisca, almeno nella sua fase iniziale e dirompente, l’occasione di un dilagante fenomeno distruttivo di ogni ordine costituito sullo sfruttamento, è cosa pacifica e nessun anarchico, ci pare, ha mai trovato nulla da obiettare. Che ad avere paura di questo momento distruttivo, in cui emergono incredibili forze nella massa degli oppressi, siano proprio coloro che traggono beneficio dall’oppressione, è anche pacifico, essendo questi ultimi ad essere travolti dal furore della violenza risanatrice. Eppure, se ben si considerano alcune reazioni improvvise che, qua e là, trapelano nei discorsi di alcuni compagni, una qualche “paura”, o, per essere meno drastici, un qualche senso di incertezza e di panico lo avvertiamo in molti.

Titolo: Comunicato urgente

Autore: Collettivo Proletario Libertà

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagine 6-7

Le iniziative umanitarie non hanno più alcun senso, se mai lo hanno avuto. Eppure la difesa dei compagni prigionieri, la difesa della libertà sono delle necessità e degli impegni materiali.


Titolo: Contro la società del carcere

Autore: Collettivo Proletario Libertà

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagina 8

Se la società è società del carcere e se le evasioni individuali sono sempre meno vere, meno vive, meno possibili, non vi è altra soluzione che l’evasione di massa per la distruzione del carcere sociale.


Titolo: Quale chiarimento

Autore: I compagni della Redazione di “Crocenera”

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagina 9

Alcune puntualizzazioni sul ruolo del Bollettino anarchico di controinformazione.


Titolo: Per un dibattito sulla prigionia di guerra

Autore: Dal Kampo di Palmi

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagine 10-14

L’elemento che definisce in forma cosciente, consapevole, un rapporto di guerra tra capitale e movimento di liberazione dal capitale è l’elemento della totalità. Questo caratterizza la guerra sociale che è punto di riferimento di tutti i nostri discorsi e di tutte le nostre pratiche. Ma questa guerra sociale non è ancora dispiegata nella formazione sociale che definisce questo paese.


Titolo: Gianfranco Faina: un rivoluzionario

Autore: Comitato per la difesa e la diffusione della pratica della libertà – Genova

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagine 15-16

Parlare di Gianfranco e di tutti gli altri diventa per noi un tentativo di parlare di quel sempre e comunque, di quella conquista del cielo che inizia già ad esistere prima che nella realtà oggettiva delle cose, nei desideri e nella prassi di chi la concepisce come necessità.


Titolo: Intervista su delatori e pentiti

Autore: Petra Krause

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagine 17-19

Tantissime compagne e compagni, benché incarcerati e torturati, non hanno mai “parlato”. Se potessimo chiedere loro come hanno fatto (e fanno) a resistere, sicuramente ci risponderebbero: “a causa della causa”, cioè grazie alla coscienza politica. E ciò è sicuramente così.


Titolo: Olanda: i Kraakers e le lotte di Nímega

Autore: I. Rubio

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagine 20-21

Cronaca della “battaglia” di Nímega.

Titolo: Belgio: le giornate dell’anarchia. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagina 21


Titolo: Questa centrale deve diventare un prato

Autore: Collettivo antinucleare – Carrara

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagine 22-24

Cronaca della manifestazione di Brokdorf.


Titolo: Il bambino, il mare e la conchiglia

Autore: Franco Lombardi

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagine 25-30

Qual è in sostanza l’obiezione che viene più comunemente mossa dall’uomo della strada per farci convenire sull’inutilità dei nostri sforzi rivoluzionari, se non quella che il potere, lo Stato è troppo forte per essere abbattuto coi mezzi a nostra disposizione, cioè che il mare è troppo grande per essere svuotato con una conchiglia? Da questa apparente “verità oggettiva” discendono poi tutti i tipi di assuefazione, di compromesso, di adattamento che portano dritto dritto all’accettazione del riformismo e al corrispondente incretinimento soggettivo della maggior parte degli individui. Non molto diverse sono, ad esempio, le obiezioni che taluni compagni muovono nei confronti del progetto insurrezio-nalista anarchico: sul piano dello scontro aperto, diretto, violento, lo Stato è troppo forte per essere sconfitto con gli scarsi mezzi a nostra disposizione, la disparità di forze renderebbe dunque impraticabile una tale via. Ancora una volta, il mare è troppo profondo per le nostre misere conchiglie e dunque faremmo meglio tutti quanti a trovarci un’occupazione più proficua e socialmente utile: la nostra “infantile illusione” può magari venire apprezzata per la volontà di cui dà prova, ma solo se poi viene “ragionevolmente” messa da parte, per dedicarsi, con “modestia” e “buon senso”, a progetti più circoscritti e credibili. Da quel momento in poi, ragione, modestia e buon senso veglieranno come le mitiche arpie sullo svolgersi insensato e ripetitivo delle nostre esistenze, preservandole dalle insidie della follia, della superbia e della stravaganza, affinché possano inutilmente spegnersi come inutilmente si saranno dipanate. Da quel momento, il nostro dichiararci rivoluzionari, libertari, anarchici o quel che ci pare, non sarà che una sottile mano di vernice che stenderemo sulle carrozzerie irrimediabilmente arrugginite dei nostri corpi. La prima parte di questo intervento è stata pubblicata sul n. 32 (pp. 25-30) di questa rivista, col titolo “Il proletariato limitante”.


Titolo: Solidarietà all’anarchico Fernando Del Grosso e a tutti i compagni incarcerati. [Documento]

Autore: Nucleo anarchico per la sovversione sociale

Serie seconda – anno 1981 – numero 35 – pagina 30

Numero Trentasei

Titolo: Un numero un po’ speciale

Autore: [La ] Redazione

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagine 3-4

Questo numero della rivista è un po’ speciale in quanto ospita una serie di interventi tutti incentrati sul problema del carcere e della repressione in generale.


Titolo: Brixton: arrestati compagni anarchici. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagina 3


Titolo: Una lettera dall’Asinara – Kampo di Fornelli. [Documento]

Autore: Un compagno

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagina 4


Titolo: Per un dibattito sulla prigionia di guerra

Autore: Compagni da Palmi

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagine 5-9

La prima parte di questo intervento è apparsa sul n. 35 di “Anarchismo”, pp. 10-14.


Titolo: L’idea del potere

Autore: Alcuni anarchici prigionieri

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagine 10-17

Gli anni ‘80 si aprono col segno degli anni di crisi generale, culturale e politica, sociale. È il nostro momento storico, degli anarchici; dobbiamo sviluppare la capacità di agganciarlo, polarizzarlo verso la trasformazione sociale che da anni andiamo propagandando, è i1 momento di coniugare la teoria con l’azione rivoluzionaria. Senza illusioni, la rivoluzione non è dietro l’angolo, ma all’interno del movimento sovversivo siamo rimasti i soli a possedere il background per la ripresa complessiva dell’iniziativa rivoluzionaria. Anche il marxismo rivoluzionarlo non è più capace di dare reali prospettive di liberazione, la realtà ha scalzato tutti. Ogni ideologia, ogni modello di rivoluzione non crea più nessuno schieramento sociale e noi, noi sempre in prima fila nella critica a tutte le ideologie, non ci siamo accorti di essere rimasti vittime di una mistificazione che ci fa apparire come la più pietrificata e astorica ideologia! Pertanto compagni, e prima di tutto, inneschiamo una forte battaglia teorica al nostro interno; e sbarazziamoci dalle pastoie di tutti coloro che hanno la bocca piena di rivoluzioni e anarchia ma il cuore e la mente distanti anni luce; diamoci gli strumenti teorici e pratici per la lotta adeguata a questa fase della complessità della realtà sociale.


Titolo: La mania dei distinguo. [Documento]

Autore: I compagni dell’ “Agitatore” – Gattinara

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagina 15


Titolo: La bilancia dei balek

Autore: “Noi” (da Firenze)

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagine 18-21

Noi, anarchici rivoluzionari, abbiamo deciso che è venuto il momento di rivelare il nome del nostro “Grande Vecchio”, per motivi di opportunità politica e di giustizia umana e sociale; motivi che pensiamo, tuttavia, non sia il caso di chiarire ulteriormente.


Titolo: Germania: un altro omicidio di Stato

Autore: Collettivo Controsbarre – Trieste

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagina 22

In questi ultimi anni la sinistra non istituzionale tedesca ha sviluppato delle notevoli lotte, soprattutto con l’occupazione di centinaia di case (solo a Berlino: 150).


Titolo: Una lettera. [Documento]

Autore: Gianfranco Faina

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagina 23


Titolo: Comunicato. [Documento]

Autore: I compagni imputati al processo Torreggiani

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagine 24-25


Titolo: Per una società senza galere

Autore: Compagni di S. Vittore

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagine 26-28

Il carcere rappresenta la manifestazione di potere più delirante che si possa immaginare.


Titolo: [Comunicato] dei famigliari dei detenuti di Pianosa. [Documento]

Autore: Alcuni parenti dei detenuti rinchiusi ad Agrippa

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagina 29


Titolo: Per una quotidianità belligerante. [Documento]

Autore: Collettivo di Campo – Cuneo

Serie seconda – anno 1981 – numero 36 – pagina 30

Numero Trentasette

Titolo: Rompere il cerchio

Autore: [La] Redazione

Serie seconda – anno 1981 – numero 37 – pagine 3-4

Analisi critica del convegno contro la repressione tenutosi a Milano il 30 e il 31 maggio 1981.


Titolo: Sulla situazione dei detenuti in R.F.T.

Autore: Una compagna tedesca

Serie seconda – anno 1981 – numero 37 – pagina 5

Nel corso della manifestazione indetta a Roma il 1° maggio 1981 contro le carceri speciali e la repressione in Europa, una compagna tedesca ha reso questa testimonianza.


Titolo: Sulla tortura in R.F.T.

Autore: Karl-Heinz Dellwo

Serie seconda – anno 1981 – numero 37 – pagine 6-7

Testimonianza sulle torture subite nelle carceri tedesche.


Titolo: Dichiarazioni al Tribunale di Milano

Autore: Angelo Monaco

Serie seconda – anno 1981 – numero 37 – pagine 8-11

Non solo carceri come luoghi fisici da distruggere con il linguaggio poetico della dinamite, assieme ai loro carcerieri tutti, ma insieme di rapporti coatti quotidiani che inchiodano gli individui alla schiavitù del lavoro, dei ruoli, delle rappresentazioni.


Titolo: Caratteri di comunità

Autore: Comunità di Fossombrone

Serie seconda – anno 1981 – numero 37 – pagine 12-14

Sebbene gli sviluppi storici abbiano dato ragione a Lutero contro Munzer, l’umanità non è stata tradita dalle imprese premature dei rivoluzionari ma dalla saggezza conforme ai tempi dei realisti.


Titolo: In merito ai processi

Autore: Comunità di Fossombrone

Serie seconda – anno 1981 – numero 37 – pagine 15-17

Accusato politico per eccellenza, Prometeo non invocò la legge divina, non si difese allegando la scusante del freddo. Rubò il fuoco in nome solamente dell’amore che confessava portare agli uomini.


Titolo: Ai proletari e ai compagni di Milano

Autore: Compagni di S. Vittore

Serie seconda – anno 1981 – numero 37 – pagina 18

Distruggere questo apparato di controllo e ricatto di massa. Propagandare la logica della liberazione.


Titolo: Una brutta mossa. [Documento]

Autore: I detenuti comunisti di S. Vittore

Serie seconda – anno 1981 – numero 37 – pagina 19


Titolo: L’altro 7 aprile

Autore: Anonimo detenuto

Serie seconda – anno 1981 – numero 37 – pagine 20-21

La galera è una brutta cosa. Soprattutto è lenta, soprattutto è incerta. Soprattutto ti distrugge dentro. E magari capita che ti massacra anche fuori.


Titolo: Sui compiti degli anarchici nel momento attuale

Autore: P. L. [Pierleone] Porcu

Serie seconda – anno 1981 – numero 37 – pagine 22-28

Tutti i contenuti espressi all’interno del movimento rivoluzionario dal ‘68 al ‘77 sono stati soffocati di volta in volta entro schemi e progetti autoritari, o nel migliore dei casi tali istanze, quando venivano fatte proprie dalle frazioni più radicali (anarchici e libertari, per intenderci), erano racchiuse in visioni progettuali appartenenti ad esperienze rivoluzionarie di altri tempi. Infatti, da un lato gli autoritari coerentemente col loro credo politico si ritenevano i sicuri possessori della verità rivoluzionaria, manifestando di conseguenza il proprio avanguardismo sostenuti dalla strategia vincente del leninismo condito e filtrato sotto diverse salse (dalle squallide versioni vetero-staliniste a quelle maoiste, castriste, ecc.), con un incessante applaudire alle varie liberazioni nazionali che avvenivano in ogni parte del mondo, senza però comprendere l’adeguamento ed i sussulti che l’organizzazione del potere tecno-scientifico imponeva per il proprio sviluppo e per la progressiva riuscita dei suoi piani criminali in veste di nuova classe dominante. Dietro il grande partito sognato si celava l’orgia mistico-organizzativa, il gregarismo dilagante mascherava la reale povertà di contenuti di cui era portatore attraverso l’attivizzazione politica dei propri militanti.


Titolo: Organizzare e agire comunicazione sociale

Autore: Comunità di Fossombrone

Serie seconda – anno 1981 – numero 37 – pagine 29-30

Il sistema dell’informazione è il sistema dominante delle relazioni sociali di questo tempo. La permeazione della vita quotidiana, di ogni ambito societario, della globalità delle attività ed operazioni umane, rende ormai socialmente visibile la complessità della fisiologia dei movimenti umani.

Numero Trentotto

Titolo: Un passo avanti e due indietro

Autore: [La] Redazione

Serie seconda – anno 1981 – numero 38 – pagine 3-7

Non abbiamo il minimo dubbio che quello che si è finora fatto ed anche quello che riusciremo a fare nel prossimo futuro porterà con sé tutti i limiti e gli sbagli della nostra insufficiente “alterità” rispetto a quello che è il reale impostoci dal potere; siamo più che certi che sia quanto mai necessario che i rivoluzionari abbiano la spregiudicatezza di impadronirsi di conoscenze, di strumenti e di tecniche che sono stati finora estranei al loro bagaglio o addirittura guardati con sospetto e diffidenza; sosteniamo con convinzione che la pratica di liberazione è possibile solo per individui che abbiano esteso la propria coscienza di antagonismo nei confronti di “ciò che è” anche ai campi dei rapporti personali, dell’irrazionalità, dei sentimenti, delle passioni; siamo pronti a rimettere in discussione le nostre idee e le nostre azioni di fronte ad ogni contraddizione che ci venga evidenziata dall’esperienza, nel suo significato più esteso, ed a riconoscere tutti quegli aspetti deleteri che esse portano inevitabilmente con sé, parallelamente a quanto di positivo realizzano. Ma proprio per quanto detto, ci sentiamo ancora più sicuri nell’affermare che quando tutto questo non si accompagni ad una costante volontà di affrontare il rischio di sbagliare che è proprio di chi pratica ciò che sostiene e alla testardaggine di chi si misura costantemente con gli ostacoli che gli si oppongono concretamente e nel presente (e non solo con quelli che la sua fantasia riesce a prefigurare per il futuro), allora si finisce per costruire il più ipocrita degli alibi per coprire il fatto che la propria vita quotidiana è ancora ben separata dai discorsi coi quali ci si riempie la bocca. Aver capito tutto o essere sempre un passo più avanti degli altri non serve letteralmente a nulla, se ci porta ad un’inattività che ci fa dimenticare l’assoluta necessità di partecipare, come meglio siamo capaci, alla vera e propria guerra che è sempre in corso tra i detentori dei potere e le loro vittime.


Titolo: Lettere da nessun luogo

Autore: Compagni del “Comitato di Autodifesa libertaria” in forzata “vacanza” – Compagni del “Collettivo Proletario Libertà” – Franco Palmieri

Serie seconda – anno 1981 – numero 38 – pagine 8-11

In merito ai pentiti e ai trattamenti preferenziali che ricevono dallo Stato.


Titolo: Guerra in Irlanda

Autore: “Anarchy”

Serie seconda – anno 1981 – numero 38 – pagine 12-14

La decisione assunta dai militanti dell’IRA di sospendere lo sciopero della fame nel carcere di Maze rischia di far nuovamente piombare la situazione irlandese in quel silenzio che è il principale alleato della politica nazista di sterminio della signora Thatcher. Di questa congiura del silenzio si sono purtroppo resi complici, a volte, anche alcuni compagni anarchici che, affascinati dalle loro “brillanti analisi” sui difetti confessionali, autoritari e nazionalisti dell’IRA, sembrano dimenticare che dietro ad ogni lotta di liberazione nazionale si nasconde in sostanza la lotta irriducibile tra sfruttati e sfruttatori, resa in questo caso ancora più aspra dall’odiosa politica coloniale inglese che trasporta brutalmente nella “democratica” Europa uno spaccato di terzo Mondo. Solo una conoscenza superficiale delle nostre carenze in quanto movimento anarchico possono portarci a liquidare sbrigativamente il problema come una lotta religiosa o nazionalista.


Titolo: Brucia, Babilonia, brucia

Autore: Xtra!

Serie seconda – anno 1981 – numero 38 – pagine 15-16

Sui moti insurrezionali a Brixton.


Titolo: Berlino: la rivoluzione a tempo di rock

Autore: Claudia C.

Serie seconda – anno 1981 – numero 38 – pagine 17-18

Cronaca del raduno del 18 settembre 1981 a Berlino con la sigla “Tunwat”, che in dialetto berlinese significa “fare qualcosa”, in tedesco: tun etwas.


Titolo: Chi tira i piedi a chi?

Autore: Rocco G. Martino

Serie seconda – anno 1981 – numero 38 – pagine 19-22

Critica delle posizioni assunte da G. F. Bertoli.


Titolo: È tempo di vivere

Autore: Revolutionäre Zellen

Serie seconda – anno 1981 – numero 38 – pagine 23-24

Sulla fine dello sciopero della fame dei prigionieri della RAF dopo la morte di Sigurd Debus.


Titolo: Movimento rivoluzionario e realtà della Sardegna

Autore: Cellula anarco-comunista “G. F. Faina”

Serie seconda – anno 1981 – numero 38 – pagine 25-30

Il consenso e la passività delle masse allo Stato e alla civiltà capitalista esistono e prosperano nella normalità, perché molte volte i rivoluzionari si sono mossi nel cielo della politica, lasciando che le forze della controrivoluzione si adoperassero per risolvere con “realismo” i problemi delle masse. Il desiderio della libertà cresce se anzitutto esiste una iniziativa libertaria contro i livelli della miseria, della sopravvivenza, della riduzione degli individui a strumenti economici. Per questo la nostra azione deve essere unitaria e articolata, iniziativa soprattutto contro le forme più pesanti e immediate della rapina capitalistica: gli aumenti dei prezzi e tutte le forme di taglieggiamento del reddito. L’attacco alla rapina capitalistica non è da considerarsi come semplice lotta di difesa dei livelli di sopravvivenza, bensì è attacco a tutta l’organizzazione statale in quanto organizzatrice principale dei rapporti sociali di produzione, riproduzione, distribuzione (soprattutto in Sardegna e in genere in tutto il Meridione). Tantomeno deve essere una azione contrattuale delegando sempre al potere la gestione degli “obiettivi conquistati” ma la radicale scomparsa dell’iniziativa statale dall’azione comunitaria su tutto il livello dell’esistenza proletaria, che tale lotta comporta.

ANNATA 1982

Numero Trentanove

Titolo: La guerra è finita

Autore: La redazione

Serie seconda – anno 1982 – numero 39 – pagine 3-5

Per chi ha deciso che la propria vita non può essere che lotta di liberazione da tutto ciò che ci opprime e ci uccide giorno dopo giorno, è necessario riprendere, con la testardaggine di sempre, ma anche con le nuove consapevolezze acquisite nel corso degli anni più recenti, l’opera di costruzione di quegli strumenti, organizzativi e di lotta, che ci mettano in grado di opporci al nuovo fascismo che ci circonda, di attaccarlo con l’incisività e la chiarezza necessarie per innescare quel processo insurrezionale che è il solo in grado di portarci alla sua distruzione. Non si tratta di aspettare il risveglio delle mitiche masse, né di mettersi “al loro servizio”, e tantomeno “alla loro testa”, bensì di svolgere, sfruttati fra gli sfruttati, ma armati di quella volontà rivoluzionaria che ci distingue da chi non riesce a vedere al di là del proprio utile immediato, quell’opera di stimolo, di chiarificazione, di informazione attraverso gli atti, che permetta di generalizzare l’antagonismo e l’aperta rivolta contro i piani dello Stato.


Titolo: Chi processa chi? [Documento]

Autore: Comitato Anarchico di Controinformazione Sociale – Milano

Serie seconda – anno 1982 – numero 39 – pagina 5


Titolo: Repressione a Catania. [Documento]

Autore: Gruppo anarchico “Rivolta e Libertà”

Serie seconda – anno 1982 – numero 39 – pagina 6


Titolo: Contro la militarizzazione del territorio. Contro la criminalizzazione dell’antagonismo. [Documento]

Autore: Gruppo anarchico “Rivolta e Libertà” – Gruppo anarchico di Ragusa

Serie seconda – anno 1982 – numero 39 – pagina 7


Titolo: Sbirri, torturatori e sciacalli

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie seconda – anno 1982 – numero 39 – pagine 8-9

La tortura e le misure fasciste dilagano come metodo contro i compagni in galera solo quando il movimento rivoluzionario si mostra debole, diviso e non più in grado di dare risposte corrette.


Titolo: Nota sul “braccetto” di Foggia dove il Governo applica l’art. 90 della legge di riforma carceraria del 1975. [Documento]

Autore: Un compagno

Serie seconda – anno 1982 – numero 39 – pagina 9


Titolo: Inquinamento socialdemocratico e antimilitarismo anarchico

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie seconda – anno 1982 – numero 39 – pagine 10-11

La dilagante importanza che in questi ultimi mesi ha assunto il problema della guerra per il movimento anarchico italiano ci ha posto davanti alle gravi carenze teoriche e pratiche di quest’ultimo. Mai, con simile evidenza, è apparso il patetico tentativo di inserirsi ad un livello sia pure minimo di lotte, mettendosi al traino di partiti e partitini e zombie vari, e mai si è vista simile disponibilità a smussare le proprie posizioni, ad apparire possibilisti e perbenisti, pur di farsi accettare per quello che non si è, pur di mantenere in piedi connubi con forze politiche che hanno fatto il loro tempo, sono state sputtanate a sufficienza in passato e adesso cercano, anche sulla nostra pelle, di rifarsi una faccia. Disertando per forza di cose il livello reale dello scontro, lasciando che il pessimismo e la disorganizzazione prendano piede come una malattia contagiosa tra le nostre fila, non accennando alle condizioni per la ripresa della lotta in tutti quei settori che, sia pure con grandi difficoltà, ci avevano visti presenti in un recente passato, una buona parte del movimento anarchico italiano si è buttato a corpo morto sul problema della guerra, sul problema dei missili a Comiso, sul problema generale dell’antimilitarismo.


Titolo: Comunicato urgente per la ripresa della comunicazione sociale. [Documento]

Autore: Comitato Anarchico di Controinformazione Sociale

Serie seconda – anno 1982 – numero 39 – pagine 12-13


Titolo: Sul mio arresto. [Documento]

Autore: G. Palleja Ferrer

Serie seconda – anno 1982 – numero 39 – pagine 13-14

Serie terza

ANNATA 1983

Numero Quaranta

Titolo: Per noi no

Autore: La Redazione [Alfredo M. Bonanno]

Serie terza – anno 1983 – numero 40 – pagine 1-5

No, per noi no, per noi non è finita. Riprendiamo le pubblicazioni di “Anarchismo”. Non si tratta della riesumazione di un cadavere – come qualche ben intenzionato potrebbe pensare – ma della logica ripresa di uno strumento di analisi e documentazione di cui pensiamo il movimento anarchico possa avere bisogno. Tra la sempre maggiore stratosferica sofficità di un mensile e l’ecumenismo possibilista di un evanescente settimanale, tra l’inutilità di un trimestrale e la triste platonicità di altri fogli più o meno periferici, alcuni dei quali di tutto rispetto per le loro intenzioni ma di evidente insufficienza di risultati, in questo panorama che non può non definirsi scoraggiante, riteniamo di potere esercitare una funzione positiva. Iniziamo subito con lo sgombrare il campo da un luogo comune che qualcuno ci ha cucito addosso: ci hanno definiti rissaioli, brutti e cattivi, irrispettosi delle altrui anzianità di servizio (per la verità anche delle nostre), polemici, pestatori di calli, inarrendevoli persecutori degli inquinamenti socialdemocratici e perbenisti che serpeggiano nel nostro movimento. Ebbene, teniamo qui a chiarire una volta per tutte la infondatezza di questa interpretazione del nostro lavoro. No, non siamo assolutamente tutto quello che ci hanno accusato di essere. Siamo molto di più, e se per limitazioni oggettive e incapacità personali abbiamo semplicemente dato l’impressione che abbiamo dato, cercheremo di darne una migliore in futuro, penetrando più a fondo, turbando più spesso il mare della tranquillità che sembra cullare i sogni di molti compagni.


Titolo: Anarchismo e sovversione sociale. Appunti per un dibattito

Autore: Redazione di “Crocenera”

Serie terza – anno 1983 – numero 40 – pagine 6-12

In questi ultimi anni abbiamo assistito al risveglio di idee, teorie e pratiche libertarie, e molti movimenti si sono di volta in volta accostati all’Anarchismo, partendo per lo più dalla critica a tutte le organizzazioni burocratiche ed autoritarie (partito, avanguardia, ecc.). Tra gli altri i situazionisti i quali, cavalcando la tigre di carta della critica radicale a tutte le ideologie, hanno posto Anarchismo e Marxismo sullo stesso piano, compiacendosi di questa loro, più sedicente che reale, autonomia di giudizio. Chi infatti cerca di occultare o di dimenticare che la teoria, la pratica e il metodo su cui si articolano le due teorie hanno punti di partenza diversi e presupposti non comparabili fra loro, non fa altro che falsificare ciò che pretenderebbe di interpretare correttamente e di superare. Ed anche a volerle confrontare storicamente emergerebbero sostanziali differenze che darebbero sicuramente torto alle facilone asserzioni di questi compagni, dato che ad un attento esame dei fatti il confronto cesserebbe di esistere e si andrebbe ad analizzare il ruolo svolto da entrambe, ma in direzioni opposte, nelle rivoluzioni sociali avvenute (Ucraina, Kronstadt, Spagna).


Titolo: Critica della ragionevolezza e spunti per un’analisi del coinvolgimento

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie terza – anno 1983 – numero 40 – pagine 13-19

L’approssimazione è il metodo per eccellenza del ragionevole uomo politico che ricorre alle analogie della meccanica e della fisica di una volta per spiegare – ruminando il pasto precedente – come può sistemare una realtà contraddittoria e lacerata, come può fare stare meglio chi sta peggio e come convincere chi ha tutto a concedere qualcosa. Coloro che abboccano a questi imbrogli politici hanno tutta la voglia di abboccare, si sentirebbero molto inquieti se non gli si desse quest’esca luccicante da mandare giù. E il pescatore è sempre lì in attesa che i pesci si facciano prendere all’amo. La stessa ragione è stata ricondotta all’interno di una logica progressiva, e con la ragione anche gli strumenti della ragione: le tecniche della conoscenza, i mezzi del discernimento. La realtà è stata buttata in faccia a tutti coloro che hanno avanzato dubbi sulla sua oggettività, sulla sua identificabilità e sulla sua valutabilità. È stato imposto un terrorismo intellettuale organizzato dalle curie di tutti i colori e tramandato nei secoli come elemento d’intimidazione nei confronti di coloro che cercavano un modo diverso di conoscere e di capire.


Titolo: Insurrezionalismo e organizzazione di massa a Comiso. La lotta contro la base missilistica

Autore: Un compagno delle Leghe Autogestite [Alfredo M. Bonanno]

Serie terza – anno 1983 – numero 40 – pagine 20-26

L’impostazione data alla lotta da parte dei compagni anarchici presenti all’interno del Coordinamento delle Leghe autogestite ha incontrato determinati ostacoli, sia all’interno del Coordinamento stesso che all’interno del movimento anarchico nel suo insieme; ha determinato alcune contraddizioni a livello delle forze politiche che si dicono – a parole – contrarie alla costruzione della base; ha prodotto alcuni risultati. Su queste tre linee di analisi si svilupperà quindi il presente intervento che, in quanto intervento critico, non avrà il taglio dei soliti articoli di cronaca che anch’io ho spesso redatto e che sono stati pubblicati su diversi giornali anarchici. Questa volta si tratterà di un’analisi fuori dei denti, diretta a cogliere i limiti di un intervento e, se possibile, le sue potenzialità residue.


Titolo: Strategie e metodi rivoluzionari

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie terza – anno 1983 – numero 40 – pagine 27-32

Lo scontro sociale si presenta come un movimento alterno, ora più acuto, ora più morbido. Al suo interno si sviluppano teorie, pratiche, atteggiamenti e attese che non sono mai ripetizioni di ciò che è accaduto. Ogni momento storico presenta contrapposizioni nuove: nuovi padroni, nuovi traditori, nuovi sfruttati, nuove strategie d’attacco contro lo sfruttamento, nuovi tentativi di repressione. Per grandi linee possiamo dire che la strategia del capitale si sposta da una maggiore incidenza dello strumento economico ad una maggiore incidenza dello strumento politico. In tempi più propizi allo sfruttamento il capitale trova larghe fasce sociali disposte a cedere se stesse in cambio di un salario e quindi si abbandona alle illusioni regolatrici del mercato. Man mano che queste fasce si riducono e quindi si alza necessariamente il costo del lavoro, oppure, man mano che la pressione sociale obbliga ad ingrossare a dismisura l’occupazione, si riducono i margini automatici di equilibrio del sistema economico e ci si avvia verso strategie politiche e repressive più nette. Lo Stato interviene massicciamente e regola sia il processo economico che quello sociale. I guai si acuiscono, la polizia diventa l’elemento cardine su cui ruota l’ordine sociale, l’esercito il punto estremo di sostegno.


Titolo: Punk e Reggae. Dalla musica al capitale

Autore: Infantile Disorder

Serie terza – anno 1983 – numero 40 – pagine 33-39

Punk rock / New Wave, o qualcosa del genere doveva necessariamente venire. La musica Pop diventava logora e molta gente, dal consumatore di dischi ai pennivendoli dei giornali dell’industria musicale, si rendeva conto di ciò. I pennivendoli hanno finalmente avuto un sospiro di sollievo – almeno per un’altra stagione non rischiavano di perdere il posto: il pubblico consumatore di dischi stava di nuovo consumando con entusiasmo. Guardando indietro quello che sorprende di più è il fatto che il rock dell’inizio e della metà degli anni ‘70 non ha prodotto una rivolta attiva contro lo spettacolo musicale, ma semplicemente una spinta verso l’aggiornamento.


Titolo: R. Vaneigem, Terrorismo o Rivoluzione. W. Woland, Teoria radicale, lotta di classe (e terrorismo), Torino 1982. [Recensione]

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie terza – anno 1983 – numero 40 – pagina 40


Titolo: G. Fiori, L’anarchico Schirru, condannato a morte per l’intenzione di uccidere Mussolini, Milano 1983. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie terza – anno 1983 – numero 40 – pagina 40


Titolo: E. Malatesta, Scritti antimilitaristi, Milano 1982. [Recensione]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie terza – anno 1983 – numero 40 – pagina 40

Numero Quarantuno

Titolo: L’ideale in frantumi

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie terza – anno 1983 – numero 41 – pagine 1-4

Lavoro di massa. Movimento e organizzazione rivoluzionaria. Verso una nuova prospettiva.


Titolo: La lotta a Comiso. Elementi di critica e autocritica

Autore: Alcuni compagni [Alfredo M. Bonanno]

Serie terza – anno 1983 – numero 41 – pagine 5-12

Malgrado gli errori fatti, i limiti personali di ognuno di noi e collettivi, le limitatezze pratiche, rivendichiamo il nostro intervento a Comiso nel suo insieme, anche nelle sue tre giornate conclusive.

Titolo: Comiso: pianeta terra

Autore: Melina Di Marca

Serie terza – anno 1983 – numero 41 – pagine 13-16

Una panoramica dei motivi e delle conseguenze del modo di rapportarsi dei compagni dentro e di fronte il progetto di lotta contro la costruzione della base missilistica di Comiso.


Titolo: Contro la politica per un progetto di trasformazione sociale

Autore: Redazione di “Crocenera”

Serie terza – anno 1983 – numero 41 – pagine 17-27

Seconda parte dell’articolo pubblicato sul n. 40 di “Anarchismo”, pp. 6-12.


Titolo: Delle cose ben fatte e delle cose fatte a metà

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie terza – anno 1983 – numero 41 – pagine 28-37

Non siamo soli davanti al livello dello scontro. Come anarchici ci possiamo fare tante illusioni ma dobbiamo prima o poi convenire che siamo in compagnia, in cattiva compagnia. Ed è sui rapporti con questa cattiva compagnia che dobbiamo riflettere, tanto più essi ci sembrano scontati e risaputi, più risultano incomprensibili e, proprio per questo, ci forniscono il punto da cui partire.


Titolo: Ottobre ‘83. Ancora vivi!

Autore: Marco Filopat (Collettivo del Virus Correggio occupato)

Serie terza – anno 1983 – numero 41 – pagine 38-39

A Comiso, in luglio, il movimento anarchico ha tentato di riunirsi con l’obiettivo comune di occupare il più vistoso fronte dell’avanzata imperialista in Italia. Con tutti i suoi lati negativi e le sue contraddizioni, questa azione diretta è stata per me assai efficace perché è servita molto a tutti i presenti in quanto esperienza vissuta, ed è servita anche per i lati positivi delle azioni successive dei pacifisti.


Titolo: Comiso: un’esperienza

Autore: Cristina Punkhurst

Serie terza – anno 1983 – numero 41 – pagina 40

Comiso: un’esperienza di azione diretta antimilitarista. Quindi, come tale, positiva, parzialmente negativa, rivelatrice dei dubbi precedenti e aiuto reale per lo svolgersi futuro delle attività.

ANNATA 1984

Numero Quarantadue

Titolo: E noi saremo sempre pronti a impadronirci un’altra volta del cielo

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie terza – anno 1984 – numero 42 – pagine 1-21

Perché siamo contro la lotta per l’amnistia. Le squallide prospettive del neo-collaborazionismo. Oltre il Partito lo sviluppo del progetto insurrezionalista anarchico.


Titolo: Stop the city

Autore: “Insurrection” [Alfredo M. Bonanno]

Serie terza – anno 1984 – numero 42 – pagine 22-24

Limiti della manifestazione pacifista tenuta a Londra il 29 settembre 1983. Per un modo diverso di intervenire nelle contraddizioni sociali.


Titolo: Che cosa è il Governo

Autore: Parole: Pierre- J. Proudhon (1848) – Disegni: Clifford P. Harper (1981)

Serie terza – anno 1984 – numero 42 – pagine 25-28

Chiunque stenda la mano su di me è un usurpatore e un tiranno.


Titolo: Per una milizia cittadina. Alternative anarchiche alla NATO e al Patto di Varsavia (parte I)

Autore: First of May Group

Serie terza – anno 1984 – numero 42 – pagine 29-38

Abbiamo deciso la pubblicazione di questo scritto perché lo riteniamo di grande importanza e utilità, non tanto per i problemi che risolve e le indicazioni che fornisce – altri scritti del genere sono molto più documentati e conclusivi – quanto per ciò che propone, per le discussioni che mette sul tappeto, per ciò che lascia aperto alla riflessione e al dubbio. Non siamo davanti al solito scritto dovuto ad uno o più tecnici della guerriglia, in cui si calano nella dimensione politica di un gruppo ristretto le conoscenze tecniche di chi ha fatto della piccola guerra il proprio mestiere. Siamo davanti allo sforzo di alcuni compagni anarchici, con una esperienza pratica di guerriglia, i quali si sono posti il problema di come gli anarchici possono affrontare i mille ostacoli di uno scontro armato, senza con ciò cadere da un lato in una facile mentalità autoritaria che sembra in grado di risolvere ogni contraddizione, e, dall’altro, in una altrettanto facile fede nell’improvvisazione e nella virtù taumaturgica dei principi anarchici. Ecco perché alcune affermazioni contenute in questo scritto faranno storcere il muso a molti compagni. Basta ricordare qui quella riguardante la necessità dell’unità di comando per rendersi conto dell’effettiva portata di ciò che questo scritto discute e affronta.

Numero Quarantatre

Titolo: I limiti e l’orizzonte

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie terza – anno 1984 – numero 43 – pagine 1-4

Ribellione e azione rivoluzionaria. Contro la pace sociale. Primi elementi di un qualcos’altro in più. C’è un certo rapporto tra la cresciuta evidenza degli ostacoli e la loro sacralizzazione. Meglio li vediamo più li trasfiguriamo. Nella fantasia del luogo comune la nostra stanchezza lavora ad ingigantire l’ovvio. Ci sappiamo impediti, limitati. Nel riconfermare il nostro impedimento e la nostra limitatezza vogliamo innalzare quanto ci sta davanti all’insormontabilità dell’eternamente ripetibile. La pesantezza del dato non ci consente di fare altro, specie quando ci troviamo in condizioni psicologiche d’inferiorità, quando non troviamo saliva sufficiente per leccarci le ferite. Altre volte abbiamo approfondito il problema della contraddittorietà del potere e della tendenza che abbiamo un po’ tutti a ingigantire le sue possibilità di controllo e di dissuasione. Occorre ora riflettere più approfonditamente anche sulla realtà dell’antagonismo, cioè sulle possibilità, sulle forme e sui progetti che lo scontro di classe prende e potrà prendere in un prossimo futuro.


Titolo: Per una milizia cittadina. Alternative anarchiche alla NATO e al Patto di Varsavia (parte II)

Autore: First of May Group

Serie terza – anno 1984 – numero 43 – pagine 5-19

La prima parte è stata pubblicata sul n. 42 di “Anarchismo”, pp. 29-38.


Titolo: Verso le nuove forme della controrivoluzione

Autore: Alcuni compagni

Serie terza – anno 1984 – numero 43 – pagine 20-22

Ad un certo momento del suo sviluppo la combinazione capitale/Stato riesce ad ottenere una razionalizzazione del progetto di sfruttamento. Si arriva quindi ad una diminuzione progressiva dei contrasti produttivi e ad un aumento della presenza ordinatrice dei processi politici. È, dentro certi limiti, il momento che stiamo vivendo. Alla repressione pura e semplice (che non viene accantonata del tutto) subentra il coinvolgimento. Si tratta di nuove forme repressive che occorre studiare bene, allo scopo di elaborare un intervento rivoluzionario.


Titolo: Nel pericolo le vie di mezzo conducono a morte sicura

Autore: “Revolutionäre Zellen”

Serie terza – anno 1984 – numero 43 – pagine 23-25

Sulla crisi e la guerra. La funzione reazionaria del movimento pacifista. Il movimento della pace ha avuto sempre delle oscillazioni, sia nella sua composizione che nella sua struttura, tra radicalizzazione ed accomodamento. Adesso è arrivato ad un punto decisivo. Negli ultimi anni vi sono stati al suo interno dei gruppi minoritari che cercarono di impedire la degenerazione delle forme di azione in adattamento statalizzato, difendendo con ostinazione spazi autonomi di intervento. La lotta contro il “riarmo” sembrava volesse fare sul serio e, quindi, poteva porsi come forma di contestazione delle radici e delle legittimazioni del sistema oltre che come punto dì riferimento e causa comune per i vari movimenti scollegati fra loro, quelli sociali, ecologici, femministi, ecc., contribuendo a unificarli e potenziarli. Ma si trattava di una speranza infondata.


Titolo: Intervista nella prigione di Segovia ai compagni dei Gruppi Autonomi

Autore: Compagni della “Federazione Iberica dei gruppi Anarchici”

Serie terza – anno 1984 – numero 43 – pagine 26-30

Sui problemi della lotta armata. La funzione reazionaria della C.N.T. Sui possibili sviluppi futuri della lotta anticapitalista.


Titolo: Una storia degli anni ‘80

Autore: Clifford Harper

Serie terza – anno 1984 – numero 43 – pagine 31-34

La storia di due uomini che, insieme ad un terzo, deliberatamente rompono il proprio ruolo sociale per prendere le distanze da una società che erano stati costretti ad odiare.

Titolo: Miguel Littin: cinema di guerriglia in America Latina

Autore: Pino Bertelli

Serie terza – anno 1984 – numero 43 – pagine 35-37

In America Latina, contro una pedagogia della dipendenza, contro un tempo morto della storia è sempre insorta una cultura di resistenza, una politica di liberazione.


Titolo: Da marcire a marciare

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie terza – anno 1984 – numero 43 – pagina 38

Il “cedimento” è un’espressione dell’animo umano. In quanto tale non può suscitare giudizi a priori ma soltanto, quando si presenta, una valutazione oggettiva. Nessuno è coerente con se stesso e con le proprie idee all’infinito. Posti davanti a pressioni e sofferenze, davanti a lunghi anni di carcere e a dolori inimmaginabili, molti di noi possono “cedere”, ammettere la propria debolezza, venire a patti col nemico. Restano solo da dire due cose: primo, perché nascondere un “cedimento” sotto un enorme accumulo di chiacchiere vestite degli abiti smessi di una teoria che non ci appartiene? Mi sembra molto più corretto dichiarare la propria impossibilità fisica e personale a continuare. Secondo, i tempi si vanno facendo più duri.

Numero Quarantaquattro

Titolo: Editoriale

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie terza – anno 1984 – numero 44 – pagina 1

Riguarda la fine della terza serie di “Anarchismo” e l’inizio della quarta.


Titolo: Una questione di metodo

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie terza – anno 1984 – numero 44 – pagine 2-3

Chiuso nella gabbia delle proprie incertezze e dei propri luoghi comuni, anche il rivoluzionario si adagia sulle soluzioni più facili, finisce per accondiscendere agli atteggiamenti che consentono la produzione di un cliché. Per uscire da una situazione del genere bisognerebbe impiegare un metodo critico capace di individuare la reale consistenza di ogni nostra opinione.


Titolo: Compromesso o trasformazione

Autore: Pierleone Porcu

Serie terza – anno 1984 – numero 44 – pagine 4-5

La nostra disabitudine a riflettere e a mettere in questione il reale grado di conoscenza raggiunto si vede con chiarezza quando facciamo di tutto per non interrogarci in modo nuovo.


Titolo: Dissociazione, amnistia e soluzioni affini

Autore: Alcuni compagni del Coordinamento Nazionale Anarchico contro la Repressione

Serie terza – anno 1984 – numero 44 – pagine 6-11

Oggi il fenomeno della dissociazione, dell’amnistia e delle varie soluzioni politiche prospettate, non è importante valutarlo tanto nell’ambito circoscritto del circuito carcerario, quanto nel contesto più vasto del sociale, dove l’immissione di tali contenuti riformisti può provocare effetti e conseguenze funesti difficilmente prevedibili. Il problema del carcere e la ripresa delle lotte. Contro la logica del “reducismo” per una propositività nelle lotte sociali.


Titolo: Al di là della protesta. Una critica radicale alla disobbedienza civile

Autore: Gary Moffatt

Serie terza – anno 1984 – numero 44 – pagine 12-14

I limiti dell’attuale movimento pacifista. Cosa fare davanti al dilagante perbenismo nelle lotte sociali. Vecchi e nuovi preti al lavoro.


Titolo: Per una milizia cittadina. Alternative anarchiche alla NATO e al Patto di Varsavia (parte terza)

Autore: First of May Group

Serie terza – anno 1984 – numero 44 – pagine 15-29

La prima parte del presente lavoro è stata pubblicata su “Anarchismo” n. 42, pp. 29-38, la seconda parte sul n. 43, pp. 5-19 della stessa rivista.


Titolo: De l’Anarchia. “Alessandro il Grande”

Autore: Pino Bertelli

Serie terza – anno 1984 – numero 44 – pagine 30-31

Le Bastiglie le abbattono i popoli, i governi le costruiscono e le conservano.

Serie quarta

ANNATA 1985

Numero Quarantacinque

Titolo: Verso quali prospettive?

Autore: Le Redazioni [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagine 2-3

Attacco armato in Europa: Francia, Germania, Belgio, Portogallo, Lussemburgo.


Titolo: Lo Stato delle stragi

Autore: La Redazione di Milano

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagine 4-5

Ristrutturazione e massacro, elementi dei nuovi equilibri di potere.


Titolo: Attacco in Belgio contro la NATO

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 5

Distrutti gli oleodotti NATO nella regione mineraria di Mons.


Titolo: Il ritorno del nazista

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 5

Walter Reder rimesso in libertà su decisione del presidente del consiglio Craxi.


Titolo: Aspetti reazionari della musica della passività

Autore: Francis Pagnon

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagine 6-8

La musica come paradiso ideale che nasconde la realtà dello sfruttamento e della miseria.

Titolo: “Rock dissociation”

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 8

L’itinerario di Neil Young, ex cantante incazzato.


Titolo: Incensamento di Togliatti

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 8

Un convegno su Togliatti organizzato dall’Istituto Gramsci.


Titolo: Le gabbie ancora non si aprono

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 8

Prorogata l’applicazione della legge sulla carcerazione preventiva che prevede termini più brevi per la custodia cautelare.


Titolo: Inquinamento a Torino

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 8

A Torino l’anidride solforosa è più alta di undici volte il livello di guardia.


Titolo: Scontri tra mafie a Catania

Autore: La Redazione di Catania [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagine 9-10

Spirito colonialista e nuovo potere nel sud. La tecnocrazia al lavoro. La nuova mafia si sostituisce alla vecchia.


Titolo: L’arma fedele [in Sicilia]

Autore: La Redazione di Catania [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagine 10-11

Prodezze dei carabinieri a Catania e Trapani. Episodi legati all’uccisione in carcere di Giuseppe Vesco.


Titolo: Affinità e organizzazione informale

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagine 12-14

Affinità come elemento di coesione nella lotta rivoluzionaria. Negazione dell’illusione quantitativa.


Titolo: Creatività e progetto insurrezionale

Autore: Pierleone Porcu

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagine 15-18

Improvvisazione e spontaneità: elementi essenziali della lotta insurrezionale.


Titolo: La missione segreta di De Michelis

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 18

Incontrato Scalzone a Parigi.


Titolo: Una lettera degli Indios boliviani al Papa

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 18

In occasione del viaggio di Wojtila in Perù, Venezuela ed Ecuador.


Titolo: Ucciso il generale francese responsabile degli armamenti nucleari

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 18

Tragica presa di distanza dei dissociati italiani presenti a Parigi.


Titolo: Sull’urgenza dell’atomo

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 18

Complice il gelo ritorna il discorso sull’utilità urgente del nucleare.


Titolo: La fine del sindacalismo

Autore: Workers for Proletarian Autonomy and Social Revolution

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagine 19-24

Dal collasso teorico e pratico del sindacalismo libertario alle attuali dispute tra cricche minoritarie.


Titolo: I limiti dei computer statali

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 24

Critica dell’informatizzazione statale.


Titolo: Un nuovo giornale “Reporter” per vecchi personaggi

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 24

Peggio di “Lotta Continua”.


Titolo: L’industria bellica italiana sempre più florida

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 24

Mine, cacciabombardieri e carri armati.


Titolo: I guadagni degli amministratori della cosa pubblica

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 24

I nominativi dei dirigenti pubblici che guadagnano di più.


Titolo: Le forbici quando si allargano non tagliano più

Autore: Alfredo M. Bonanno – Due compagni [Vito Messana e Riccardo D’Este]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagine 25-27

La rivoluzione non può mai essere sconfitta. Un nuovo progetto riprende corpo e sarà questo il nostro lavoro dei prossimi anni.


Titolo: Pericolo di morte nella Ruhr

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 27

Essen evacuata a causa dell’inquinamento.


Titolo: Attacco ad una industria di morte a Vicenza

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 27

Si tratta della ditta Bimex.


Titolo: Carnevale sull’Orient-Express

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 27

Il viaggio di un treno lussuoso per carnevale.


Titolo: Due carabinieri uccidono un giovane

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 27

A Potenza.


Titolo: Sardegna sconosciuta

Autore: Patrizia Cadeddu

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagine 28-29

Malgrado le mistificazioni del potere la realtà sarda è sempre realtà di sfruttamento. Per questo motivo produrrà sempre ribellione.


Titolo: Le strane vicende dell’articolo “lo”

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 29

La paura ha effetti sul linguaggio di Franco Fortini.


Titolo: Un rimbambito a Roma

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 29

Sandro Pertini.

Titolo: Salta per aria un Pershing in Germania

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 29

A Waldheide.


Titolo: Il protettore del nazista Ventura

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 29

Si tratta di un prete.


Titolo: Attacco a Lisbona contro tre navi della NATO

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 29

Alcuni corpi di mortaio.


Titolo: Insulti a Marini (CISL)

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagina 29

È accaduto a Bari.


Titolo: Nucleo Zero. Il nostro terrorismo quotidiano

Autore: Pino Bertelli

Serie quarta – anno 1985 – numero 45 – pagine 30-31

Banalità e contraddizioni del quotidiano proiettate in un racconto filmico che documenta la piattezza delle prospettive della repressione.

Numero Quarantasei

Titolo: Elezioni: cambiare per restare identici

Autore: La redazione di Catania [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 2

Ogni partito ha il suo programma. Dai rossi ai verdi. Ognuno parla di alternativa. Il gioco democratico è lo strumento di recupero del consenso. Rifiutare il voto però non basta. Cosa fare?


Titolo: Torino verde?

Autore: La redazione di Torino

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagine 3-5

Abbandonando l’alternativa rossa qualcuno spera in un’alternativa verde. In realtà, al posto di una vita migliore, il partito ecologista si presenta come strumento di recupero e di affossamento delle lotte sociali. Ogni lotta che non coinvolga la società nella sua totalità, restando parcellizzata e settoriale finisce per essere recuperata ed utilizzata dalle nuove forme di potere. I Verdi sono i nuovi servi sciocchi del capitale. Col continuo agitarsi aiutano quest’ultimo a superare le sue contraddizioni.

Titolo: La spinta ecologista. [Documento]

Autore: Punx anarchici per l’ecologia sociale

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 5


Titolo: La schiavitù e la libertà

Autore: G. Bradford

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagine 6-7

In che modo la tecnologia utilizza le nostre paure a suo vantaggio per rafforzare il potere che ha su di noi. La crescente povertà del discorso sociale è una funzione diretta dello sviluppo dell’informazione meccanizzata. Lo scopo fondamentale della rivoluzione delle comunicazioni è la guerra totale.


Titolo: Antagonismo come crimine

Autore: La Redazione di Milano

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagine 8-9

Arresti e mandati di cattura per avere intrattenuti rapporti con i compagni non dissociati, per la pubblicazione dei loro scritti, per la solidarietà nei loro confronti.


Titolo: La resistenza è possibile

Autore: Revolutionäre Zellen

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 10

Attacco all’oleodotto della NATO.


Titolo: Attacco alla Siemens di Brunschwick e di Witten

Autore: Rote Zora

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 11

Contro l’informazione tecnologica.


Titolo: Craxi agli ordini di Reagan

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 11

La schiena curva del servo.


Titolo: Arrestato Loris Fantazzini

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 11

Il 28 marzo a Bologna.


Titolo: Il cuore sull’altopiano

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagine 12-13

Si può tornare indietro a riprendere il proprio cuore lasciato lassù? Io penso di sì. La lotta ricomincia. Questo discorso dispiacerà a molti. A coloro che mai dubitarono di continuare la lotta e a coloro che retrocedettero. Ma è discorso che va fatto.


Titolo: Come è cambiata la figura dell’impiegato?

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 13

Continua lo smantellamento ideologico del PCI.


Titolo: L’organizzazione del lavoro come fonte di alienazione

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 13

Qualche riflessione sui suicidi fra i cassaintegrati.


Titolo: Il camaleonte PCI

Autore: Pierleone Porcu

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagine 14-17

Finito il “partito di classe” anche la critica anarchica al comunismo autoritario del PCI deve essere modificata. Ora è un partito socialdemocratico per la gestione di una democrazia occidentale.


Titolo: Un’altra pietra sul muro

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 16

Negli USA i dentisti come controllori sociali.


Titolo: Di marijuana si può anche morire

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 16

Ucciso da un poliziotto per un piccolo sacchettino.


Titolo: Anche la Bayer inquina

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 16

Inquinanti i serbatoi della Bayer di Garbagnate, Rovate e Bollate.


Titolo: Estradizione e pena di morte

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 16

Incontro tra boia: Almirante e Le Pen.


Titolo: Salta in aria una miniera in Francia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 16

Ventidue morti.


Titolo: Truffe elettorali

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 17

Tutti i partiti compromessi, anche il PCI.


Titolo: 400 tonnellate di diossina scoperte a Basilea

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 17

Di proprietà della “Dinamite Nobel” del gruppo Flick.


Titolo: Tutto bene in Italia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 17

Nessun arresto arbitrario in Italia (dichiarazione del Ministero degli Interni).


Titolo: L’informatica dietro le sbarre

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 17

La Copin ‘80 inizia i corsi di informatica in carcere.


Titolo: Verso le nuove forme della repressione

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 17

Arrestato per avere fatto “miao” al cane di un poliziotto (Gran Bretagna).


Titolo: Vigili computerizzati

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 17

A Firenze.


Titolo: Rinunciando si impara?

Autore: Claudio, Gianni e Mario

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 18

È impressionante a quante cose si rinuncia per continuare a vivere. Anche alla vita stessa.


Titolo: Per una lotta antimilitarista

Autore: Pippo Scarso

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagine 19-20

Contro le pratiche dell’obiezione di coscienza e contro il loro fondamento mistico-religioso. Per un’obiezione totale anarchica e rivoluzionaria.


Titolo: Il vescovo di Ragusa Mons. Rizzo. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 20


Titolo: Altri processi per la lotta antimilitarista a Comiso organizzata dalle leghe autogestite. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 20


Titolo: Il coniglio e la tagliola

Autore: Franco Ferraro

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagine 21-23

Dal fantasma della crisi al fantasma dell’amnistia: strumenti e mezzi di ristrutturazione.


Titolo: Torino e Napoli come Catania

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 23

Arrestati magistrati e carabinieri.


Titolo: Contro il “déjà vu” dello spettacolo

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 23

Giustiziato il direttore del quotidiano greco di Atene Nikos Momferratos dall’ “Organizzazione Rivoluzionaria 17 novembre”.


Titolo: Prigioni private

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 23

Negli USA.


Titolo: L’operaio è nudo

Autore: Claudio Ciprandi

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 24

La classe operaia è ormai ridotta al rango di razza in via di estinzione.


Titolo: Il tempo perduto

Autore: Patrizia Cadeddu

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 25

Dobbiamo metterci in testa che possiamo vivere anche senza la fabbrica, senza l’autorità e la gerarchia a cui ci hanno abituati.


Titolo: Quanto rende la dissociazione?

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 25

A quanto ammontano i benefici per i dissociati?


Titolo: La disperazione si fa sentire

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 25

La repressione dei disoccupati nel napoletano.


Titolo: A scuola armati di pistola

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 25

Negli USA.


Titolo: Il perdono e l’assassinio

Autore: Nucleo Anarchico per la Sovversione Sociale

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagine 26-27

Dal trattamento di favore nei riguardi dei dissociati all’eliminazione fisica di chi si ribella e non accetta la logica del perdono.


Titolo: Lo sciopero dei minatori in Gran Bretagna

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagine 28-29

I minatori inglesi nel loro sciopero sono stati magnifici: hanno lottato da soli contro tutti.


Titolo: La questione dei minatori

Autore: “Insurrection” [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 30

Che cosa si può considerare veramente come “solidarietà rivoluzionaria”.


Titolo: Solidarietà

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 31

È un grave errore inserirsi nella prospettiva assistenzialista.


Titolo: Rivolta in Sudafrica

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 32

A Crosroad, città ghetto di Johannesburg.


Titolo: Due facce di bronzo a colloquio

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 32

Il Papa e il ministro degli esteri sovietico Gromiko.

Titolo: Risposta dell’IRA

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 32

Dieci poliziotti uccisi nell’Irlanda del Nord.


Titolo: Le responsabilità dei servizi segreti (SID)

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 46 – pagina 32

Nella incriminazione degli anarchici per la Strage di Stato.

Numero Quarantasette

Titolo: Il cielo negato

Autore: Le Redazioni

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 2-3

Il 27 giugno presso la Corte d’Assise di Catania il compagno Alfredo Bonanno sarà imputato in un nuovo processo. È accusato di “Propaganda ed apologia sovversiva o antinazionale”, dopo la pubblicazione di un libretto contro l’amnistia e la dissociazione. Si vuole impedire che i discorsi e le pratiche antistituzionali e contro ogni patteggiamento camminino. Occorre una risposta chiara da parte del movimento anarchico alle mire del Potere e ai suoi collaboratori vecchi e nuovi.


Titolo: Verso un antimilitarismo insurrezionale

Autore: Pierleone Porcu

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 4-6

L’antimilitarismo è parte integrante del progetto insurrezionale anarchico e solo in esso può ritrovare il suo giusto senso rivoluzionario.


Titolo: Arsenio Lupin o Diabolik?

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 6

L’uomo dalle 21 facce a Tokio.


Titolo: Caccia grossa a New York

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 6

Contro le minoranze emarginate.


Titolo: Guerra Santa contro l’aborto

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 6

Negli USA.


Titolo: Informatica tra controllo e sabotaggio

Autore: Antoin Le Bodén

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 7-9

Con lo sviluppo dei computer aumenta il sapere di pochi per realizzare il dominio sulla totalità degli individui. Contro questa realtà si può organizzare la lotta. Come a suo tempo fecero i Luddisti contro la Rivoluzione Industriale i lavoratori dell’elettronica cercano di rendere più efficace il sabotaggio.


Titolo: 10 modi per distruggere un D.V.T. (Digital Video Terminal)

Autore: “Processed World”

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 9

Consigli per sabotaggi.


Titolo: Nuovo blitz “antiterrorismo”

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 9

A Venezia, Padova e Milano, nei riguardi di appartenenti ai Comitati contro la Repressione.


Titolo: Nuovo processo d’appello a Perugia contro compagni anarchici

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 9

Per il tentato sequestro dell’armatore toscano Neri e il ferimento del medico del carcere di Pisa Mammoli.


Titolo: Un altro processo per la lotta antimilitarista a Comiso

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 9

Processo presso la Corte d’Assise di Siracusa contro Alfredo Bonanno.


Titolo: Condannati i cinque compagni di Vancouver

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 10-11

6, 10, 20, 22 anni e una condanna all’ergastolo contro i compagni antiautoritari conosciuti come appartenenti a “Direct Action” oppure a “Wimmin’s Fire Brigade”.


Titolo: Torino città morta

Autore: La Redazione di Torino

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 12-13

Nella città la vita associativa è ostaggio della giunta comunale e dell’ARCI mentre il processo di desertificazione culturale sta avanzando con grande rapidità. Ma esistono realtà antagoniste che vogliono contrastare questa tendenza ed esistono dei progetti di spazi sociali autogestiti.


Titolo: I Tupamaros degli uccellini

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 13

A Udine.

Titolo: L’ecologia e il suo momento storico

Autore: Alcuni compagni di Malville

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 14-15

Più che all’attività degli ecologisti la fama dell’Ecologia è dovuta all’utilizzazione che ne fa il potere.


Titolo: Sardegna e rivoluzione

Autore: Costantino Cavalleri

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 16-18

Lotta di liberazione nazionale in Sardegna. L’indipendentismo oltre il mito. Movimento e progetto rivoluzionario anarchico nella realtà sarda.


Titolo: I minatori dopo lo sciopero

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 17

In Gran Bretagna.


Titolo: AIDS in Australia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 17

Fuorilegge l’omosessualità nello Stato del Queensland in Australia.


Titolo: Priolo salta in aria

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 17

L’impianto Icaro di Priolo, nei pressi di Siracusa, è saltato in aria a metà maggio 1985.


Titolo: Rivolte nelle carceri francesi

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 18

A Fleury-Mérogis, a Bois d’Arcy, a Nizza, a Metz.


Titolo: A favore di un provvedimento di amnistia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 18

Leo Valiani, il forcaiolo.


Titolo: Il Papa messo a nudo

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 18

Violente manifestazioni a Utrecht contro il Papa.


Titolo: Importazioni di armi da parte dell’Italia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 18

Uno dei paesi che importa di più.


Titolo: A proposito di solidarietà

Autore: J. L.

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 19-20

Sostenere chi è colpito dalla repressione non significa sostenere tutti. Ma la distinzione non può passare solo sull’illegalismo o la lotta armata. Occorre approfondire l’analisi, senza farsi scandalizzare e senza ricorrere a distinguo che hanno solo il risultato di criminalizzare chi non è d’accordo.


Titolo: Sui movimenti anti-NATO

Autore: Giuseppe Coniglio

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 21-22

L’attacco armato contro l’occupazione americana in Europa si sta sviluppando rapidamente. Occorre che le discriminanti ideologiche non si trasformino in un ostacolo forse più grave della stessa repressione. Il fallimento della prospettiva leninista porta inevitabilmente alla riproposizione e alla riconferma delle metodologie insurrezionali anarchiche.


Titolo: Referendum

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 22

La FAI di Bagnoli ha fatto sapere che occorre andare a votare.


Titolo: Manifestazione per l’autogestione, processo contro l’autogestione

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 22

A Torino.


Titolo: Nostalgie di reduci

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 22

Collaborazione tra antiabortisti e fascisti in Francia.


Titolo: Limiti attuali del movimento ecologista

Autore: La Redazione di Catania [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 23

Di fronte ad una non perfetta conoscenza della realtà del fenomeno tecnologico moderno, la lotta degli ecologisti si arena nella parcellizzazione e viene recuperata ed utilizzata dal potere.


Titolo: Organizzazione di sintesi e organizzazione informale

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 24-25

Un’organizzazione anarchica specifica può essere di sintesi e può essere informale. Noi riconosciamo la maggiore capacità rivoluzionaria di quest’ultima mentre individuiamo nell’organizzazione di sintesi i pericoli di una tendenza al controllo e alla trasformazione in partito.


Titolo: Contro le espulsioni e le estradizioni!

Autore: Le Redazioni

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 26-27

Enrico Fedele e Giovanni Di Giuseppe sono stati espulsi dalla Francia e inviati in Burundi. È un duro colpo per il “diritto di asilo” nella “democratica repubblica francese”. La mobilitazione del movimento anarchico deve difendere tutti gli spazi possibili.


Titolo: Rivoluzione informatica e mondo del lavoro

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 27

Finito il mito dell’operaiolatria.


Titolo: La violenza negli stadi

Autore: Delittore Gavia [Pierleone Porcu]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 28-29

Dopo i recenti avvenimenti di Bruxelles, ci si rende conto dell’importanza e dell’urgenza di trasformare la violenza simulata espressa negli stadi in guerra di classe.


Titolo: Dichiarazione di un detenuto riguardo un pestaggio avvenuto a S. Vittore

Autore: Giuseppe Neri

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 28-29

Il pestaggio è avvenuto il 30 giugno 1982.


Titolo: Cinemazione

Autore: Associazione Luce nera

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagine 30- 31

Rassegna del cinema anarchico.


Titolo: Custer 1985

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 31

Assalto poliziesco al campo nomadi di Tor Cervara a Roma.


Titolo: Bolzano tagliata in due

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 31

Successo elettorale fascista.


Titolo: I fascisti inglesi all’interno dei “Verdi”

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 31

Il National Front si sta sviluppando all’interno del movimento inglese dei Verdi.


Titolo: Due industrie di telecomunicazioni militari attaccate a Parigi

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 47 – pagina 31

La T.R.T., filiale della Philips, e la S.A.T., attaccate da Action Directe.

Numero Quarantotto

Titolo: Il razzismo sudafricano

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagine 2-3

La lotta contro il razzismo in Sud Africa volge verso la sua conclusione insurrezionale. L’attacco agli interessi economici del capitale sudafricano è la sola collaborazione possibile con quel popolo che sta risvegliandosi e sta lottando per la propria dignità. Ogni chiacchiera e ogni imbroglio socialdemocratico sono, ancora una volta, trame degli interessi economici internazionali.


Titolo: O Cangaceiros attaccano i treni per la liberazione dei detenuti

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 3

Sabotate le linee Montauban-Toulouse e Nimes-Tarascona.


Titolo: Si può essere anarchici e omosessuali?

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 4

La libertà va cercata ovunque. Non esistono terreni in cui è preferibile tollerare la discriminazione e la repressione per uno scopo sia pure bellissimo come è quello che noi anarchici ci prefiggiamo.


Titolo: A.I.D.S.

Autore: “Communale”

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagine 5-6

Il mistero dell’AIDS è facile a spiegarsi: incoscienza, imprevidenza, logica dello sfruttamento.


Titolo: Lotta contro il fascismo in Francia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 6

Quattro compagni in carcere a Toulouse.


Titolo: Primi passi critici sul terreno dell’informalità rivoluzionaria

Autore: Pierleone Porcu

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagine 7-9

I danni prodotti dal pensiero razionalista sostitutivo, che pretende riportare l’ordine nel disordine capitalista attuale, sono superabili solo con il ricorso alle forme di lotta rivoluzionaria che si basano sull’informalità. L’ortodossia rivoluzionaria è spesso un modo per nascondere le nostre paure davanti all’imprevisto che ci impedisce di farci un’idea su come si svilupperanno le lotte.


Titolo: A Rimini Parsifal parte per l’ennesimo viaggio fascista

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 8

Le novità del meeting dell’amicizia di Rimini.


Titolo: Quattro tonnellate a testa di esplosivo

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 9

Questa la capacità distruttiva mondiale.


Titolo: A Monza i monarchici commemorano il massacratore Umberto I giustiziato da Bresci

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 9

Pallidi fantasmi di cui il capitale non ha più bisogno.


Titolo: Una nuova strategia per il controllo del territorio

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 9

Individuazione delle zone a rischio.


Titolo: Criminalizzazione di un movimento

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 9

Repressione a Winterthour, Svizzera.


Titolo: Ha lavorato per sei anni sotto un deposito radioattivo

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 9

In un ufficio di un municipio francese.


Titolo: Colletti bianchi e computer

Autore: Processed Word

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagine 10-13

La presenza dei computer nel terziario sta sviluppando una necessità di rifiuto e di difesa. Da ciò la possibilità di attacchi contro il controllo generalizzato e il reperimento di pace sociale. Sabotaggio, furto, distruzione, sciopero elettronico, giuoco, scherzo, recupero del tempo del proprio sfruttamento.

Titolo: Francia e USA nella “lotta”

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 12

In comune le conoscenze tecniche.


Titolo: Victor Serge

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 12

A suo nome rivendicato un attacco delle Cellules Communistes Combattentes, a Bruxelles.


Titolo: Disertore spara contro i carabinieri

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 12

Caccia all’uomo a Cesano Boscone.


Titolo: Aumentano le spese militari in Italia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 12

Nel 1984 un aumento del 24,5%.


Titolo: Intervista alle compagne

Autore: Rote Zora

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagine 14-17

Un’organizzazione armata di donne che lotta all’interno del movimento per trovare una strada capace di ricostruire le possibilità di resistenza. Nessun dogmatismo, né vecchio né nuovo. Una lezione per i tanti piagnucoloni — anche di casa nostra — che vedono nelle nuove azioni armate di questi ultimi anni la ripresentazione dei fantasmi del passato.


Titolo: Union Carbide colpisce ancora

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 17

Il Temik, prodotto a Bhopal, viene usato in Italia per coltivare i pomodori.


Titolo: Militante dell’ETA espulso dalla Francia in Ecuador

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 17

Ma non è arrivato, non si sa dove sia finito.


Titolo: Attacco anti-NATO in Grecia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 17

Da parte del gruppo “Lotta rivoluzionaria popolare” (ELA).

Titolo: Estradizione per Sergio Beneduci

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 17

Un compagno della redazione di “Rosso”.


Titolo: L’affaire Greenpeace

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 17

Agenti del servizio segreto francese affondano la “Rainbow warrior”.


Titolo: Attaccata dalla polizia una radio vicina a “Action Directe”

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 17

Radio Mouvance di Parigi.


Titolo: Militante dell’ETA ucciso in Francia dalla polizia spagnola

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 17

Uno degli ultimi omicidi degli squadroni della morte.


Titolo: “Carosello storico”

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 17

Dieci carabinieri feriti a Torino.


Titolo: ETA

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 17

Giustiziato a Madrid il viceammiraglio Fausto Estrada.


Titolo: Sport e capitalismo

Autore: “Vejo Topo”

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagine 18-20

Lo sport non è un fenomeno astratto, un aspetto della cultura in generale, una conquista dell’umanità. Come tutte le realtà sociali lo sport si inserisce nel sistema di produzione e di dominio.


Titolo: Attacco repressivo nei confronti di compagni anarchici. [Documento]

Autore: Comitato di solidarietà anarchica

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 20


Titolo: Lo strano recapito di un famoso “pentito”

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 20

La caserma di via Moscova a Milano.


Titolo: Vaticano

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 20

L’Istituto per le opere di religione (IOR: la banca vaticana) ha finanziato il Sudafrica.


Titolo: I delitti del fast food

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 20

La McDonald sbarca in Italia.


Titolo: Antimilitarismo insurrezionale

Autore: Orazio Valastro

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagine 21-23

Considerare la lotta antimilitarista come un fatto settoriale ha condotto il movimento nel ghetto delle scelte specialistiche spingendolo fuori delle lotte complessive.


Titolo: All’esercito

Autore: Emile Pouget

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 22

Una pagina tratta dall’opuscolo indirizzato all’esercito nel 1883 dal sindacalista anarchico E. Pouget.


Titolo: A Milano i delegati della criminalità statale discutono dei delitti

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 23

Congresso ONU sulla criminalità.


Titolo: Patologie da computer

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 23

Astenopia, lacrimazione, bruciori agli occhi e affaticamento visivo.


Titolo: Multinazionali farmaceutiche. Le industrie della morte

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 23

Uno dei più grossi affari mondiali per il capitalismo.


Titolo: Il razzismo in Francia. Il fenomeno Le Pen

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 23

Notevole ondata di xenofobia.

Titolo: Una puttana di nome Maria

Autore: Pino Bertelli

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagine 24-26

Un’opera essenziale rigorosa nel linguaggio e nelle tematiche. Nell’irosa risposta del Papa la stessa stupidità della Santa Inquisizione, lo stesso livore, la stessa ferocia. Il cinema implica un rovesciamento completo dei valori, della prospettiva, della logica. Un domani profondo cerca di venire alla superficie. Il cinema, meglio di qualsiasi altra arte, è capace di tradurre la rappresentazione di questo domani perché l’ordine stupido e la chiarezza consuetudianaria sono i suoi nemici.


Titolo: La piazza è del popolo

Autore: Antoin Le Bodén

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagine 27-28

La validità del teatro la si potrà verificare non nella misura in cui questo verrà accettato, ma nella misura in cui verrà utilizzato dagli sfruttati contro gli sfruttatori.


Titolo: Esplosione in una azienda chimica di Rovigo

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 28

Nove operai ustionati.


Titolo: Rubate a Milano le valigie del capo della polizia di Chicago

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 28

Un piccolo segno.


Titolo: La RAF e Action Directe

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 28

Un attacco a Francoforte contro una base USA rivendicato congiuntamente.


Titolo: Bambino di 5 anni ucciso dalla polizia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 28

A Birmingham nel corso della cattura di un ricercato.


Titolo: Pentagono più ricco

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 28

Il Congresso USA approva aumento per il Pentagono.


Titolo: Un morto a S. Vittore

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 28

Condannato a pochi mesi di reclusione è morto ustionato.


Titolo: Il PCI cala la maschera

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 28

Le centrali nucleari si devono fare.


Titolo: Nuovo reato: AIDS

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 28

Contro chi ha trasmesso la malattia: pene severe in Australia.


Titolo: La lotta per gli spazi autogestiti è solo agli inizi

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 29

Manifestazione sugli spazi autogestiti. Torino 15 giugno 1985. Le provocazioni di Polizia e Carabinieri. Le speculazioni di DP. Gli intrallazzi del PCI. Tra tanti ostacoli la volontà di reagire. Gli spazi per la propria azione non vengono regalati ma bisogna conquistarli.


Titolo: Ancora sul problema della dissociazione. Una lettera

Autore: Sergio Segio – La Redazione

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 29

Contrapposizione tra un pentito e la Redazione di “Anarchismo” derivante da quanto pubblicato sul n. 46 della rivista a p. 25.


Titolo: A. Papi, La nuova sovversione, ovvero la rivoluzione delegittimante, Pistoia 1985. [Recensione]

Autore: Pierleone Porcu

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagine 30-31


Titolo: Arrestati in Francia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 31

Gabriella Bergamaschini, Salvatore Cirincione e Oreste Domenichelli.


Titolo: Agli arresti domiciliari la compagna Enza Siccardi

Autore: Circolo anarchico del Chiappazzo, Genova

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 31

Dopo nove mesi di reclusione. Era stata denunciata dalla spia Mario Marano.


Titolo: Consigliere laburista inglese in vacanza in Italia scambiato per spia russa

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 31

I carabinieri l’hanno fatta grossa.


Titolo: A. Papi, La nuova sovversione, ovvero la rivoluzione delegittimante, Pistoia 1985. [Recensione]

Autore: Giuseppe Coniglio

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagine 31-32


Titolo: P. C. Masini, I leader del movimento anarchico, Bergamo 1980. [Recensione]

Autore: Michele Corsentino

Serie quarta – anno 1985 – numero 48 – pagina 32

Numero Quarantanove

Titolo: Britannia brucia

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagine 2-4

Handsworth, Brixton, Tottenham. Le sommosse in Inghilterra si sono diffuse come risposta alla repressione poliziesca e al razzismo dei “gruppi di intervento” dei bianchi collegati con i fascisti del “National Front”. Alla base un sempre più diffuso malessere sociale e l’impossibilità concreta di dare sbocco reale alla propria vita da parte dei giovani, specialmente west-indiani.


Titolo: A Rebibbia proiettato il film di Squitieri sui pentiti

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 3

La propaganda continua.


Titolo: La polizia uccide in Grecia uno studente

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 3

Nel corso di una manifestazione per la commemorazione della rivolta degli studenti del 1973.


Titolo: Carabinieri al lavoro

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 4

Torturato e ucciso un pastore di Platì.


Titolo: Action Directe: 4 bombe a Parigi

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 4

Contro il regime sudafricano.

Titolo: La Junghans di Venezia vende armi al Sudafrica

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 4

Azienda italo-tedesca.


Titolo: Le minacce di due carabinieri

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 4

Ai danni di una donna a Bolzano.


Titolo: Monet rubato

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 4

Si tratta del famoso quadro “Impression, soleil levant”.


Titolo: Coprifuoco serale

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 4

In Bulgaria, a Sofia, coprifuoco contro i giovani.


Titolo: La rivolta in Germania

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 5

Un compagno ucciso dalla polizia. Scontri nelle strade in decine di città tedesche. Migliaia tra feriti e arrestati. Una nuova frontiera della lotta contro il sempre risorgente fascismo.


Titolo: La fabbrica del silenzio

Autore: Pierleone Porcu

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagine 6-8

Decentramento e ristrutturazione: elementi del nuovo controllo sociale. Dalle “isole produttive” alla informatizzazione della produzione. Taglio del linguaggio e “codice ridotto” ad uso dei produttori.


Titolo: Bambini a scuola e poliziotti in assetto di guerra

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 7

A Milano.


Titolo: Cassintegrati disertori

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 7

Assemblea nazionale dei cassintegrati senza partecipanti.


Titolo: Ancora Action Directe

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 7

Attacco contro una compagnia aerea sudafricana a Parigi.


Titolo: Scoppia la fabbrica. Due operai morti

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 7

A Cremona.


Titolo: Licenziato ammazza direttore e capo del personale

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 7

In Austria.


Titolo: Violenze ai bambini

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 7

Oltre settemila casi nel 1984 in Inghilterra e nel Galles.


Titolo: Violenza alle donne

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 7

A S. Gennaro Vesuviano sei sorelle violentate dal padre.


Titolo: Del Turco contro BR

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 7

Contro le BR assemblea in fabbrica del sindacato.


Titolo: A pesca insieme

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 7

Operai e imprenditori.


Titolo: Greenpeace. Il governo francese preoccupato per la sorte dei suoi agenti

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 7

Sono in prigione in Nuova Zelanda.


Titolo: Guatemala: radiografia dei torturatori

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagine 8-9

In uno dei paesi più sottoposti all’egemonia USA il ruolo dell’esercito come strumento di genocidio. La distruzione sistematica di indigeni e contadini. Il profilo del torturatore. Come si costruisce un esercito di professionisti del massacro.


Titolo: Anarchici e terrorismo

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagine 11-13

La posizione del III Congresso Internazionale delle Federazioni Anarchiche. Marzo 1978. Alcune considerazioni critiche in merito al problema del terrorismo.


Titolo: Un fiume di veleno

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 13

Nel Vercellese.


Titolo: Taglio per taglio ecco come colpisce il governo Craxi

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 13

Aumenti.


Titolo: Salari bloccati

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 13

In Grecia.


Titolo: Evasione

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 13

Da S. Giovanni in Monte a Bologna.


Titolo: Macellaio uccide tossicodipendente

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 13

Gli aveva rubato 200 mila lire.


Titolo: Il controllo attraente. Progetto pilota a Torino

Autore: [La] Redazione di Milano

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagine 14-15

Il Centro “Informagiovani” è stato costituito con lo scopo ufficiale di fornire indicazioni in merito a scelte di lavoro, di studio, professionali, di cultura e di esigenze del tempo libero. In sostanza, invece, è uno dei primi elementi per la costruzione del futuro controllo telematico delle masse giovanili.


Titolo: Soluzione militare a Bogotà

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 15

Massacro di guerriglieri dell’M-19.


Titolo: Processo alla “Alasia”

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 15

Nel corso del processo è stato esposto uno striscione: “Brixton, Francoforte. Distruggere l’impero”.


Titolo: Condanne a morte in Giappone

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 15

Si tratta di due partecipanti del Fronte armato antigiapponese e di un compagno anarchico.


Titolo: La Cina rivaluta la religione

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 15

Non si deve più considerare l’oppio dei popoli.


Titolo: Processo in Assise a Siracusa contro Alfredo Bonanno

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 15

Per i comizi contro la base missilistica di Comiso.


Titolo: Caorso

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 15

Contaminati 26 lavoratori.


Titolo: Il codice dimezzato

Autore: [La] Redazione di Catania [Alfredo M. Bonanno]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagine 16-17

L’informatica entra nelle scuole. Come altri paesi industriali anche l’Italia – seppure in ritardo – comincia l’informatizzazione della scuola. Quali progetti? Quali i controlli che saranno resi possibili? Quali le conseguenze repressive?


Titolo: Generazione scritta sull’acqua

Autore: Delittore Gavia [Pierleone Porcu]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagine 18-20

Contro la storia. Per la ripresa della conflittualità e l’abbandono delle posizioni negativiste. Contro la critica di chi non crede più nella rivoluzione. Per una metodologia insurrezionale.


Titolo: Sotto il treno

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 20

Solo, tossicodipendente, sfrattato.


Titolo: In difficoltà la polizia belga

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 20

Quattro attentati contro banche in 36 ore.


Titolo: Uccisa per esperimento

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 20

Nell’ospedale S. Anna di Torino.


Titolo: Il massacro dei pendolari

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 20

Quindici morti a Catania, sette a Roma.


Titolo: I neri insorgono anche in Georgia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 20

Ad Ashburn.


Titolo: Contro la dissociazione. Contro l’amnistia

Autore: Juan Soto Paillacar

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 21

Una lettera dal carcere di Marino del Tronto.


Titolo: Limiti di un Convegno

Autore: Roberto De Re

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 22

Un’analisi critica del recente convegno di “Anarchismo”.


Titolo: Lotta per gli spazi autogestiti

Autore: Interventi di Claudio, Alfredo, Pierleone

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagine 23-26

Organizzato da “Luna & Metrò” si è tenuto a Rho il 29 ottobre scorso un dibattito sul tema: “Costruiamo una lotta per gli spazi autogestiti”. Tre interventi.


Titolo: Rivolta nelle carceri cilene

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 26

Otto morti a metà ottobre.


Titolo: Sputano con l’AIDS

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 26

Incarcerati per tentata epidemia.


Titolo: Esecuzioni ai posti di blocco

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 26

A Caserta e a Cogliate (Milano).


Titolo: Contro il fascismo

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 26

Attaccati a Parigi da Action Directe il palazzo della radio e quello della seconda rete televisiva.


Titolo: Bayer

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 26

Gravissimi danni dell’inquinamento nella zona tra Garbagnate e Milano.


Titolo: Un elicottero sugli stadi

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 26

Riprese televisive di controllo dall’alto.


Titolo: Scontro a Marsiglia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 26

In uno scontro a fuoco con la polizia è stato ucciso un operaio disoccupato.


Titolo: Il sindacato di polizia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 26

Chiede più soldi al governo.


Titolo: La povertà musicale

Autore: Francis Pagnon

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagine 27-28

Consumando la musica lo schiavo si identifica con ciò che rende perenne la propria schiavitù.

Titolo: Compagni anarchici arrestati in Francia

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 28

Tre arresti.


Titolo: Manifestazione anti-USA al Cairo

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 28

Decine di feriti.


Titolo: La Francia continua

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 28

Con gli esperimenti nucleari.


Titolo: La scuola si muove?

Autore: Anatty & Pattonio

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagine 29-30

I giovani studenti esplodono con una parola d’ordine: “diritto allo studio, per una scuola migliore”.


Titolo: Squadristi della FGCI e del PCI picchiano autonomo

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 29

A Milano.


Titolo: Gli studenti dell’Ottantacinque

Autore: Giuseppe Coniglio

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 30

Da parte dello Stato c’è un vero e proprio terrore che questi giovani possano assumere un atteggiamento di opposizione più radicale.


Titolo: Due ragazzi uccisi da un’auto scorta

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 30

A Palermo.


Titolo: Più controllori sui mezzi di trasporto urbani

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 30

A Milano.


Titolo: La madonna canta

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 30

In un paesino del Salento.


Titolo: I dieci consigli dell’imbecille di turno

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 30

Agli studenti.


Titolo: Risposta a Sergio Segio

Autore: Salvatore Cirincione

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 31

Dalla prigione speciale dell’ospedale francese a Firenze.


Titolo: Ucciso dai carabinieri

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 31

A Catania, per avere rubato un’auto.


Titolo: Riscoperte e valorizzate le SS

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 31

Coniate medaglie commemorative in Bavaria.


Titolo: Attacco armato nella regione basca

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 31

Due militari uccisi e tre feriti dall’ETA.


Titolo: Tesserini di riconoscimento per gli studenti

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 31

Un sistema contro le temute infiltrazioni nelle scuole.


Titolo: Finalmente i neri sparano in Sudafrica

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 31

Una pattuglia di poliziotti presa a fucilate.


Titolo: Sottoposti ad un test per individuare l’AIDS

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 31

Gli studenti di colore in Germania.


Titolo: Torturati i prigionieri arabi

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 31

In Italia.


Titolo: Attacco contro la polizia ad Atene

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 31

Un poliziotto morto e dodici feriti.


Titolo: Sabotaggio in Giappone

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 31

Alcuni colpi di cesoia e alcune molotov hanno paralizzato Tokio e il suo immenso retroterra.


Titolo: Day After

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 31

Nella zona tra Montalenghe e Strambino in Piemonte.


Titolo: Tre operai uccisi

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 32

A Palermo.


Titolo: Risposta armata in Cile

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 32

A Viña del Mar.


Titolo: Il Papa e i comunisti

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 32

Wojtyla incontra Gorbaciov e anche Castro.


Titolo: Pestata Maria Pia Vianale

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 32

Nel carcere di Voghera.

Titolo: Carabinieri assassini

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 32

A Potenza.


Titolo: Incidente nucleare

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 32

A Caorso.


Titolo: Deposito scorie nucleari

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 32

A Montalto di Castro.


Titolo: Strage a Malta

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 32

La fermezza dei massacratori.


Titolo: Ulster. Torturate le donne

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 32

Nella prigione speciale di Armagh.


Titolo: Attacco armato contro base americana

Autore: * [Non registrato]

Serie quarta – anno 1985 – numero 49 – pagina 32

A Francoforte.

Serie quinta

ANNATA 1986

Numero Cinquanta-Cinquantuno

Titolo: Editoriale

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagina 2

Dopo tutto sono proprio i momenti meno adatti quelli che temprano i rivoluzionari.


Titolo: Aria di disamoramento

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 3-4

Dalla desistenza all’astio. Dalla logica del “sacrificio” alla logica della “ricompensa”. Una strada comune con coloro che ritengono impossibile la continuazione della lotta rivoluzionaria e vogliono pertanto “riappacificarsi” col potere.


Titolo: Grecia. Rivolta sull’Agorà

Autore: Trempas

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 5-6

La rivolta in Grecia. Il movimento anarchico risponde alle provocazioni della polizia. Sulle strade contro il fascismo vecchio e nuovo. Le titubanze della parte più conservatrice degli anarchici.


Titolo: Lando Conti? O chi gli è?

Autore: Gianni Landi

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 7-8

Nessuno o quasi conosceva Lando Conti. Quale significato politico ha potuto avere la sua uccisione? Se un’azione ha bisogno di essere spiegata, altrimenti nessuno la capisce, di già il senso rivoluzionario che gli è proprio non esiste più. Se questo modo di agire è quello dei dirigenti del “partito armato” e si basa quindi su un metodo dirigistico, autoritario e partitico, occorre smascherarlo.

Titolo: Verso una migliore impostazione degli aspetti organizzativi della lotta di liberazione nazionale

Autore: * [Alfredo M. Bonanno – Costantino Cavalleri]

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagina 9

Costituita la Confederazione Anarchica Internazionale per la Liberazione Nazionale fondata sul metodo insurrezionale e sul rifiuto dell’interclassismo.


Titolo: Cinque meno una

Autore: “Open Road”

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 10-11

Il tradimento dei propri compagni, della causa rivoluzionaria, degli sfruttati è il massimo degrado possibile per il rivoluzionario. Chi sceglie questa strada non può essere perdonato, non può trovare scusanti, non può avere avvenire. Il cedimento di Julie Belmas, uno dei membri che abbiamo spesso indicato come i “cinque di Vancouver”.


Titolo: Viva l’insurrezione

Autore: Salvatore Cirincione

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagina 12

La dichiarazione letta alla Chambre d’Accusation. La riconferma di un rifiuto di qualsiasi accordo. La condanna di ogni patteggiamento col potere. La continuazione di una lotta per un mondo nuovo, senza prigioni e senza schiavi.


Titolo: Contro le nuove tendenze del nazionalismo della liberazione

Autore: Franco Fiorina

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 13-14

Occorre impedire al più presto la nascita di un movimento reazionario con le caratteristiche di una specie di “nazionalismo della liberazione”. Per questo motivo bisogna ripartire dallo sviluppo di un movimento di massa radicale tendente a ritrovare nella lotta di classe i propri valori rivoluzionari.


Titolo: Per una critica della mentalità da “Esercito della salvezza”

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 15-17

Una critica della solidarietà rivoluzionaria intesa come semplice “raccolta di fondi” in sostegno alle situazioni di lotta. Una risposta alle banalità umoristiche pubblicate da “Umanità Nova” a firma della OACN/FAI nel settembre dello scorso anno e fino ad oggi rimasta inascoltata a causa del silenzio dei redattori del settimanale anarchico.


Titolo: Per una critica rivoluzionaria del processo di ristrutturazione del capitale. Autointervista

Autore: * [Compagni del campo di Novara]

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 18-25

Un’analisi sui processi di ristrutturazione del capitale internazionale e sulle linee di azione dell’imperialismo multinazionale. La lotta nella metropoli per contrastare lo sfruttamento e la repressione.

Titolo: Parigi val bene una messa?

Autore: Confederazione universale degli amici della verità

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 26-28

Il problema dei rifugiati italiani in Francia di fronte alla svolta elettorale e la ripresa dell’offensiva della destra. Un’analisi distaccata e fredda sul cosiddetto “terrorismo”, le sue cause, le sue conclusioni. I pentiti e i dissociati. Una ricerca della verità nel ginepraio di oggi dove non si sente altro che la catena dello schiavo e la voce del delatore.


Titolo: Le condizioni della lotta contro la guerra

Autore: Franco Fiorina

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagina 29

Una dichiarazione contro la giustizia dei padroni. Una risposta contro ogni possibilismo e ogni accomodamento. La traccia essenziale di un’analisi per l’individuazione del nemico di classe.


Titolo: Contro lo Stato i disoccupati a Palermo

Autore: Paolo Ruberto

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 30-31

A Palermo la lotta insurrezionale dei disoccupati. Primi elementi di uno scontro sociale che si radicalizza all’interno delle contraddizioni strutturali tra mafia e Stato.


Titolo: Arci-killer e Figgiccì contro la lotta per gli spazi a Torino

Autore: Collettivo Punx anarchici e Anarchici

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 32-33

Che i grigi topi della giunta rossa siano inchiodati alle loro responsabilità.


Titolo: Come suicidarsi. La propaganda del fatto compiuto

Autore: Claude Guillon – Yves Le Bonniec

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagina 34

La vergogna della propria miseria è il più grosso ostacolo alla rivoluzione. Ristabilire il diritto al suicidio significa impostare dalle fondamenta un nuovo discorso sovversivo.


Titolo: Quando sarò grande mi suiciderò

Autore: Claude Guillon

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 35-36

Il gregge non è tenero nei riguardi di chi lo abbandona.


Titolo: Repressione tecnologica e pestaggio preventivo. La sindrome di Voghera

Autore: I compagni del Movimento imputati per la manifestazione di Voghera del 9 luglio 1983

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 37-38

Le contraddizioni del processo di Voghera. Una occasione per smascherare i processi di repressione a tecnologia avanzata come il supercarcere femminile di quella città. I pestaggi del luglio 1983 visti come azione preventiva per impedire una manifestazione che denunciasse la realtà oppressiva di uno Stato che si dichiara democratico.

Titolo: Contro l’ATM a Milano

Autore: [La] Redazione di Milano

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 39-40

La lotta a Milano contro l’azienda trasporti e contro gli aumenti delle tariffe. Sabotaggio e rifiuto dei processi di controllo istituzionale. Piccoli passi e semplici proposte.


Titolo: Sotto tiro

Autore: Pino Bertelli

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 41-42

Un film sulla lotta di liberazione del popolo del Nicaragua. Una denuncia dell’imperialismo USA. Il cinema come arma da taglio per attaccare i mercanti di sogni.


Titolo: Cronache dell’ordine. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 43-46


Titolo: Cronache del disordine. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie quinta – anno 1986 – numero 50-51 – pagine 46-47

Numero Cinquantadue

Titolo: Editoriale

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 2

L’insieme della nostra posizione, se non proprio i diversi dettagli, non ci sembra confondibile con i cedimenti, le mistificazioni, i tentennamenti, i patteggi col potere, le ipocrisie, gli scetticismi, le paure che oggi dilagano anche all’interno del movimento anarchico.


Titolo: Oltre l’operaismo e il sindacalismo

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 3

La fine del sindacalismo corrisponde alla fine dell’operaismo. Per noi è anche la fine dell’illusione quantitativa del Partito e dell’organizzazione specifica di sintesi. La rivolta prenderà nuove strade.


Titolo: Contro l’ideologia del recupero

Autore: p.p. [Pierleone Porcu]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 4

Una gran parte delle istanze di lotta dei movimenti degli ultimi anni — almeno a far tempo dal ‘77 – presenta la tendenza alla coabitazione col dominio. Una radicalizzazione dello scontro è possibile solo impostando correttamente la propria contrapposizione di classe. Il rifiuto del consenso è azione attiva contro lo Stato e contro il Capitale.

Titolo: Una nuova teoria della rappacificazione

Autore: p.p. [Pierleone Porcu]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 5

Tra le pratiche pacifiste e non violente in questi ultimi tempi è emersa all’attenzione dei compagni la teoria della delegittimazione. Si tratta dell’ultimo prodotto di un periodo di riflusso e di disamoramento per una lotta rivoluzionaria.


Titolo: La sconfitta separata

Autore: o.v. [Orazio Valastro]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 6

Per quanto si possa camuffare, la posizione assunta da coloro che si vanno dissociando corrisponde sempre al tradimento del proprio passato e all’azzeramento del proprio futuro di rivoluzionari.


Titolo: Una proposta organizzativa specifica

Autore: g.c. [Giuseppe Coniglio]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagine 7-8

La costituzione dei gruppi anarchici sulla base dell’affinità ci pare condizione indispensabile per procedere alla formazione di quella rete di strutture anarchiche specifiche che può costituire il punto di partenza per l’inserimento nella lotta sociale.


Titolo: Un diverso modo di porsi nel conflitto sociale

Autore: p.p. [Pierleone Porcu]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 9

Non lotte fondate sulla delega ma conflittualità permanente, scontro continuo contro l’oppressione e lo sfruttamento. Ogni tentativo di mediazione con le forze istituzionali si trasforma in una svendita delle potenzialità di lotta proletaria e rivoluzionaria.


Titolo: Al di là della struttura di sintesi

Autore: g.c. [Giuseppe Coniglio]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 10

Di fronte all’organizzazione anarchica di sintesi basata sul Congresso e sul programma politico, l’organizzazione anarchica informale basata sulle lotte e sulle analisi che dalla stessa lotta emergono può più agevolemte impiegare il metodo insurrezionalista.


Titolo: Contro i patteggiamenti per ottenere l’amnistia

Autore: o.v. [Orazio Valastro]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagine 11-12

Siamo contro una lotta a favore dell’amnistia. E ciò per due motivi: primo perché non vogliamo svendere il patrimonio di lotte rivoluzionarie di questi ultimi quindici anni; secondo perché siamo contro ogni trattazione con lo Stato e con i padroni.


Titolo: I costruttori del muro tecnologico

Autore: p.p. [Pierleone Porcu]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 13

Le tecnologie scientifiche sono di già controllo in atto e repressione. Fin quando non sarà distrutto il mondo dei padroni e dello sfruttamento la scienza sarà sempre uno strumento repressivo nelle mani di pazzi sanguinari che vogliono soltanto mantenere il proprio dominio. Per il momento le nuove tecnologie ci sembrano molto interessanti solo per le possibilità di lotta e di sabotaggio che consentono in una prospettiva rivoluzionaria.


Titolo: Carcere e partecipazione sociale

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 14

Non potendo eliminare le cause delle difformità sociali, lo Stato le appiattisce dall’alto e le nasconde attraverso il controllo e il consenso. Ma per coloro che non accettano, il carcere di domani sarà non più quello basato sull’ortopedia sociale, ma quello basato sulla distruzione fisica.


Titolo: Per la costruzione di un astensionismo operativo

Autore: p.p. [Pierleone Porcu]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 15

Di fronte alla parzialità e alla limitatezza dell’astensionismo tradizionale proponiamo la costruzione di strutture astensioniste zonali dirette ad attaccare tutte le forme della partecipazione assembleare democratica attraverso le quali si reperisce il consenso.


Titolo: Le nuove dimensioni del problema dell’estradizione

Autore: p.p. [Pierleone Porcu]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagine 16-17

Il problema delle estradizioni è ben più vasto di quello che appare. Non può essere limitato ai soli rivoluzionari ma deve essere tenuta in considerazione anche la situazione delle centinaia di lavoratori stranieri del terzo mondo che vengono sfruttati nei vari paesi capitalisti.


Titolo: Un nuovo movimento contro gli Stati e il militarismo

Autore: c.s. [Christos Stratigopulos]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagine 18-19

Pesanti delusioni hanno prodotto nella pratica di lotta del movimento antimilitarista internazionale profonde modificazioni. Da qualche anno si realizzano azioni di attacco contro il capitale internazionale e contro gli Stati. Un nuovo movimento si mette in moto.


Titolo: È possibile un dopo Comiso?

Autore: p.p. [Pierleone Porcu]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagine 20-21

L’attuale intervento antimilitarista anarchico si compendia spesso in una semplice manifestazione di opinioni. Dopo Comiso si è ripiegati su una semplice presenza che intende condannare il militarismo ma non riesce a trovare la strada per la riproposizione di un corretto progetto antimilitarista basato su di una metodologia insurrezionalista.


Titolo: Per spaccare il ghetto

Autore: g.c. [Giuseppe Coniglio]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagine 22-23

La diffusione del problema degli spazi sociali ne ha forse impedito una corretta valutazione critica. Una lotta per la conquista degli spazi sociali è senz’altro uno degli elementi dello scontro di classe oggi ma deve essere attentamente evitato ogni tentativo di ghettizzazione.


Titolo: Internazionalismo e rivoluzione

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagine 24-25

La lotta a fianco degli sfruttati di tutto il mondo non può ridursi semplicemente ad una raccolta di fondi o alla controinformazione. Deve potersi completare con un attacco contro i responsabili – interni ed esterni – dello sfruttamento.


Titolo: Ma è vero che il controllo sociale è ormai completo?

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 26

Un’analisi sui nuovi metodi di controllo impiegati dallo Stato è importante quando si limita a questo aspetto informativo. Se diventa anche una esortazione a limitarsi solo alla lotta d’opinione perché nient’altro è possibile si trasforma allora in un invito alla desistenza.


Titolo: Le prospettive dell’ecologia sociale

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 27

Se il movimento dell’ecologia sociale è un movimento rivoluzionario ed antiautoritario non può fare a meno dell’ipotesi anarchica. Se invece intende restare nel parziale dell’ipotesi ecologista allora è condannato alla banale prospettiva socialdemocratica.


Titolo: Autogestione come metodo di lotta anarchica

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 28

L’autogestione è il modello da dare alle nostre lotte. Nella situazione capitalista generalizzata in cui viviamo essa può essere considerata appunto come un mezzo, mai come uno scopo.


Titolo: Fuori dagli equivoci della lotta di liberazione nazionale

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 29

Bisogna uscire dalle contraddizioni e dagli equivoci in cui gli anarchici si dibattono in merito al problema della lotta di liberazione nazionale. L’interessante proposta della Confederazione Anarchica Internazionale per la Liberazione Nazionale.


Titolo: Un embrione di massa

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 30

Strutture di massa, i Nuclei Autonomi di Base costituiscono – a nostro avviso – l’elemento di raccordo tra l’organizzazione specifica informale anarchica e le lotte sociali.

Titolo: Brevi chiarimenti sul nostro modo di impostare la lotta insurrezionale

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 52 – pagina 31

Una notevole parte del movimento anarchico internazionale è su posizioni insurrezionaliste. Ma si tratta di posizioni teoriche di accettazione delle situazioni di fatto determinate dalle condizioni sociali ed economiche. Noi pensiamo che possa essere individuata una diversa via insurrezionale.

Numero Cinquantatre-Cinquantaquattro

Titolo: Editoriale

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagina 2

Adesso i tempi sono maturi per qualche cosa di più di una semplice messa a punto teorica.


Titolo: Riapertura delle scuole. Per che fare?

Autore: [La] Redazione di Catania [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 3-4

La scuola come luogo della produzione e della razionalizzazione del consenso. Contro di essa si può lottare o cercando di distruggerla o cercando di strapparle quei contenuti istituzionali che sarà poi possibile usare in senso antagonista e sovversivo.


Titolo: Buon giorno ragazzi!

Autore: “Freaks 32”

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 4-5

La scuola è un killer lento e subdulo.


Titolo: Agli studenti

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagina 6

All’apertura della scuola si sentono dappertutto le voci di coloro che incitano allo studio e all’impegno. Sono le stesse voci di chi gestisce il potere e quindi di chi affama, uccide, sfrutta, violenta, sempre in nome di ideali sacrosanti.


Titolo: Lavoro, per farne cosa?

Autore: “La Sociale”

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagina 7

Diversamente da quanto affermano tutti i manifesti sindacali che chiamano i lavoratori alla lotta per i contratti, da più di cento anni gli uomini e le donne spogliati della loro umanità a causa dello sfruttamento capitalista si ribellano solo per l’abolizione del lavoro salariato.


Titolo: Resistenza armata in Cile

Autore: M.P.M.R. [Fronte Patriottico Manuel Rodriguez]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 8-12

Due documenti della resistenza antifascista in Cile. La lotta contro la dittatura di Pinochet non si svolge solo con le manifestazioni o il dissenso degli strati illuminati della sinistra cilena. Ma anche con l’attacco diretto e violento contro i responsabili del regime e le strutture del loro dominio.


Titolo: Spazio nero

Autore: * [Non registrato]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 13-17

4 maggio 1986. Missili contro il vertice di Tokio. Brucia un cantiere nel vigentino. Sovversione svacunista. Non pagare più del contributo per l’acquisto di altra benzina.


Titolo: Esplodono le caserme italiane

Autore: * [Non registrato]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 18-19

Dopo la ventata di suicidi fra i giovani di leva la tensione delle caserme italiane è grande. È arrivato il momento di intensificare la propaganda antimilitarista senza curarsi troppo della ventata repressiva.


Titolo: Stai facendo il servizio militare? Diserta. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagina 20


Titolo: Con i nostri mezzi

Autore: Gaetano Bonanno

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 21-22

La funzione repressiva della stampa di regime trasforma in moda le possibili proposte rivoluzionarie. Per questo motivo il movimento stesso deve farsi carico della diffusione delle notizie e non aspettare che a farlo siano i cacainchiostro del giornalismo al servizio dei padroni.


Titolo: Della C.I.A. e dei servizi segreti

Autore: AMB [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagina 23

“Vis”, una nuova rivista che si occupa della lotta contro il terrorismo. Uno sforzo della repressione per rendere un servigio ai governi, alle autorità militari, alla polizia e per evitare la sovversione.


Titolo: Reagan e la sodomia

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagina 24

Si scatena le reazione negli Stati Uniti contro la sodomia e in particolare contro gli omosessuali. Continua la svolta repressiva innescata dalla politica di Reagan.


Titolo: Grecia. Contro l’incubo radioattivo

Autore: Gruppo attivisti anarchici greci

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 25-28

Stanno cercando di convincerci della non pericolosità e della necessità delle centrali nucleari. Ma Chernobyl ha fatto vedere il fondo dei loro discorsi.

Titolo: Incidenti di percorso

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 29-31

Con il concetto di “incidenti di percorso” abbiamo sempre inteso la possibile autocritica da parte marxista imposta dalle mutate condizioni dello scontro. Ora si sta verificando qualcosa del genere.


Titolo: Perù. Massacro socialista

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagina 32

Rivolta nelle carceri peruviane. Cinquecento guerriglieri di “Sendero Luminoso” massacrati.


Titolo: Al di là del ghetto

Autore: Orazio Valastro

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagina 33

Per il superamento della settorialità delle lotte. Per non servire da piattaforma al recupero da parte del potere, verso una prospettiva insurrezionale.


Titolo: La parte cattiva di noi stessi

Autore: Pierleone Porcu

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 34-36

Contro l’adeguamento del movimento alle concezioni socialdemocratiche del perbenismo e dell’assuefazione. Contro la logica delle commemorazioni e il culto del passato che guarda indietro non per meglio guardare avanti ma proprio per evitare di andare avanti.


Titolo: Grisolia. Contro la mafia del P.C.I.

Autore: Gruppo anarchico di Catania [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 37-38

Un gruppo mafioso del partito comunista cerca di intimidire e ostacolare in tutti i modi il lavoro politico dei compagni anarchici a Grisolia. La necessità di una risposta organizzata al livello di massa, unica soluzione possibile per la continuazione della lotta.


Titolo: La repressione in camice bianco

Autore: Franco Leggio

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 39-40

Il tribunale di Ragusa emette una ordinanza a carico del compagno Franco Leggio per sottoporlo a perizia psichiatrica. La repressione cambia metodo. Al posto dei poliziotti, il camice bianco.


Titolo: Alfonso Failla. Un anarchico

Autore: Michele Corsentino

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 41-42

Un profilo dell’anarchico siracusano morto recentemente.


Titolo: La rivolta

Autore: Pino Bertelli

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagina 43

La storia di una rivolta nel carcere minorile di Ankara in Turchia.


Titolo: Il viale della tristezza

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 44-45

Una nuova rubrica, forse un po’ spiacevole, ma tanto utile.


Titolo: Cronache dell’ordine. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 46-50


Titolo: Loro sono pronti, e voi?

Autore: * [Non registrato]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagina 51

Manifesto contro la polizia.


Titolo: Cronache del disordine. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie quinta – anno 1986 – numero 53-54 – pagine 52-55

Numero Cinquantacinque

Titolo: Editoriale

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagina 2

Questo numero ha un prevalente interesse per lo scontro di classe in diversi paesi: Nicaragua, Iran, Francia, Gran Bretagna.


Titolo: Nicaragua tra disciplina e produttività

Autore: Goran Liden

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 3-5

Il marxismo-leninismo agisce spesso più come una teoria della instaurazione di una struttura industriale in una economia contadina che come critica del capitalismo. Questo sembra essere il caso del Nicaragua. Le attuali scelte di quel paese suggeriscono piuttosto un appello per lavorare di più e per il rialzo della produzione invece che un ideale per la liberazione dei lavoratori.


Titolo: A Trino. Contro la mafia dell’atomo

Autore: Un’anarchica presente a Trino

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 6-7

La lotta a Trino verso una diversa concezione dell’attacco rivoluzionario. Si delineano con chiarezza le funzioni di recupero e le spinte antagoniste. Da questo momento in poi non è più il caso di farsi illusioni sui futuri rispettivi percorsi.


Titolo: Francia. Os Cangaceiros

Autore: Os Cangaceiros

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 8-12

La funzione dei sindacati nello scontro di classe che si profila. I poveri nella loro lotta per la più elementare sopravvivenza. La distruzione del dominio come principale scopo degli oppressi. Violenza e sbalordimento. Elementi fondamentali delle condizioni emergenti della sovversione.


Titolo: Se si fossero messi d’accordo, cosa sarebbe cambiato? [Documento]

Autore: Operatori Rivoluzionari

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 13-14


Titolo: Considerazioni sull’illegalità

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 15-18

L’azione rivoluzionaria è necessariamente illegale. Non tanto e non solo perché essa, nel suo svolgersi, contravviene alle leggi, quanto perché l’agire illegalmente non consiste soltanto nel fare in modo diverso da quanto le leggi prescrivono.


Titolo: Per un progetto di lotta nella scuola

Autore: Federico. Studente universitario di Pisa

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 19-20

Qualche spunto per favorire una discussione e un confronto all’interno del movimento anarchico sul problema della scuola di classe nella società capitalista.


Titolo: Fascismo religioso in Iran. Il terrore in nome di Dio

Autore: “Enzane Azad”

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 21-23

Il fondamento religioso della rivoluzione iraniana e le sue tragiche prospettive. La condizione delle donne. La legalizzazione della tortura. La guerra come mezzo di mantenimento del potere religioso. Le lotte per la libertà.


Titolo: Murdoch il feroce e la ristrutturazione postindustriale in Inghilterra

Autore: C.S. [Christos Stratigopulos]

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 24-27

Massiccia ristrutturazione nel settore editoriale in Inghilterra. Il caso Murdoch come esempio pilota del nuovo capitalismo postindustriale. Il ruolo dell’elettronica. La funzione di recupero dei sindacati. ------

Titolo: Il bacio della donna ragno

Autore: Pino Bertelli

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 28-29

In questo film lo spirito della rivolta è legato all’affermazione della “diversità” come via del male. Dissipazione del quotidiano nella ineluttabilità delle convenzioni.


Titolo: Pigolii e pusillanimità

Autore: Pierleone Porcu

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagina 30

Una risposta agli sproloqui riguardanti la presa di posizione del gruppo “Ponte della Ghisolfa” nel corso della manifestazione antinucleare tenutasi a Trino Vercellese il 18 maggio 1986. Le diffamazioni di un volantino ciclostilato inserito nell’ultimo numero di “Senzapatria”.


Titolo: La rivoluzione controllata

Autore: Pierleone Porcu

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 31-32

Non la tolleranza del “diverso” ma la libera espressione delle sue “differenze”. La paura della libertà produce catene e controlli anche tra coloro che – in teoria – si fanno sostenitori della stessa libertà. La contraddizione che esiste tra il definirsi insurrezionalista e l’essere legato a strutture solidificate.


Titolo: Il viale della tristezza [seconda puntata]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagina 33

Molte le perplessità sorte sulla redazione e l’utilizzo di questa rubrica.


Titolo: Cronache dell’ordine. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 34-41


Titolo: Cronache del disordine. [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie quinta – anno 1986 – numero 55 – pagine 43-47

Serie sesta

ANNATA 1987

Numero Cinquantasei

Titolo: Editoriale

Autore: Le Redazioni [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 1-5

Facciamo un passo indietro. Questo è quanto molti dedurranno dalla nostra intenzione di presentare “Anarchismo” nella sua funzione, ormai ricordo di un lontano passato, di strumento teorico. Cosa importa che le cose non stiano così in realtà? Affermazioni del genere vengono fatte, di solito, da tutti coloro che non “amano” gli approfondimenti e le analisi, preferendo – come il vecchio re travicello di giustiana memoria – non avere problemi, non andare troppo giù con la testa, restare a galla, e, quindi, non pescare nel torbido. A costoro potremmo dire molte cose, o, se si preferisce, potremmo dirne nessuna. In fondo, il convincimento di ognuno di noi fa parte di quella dimensione intuitiva del mondo – del proprio mondo – su cui lavorano, ad un’opera di scalfittura a volte superficiale e irrisoria, la riflessione e la critica. Chi è convinto dell’inutilità degli sforzi per “capire” la realtà non provvederà mai, per tempo, a darsi i mezzi per essere in grado di potere capire, quindi non capirà e, di più, vedrà tutte quelle cose che, se ne avesse avuto i mezzi intellettuali, l’avrebbero messo in grado di capire, come altrettanti “strumenti del dimonio”, prodotti della mente diabolica di chi non ha altro da fare che sprecare il proprio tempo in piacevolezze da letterato. Nei confronti di questo lettore “Anarchismo” è perdente in partenza. Nessuno potrà andare a parlar di corda in casa dell’impiccato e trovarvi gradevole accoglienza. E nella mente di chi si è da tempo intestardito nel rifiuto della riflessione, elevando a canone metodologico il senso immediato delle cose, quel senso comune che per tutti noi è fondamento primo della supina accettazione del potere e dello sfruttamento, cioè con quell’acquiescenza che domina l’umano sentire in quasi tutti i suoi livelli, in quella mente non c’è ospitalità per i portatori di cognizioni fredde e oggettive, di dati e documentazioni, di riflessioni e analisi.


Titolo: Scuola e società postindustriale

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 6-19

Non è più possibile intraprendere un impegno rivoluzionario nella scuola, partendo dall’ipotesi tradizionale di un mondo chiuso in se stesso, con regole proprie e propri interessi. La scuola è legata alla società nel suo insieme. I problemi di questa sono, più che mai, i problemi di quella. In primo luogo il problema del lavoro. Ecco perché, in questa analisi, che finalmente possiamo presentare in tutta la sua ampiezza e nel dettaglio dei suoi diversi aspetti, si arriva alla conclusione che un intervento nella scuola è possibile solo a condizione di portare gli studenti “fuori” della scuola, spingendoli – con la propaganda e con l’azione diretta – a prendere coscienza di quelle condizioni del mondo del lavoro che sono, di fatto, fin da adesso, le “loro” condizioni di vita. Solo dopo l’impadronimento di questo livello di informazione e di coscienza si potrà decidere quale delle due strade intraprendere: quella dell’autogestione o quella della distruzione.


Titolo: Viaggio nell’occhio del ciclone

Autore: Pierleone Porcu

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 20-45

Dalle condizioni di vita nelle grandi metropoli postindustriali fino alla critica – radicata e motivata nel dettaglio – della tecnologia e del mito ecologico. Il tutto attraversato da una puntuale analisi dell’anarchismo, dalla visione politica della lotta sociale al progetto insurrezionale. Per la prima volta viene qui tentato un abbozzo di ricostruzione storica dello sviluppo della posizione insurrezionalista all’interno del movimento anarchico. Da Cafiero fino ai giorni nostri. Fino alla lotta di oggi.


Titolo: Polonia: Solidarnosc e la rivoluzione auto-limitata

Autore: Jean-François Martos

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 46-57

La prima documentazione completa del ruolo di recupero e di produzione di pace sociale che è stato svolto in Polonia dai dirigenti del sindacato Solidarnosc. In che modo sono stati spenti tutti i tentativi di lotte spontanee e tutte le possibili occasioni di uno sviluppo rivoluzionario delle iniziali richieste di miglioramento salariale. La funzione del Partito Comunista e della Chiesa in Polonia. La loro alleanza nella comune veste di controllori e di repressori. Un grande processo di auto-limitazione delle condizioni rivoluzionarie di base. Un insegnamento che ci fa capire meglio i limiti e le vere finalità del sindacalismo di qualsiasi tipo, anche di quello che inizialmente si pone contro le istituzioni al potere.


Titolo: Le lotte per gli spazi sociali autogestiti. Spazio e Capitale

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine I-III

Nello svolgersi delle vicende del capitale si può descrivere una vera e propria “storia” della funzione che lo spazio ha assolto nella logica della produzione.


Titolo: Occupazione e difesa degli spazi

Autore: c.s. [Christos Stratigopulos]

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine III-IV

Il metodo autogestionario è l’unico che consente di evitare la strumentalizzazione della lotta da parte dei partiti, dei sindacati, dei responsabili comunali, ecc.


Titolo: Documentazione sulle lotte per gli spazi. [Documento]

Autore: AA.VV.

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine IV-VIII


Titolo: Libano: un Ulisse del mondo arabo

Autore: Alcuni prigionieri comunisti del carcere speciale di Cuneo

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 58-69

Un primo tentativo di penetrare a fondo per fare chiarezza nel ginepraio libanese. Uno studio approfondito dell’origine del “problema” del Libano come oggi si presenta. Il rapporto tra la resistenza palestinese e quella libanese. Le diverse posizioni confessionali. Il ruolo di Israele e degli Stati Uniti. La funzione di sostegno esterno dell’Italia e degli altri paesi capitalisti. La Siria come gendarme. Il tragico destino del popolo palestinese. La guerra civile in Libano come possibile punto di partenza per l’estendersi di un punto rivoluzionario in Europa.


Titolo: Il dilemma della lotta armata

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 70-72

Alcuni documenti, di diverse organizzazioni impegnate nella lotta armata oggi in Europa. Il contributo di una riflessione sul dilemma davanti al quale si trova oggi la guerriglia nei paesi europei a capitalismo avanzato. Il processo di sgretolamento delle vecchie credenze nella monoliticità del “partito” e dell’unità di comando. La fine del mito della “presa del potere”. La conclusione della fase della preminenza del “politico” sul sociale. Ritardi e contraddittorietà di un processo di allargamento e di nuove esperienze sul territorio. Verso un nuovo concetto della “lotta armata”.


Titolo: Unità della guerriglia europea. [Documento]

Autore: Guerriglia Metropolitana per il Comunismo

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 72-76


Titolo: Attacco contro la Siemens. [Documento]

Autore: Commando Mara Cagol – RAF

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 76-79


Titolo: Intervista. [Documento]

Autore: Action Directe

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 79-84


Titolo: Il problema dell’occupazione. Per una critica della prospettiva anarco-sindacalista

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 85-88

Il perché della necessità di abbandonare per sempre le illusioni sindacaliste.


Titolo: Contributo ad una critica dell’organizzazione di sintesi

Autore: c.s. [Christos Stratigopulos]

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 88-90

Una nuova visione dell’affinità come fondamento delle strutture del movimento anarchico specifico.


Titolo: Precisazioni sull’organizzazione informale

Autore: g.c. [Giuseppe Coniglio]

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 90-92

Le critiche che parlano di una improponibilità dell’insurrezione oggi ci sembrano fuori luogo in quanto spesso confondono l’insurrezione con la vecchia “propaganda col fatto”.


Titolo: I nuclei autonomi di base

Autore: o.v. [Orazio Valastro]

Serie sesta – anno 1987 – numero 56 – pagine 92-94

Le strutture di massa dell’impostazione insurrezionalista.

Numero Cinquantasette

Titolo: La “fine” della crisi

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1987 – numero 57 – pagine 1-6

Il capitalismo ha modificato profondamente la propria concezione della realtà economica nel suo insieme. Dalla vecchia ipotesi di un mondo regolato da leggi e da regole rigide, in cui si potevano inserire le programmazioni delle singole imprese, anche nel lungo periodo, è passato alla ipotesi attuale di un mondo assolutamente privo di regole e di leggi, in cui l’azienda deve sopravvivere accrescendo al massimo la propria flessibilità e adattabilità. Anche le strutture organizzative rivoluzionarie – comprese quelle anarchiche – sono state modellate in passato su di una ipotesi di rigidità della realtà economica nel suo insieme. Adesso, nel momento in cui le profonde modificazioni tecnologiche rendono leggibile una consistenza della realtà produttiva che non è lontana dal “caos”, ci si chiede se quelle vecchie ipotesi organizzative rivoluzionarie restino lo stesso valide.


Titolo: Autoteoria rivoluzionaria

Autore: “Spectacular Times”

Serie sesta – anno 1987 – numero 57 – pagine 7-13

Questo scritto è per la gente insoddisfatta della propria vita. Se sei contento della tua vita attuale, non abbiamo argomenti per te. Tuttavia, se sei stanco di aspettare che la tua vita cambi... stanco di aspettare l’arrivo di un modo di vivere autentico, dell’amore e dell’avventura... stanco di aspettare la fine del denaro e del lavoro forzato... stanco di aspettare un nuovo passatempo... stanco di aspettare l’arrivo di una esistenza ricca... stanco di aspettare una situazione nella quale ogni tuo desiderio si possa realizzare... stanco di aspettare la fine di ogni autorità, alienazione, ideologia e morale... allora pensiamo che hai trovato ciò che ti serve.


Titolo: Critica del consiliarismo

Autore: Yves Le Manach

Serie sesta – anno 1987 – numero 57 – pagine 14-19

Scritta a metà degli anni Settanta, questa analisi ha, per certi aspetti, fatto il suo tempo. Fra l’altro appare oggi poco chiaro il significato dell’ “automazione” che Le Manach propone come alternativa al lavoro. Oggi sappiamo che le nuove tecnologie consentono una “relativa” automazione della produzione, cosa, questa, che non corrisponde affatto alla liberazione dallo sfruttamento. Nuovi orizzonti di schiavitù, infatti, si aprono davanti gli occhi istupiditi dei proletari. Ma, per molti altri aspetti, lo scritto resta valido. In primo luogo per la sua critica serrata al consiliarismo – di qualsiasi tipo – anche se quello che più di ogni altro viene preso di mira dall’autore è il consiliarismo situazionista. In fondo, per molti motivi, i situazionisti hanno portato alle sue estreme conseguenze la teoria consiliarista, facendone vedere, spesso involontariamente, la sua arretratezza e il suo modo di legarsi alle vecchie concezioni della produzione e della lotta di classe come scontro di organizzazioni quantitative.


Titolo: La democrazia contro gli individui, e reciprocamente

Autore: Alain Ajax – Dominique Fauquet

Serie sesta – anno 1987 – numero 57 – pagine 20-28

Divenuta totalitaria la democrazia moderna fornisce all’individuo un’apparente autonomia che lo lega, ancora di più di quanto poteva avvenire nei regimi totalitari del passato, alle proprie contraddizioni reciproche: l’essere proletario in primo luogo. Si crea così, nella democrazia, una forma di individualizzazione sociale che è l’esatto contrario della vera individualizzazione che gli individui dovrebbero perseguire da se stessi. In questo modo il singolo viene represso dalla società, in nome di un’autonomia che è assolutamente falsa. Si tratta di un piccolo comune denominatore a cui tutti gli individui devono essere ricondotti. Per fare questo lo Stato si serve della tolleranza, lo strumento più efficace e raffinato per ottenere oggi il consenso e per esercitare il controllo.


Titolo: Documenti di dicembre. [Documento]

Autore: AA. VV.

Serie sesta – anno 1987 – numero 57 – pagine I-VIII


Titolo: Alcune considerazioni sul movimento pacifista

Autore: Franco Fiorina

Serie sesta – anno 1987 – numero 57 – pagine 29-32

Spinto da una oggettiva radicalizzazione dei comportamenti repressivi e di sfruttamento del capitale, il movimento genericamente d’opinione, che si richiama alla difesa e alla denuncia di quanto non funziona nella logica del dominio, ha subito stiracchiamenti da diversi lati. Una parte di riflusso ha eroso alcune sue componenti verso pratiche certamente non pacifiste e di sicuro attacco alle istituzioni. In questo processo, ambivalente, di recupero e di radicalizzazione, si inserisce il “pantano” verde, quello che non si muove e resta abbarbicato alle tradizionali motivazioni interclassiste, ferme ad una ripartizione tra “buoni” e “cattivi”, che non tiene conto delle sottostanti, reali motivazioni di classe. Al di là di tutto ciò, le pratiche del movimento rivoluzionario, che dovrebbero sapere spingere tutti coloro che permangono in una coscienza “nebulosa”, verso l’azione e la lotta.


Titolo: L’Angry Brigade: un tentativo anarchico di organizzazione armata

Autore: Jean Weir

Serie sesta – anno 1987 – numero 57 – pagine 33-40

A distanza di quasi dodici anni dalla pubblicazione da noi fatta in Italia, per la prima volta, dei documenti dell’Angry Brigade, traduciamo i documenti più recenti, a partire dal 1981, facendoli precedere da alcune considerazioni sulla struttura del movimento anarchico al suo interno e nei suoi rapporti con il più vasto movimento rivoluzionario. Una altro aspetto dell’analisi è diretto ad approfondire le due parti in cui il movimento anarchico si divide, praticamente di continuo, di fronte alle sollecitazioni che si presentano al suo interno verso la lotta e l’incisività nello scontro sociale. Queste due parti, una conservatrice e brontolona e un’altra più “sconsiderata” (se si preferisce) ma certamente più incline alla lotta e allo scontro, hanno un riscontro preciso con quanto avviene nel mondo stesso delle lotte sociali ed economiche.

Numero Cinquantotto

Titolo: Abbozzi di un inventario e di un progetto di lavoro

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine 1-9

Di molti aspetti dell’analisi sociale e politica l’anarchismo tradizionale è stato tributario del marxismo. Spesso questi debiti non sono stati sottolineati a sufficienza. Mai sono stati rimossi del tutto. È tempo che si incominci a fare un inventario di quanto non è farina del nostro sacco. Con l’occasione non sarebbe male ripulire l’orizzonte dei debiti con l’illuminismo e con il liberalismo. In fondo è necessario costruire una teoria dell’autorganizzazione che faccia vedere come le profonde trasformazioni in atto nella struttura produttiva rendano superate le vecchie teorie dell’aggregazione di massa. Questo scritto deve essere inteso come l’abbozzo di un inventario (dei debiti), da un lato, e, dall’altro, come un abbozzo di un progetto di lavoro per una chiarificazione culturale anarchica.


Titolo: Ristrutturazione della metropoli e senso di morte

Autore: Pierleone Porcu

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine 10-13

Quello che va emergendo nei quartieri ristrutturati delle grandi metropoli è uno scenario inquietante. Tutto è pensato per scongiurare ogni eventuale rivolta ed ogni azione di massa capace di sconvolgere l’ordine sociale dato. La raffinata logica del controllo informatizzato pianifica e razionalizza in senso unitario l’apparato di dominio che, senza scompensi, all’interno dei quartieri, modella a suo piacimento la struttura urbana. Così tutti gli aspetti del processo di ristrutturazione vengono interiorizzati dall’individuo che li vive come una seconda natura, proiettati in una identità collettiva artificiale.


Titolo: Il controllo informatico del territorio

Autore: Gruppo di ricerche sulla decodificazione [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine 14-16

È in corso di perfezionamento la costruzione di un “Sistema informatico territoriale” capace di costruire un controllo del territorio attraverso la formazione di un archivio geometrico di tutta la metropoli ma anche, e principalmente, capace di integrare questo archivio con tutte le altre rilevazioni possibili di natura sociale ed economica. In questo modo la popolazione sarà divisa in funzione della propria situazione penale, economica, di salute, di colore della pelle, familiare ed anche ideologica; il tutto in base alla distribuzione abitativa. Un controllo senza precedenti.


Titolo: Per una discussione sul movimento delle occupazioni e sugli spazi autogestiti

Autore: Pierleone Porcu

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine 17-24

Sul fronte delle occupazioni in questi ultimi mesi a Milano abbiamo assistito ad un durissimo ed ininterrotto attacco repressivo da parte degli apparati polizieschi dello Stato i quali, su mandato degli enti locali e delle proprietà immobiliari, hanno operato decine di sgomberi di case e di spazi sociali occupati, incriminando ed usando violenza agli occupanti ed inscenando diverse montature allo scopo di fermare ed arrestare i compagni intervenuti a portare la loro solidarietà. Tutto questo è avvenuto col beneplacito di tutti i partiti e dei sindacati, ed è stato poi avallato dalla magistratura. C’è da rilevare che nelle diverse situazioni di lotta non siamo stati in grado di opporre un’adeguata resistenza. L’intento dei repressori è chiaro: cancellare la presenza sovversiva degli antagonisti dal movimento delle occupazioni, ed impedire col ricorso alla forza l’espropriazione di nuovi spazi sociali sul territorio, prevenendo il radicarsi e l’estendersi nel tessuto metropolitano di pratiche di lotta antistituzionali, le quali a lungo andare darebbero luogo a pericolosi focolai di sovversione.


Titolo: America Latina. Spunti di autogestione

Autore: “Noir et Rouge”

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine I-II

Comprendere la situazione attuale nei diversi paesi dell’America Latina implica la necessità di mettere in conto il peso delle tradizioni culturali e politiche.


Titolo: Argentina

Autore: Osvaldo Escribano

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine II-IV

I gruppi alternativi: una alternativa?


Titolo: Perù

Autore: Josephina Huaman – Martha Cuentas

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine IV-VI

Le cantine popolari: un poco di più della sopravvivenza.


Titolo: Saõ Bernardo

Autore: Marco Aurelio Garcia

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine VI-VIII

La costruzione di un movimento operaio.


Titolo: Bolivia

Autore: Octavio Alberola – Arianne Gransac

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine VIII-X

Il movimento operaio ad una svolta.


Titolo: Messico

Autore: * [Non registrato]

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine XI-XII

Il movimento popolare.


Titolo: Messico

Autore: * [Non registrato]

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagina XII

Il movimento contadino.


Titolo: Il costante richiamo del nazionalismo

Autore: Fredy Perlman

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine 25-42

Malgrado l’atto di morte del nazionalismo, pronunciato in molte occasioni nel corso di questo secolo, esso continua a prosperare, sia sotto la destra, che sotto la sinistra. Per capire questo fatto, Perlman cerca di definire il nazionalismo non in modo statico, ma attraverso le differenti forme con cui si è imposto nella storia. In questo modo viene distrutta la tesi che l’imperialismo e il nazionalismo siano due fenomeni opposti, mentre non sono altro che due aspetti della società fondata sul dominio. L’imperialismo diventa così il primo stadio del capitalismo. La colonizzazione degli esseri umani continua con la costruzione degli Stati-nazione. Le realizzazioni nazionaliste di questo secolo (bolscevismo, fascismo, nazismo) non sono state quindi delle diaboliche eccezioni fortunatamente schiacciate dalle democrazie o da correzioni interne, ma solo espressioni specifiche del movimento generale del dominio dei rapporti capitalisti. La nazione non è quindi un dominio “naturale”, una dimensione della condizione umana, ma una falsa comunità dove si riuniscono esseri divisi e separati. È un artificio con cui il dominio assicura il suo controllo sulla vita.


Titolo: Organizzazione anarchica e intervento nella lotta di classe in Grecia

Autore: Christos Stratigopulos

Serie sesta – anno 1987 – numero 58 – pagine 43-48

Quella che pubblichiamo è la relazione che un nostro compagno ha presentato al Primo convegno organizzativo panellenico anarchico, tenutosi ad Atene dal 22 al 24 maggio di quest’anno. Il tema del convegno aveva una valenza strettamente organizzativa, ma la relazione ha preferito fornire un’analisi più generale sui movimenti ristrutturativi del capitale internazionale, così come emergono nei paesi industriali più avanzati. I motivi di questa scelta sono stati almeno due: primo, la Grecia, pur non essendo allo stato attuale un paese a capitalismo avanzato, si avvia a grandi passi su questa strada, quindi il movimento è giusto che si dia strumenti analitici in prospettiva e non strettamente aderenti ad una realtà in veloce trasformazione; secondo, la nostra proposta organizzativa, sia pure racchiusa in poche righe nella parte conclusiva della relazione, ha un senso solo se si accettano queste analisi di fondo dell’evoluzione attuale del processo di sfruttamento e di reperimento del consenso così come viene strutturato dal capitale.

ANNATA 1988

Numero Cinquantanove

Titolo: Le ragioni del nichilismo

Autore: Pierleone Porcu

Serie sesta – anno 1988 – numero 59 – pagine 1-16

Tutti i “grandi racconti” e tutte le ideologie sono stati dimostrati falsi e quindi superati dagli attuali scenari postindustriali. Sulle ceneri dell’idealismo, dell’illuminismo, del marxismo, nasce un nuovo “grande racconto”, quello nichilista, che si propone come ideologia dominante diretta a rilevare il posto delle passate ideologie del precedente mondo industriale. Tutto ciò ci spinge a considerare che nei laboratori del capitale e dello Stato è in atto una ricerca per collocare le ragioni del dominio ad un livello qualitativo superiore, con contraddizioni meno evidenti e meno grossolane, il tutto mascherato dietro apparenze che non richiamano aspetti totalitari. Ai vecchi specialisti del controllo sociale si aggiunge adesso anche il filosofo, chiamato dal potere a fornire più profonde spiegazioni sulle cause del nichilismo contemporaneo.


Titolo: I sistemi di conoscenza di base. Funzionamento e conseguenze (Knowledge Based Systems – KBS)

Autore: Gruppo di ricerche sulla decodificazione [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1988 – numero 59 – pagine 17-20

La parte più avanzata dell’intelligenza artificiale è costituita dai sistemi di conoscenza (Knowledge Based Systems – KBS), i quali sono in grado di funzionare come l’intelligenza umana (o quasi). Essi hanno uno scopo, percepiscono i segnali, possiedono una base di conoscenza memorizzata, elaborano funzioni (riconoscono, correlano, memorizzano, ricordano, confrontano, deducono, apprendono, aggiornano, controllano, ecc.) e, infine, emettono segnali. Hanno però dei limiti insuperabili, che sono quelli della macchina: hanno bisogno di segnali “puliti”, cioè ridotti in forma diretta e semplificata. Il progetto di gestione e di controllo elaborato dal capitale, non potendo adeguare le macchine agli uomini e dovendo, prima o poi, procedere a massicce sostituzioni di questi con quelle, sta adeguando gli uomini alle macchine.


Titolo: Movimenti indiani, autogestione e sinistra latino-americana

Autore: Alain Labrousse

Serie sesta – anno 1988 – numero 59 – pagine 21-29

È stato necessario lo scoppio delle contraddizioni tra i rivoluzionari sandinisti e gli indiani Miskitos del Nicaragua, ed anche lo sviluppo ininterrotto della guerriglia maoista di Sendero Luminoso, nelle zone andine del Perù, per costringere la sinistra latino-americana e mondiale a prendere coscienza della questione etnica sul continente. Peraltro le manifestazioni del “Risveglio indiano” sono state, dall’inizio degli anni ‘70, uno dei fatti più importanti dell’evoluzione dell’America Latina: massicce occupazioni di terre appartenute una volta alle comunità tradizionali in Messico, nel sud della Colombia, in Ecuador, in Perù, in Brasile; nascita di movimenti sindacali e politici indiani realmente rappresentativi; Consiglio regionale degli indigeni del Cauca (CRIC), nel 1971; Organizzazione nazionale degli indigeni della Colombia (ONIC), nel 1982; Organizzazione del popolo Mapuche (AD MAPU) nel Cile, nel 1978; Confederazione sindacale unica dei lavoratori contadini della Bolivia (CSUTCB), nel 1979. Si può anche ricordare la partecipazione degli indigeni alle guerriglie in Guatemala, in Perù e in Colombia; mentre, da un altro lato, la più ampia partecipazione politica alle singole realtà, cosa che ha fatto nascere il Consiglio degli Indiani dell’America del Sud (CISA).


Titolo: Nicaragua. Il Sandinismo e il problema indiano

Autore: Jean-Claude

Serie sesta – anno 1988 – numero 59 – pagine 29-31

Dicembre 1980. L’esercito del Nicaragua sposta precipitosamente circa 10.000 soldati dalle coste del Rio Coco alla frontiera honduregna. Il dissidio tra Managua e la Costa Atlantica prende allora una dimensione internazionale anche a causa della spinta della propaganda americana. Dopo un conflitto generalizzato, durato anni, oggi la situazione è un po’ migliorata per via dell’instaurarsi di governi autonomi nelle regioni dell’Est del Paese. Il linguaggio sandinista ha seguito l’evoluzione del processo di pace messo in atto da Managua.


Titolo: Colombia. Il consiglio regionale degli indiani del Cauca

Autore: Juan Soler

Serie sesta – anno 1988 – numero 59 – pagine 31-34

Dalla Terra del Fuoco al Nord del Messico, è evidente che da una ventina d’anni i movimenti indiani si stanno sviluppando. Perché? Che cosa rappresentano?


Titolo: Dossier Cina. Dai cento fiori al movimento studentesco

Autore: Iztok

Serie sesta – anno 1988 – numero 59 – pagina I

Esasperanti o rallegranti che siano, i cambiamenti in corso al sommo del socialismo reale non saprebbero in ogni caso mettere in difficoltà il sistema di potere: essi garantiscono solo la sua perennità.


Titolo: I cento fiori hanno trent’anni. Intervista. [Documento]

Autore: Lin Xiling

Serie sesta – anno 1988 – numero 59 – pagine I-IV


Titolo: Della democrazia. [Documento]

Autore: Wei Jingsheng

Serie sesta – anno 1988 – numero 59 – pagine IV-V


Titolo: “L’avvenire è nostro”. Note sul movimento degli studenti cinesi. [Documento]

Autore: Qi Ba

Serie sesta – anno 1988 – numero 59 – pagine V-VIII


Titolo: Lettera di un franco tiratore su alcuni aspetti del modo di distruzione statale

Autore: P. R. Mercier

Serie sesta – anno 1988 – numero 59 – pagine 35-44

Storicamente la tecnica precede la scienza, ma, da quando la scienza si va impossessando della tecnica, quest’ultima, semplice protesi dell’uomo, si trasforma in tecnologia. Nel processo di appropriazione statale delle conseguenze di tale mutazione, la tecnologia, ormai ideologia di Stato materializzata, condiziona un controllo sociale al quale lo Stato moderno ha affidato la sua esistenza. Gli uomini, da parte loro, spossessati di tutto, non potendo padroneggiare le “nuove tecnologie”, sono controllati da queste o meglio, da coloro che le animano: tecnocrati, funzionari, amministratori e tutti gli altri membri della burocrazia universale. In questo modo prevale su tutto la ragione burocratica. Questa non solo ingloba le antiche condizioni di esistenza, ma ne crea di nuove, adatte ai suoi bisogni. I vecchi rapporti mercantili si dissolvono nei nuovi che sono rapporti burocratici. Le merci immateriali sono la materialità della ragione burocratica, esse assorbono a tal punto il capitale derivato dai profitti di produttività che è gioco-forza constatare che la gestione del lavoro prevale sulla produttività.


Titolo: Il lavoro del rivoluzionario

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1988 – numero 59 – pagine 45-52

Consiste essenzialmente nell’elaborazione e nella realizzazione di un progetto. Ma questo progetto sarebbe privo di senso se non si possedessero i mezzi necessari per renderlo significativo. Un progetto è infatti analisi (politica, sociale, economica, filosofica). Nessun progetto può essere l’uno o l’altro di questi aspetti. Ogni analisi riceve una diversa angolazione e un differente sviluppo se viene inserita in una proposta organizzativa anziché in un’altra. E viceversa, una proposta organizzativa diventa fondata solo se viene assistita da un’analisi idonea. Il rivoluzionario che non sia in grado di padroneggiare l’analisi e l’elemento organizzativo del suo progetto sarà sempre in balìa degli eventi, arrivando costantemente subito dopo le cose. Lo scopo del progetto è infatti quello di vedere per prevedere.

Numero Sessanta

Titolo: Cosa vuol dire vivere la vita?

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagine 1-11

La nascita del mito della vita come sommo bene è stata opera del cristianesimo sulla scia dell’ebraismo. Ciò ha distrutto l’unità del cosmo, all’interno della quale l’uomo trovava il proprio valore. La critica moderna distruggendo l’immortalità della vita non ha distrutto il concetto della vita come sommo bene, per cui si è avuto il risultato di aumentare il taglio tra l’uomo e la natura. Il concetto di vita collettiva come insieme organico che fa affluire nell’individuo gli elementi costitutivi, istintuali della vita. I rapporti tra vita individuale e vita collettiva. Nell’individuo passa un flusso di vita collettiva, che non è un flusso esclusivamente storico, ma anche naturale nel senso più esteso del termine. Vita individuale e vita collettiva si ricongiungono attraverso due strade, da una parte gli istinti, le idee, le forme genetiche, i processi naturali si condensano nell’individuo; dall’altra parte le esperienze, le contraddizioni, le ripresentazioni, le costanti, si riportano alla vita collettiva. Il punto d’incontro, dalla parte dell’individuo, è la coscienza.


Titolo: Antisemitismo e pogrom di Beirut

Autore: Fredy Perlman

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagine 12-21

Questo lavoro è stato completato nell’agosto del 1982. Esso non parla quindi del pogrom del tipo, strettamente da XIX secolo, perpetuato il 18 settembre 1982 nei campi dei rifugiati di Sabra e Chatila. Il quartiere di Beirut ovest era stato evacuato dalla maggioranza dei combattenti palestinesi il 21 agosto di quello stesso anno, così che furono soprattutto donne, bambini e vecchi a farsi massacrare dai membri delle milizie cristiano-libanesi, sotto l’occhio benevolo dell’esercito israelita di occupazione, il quale aveva permesso agli assassini cristiani di introdursi nei campi. Prima di questo orrore, lo Stato d’Israele aveva fatto subire bombardamenti quotidiani alla popolazioni del sud del Libano e del settore ovest di Beirut. Per esempio, il 1° agosto 1982 gli abitanti di quel quartiere sono stati bombardati per 11 ore. Durante questa sola giornata, l’armata d’Israele ha utilizzato più bombe e obici che durante tutta la guerra israelo-araba dell’ottobre 1973. A questo dobbiamo aggiungere i massacri dei palestinesi indifesi che si stanno svolgendo in questi giorni, da quando sono cominciate le rivolte nelle zone occupate di Gaza e Cisgiordania. Israele continua a giustificare la sua politica come Stato, mascherandosi dietro il martirio che dovettero subire le popolazioni ebree d’Europa. I massacri del passato sono utilizzati da questo Stato come schermo dei misfatti compiuti in tutto il mondo, non ultimo dai suoi servizi segreti. Le uccisioni all’interno dei territori occupati, che oggi sono aumentate di numero e sono sulle pagine di tutti i giornali, non si sono mai fermate dai primi giorni dell’occupazione, e senza che ciò sollevi quella indignazione che invece producono i crimini delle dittature esotiche o dello Stato Sudafricano.


Titolo: Discorso preliminare

Autore: “Encyclopédie des Nuisances”

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagine 22-31

Cominciamo la pubblicazione degli articoli più importanti di questa “Enciclopedia” particolare che sta uscendo a puntate in Francia. La lettura di questo “Discorso preliminare” renderà chiaro non solo lo scopo, ma anche i mezzi e gli uomini che lavorano a questa impresa decisamente interessante sia per il livello dell’approfondimento analitico che per la forma brillante e piacevole degli articoli. Gli autori – rigorosamente anonimi – si definiscono “disertori della cultura ufficiale”. Uno dei loro scopi è anche quello di “suscitare nel campo nemico degli altri disertori, fra coloro che saranno in grado di capire che si fornisce in questo modo l’occasione di un migliore impiego dei loro talenti e delle loro conoscenze”. Il fatto di restare anonimi è dovuto all’intenzione di non creare “nuovi prestigi sovversivi che potrebbero essere in seguito messi in vendita”.


Titolo: Sottosviluppo e società postindustriale

Autore: Gruppo di ricerche sulla decodificazione [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagine I-II

La profonda trasformazione che la tecnologia elettronica sta inducendo negli apparati produttivi sta spingendo ad una diversa considerazione del problema del sottosviluppo.


Titolo: La tendenza centralizzante delle nuove tecnologie

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagine II-III

La tendenza del nuovo capitale verso un maggiore approvvigionamento delle zone privilegiate porta a nuove contraddizioni.


Titolo: Le strategie pubbliche di intervento nelle zone sottosviluppate

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagine III-IV

La parte avanzata del capitale vuole perfezionare i suoi programmi di gestione del mercato basandoli su innovazioni di processo a grandissima velocità.


Titolo: Meno lavoro più controllo

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagine IV-V

La soluzione delle strategie “su misura” è una strategia perdente per un riscatto, sia pure democratico, del Mezzogiorno.


Titolo: Sottomissione e vanità nella cultura delle realtà sottosviluppate

Autore: Rafael Pallais

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagine VI-VII

Le idee devono diventare pericolose, cioè “vere”.


Titolo: Contro l’ideologismo del sottosviluppo

Autore: r.p. [Rafael Pallais]

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagina VII

La fine dello pseudo-rivoluzionarismo terzomondista.


Titolo: La fine del Mezzogiorno

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagina VIII

Nuova miseria e nuove sofferenze per il Mezzogiorno.


Titolo: Per un mondo senza morale

Autore: “La Banquise”

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagine 32- 45

Questo contributo ad una critica dei costumi deriva da una necessità di chiarimento in vista di un fondamento dell’antropologia rivoluzionaria.


Titolo: Difesa davanti al Tribunale della Sarine (Fribourg). Ottobre 1985

Autore: Jacques Fasel

Serie sesta – anno 1988 – numero 60 – pagine 46-56

In un qualsiasi sistema autoritario e di interessi, la rivolta non ha affatto bisogno di giustificazione. In altre parole, e in rapporto alla legalità, una società criminale non può essere che criminogena. La rivolta può essere soltanto mal compresa, e spesso è questo il caso. Ciò perché generalmente i mezzi di informazione si trasformano in una specie di proiettore deformante puntato sui ribelli. Purtroppo il ruolo dell’informazione nel nostro sistema non è tanto di chiarire quello che la rivolta indica, quello che accusa, le sue cause; coprendo l’avvenimento, spesso in modo spettacolare, attaccando i ribelli e le loro azioni, vendendo questa o quella rivolta ai consumatori, l’informazione occulta in pratica le cause della rivolta e la propria violenza che condivide col sistema autoritario.

Numero Sessantuno

Titolo: I giovani in una società postindustriale

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1988 – numero 61 – pagine 1-11

La ristrutturazione del capitale e dello Stato, per come viene realizzata oggi, propone una ridefinizione dei rapporti di classe attraverso nuove prospettive. Coloro che detengono e sempre più conserveranno in futuro gli strumenti tecnologici avranno anche il potere e riusciranno a gestire il consenso. Questi saranno quindi “inclusi” in una realtà dominante. Il resto sarà costituito dagli “esclusi”, condannati ad un utilizzo “passivo” della tecnologia. Il perfezionamento di questo processo passa attraverso la riduzione di quanto la classe degli esclusi possiede: in primo luogo la propria cultura. La fascia che subisce di più questa pressione è quella dei giovani. Qui si identificano i futuri inclusi e esclusi. La selezione è certo sempre quella delle condizioni originarie di appartenenza, ma nuovi elementi si profilano all’orizzonte. Questo scritto cerca di dare un quadro abbastanza approfondito di questi nuovi elementi di selezione di classe.


Titolo: Incitamento al rifiuto del Terzo mondo

Autore: Rafael Pallais

Serie sesta – anno 1988 – numero 61 – pagine 12-21

Per quanto possa considerarsi datato (1978), e per quanto contenga delle cose discutibili e perfino non condivisibili in assoluto, questo scritto ha il merito di sollevare un problema di fondo di grande importanza. La lotta nei paesi sottosviluppati non può presentarsi sotto l’aspetto di un avvio del processo capitalista avanzato, se ci si limita a questo non si fa altro che consentire quello sviluppo internazionale del capitale che è l’antitesi di quello che vogliono i rivoluzionari. Ma è possibile un’altra strada? Lo scritto lascia intendere di sì, per quanto non ne illustri appieno i percorsi (altra limitazione). Pur attardandosi in costruzioni filosofiche tardo-idealiste o pseudo-materialiste, Pallais ha il coraggio di proporre un “rifiuto” che, contrariamente a quanto viene sbandierato adesso, trova il suo fondamento nella stessa evoluzione del capitale, anche nella sua veste postindustriale (gestione globale, anche delle sacche di miseria). Tutto ciò resta lontano dalle tante, e insulse, teorizzazioni di specialisti di settore, che ci affliggono con le loro chiacchiere sulle possibilità di risolvere il problema della disoccupazione nei paesi e nelle zone sottosviluppati. Usando un poco di tolleranza nei rispetti di alcune affermazioni e di un metodo che oggi può apparire superato, dalla lettura di questo scritto si trarranno indubbi insegnamenti.


Titolo: Per un approfondimento della lotta antimilitarista

Autore: Pierleone Porcu

Serie sesta – anno 1988 – numero 61 – pagine 22-28

Al di là e contro un pacifismo radicale meramente simbolico che cerca di esorcizzare la violenza indirizzando le tendenze di liberazione della gente verso una “resistenza passiva”, si pongono le necessità di un approfondimento della funzione del militarismo oggi, in una società che si avvia a perfezionare la sua struttura postindustriale, e di un perfezionamento dei metodi e delle prospettive della lotta antimilitarista. L’analisi delle forme e dei progetti del militarismo deve necessariamente essere più approfondita, anche in considerazione delle sempre maggiori implicazioni dell’economia con il tradizionale (e non piú circoscritto) campo di interessi del settore militare. Da questa analisi vengono fuori connessioni e rapporti che non sarebbero emersi se ci si fosse fermati alla tradizionale concezione dell’esercito, così come è stata sviluppata da più di un secolo di teoria e di pratica antimilitariste. Le proposte, contro un simile stato di cose, possono apparire modeste e, sotto certi aspetti, non adeguate. Certo, sono piccole cose, se rapportate alla compattezza e alla monoliticità del nemico, ma sono piccole cose che si possono estendere, allargare, moltiplicare, diversificare. E questa pratica può essere difficilmente recuperata.


Titolo: Sabotaggio dei sistemi informativi

Autore: Gruppo di ricerche sulla decodificazione [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1988 – numero 61 – pagine I-IV

I sistemi informativi e i dati in essi contenuti costituiscono oggi l’ossatura del capitale e dello Stato. Forse sarebbe meglio usare un paragone con la circolazione sanguigna, ma quello che è certo, al di là di questi sostegni immaginativi, è che la formazione economica, politica e sociale non si reggerebbe senza questa rete che assume proporzioni sempre più gigantesche e complesse. Per il momento, e considerando i problemi relativi per molto tempo ancora, non è pensabile una coordinazione centralizzata dell’insieme informativo, per cui esistono sistemi molto complessi che però non si mantengono collegati tra di loro, se non per alcuni aspetti. La ricchezza dell’era postindustriale è proprio la conoscenza telematica, e questa viene accumulata, come ogni ricchezza, e trasmessa solo per quel tanto che garantisce supremazia e dominio. Questa mentalità del capitalismo si deve considerare “vecchia”, ma essa è ancora alla base del funzionamento della concorrenza nel campo informatico.


Titolo: Spossessamento, svilimento e riduzione. Teoria dell’abbassamento

Autore: “Encyclopédie des nuisances”

Serie sesta – anno 1988 – numero 61 – pagine 29-40

Nell’istante in cui il dominio moderno si sforza di abbassare tutto per perpetuarsi, da sé sprofonda nell’incoscienza storica che ne è alla base. Da un lato, fra i suoi sudditi, il sentimento di un totale spossessamento di fronte a un sistema onnipotente e incontrollabile, e la paura che l’accompagna, mantengono la sottomissione, anche quando si è perso il rispetto verso gli uomini e le classi che dirigono tale sistema. D’altro lato, tutti quelli che si adoperano a confermare la popolazione nella realtà della sua servitù e nell’apparenza della sua cittadinanza, e che si credono ancora padroni di questo mondo, si trovano a loro volta sottomessi agli effetti di quelle nuove forme di dominio: le forze della falsa coscienza antidialettica che essi hanno scatenato li abbassano al rango stesso di quelle macchine alle quali vanno affidando la propria sorte.


Titolo: La situazione politica e sociale in Grecia e le possibilità di un intervento anarchico

Autore: Sispirosi Anarchicon

Serie sesta – anno 1988 – numero 61 – pagine 41-49

Il movimento anarchico in Grecia si trova, in questo momento, ad affrontare un particolare attacco repressivo da parte dello Stato. Le specifiche necessità politiche del partito socialista al governo (Pasok) e le pressioni degli interessi militari americani e della Nato hanno condotto, pochi mesi fa, lo Stato greco all’assassinio di un proletario e all’arresto di 4 compagni anarchici. Questo documento, pubblicato nel gennaio di quest’anno, da parte del gruppo “Sispirosi Anarchicon” [Raggruppamento di Anarchici], gruppo che agisce all’interno della realtà dell’area anarchico-antiautoritaria di Atene, tenta, facendo un’analisi più approfondita della realtà greca e del locale movimento anarchico, di tracciare le possibilità pratiche di un intervento da un lato nei riguardi della repressione e dall’altro nei riguardi della costituzione di una struttura anarchica specifica capace di incidere nelle lotte sociali del paese.


Titolo: Le profonde manipolazioni della materia

Autore: Gruppo di ricerche sulla decodificazione [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1988 – numero 61 – pagine 50-51

Le trasformazioni della materia hanno accompagnato da sempre la storia dell’uomo e ne hanno caratterizzato la sua costruzione della civiltà. Adesso, da poco meno di un decennio, ci si sta massicciamente addentrando nelle manipolazioni della materia, cioè in trasformazioni profonde realizzate intervenendo a livello delle molecole e degli atomi. Tutto ciò ha, a sua volta, una azione altamente trasformativa a livello sociale. Il rapporto classico dell’uomo con il mondo che lo circonda sta velocemente cambiando. Non sappiamo, fino a questo momento, se ci si rende conto di quello che sta accadendo. Dal persistere di vecchie nenie politiche e dall’ottusità di certi cosiddetti specialisti, sembrerebbe di no.

Numero Sessantadue

Titolo: Internazionalismo pratico. Alcune tesi

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 1-4

Finite le illusioni “guevariste” degli anni Settanta, per altro dagli anarchici considerate sempre con non pochi sospetti, cosa è rimasto al loro posto che non sia semplice dissenso e denuncia?


Titolo: Chi sono gli Azeri?

Autore: V. Sanine

Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 5-9

Venuti alla ribalta negli ultimi tempi a seguito dei progrom scatenati contro gli Armeni, gli Azeri mantengono costante una cosa soltanto: sono assolutamente o quasi sconosciuti alla maggior parte degli occidentali, compagni compresi.


Titolo: Alcune note sulla misoginia

Autore: Dominique Fauquet

Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 10-17

Nella maggior parte dei casi la vera misoginia non è quella che si manifesta con le solite espressioni di disprezzo verso le donne, ma quella che pur ammantandosi di gesuitico riserbo, nella sostanza, isola le donne negando loro l’effettiva realtà di individui totali, di individui “unici”.


Titolo: Il problema del suicidio tra tabù e processo di liberazione

Autore: Collettivo redazionale “Pantagruel” [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 18-27

Il sequestro del libro: Suicidio, modo d’uso, di Claude Guillon e Yves le Bonniec, tradotto in italiano dalle edizioni Nautilus di Torino, ha riproposto il problema del suicidio.


Titolo: Nota introduttiva al libro: Suicidio, modo d’uso, di Claude Guillon e Yves le Bonniec

Autore: Edizioni “Nautilus”

Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 27-29

Pensare il suicidio in modo positivo è predisporsi alla pratica quotidiana della libertà.


Titolo: Introduzione degli autori del libro: Suicidio, modo d’uso

Autore: Claude Guillon e Yves le Bonniec

Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 29-34

Morire è anche un diritto per ogni individuo. L’esercizio di questo diritto da parte di questo o di quello può riempirci di dolore, ma è un’altra questione. Conta solo la via prescelta, l’unica praticabile: quella dell’estrema libertà.


Titolo: Je me suiciderais parce que je suis libre

Autore: Ernest Cœurderoy

Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 34-42

Dal libro: Jours d’exil, Paris 1911, vol. III.


Titolo: Rock against nomenklatura

Autore: * [Non registrato]

Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine I-VIII

Sin dall’inizio del 1987, la stampa occidentale ha parlato con molta regolarità dell’esistenza di complessi rock in Unione Sovietica. Si è molto dilungata sull’atmosfera dei concerti, sul numero dei fan, sui rocker tossicomani dal look selvaggio. Alcuni hanno sostenuto che si tratta di un fenomeno molto circoscritto, altri che la musica è mediocre. Generalmente si commentano gli aspetti più visibili di una “cultura rock”: punx che ostentano creste voluminose, metallari dai giubotti chiodati, hippie sprofondati nei passaggi sotterranei per pedoni. Comunque, a parte il colore degli articoli della stampa occidentale, è evidente che qualcosa è cambiato in questo paese, almeno a Mosca e a Leningrado.


Titolo: Israele diventa quello che ha sempre odiato di più

Autore: Akiva Orr

Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 43-45

Cosa c’è dietro la determinazione israeliana a continuare l’occupazione dei territori palestinesi occupati? Perché questa cecità a qualsiasi costo? Non ci sono veri e propri motivi di sicurezza, contrariamente a quanto viene sbandierato dalla propaganda sionista, ma soltanto, o comunque principalmente, motivi legati alle matrici nazionaliste dell’ebraismo.


Titolo: La città europea come territorio della lotta

Autore: “Encyclopédie des nuisances”

Serie sesta – anno 1988 – numero 62 – pagine 46-56

La volontà di distruggere ciò che esiste, di finirla con la pesantezza insopportabile della storia, può animare l’azione della classe al potere che si sforza di cancellare le tracce della sua origine per ritardare l’ora della sua agonia.

ANNATA 1989

Numero Sessantatre

Titolo: Il potere mafioso. Ombre e luci di un’analisi per un possibile approccio pratico

Autore: Alcuni compagni anarchici dal carcere di Bergamo [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1989 – numero 63 – pagine 1-9

Un contributo diretto ad approfondire le modificazioni strutturali della Mafia, il suo sviluppo e la sua estensione a livello locale e internazionale. Il mercato della droga e le perturbazioni politiche ed economiche relative. Il carrierismo e l’antimafia. La cosiddetta risposta militare dello Stato. I limiti di un’opposizione fittizia e i possibili sviluppi di un approccio rivoluzionario.


Titolo: Germania Federale. L’alibi del neonazismo come strumento di controllo delle forze antagoniste

Autore: Pierleone Porcu

Serie sesta – anno 1989 – numero 63 – pagine 10-15

Il dato di fatto della rinascita e dei recenti successi elettorali dei Republikaner neonazisti in Germania federale nasconde l’uso che di esso è stato fatto dalle forze della sinistra e dai Verdi per frenare le spinte antagoniste che potrebbero fare sviluppare una situazione di scontro di classe. In un momento di profonde trasformazioni sociali, economiche e politiche, la Germania sta diventando un punto di riferimento privilegiato nel rapporto di forze tra USA, URSS e Europa unita. Non si potranno quindi tollerare sviluppi della lotta antagonista in quel paese per frenare i quali tutti i mezzi sono buoni.

Titolo: Malinconie del decisionismo

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1989 – numero 63 – pagine 16-27

La fine di tutte le certezze ha messo in crisi il mito della forza. In effetti un’osservazione attenta della realtà rivela l’inconsistenza delle ideologie del passato. Ma le vecchie concezioni rivoluzionarie stentano a morire. Anche il vecchio anarchismo ha sussulti che sembrano soltanto di natura riformista. Le difficoltà di trovare una chiave di analisi in un mondo dai colori tenui. Contro il decisionismo per un nuovo concetto di struttura di massa e di lotta rivoluzionaria.


Titolo: “Lingua di legno”

Autore: Nicolas Trifon

Serie sesta – anno 1989 – numero 63 – pagine 28-35

Cos’è diventato il discorso politico in Nicaragua? Intendiamoci: è quello che intende far accettare, conoscere e funzionare le istituzioni dell’attuale regime. Leggere “Barricada”, l’organo del FSLN, è edificante quanto leggere “Gramma” o la “Pravda”. Lo stesso dicasi dell’insieme della produzione editoriale legale o dei titoli disponibili nelle librerie e biblioteche del paese. Più ingenue, più insolite e, nel contesto delle pressioni nordamericane, più patetiche, vi sono le scritte e i murales, le esortazioni dei sermoni della Chiesa popolare e della “salsa”, volte alla “coscientizzazione”, che comportano spesso lati ed accenti commoventi. Ma sono fuorvianti. Guardando più da vicino, i registri pittorico-musicali si fanno eco di uno stesso fenomeno, visibile in campo scritto: la “Lingua di legno” nella più pura tradizione dei periodi eroici totalitari dei paesi del socialismo reale.


Titolo: Notarelle su Sacco e Vanzetti. In margine ad un convegno di studi

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1989 – numero 63 – pagine 36-40

Siamo certo molto lontani dall’epoca e dalle condizioni sociali in cui maturò la tragedia di Sacco e Vanzetti. Ma i problemi riguardanti il modo in cui reagì in quei lontani giorni il movimento di opinione democratico mondiale e il movimento anarchico internazionale, sono molto cambiati? Le contraddizioni che emersero allora, non potrebbero riemergere anche oggi? Per quali motivi? Forse per il mancato chiarimento di certi equivoci? Queste le domande che hanno generato queste modeste noterelle.


Titolo: La disoccupazione in Italia. Ma perché non salta tutto?

Autore: Collettivo “Distruggiamo l’economia” [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1989 – numero 63 – pagine 41-44

Spesso ci poniamo la domanda: ma perché nessuno si muove in una situazione come quella attuale? Perché tanti lavoratori disoccupati non si ribellano? Perché il sistema economico e statale riesce a gestire tutto in un modo che sembra indolore? Proviamo a darci alcune risposte. Come bisogna “uscire” dall’economia in senso stretto se si vogliono capire le condizioni attuali dello sfruttamento.

Numero Sessantaquattro

Titolo: Vicende della casa dei morti. Integrazione e radicalismo democratico

Autore: Pierleone Porcu

Serie sesta – anno 1989 – numero 64 – pagine 1-10

Dopo le vicende del Settantasette e il recupero e l’integrazione delle forme contestative, dilaga come supporto del rifiuto un’apologia del resistenzialismo minimale che non solo è fuori del tempo ma è anche ridicola. Il culto della carogna fulmina ancora gli individui davanti al culto del passato e impedisce loro la sovversione del futuro.


Titolo: Il confronto tra l’Islam e il bolscevismo (sguardo storico)

Autore: V. Sanin

Serie sesta – anno 1989 – numero 64 – pagine 11-23

Se c’è un problema di attualità di cui in genere si parla molto poco è quello della guerra combattuta in Asia centrale da quasi sette decenni tra Bolscevismo e Islam, due ideologie antilibertarie, anzi liberticide. Questo studio consente di capire meglio la situazione in quelle zone in una prospettiva di autentica liberazione dei popoli sottomessi al Bolscevismo di rito staliniano più o meno riformato.


Titolo: La rivoluzione francese e l’attuale pasto degli avvoltoi. Relazione al Convengo su “1789-1989. Due secoli di rivoluzione”

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1989 – numero 64 – pagine 24-31

Fare i conti con lo Storicismo diventa sempre più indispensabile. Specie parlando della Grande Rivoluzione. Quegli antichi fantasmi vengono oggi avvolti nel mito del “progresso” e del “determinismo” tanto caro alle brave persone. Fortunatamente la “rivoluzione dal basso” non legge libri di filosofia.


Titolo: Abolizione della moneta

Autore: “Encyclopédie des nuisances”

Serie sesta – anno 1989 – numero 64 – pagine 32-38

L’arciprete di Hita diceva di già nel quattordicesimo secolo che il denaro aveva il potere di “fare delle verità menzogne e delle menzogne verità”. Oggi, pienamente sviluppato nello spettacolo, questo potere permette anche di parlare di “società senza denaro” quando il valore di scambio è a tal punto presente dappertutto che diventa inutile rappresentarlo nella moneta. L’astrazione economica che taglia i valori monetari in una vita di sacrifici pensa con la “monetica” di arrivare al proprio funzionamento autonomo, pura contabilità dell’amministrazione delle cose e degli uomini reificati, espressione diretta di ogni misura della sottomissione che abolisce in ogni caso la potenza agitatrice del denaro.


Titolo: Rambo sulle coste libiche. Il prezzo del petrolio e le difficoltà americane

Autore: George Caffentzis

Serie sesta – anno 1989 – numero 64 – pagine 39-46

Lo scopo reale del bombardamento di Tripoli e di Bengasi nell’aprile del 1985 era di dimostrare in modo lampante come stanno effettivamente i rapporti internazionali di produzione. Si è trattato di una dura lezione di economia. Benché il petrolio si trovi sotto il territorio libico esso non appartiene a quella nazione, questo fatto geografico non dà diritto a diventarne proprietari. C’è un altro concetto di proprietà, che fa contrasto con quello che il capitalismo afferma ufficialmente, ed è quello basato sulla forza militare e sull’imbroglio politico. Si tratta di un problema apertissimo oggi, man mano che vanno peggiorando le condizioni di dominio di cui gli USA hanno goduto negli ultimi decenni.


Titolo: I furori libertari di Giordano Bruno

Autore: Pino Bertelli

Serie sesta – anno 1989 – numero 64 – pagine 47-50

Breve scritto contro le magnifiche eccellenze del pensiero assassinato. Ovvero iniziazione alla devianza e al rovesciamento di prospettive della rete sociale.


Titolo: Irriducibile al calcolo

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1989 – numero 64 – pagine 51-60

Nella grande richiesta di analisi, documentazioni, controinformazioni, dati ed altro, si sente il bisogno di trovare fondamento ad un meccanismo che vorremmo capace di andare avanti da solo, a prescindere del nostro personale coinvolgimento. Ma il calcolo è un’arma a doppio taglio. In ogni caso, se sovrasta e decide al posto dell’individuo, è un ostacolo. Da qui la necessità di sottolineare la “differenza” che costituisce il difetto di ogni calcolo, di ogni analisi, e questa “differenza” è l’uomo concreto, che si oppone davanti ad ogni tentativo di subordinazione alla superiore sapienza dell’oggettività.

ANNATA 1990

Numero Sessantacinque

Titolo: Il declino economico e tecnologico degli U.S.A.

Autore: Collettivo “Distruggiamo l’economia” [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1990 – numero 65 – pagine 1-8

Dalla seconda metà degli atti Ottanta c’è un continuo declino nella supremazia americana che perdurava dalla fine della guerra mondiale, in campo economico e tecnologico. La crescita in questi settori è addirittura arrivata a scendere al di sotto di quella giapponese ed europea. Se a questo si affianca un deficit pauroso che è tra i più alti del mondo per quanto concerne la bilancia commerciale e il fallimento oltre che l’inutilità dell’insieme dei progetti militari del Pentagono, si ha un quadro abbastanza reale delle condizioni economiche e sociali degli Stati Uniti. Ed è nei confronti di una simile situazione complessiva che l’URSS si trova in questo periodo a cercare un accordo a tutto campo.


Titolo: Abbondanza

Autore: “Encyclopédie des nuisances”

Serie sesta – anno 1990 – numero 65 – pagine 9-17

Nei Paesi cosiddetti sviluppati, dove si è preteso in modo tanto rumoroso di accedere all’abbondanza, evocare questa nozione conduce immediatamente a chiedersi di che cosa ci sia profusione. Meno oppressi dall’incertezza a questo riguardo, certe società avevano potuto facilmente definire la loro abbondanza nella pratica del potlatch, della dilapidazione rituale, della festa. E dappertutto, prima di perdersi nell’astrazione mercantile, la semplice determinazione del necessario e del superfluo, il lavoro ripetitivo e l’abitudinaria soddisfazione dei bisogni essi stessi stabili, hanno conosciuto la loro conclusione e il loro senso, la loro consacrazione nell’ozio o negli eccessi di ciò che rappresentava l’uso dispendioso della vita, che si manifesta attraverso i valori. Era necessario che il loro oggi si annullasse nell’indefinibile bisogno la cui soddisfazione – fosse pure la più semplice come respirare – non è altro che abitudine, per arrivare a chiedersi cosa vi potrebbe essere di desiderabile nell’eccesso di una simile miseria, compreso l’ozio che si vedrebbe costretto a vivere insieme a tutto ciò. Così, l’abbondanza mercantile, che si presumeva fosse in grado di soddisfare tutti i bisogni da lei stessa riconosciuti, come quelli che andava creando lei per prima, ha finalmente arricchito la privazione fino a distruggere ogni specie di soddisfazione: una società senza lusso dove manca il necessario, è questa la più immediata definizione di ciò che si propone come completamento della storia umana.


Titolo: Dell’ecologia sociale

Autore: Pino Bertelli

Serie sesta– anno 1990 – numero 65 – pagine 18-21

Un breve e denso elenco delle principali tesi che si possono ricondurre all’ecologia sociale. Per come era nelle intenzioni del suo autore, nulla di più di una guardatina a volo d’uccello, nessun approfondimento, nessuna intenzione critica. Certe volte un vestitino semplice semplice fa vedere meglio la trama del tessuto con cui è fatto, e questa trama è ben povera cosa, contraddittoria e presuntuosa.


Titolo: Ovvietà o parzialità?

Autore: Gruppo di ricerche sulla decodificazione [Alfredo M. Bonanno]

Serie sesta – anno 1990 – numero 65 – pagine 22-25

L’ecologia sociale subisce in modo atroce una sorta di supplizio di Tantalo: da un lato è stiracchiata verso un anarchismo rivoluzionario che sarebbe la sua logica conclusione, dall’altro verso un riformismo settorialista che si traduce in un migliorismo specifico. Denunciando comunque fatti fondati, documentati e fuori discussione, l’ecologia sociale non può non trovarsi davanti al dilemma: fare o non fare il passo conclusivo? Restare cauta dietro il candido laticlavio catoniano o scendere sul terreno dell’attacco, sia pure modesto, contro strutture e persone responsabili di tanto scempio?


Titolo: Tonalità e totalità

Autore: John Zerzan

Serie sesta – anno 1990 – numero 65 – pagine 26-42

La funzione sociale ed estetica della musica. Una interessante carrellata del suo sviluppo storico occidentale. Contrasti e concordanze con l’assetto sociale autoritario dominante. Il rapporto tra tonalità e organizzazione gerarchica della società. Le condizioni contraddittorie della musica moderna.


Titolo: Affinità e spazio

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1990 – numero 65 – pagine 43-55

L’utilizzazione dello spazio da parte del capitale e le sue conseguenze nella vita di tutti i giorni oltre che nelle strutture organizzative di lotta e di resistenza di classe. L’architettura degli ostacoli come condizione della sopravvivenza, difficoltà di superare l’appiattimento spaziale. L’affinità come elemento di costruzione di uno spazio nuovo. Distruzione delle vecchie condizioni e creazione delle nuove. Ulteriori elementi per una teoria dell’affinità.

ANNATA 1991

Numero Sessantasei

Titolo: Il declino della dinastia Deng

Autore: Angel Pino

Serie sesta – anno 1991 – numero 66 – pagine 1-2

Gli anni Ottanta vivranno nella memoria dei Cinesi, e in quella dell’opinione pubblica internazionale, come gli anni della gloria di Den Xiaoping e come quelli del suo declino.


Titolo: Un impero minato dalla crisi

Autore: Jean-Philippe Béja

Serie sesta – anno 1991 – numero 66 – pagine 3-6

Quando la corruzione rode l’Impero, l’Imperatore perde il mandato del cielo (tianming). È allora tempo di tirar fuori ciò che in cinese si dice “geming” e significa oggi “rivoluzione”.


Titolo: Sono Chai Ling... e sono ancora viva

Autore: Chai Ling

Serie sesta – anno 1991 – numero 66 – pagine 7-11

Il nome di Chai Ling figurava in quarta posizione nell’avviso di ricerca dei 21 più importanti dirigenti studenteschi – pubblicato dal ministero della Sicurezza pubblica il 14 giugno 1989 – che è stato diffuso dagli schermi della televisione cinese e riprodotto nei giornali del Paese. Alla fine di un inseguimento durato dieci mesi, Chiai Ling è riuscita a rifugiarsi all’estero.


Titolo: Pekino 1989: la lotta tra una vecchia e una nuova cultura

Autore: Hua Linsban

Serie sesta – anno 1991 – numero 66 – pagine 12-15

In Cina è cominciata ad emergere una nuova cultura, e il popolo cinese se n’è impadronito per esprimere, con i suoi atti, la propria opposizione alla cultura autoritaria instaurata nel 1949: questo è l’elemento principale del movimento popolare di Pekino.


Titolo: Il crollo del socialismo reale. Conseguenze pratiche e implicazioni teoriche

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1991 – numero 66 – pagine 16-28

Le grandi trasformazioni che si continuano a verificare nei Paesi a regime comunista hanno ridisegnato la mappa economica e politica del mondo. Nello stesso tempo da più parti si avanzano riflessioni teoriche riguardo le possibili strade che queste realtà intraprenderanno. Aspetti pratici di natura economica e politica hanno grosse conseguenze sulla nascita di nuove illusioni. Il possibile ruolo di una più approfondita analisi teorica, fino a questo momento latitante anche in campo anarchico.


Titolo: Aspetti soggettivi dell’attività pratico-critica

Autore: Ken Knabb – Bureau of public secrets

Serie sesta – anno 1991 – numero 66 – pagine 29-39

Riflessioni dissacranti sulla funzione e sul ruolo dell’attività e della pratica rivoluzionaria. Primi approcci sulla duplice funzione dell’elemento soggettivo. Il teorico come soggetto e come ruolo. Irruzione negativa e rottura orgiastica dello spettacolo. Il ruolo rivoluzionario come illusione ben fondata. L’effetto pigmalione. Dietrofilia e teoria della colonizzazione. Gli atteggiamenti estetici del parassita che ha sposato la rivoluzione. Come conquistare gli amici e influenzare la Storia. La gran catasta degli schemi dimenticati dai situazionisti. La decisione come alfa e omega delle tattiche rivoluzionarie. La decisione come limitazione aggressiva. La sovversione costruisce chiarezze che si contrappongono alla confusione dominante. Storno affettivo, alternativa alla sublimazione. Il movimento rivoluzionario è il suo proprio laboratorio. I suoi fallimenti sono i filoni che contengono il materiale più ricco.


Titolo: Miseria della fotografia

Autore: Pino Bertelli

Serie sesta – anno 1991 – numero 66 – pagine 40-43

La fotografia è contemporaneamente il riconoscimento di un fatto in una frazione di secondo e l’organizzazione rigorosa di forme percepite visivamente che esprimono il significato di quel fatto.


Titolo: Abiezione: riflessioni sul Sudafrica

Autore: “Encyclopédie des nuisances”

Serie sesta – anno 1991 – numero 66 – pagine 44-49

La parola “abiezione” designava all’origine uno stato in cui si è caduti e che ispira il disgusto. Il suo significato si è progressivamente esteso, e soprattutto serve oggi a qualificare le azioni di tutti coloro che precipitano e si mantengono in gran numero nell’indegnità. Un simile slittamento di senso esprime bene la tendenza più profonda della storia moderna, dove si sono visti moltiplicare senza interruzione i promotori dell’abiezione ed estendersi i loro mezzi. Esso corrisponde anche dialetticamente al principale risultato negativo di questo processo: il bisogno di ricercare e di denunciare le cause e gli agenti di questo stato da cui si vuole uscire, e che cessa con ciò stesso d’essere abietto.


Titolo: Intorno alla violenza e alla vita

Autore: Pierleone Porcu

Serie sesta – anno 1991 – numero 66 – pagine 50-53

È nel mio essere – un animale intenzionale, – ricercare dentro di me – l’istinto, – afferrarlo – e come un boomerang – scagliarlo con forza fuori di me, – sul bersaglio. – Non è tanto importante – l’oggetto del mio desiderio, – quanto dopo averlo appagato, – che il desiderio, – il desiderio stesso – permanga – con voluttà – intatto.


Titolo: Autodifesa al processo di Catania per istigazione e apologia

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie sesta – anno 1991 – numero 66 – pagine 54-59

Al processo presso la Corte d’appello di Catania, tenutosi il 20 marzo 1990, pur essendo stato assolto in primo grado, il compagno Bonanno è stato condannato a 8 mesi per i reati di istigazione e apologia riguardo la pubblicazione di un volantino in cui si illustravano delle tecniche per il taglio dei tralicci dell’alta tensione (vedi: “Anarchismo” n. 55, pp. 13-14), e di diverse notizie relative ad alcuni tralicci tagliati (vedi: “Provocazione” n. 8).

Serie settima

Numero Sessantasette

Titolo: Editoriale

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 1-6

Settima serie. Un avvenimento come tanti altri, nulla di eccezionale. Motivi diversi, alcuni importanti, altri meno. Desideri e progetti, speranze. Un contatto che desideriamo più immediato e duraturo, capace di incidere, direttamente e indirettamente. Chiarimento e propaganda. Conoscenza reciproca e dissodamento di terreni fertili, ma difficili alle produzioni rigogliose. Insomma, il programma di sempre, non tanto il nostro, quanto quello di tutti gli anarchici: affidarsi alla carta stampata con il cuore sospeso, denso di preoccupazioni ma anche di certezze. E di materiali ne abbiamo fornito molti, in questi ultimi sedici anni, perseguendo un’idea che ci illudiamo attraversi in modo visibile la pratica del movimento rivoluzionario dove quell’idea si è potuta sviluppare anche attraverso il modesto contributo della nostra pubblicazione. Sarà vero? Chi può dirlo? Torniamo quindi a riconfermare, proprio nel momento di dare vita a questa settima serie, la limitatezza dello strumento teorico, analitico e informativo, destinato a proporre indicazioni che rischiano di mangiarsi la coda se non capaci di ricevere il giusto completamento. Ogni verità sacrosanta è ormai in balia degli avvenimenti, non c’è motivo per credere nei nostri scritti. Bando quindi al collezionismo, anche di immagini rivoluzionariamente sacre. Ma, d’altra parte, a ben considerare, anche la superficialità di tutti quelli che si richiamano ad una morte del testo e della lettura è altrettanto malfondata, inconsistente e, infine, pericolosa. La sorte di molti nostri lettori ci ha preoccupato per anni, quelli che ci hanno letto, quelli che non ci hanno letto. Forse che leggere vuoi dire capire? Certo che no. Ma non leggere, o leggere poco e male, è certo una delle condizioni essenziali del non capire. E molti sostenitori delle ricette facili corrono il rischio di non capire per mancanza di forza nelle loro letture. Oggi, mentre tutto congiura per sottrarci la possibilità residua di comunicare, fornendo sistemi preconfezionati di trasmissione dati, occorre avere il coraggio di dire queste cose, apertamente. Facciamo un foglio per essere letti, ed è parte della nostra lotta per la libertà. Che senso avrebbe fare una simile lotta da soli? Nel vasto quadro della decomposizione attuale, riproponiamo l’azzardo di una sfida alla lettura. Ci illudiamo, ancora una volta, di fornire un mezzo di comprensione, anticamera e strumento dell’azione. Ci illudiamo quindi di essere criticati per quello che affermiamo, non per quello che si dice andiamo sostenendo. La critica è l’atteggiamento penetrante di individui intelligenti, i quali guardano bene dove mettono i piedi, non il calpestio fastidioso di chi sa solo ripetere poche parole attinte a caso da giudizi altrui. Certo, non possiamo pensare di essere letti, e quindi capiti, da coloro che alla facoltà critica propria hanno preferito sostituire i pregiudizi dogmatici e le paure ossessive d’una confusione crescente.

Titolo: La massima attenzione possibile

Autore: Una compagna abruzzese

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagina 7

Non basta che si sia per l’attacco e non per l’azione terrificante fine a se stessa, occorre anche che si sia per un’azione capace di parlare in termini se non proprio chiari, almeno comprensibili.


Titolo: Non c’è mai la certezza

Autore: Un compagno nel dubbio [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagina 8

È senza dubbio penoso constatare, come ricordava Bakunin, che l’umanità non abbia ancora trovato una strada migliore della Rivoluzione per affrancarsi dalla propria condizione di servitù.


Titolo: L’azione e la prudenza

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 9-10

Nessuno ha il diritto o, se si preferisce, la libertà di giocare a cuor leggero con la vita degli altri. Ma questo punto morale, innegabile per gli anarchici, non può far concludere che l’impossibilità di avere la certezza della non nocività immediata di un’azione rivoluzionaria equivalga alla sua irrealizzabilità.


Titolo: Gli sbirri nella nostra testa

Autore: Feral Faun

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 11-13

Il tentativo di fare dell’anarchia un principio morale l’allontana dal suo vero significato.


Titolo: La malattia è un’arma oppure no?

Autore: Pierleone Porcu

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 14-17

La “malattia” diventa sempre più un’approssimazione costruita dalla propaganda ideologica, riducendosi di pari passo la sua reale consistenza in termini di cattivo funzionamento dell’organismo.


Titolo: Malattia e capitale

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 18-19

In linea di principio, non possiamo affermare che in una società “liberata” non ci saranno più malattie. E non possiamo nemmeno affermare che le malattie in questo felice caso si ridurranno solo al semplice indebolimento di una ipotetica forza vitale, ancora tutta da dimostrare.


Titolo: Ablazione

Autore: “Encyclopédie des nuisances”

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 20-24

L’ablazione è impiegata in medicina per sopprimere una parte del corpo umano allo scopo che l’uomo così amputato resti sano. Questo rimedio è stato anche impiegato da diverse società allo scopo di premunirsi contro il male sociale.

Titolo: Contro lo Stato-Nazione

Autore: Jacques Wajnsztejn

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 25-33

È difficile ignorare l’attuale ripresa delle affermazioni nazionali, comunitarie, identitarie. Difficile anche comprendere perché questa ripresa si produce nello stesso momento in cui la realtà sociale è sempre più internazionalizzata, in cui i nazionalismi politici sembrano retrocedere davanti all’implacabile astrazione della pressione economica mondiale.


Titolo: L’antirazzismo come esercitazione retorica

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 34-36

Accade sovente, quasi senza volerlo, che ci si faccia scudo con i sacri principi dell’umanità. Per quanto possa sembrare strano, trattandosi a volte di idee in circolazione da tanto tempo da avere il più delle volte perduto la loro originaria pregnanza e forza d’urto, quanto più esse sono nebulose, tanto più risultano idonee a nascondere il coniglio che le utilizza.


Titolo: Né razzismo né antirazzismo

Autore: Pierleone Porcu

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 37-40

Interrogarsi sul fenomeno del razzismo dilagante nelle democratiche società postindustriali dell’Occidente significa porsi il problema delle cause reali che lo motivano e di che cosa vi ruoti attorno.


Titolo: Contro ogni compromesso

Autore: * [Non registrato]

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 41-42

Varie posizioni di rigetto e di irrigidimento nei confronti dei processi penali che la repressione periodicamente imbastisce contro alcuni compagni anarchici.


Titolo: Qualche considerazione d’un frequentatore di tribunali

Autore: a.m.b. [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 43-45

La partecipazione ad un processo in quanto imputato non è accettazione del meccanismo giudiziario, né tanto meno riconoscimento dell’autorità dello Stato per come si esplica nell’esercizio della giustizia con relative procedure, condanne, carcere e tutto il resto.


Titolo: Due gradini più in alto del gradino più basso

Autore: Laboratorio anarchico di comunicazione antagonista

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 46-53

Con grosso disappunto di tutte le teorie sociali, filosofiche, religiose, ecc., che mettono al loro centro il soggetto quale perno principale, sembra che di questo non rimanga che l’alzata di spalle del medico al capezzale del moribondo.


Titolo: La rivoluzione e la realtà

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie settima – anno 1991 – numero 67 – pagine 54-61

In questi ultimi anni quasi tutti coloro che prima si richiamavano, per diritto e per rovescio, alle teorie rivoluzionarie, evitano accuratamente di parlare di rivoluzione. Non voglio qui riproporre l’inutile polemica sul senso e sul possibile uso diverso di questa parola, mentre voglio affrontare un problema che mi sembra quanto mai attuale, quello riguardante il “senso di realtà” di cui il rivoluzionario può essere più o meno provvisto e le conseguenze positive o negative di un possibile contrasto tra questo e i suoi progetti concretamente indirizzati a sovvertire la realtà stessa. Può, a stretto rigore di termini, un rivoluzionario anarchico essere anche “realista”? Nei confronti della vita quotidiana, con i suoi mille inquietanti interrogativi da risolvere, può egli opporre “l’essenzialmente altro” della sua intenzione segreta, della sua aspirazione più intima e spesso solo parzialmente confessata? In fondo, quest’individuo, sradicato in un contesto che non può non avvertire ostile, se da un lato tende ad avvicinarsi ai suoi simili, agli sfruttati, agli esclusi d’ogni genere, nello stesso tempo si sente intimamente “differente”, continuamente spinto in avanti, verso un disegno complessivo della vita che la rigida cadenza delle convenzioni s’incarica di penalizzare senza tregua. Può egli accettarla questa realtà? Cedendo a sollecitazioni umane, concessioni che il grido stesso della specie traduce in formule allettanti, non potrebbe improvvisamente accorgersi che, dopo tutto, la gran parte della gente, con i filosofemi da autobus affollato, potrebbe anche avere ragione? Quanto tempo potrà il suo cuore resistere al monotono ripresentarsi delle irrealizzazioni, al sonnolento ripetersi dei distacchi, delle fiammate d’amore e dei freddi desideri di solitudine? Legioni d’ombre passano davanti ai suoi occhi.

ANNATA 1992

Numero Sessantotto

Titolo: Il sottofondo e le nuances

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie settima – anno 1992 – numero 68 – pagine 1-6

È finito il tempo delle grossolanità. O, se si preferisce, delle certezze superficiali. Bisogna ammettere che sia pure con circospezione anche noi ci siamo fidati dell’ineluttabile oggettività del dato di fatto, aspettandoci quei risultati chiarificatori che esso sembrava promettere.


Titolo: Cosa c’è dentro le teste rapate?

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1992 – numero 68 – pagine 7-9

Le tesi dell’estrema destra attuale, che si richiama al nazionalsocialismo in maniera dichiarata, più che essere confuse sono proprio inesistenti.


Titolo: Immigrazione controllata

Autore: Pierleone Porcu

Serie settima – anno 1992 – numero 68 – pagine 10-11

Il potere ha bisogno delle apparentemente opposte ideologie del razzismo e dell’antirazzismo.

Titolo: Qualche riflessione sull’ultima guerra

Autore: “Temps critiques”

Serie settima – anno 1992 – numero 68 – pagine 12-14

Per i paesi dominanti le guerre non sono più condotte da un punto di vista nazionale in quanto non ci sono più membri da difendere contro un nemico estero dopo la fine della politica dei blocchi.


Titolo: Abolizione della società

Autore: Feral Faun

Serie settima – anno 1992 – numero 68 – pagine 15-16

Molti anarchici parlano di creare una “nuova” e “libera” società. Solo pochi mettono in questione l’idea stessa di società. Il concetto di società è così radicato in noi che metterlo in questione sembra minacciare la nostra stessa natura, cosa che rende ancora più necessaria la messa in questione.


Titolo: La pietrificazione del pensiero

Autore: “Encyclopédie des nuisances”

Serie settima – anno 1992 – numero 68 – pagine 17-23

Il calcolo è una concrezione pietrosa del pensiero. “Calculus” in latino significa sasso, il che costituisce di certo una definizione lapidaria.


Titolo: Consigli agli affabulatori

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1992 – numero 68 – pagine 24-26

Molti compagni anarchici devono capire che in linea di principio esistono altri compagni anarchici, esattamente anarchici come loro, che vivono diversamente, che hanno scelto una via da loro reputata più immediata e diretta, una via di attacco contro le istituzioni, contro il capitale, nelle strutture e negli uomini che li rappresentano.


Titolo: Cyberpunk e tecnologia

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1992 – numero 68 – pagine 27-30

La caratteristica principale del Cyberpunk è quella di sottrarsi ad ogni definizione. Ciò deriva da una poliedricità di scelte visibile all’interno delle tesi dei suoi sostenitori, ma anche da un effetto diretto, e riscontrabile, delle possibilità tecniche offerte dalle nuove direttrici metodologiche dell’informatica.

Numero Sessantanove

Titolo: Dell’improbabilità sociale

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie settima – anno 1992 – numero 69 – pagine 1-7

Accade spesso che la frequentazione costante di problemi e pratiche impedisca una visione corretta dei meccanismi relazionali che producono e riproducono quegli stessi problemi e le pratiche relative. Questi ultimi anni ci hanno posto, ugualmente tutti senza eccezioni, di fronte ad avvenimenti che avevamo qualche volta ipotizzato, immaginato o desiderato, ma che nessuno aveva valutato nell’ambito di quegli effetti che essi sono stati in grado di determinare. Ciò sembrerebbe riconfermare l’ovvia incapacità politica e sociale delle previsioni di dar conto della realtà, ma non è questa la riflessione che voglio trarne qui. Mi sembra più interessante indagare invece sul meccanismo sottostante, su quell’andamento della formazione sociale che ancora spesso viene considerato come prodotto di leggi se non proprio conosciute almeno ipotizzabili e, perciò stesso, prevedibili. Quello che appare leggibile come fallimento storico di alcune ideologie (non soltanto quella dello statalismo comunista) è principalmente la sopravvenuta evidenza dell’impossibilità di un meccanismo dialettico, spacciato come in grado di assolvere a qualche presunto compito storico, sia di una classe, sia di una minoranza sociale.


Titolo: Della difficoltà d’insultare

Autore: Serge Q.

Serie settima – anno 1992 – numero 69 – pagina 8

Se dico che i socialisti sono cani, rendo conto del carattere domestico e limitato della loro attività, ma non dico nulla riguardo la motivazione delle loro canagliate: si è mai visto un cane arrivista?


Titolo: Dalla virtù alle tangenti e ritorno

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1992 – numero 69 – pagine 9-11

Si è alfine scoperto, platealmente scoperto, che i politici di ogni colore rubano a man bassa. Lo si sapeva da tempo, era fra le considerazioni di bassa politica popolare, entrava come esclamazione dolente nelle chiacchiere da caffè, ma solo adesso viene avanti, come fatto di cronaca, con tanto di nomi e di reati: una catena, che non sembra avere intenzione di arrestarsi. Le alte dichiarazioni di scandalo non convincono nessuno, visto che tutti sono convinti, al contrario, del fatto che la cosa la sapevano fin dal primo momento, anzi che è nelle condizioni preventive dell’inizio di ogni carriera politica immettersi in un flusso di danaro, se non proprio diretto ad entrare nelle proprie tasche, almeno in quelle del partito di cui si fa parte. I contributi volontari, adesso indicati in fior di centinaia di milioni, costituiscono la parte più spassosa di tutta la faccenda.


Titolo: L’amore e la morte

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1992 – numero 69 – pagina 12

Dal lungo silenzio della mancanza di segnali, un tacito accordo fondato sulla libertà fra compagni irrompe frantumandolo il gelido avvertimento poliziesco della morte, cui ogni speranza dell’animo s’ostina a non credere. Poche righe dai giornali. La morte d’un anarchico con la sua carica d’esplosivo. Luigi Di Blasi, dilaniato da una bomba. Impossibile. Tutti coloro che l’hanno conosciuto, ed amato, rifiutano il pensiero categorizzante della morte, la chiusura definitiva che come un cupo basalto sigilla il continuo affiorare della vita e la consegna alle considerazioni dei posteri, compunti recitatori di requiem che in altri tempi, di fronte all’insorgere spontaneo dei progetti e delle azioni, dileguavano fra i sofismi dell’incertezza, sufficienti però a garantire la propria incolumità avara e inconcepibile.


Titolo: Le modificazioni del militarismo

Autore: Giuseppe Coniglio

Serie settima – anno 1992 – numero 69 – pagine 13-14

Accanto ad una crescente specializzazione l’esercito professionale si integrerà con le altre bande armate dello Stato: carabinieri, polizia, agenti di custodia, guardie forestali, ecc.


Titolo: Il Golfo e la palingenesi dell’impero delle tenebre

Autore: Rolf Schubert

Serie settima – anno 1992 – numero 69 – pagine 15-20

Di fronte alla tesi secondo la quale “extra muros” del campo capitalista non ci sono che scompigli di Hitler in germe, si può sostenere che se gli Hitler si ripetono incessantemente ciò è dovuto al fatto che sono creature di serie di un sistema economico in cui essi sono sia redentori che spettri granguignoleschi.


Titolo: Rivalutazione della polizia

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1992 – numero 69 – pagine 21-23

La concezione moderna della polizia, per quanto strano possa sembrare, è tale proprio perché regge un significato restrittivo, cioè si chiude all’interno della pubblica sicurezza, della sicurezza dei cittadini. Oggi si parla di polizia proprio perché è diventato possibile staccare un’attività politica di natura differente, cioè come organizzazione del potere statale in senso più ampio e sufficientemente astratto. Non è senza interesse guardare all’evolversi di questa distinzione, anche perché essa potrebbe avere ormai fatto il suo tempo e si potrebbero ripresentare, come di fatto si annunciano, tentativi di accorpamento tra le due attività di potere.


Titolo: Ahinoi! Los Angeles

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie settima – anno 1992 – numero 69 – pagine 24-27

Nessuno futuro. Dalla rabbia e dalla distruzione, visibili attraverso quel cortile generalizzato in cui si è rimpicciolito il mondo, oggi, a seguito del bombardamento informativo a tappeto, esce questa semplice indicazione. Nessun futuro per le masse ridotte alla miseria, agli espedienti della strada, ad una sopravvivenza da incubo in un contesto urbano da incubo, ma anche per le minoranze privilegiate, costrette sempre di più a fare i conti con pretoriani imbecilli e maneschi in una rigida chiusura dentro roccaforti non del tutto rassicuranti. Non so se questa rivolta, l’ultima in ordine di tempo [1992], anche adesso non definitivamente sopita, possa considerarsi un segno della coscienza di riscatto della popolazione afro-americana, concetto che è stato dettagliatamente messo avanti da commentatori, lontani da una visione politica degli avvenimenti, e che pecca, a mio avviso, di almeno due errori: primo, il concetto di riscatto mal s’accompagna alla violenta manifestazione d’insopportabilità che invece è leggibile nei fatti, con un’evidenza da pugni in faccia; secondo, non si possono definire afro-americane fasce di popolazioni che si qualificano meglio non tanto per la loro appartenenza etnica, e quindi per il colore della pelle, quanto per la loro lontananza da linee di reddito che scorrono altrove, nei luoghi della gestione produttiva degli Stati Uniti, prima potenza economica e militare del mondo.

Numero Settanta

Titolo: Della conservazione

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagine 1-6

Almeno una parte dello scontro sociale in atto nel mondo richiede chiarimenti in merito al concetto della conservazione. Dai movimenti sotterranei russi, che vogliono riportare al potere restaurate intenzioni staliniste, alle avventurose verniciature napoleoniche della nuova nomenclatura; dagli sconvolgimenti in Medio Oriente e dalle relative ondate repressive, ai continui riequilibri internazionali fondati sul prezzo del petrolio e sul sangue degli insorti; dalle vicende di casa nostra, dal microcosmo molto istruttivo delle tangenti, dalla cosiddetta lotta statale contro la mafia agli spostamenti dell’esercito italiano [1992] in Sardegna, in Sicilia e in Calabria, vere e proprie occupazioni militari di territori in fondo stranieri; tutto ciò ha una matrice comune, il desiderio di conservare e garantire una ripartizione dello scontro di classe che permanga favorevole ai padroni, inclusi nell’eterno gioco del dominio. Il conservatorismo appare oggi finalmente sotto la sua vera veste di garanzia dell’ordine, quale esso sia, non l’antico ordine dell’altare e del trono, ma quello continuamente in corso di modificazione e sempre necessario allo sfruttamento. Quindi, il processo ideologico con cui si cerca di legittimare questo sfruttamento, rendendo moralmente plausibile il dominio che lo fa possibile, è legato alla classe dominante, a prescindere dalla sua composizione storicamente significativa. Non esistono pertanto classi dominanti che siano naturalmente conservatrici, e ciò spiegherebbe i comportamenti di classi dominanti estromesse dal dominio e costrette a reagire contro i possessori delle leve del potere.


Titolo: Irak 1991. Una delle più grandi insurrezioni moderne

Autore: Bibliothèque des émeutes

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagine 7-15

Mentre i gestori dei massacri e della censura si riorganizzano da un Muro di Berlino ad un Kuwait liberato, e la fine delle loro scissioni simulate li impoverisce, gli insorti di questo mondo hanno superato una soglia qualitativa: la profondità della loro rivolta obbliga di nuovo i loro nemici a farli tacere, e questa nuova scissione li arricchisce.


Titolo: Quale stupidaggine la pace sociale. [Documento]

Autore: Coordinamento dei nemici dell’interno

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagina 15


Titolo: Il nazionalismo. Pietra tombale dell’insurrezione irakena

Autore: Wild Cat

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagine 16-18

La fine della guerra del Golfo non è imputabile alla vittoria degli USA e delle forze alleate. Essa è stata per prima cosa la conseguenza di una diserzione di massa di decine di migliaia di soldati irakeni. L’estensione di questo ammutinamento è senza precedenti nella storia militare moderna.


Titolo: Il Baas (Partito socialista della resurrezione araba). [Documento]

Autore: * [Non registrato]

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagina 18


Titolo: Sardegna. Estate 1992

Autore: Costantino Cavalleri

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagine 19-22

L’operazione di occupazione militare della Sardegna, definita dispregiativamente (per i sardi) “Fortza Paris”, è stata via via mostrata come opera di incivilimento, di risanamento di strade campestri e impervi sentieri selvaggi, di “disturbo” indiretto di una miriade di presupposti criminali incalliti che dominerebbero incontrastati le campagne sarde.


Titolo: Breve cronologia della lotta antimilitarista [in Sardegna]. [Documento]

Autore: c.c. [Costantino Cavalleri]

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagina 22

Titolo: Sardegna tra militarizzazione e provocazione. [Documento]

Autore: Costantino Cavalleri

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagina 23


Titolo: La caduta del comunismo e il trionfo del capitale

Autore: George Bradford

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagine 24-39

Stanno scambiando una dittatura di poveri con un più grande impoverimento sotto la dittatura del denaro. Il loro socialismo è fallito e ora devono essere rieducati dalle prime lezioni del capitale, e le principali sono che il Denaro Parla e la Merda Cammina.


Titolo: Stato-Mafia. [Documento]

Autore: I nemici dello Stato

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagina 40


Titolo: Dietro il linguaggio

Autore: Carmine Mangone

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagine 41-43

Il linguaggio che usiamo è quello della divisione (come separazione di sé) socialmente determinata.


Titolo: Il bianco muro del commissario

Autore: Paolo Venturino

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagine 44-48

Un muro pulito, imbiancato di fresco, è per lui una irresistibile tentazione.


Titolo: Non giuriamo su nulla. Neanche sulla rivolta

Autore: Pierleone Porcu

Serie settima – anno 1992 – numero 70 – pagine 49-54

Interrompiamo la nausea delle parole con la volontà di romperla con le parole.

ANNATA 1993

Numero Settantuno

Titolo: Strumenti repressivi vecchi e nuovi

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie settima – anno 1993 – numero 71 – pagine 1-4

Che lo sviluppo del capitale, nei suoi processi tecnologici di ristrutturazione, comporti l’uso di strumenti repressivi di nuovo tipo, è quanto vado sostenendo da quasi dieci anni e le pagine che seguono lo riconfermeranno. Ma qui mi sembra utile cogliere l’aspetto non sempre visibile di questo processo di sofisticata modernizzazione, quello che fa da pendant, l’uso cioè di strumenti vecchi che un’ottimistica ideologia del progresso considerava finora relegati nelle cantine della storia.


Titolo: La rinascita dei nazionalismi nell’epoca del capitalismo postindustriale

Autore: Pierleone Porcu

Serie settima – anno 1993 – numero 71 – pagine 5-9

La questione nazionale va affrontata, per superarla, non attraverso la generalizzazione e la totalitarizzazione della teoria e della pratica, ma invece attraverso il riconoscimento del fatto che ogni luogo o zona del pianeta possiede la sua teoria radicale locale. Al pari del feticismo, la coscienza del nazionalismo è una coscienza separata, un surrogato che può assumere, se non ben compreso, la grottesca colorazione di un monotono rituale in cui l’immutabilità del passato si riflette nel presente.


Titolo: Sotto il cielo che cade

Autore: Carmine Mangone

Serie settima – anno 1993 – numero 71 – pagine 10-11

Se cerco di toccare nella rabbia il fondo di me stesso, di ciò che sembra il covo del mio essere (nella sofferenza di sentirmi a tutti i costi parte in causa: corpo, anima, poltiglia di pensieri), non posso non rendermi conto dell’assoluta incertezza in cui si permane.


Titolo: Ferocia insurrezionale: la gioiosa [violenza] della ribellione

Autore: Feral Faun

Serie settima – anno 1993 – numero 71 – pagine 12-14

La violenza gioiosa di chi insorge non ha spazio per il rimpianto. Il rimpianto indebolisce la forza dell’esplosione e ci rende cauti e timidi.


Titolo: Perché siamo sempre nell’obbligo di “propriamente comprendere”

Autore: Pierleone Porcu

Serie settima – anno 1993 – numero 71 – pagine 15-17

L’analisi rivoluzionaria non è semplicemente la fredda denuncia delle cose che concorrono al mantenimento di questo esistente, quanto l’indicatore preciso delle possibilità che abbiamo di liberarcene dando corso ad una mirata e consapevole azione rivoluzionaria in senso qualitativo contro un insieme di cose selettivamente scelte e mai a caso.


Titolo: Introduzione alle “nuove enclosures”

Autore: “Midnight notes”

Serie settima – anno 1993 – numero 71 – pagine 18-31

Con la più grande diaspora del secolo, in ogni continente milioni di persone vengono sradicate dalle proprie terre, dal proprio lavoro, dalle proprie case a causa delle guerre, delle carestie, delle calamità naturali e delle svalutazioni del Fondo Monetario Internazionale (i quattro cavalieri dell’Apocalisse).

Numero Settantadue

Titolo: Nuove svolte del capitalismo

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie settima – anno 1993 – numero 72 – pagine 1-7

Sul finire degli anni Settanta, e fin dentro i primi anni Ottanta, l’assetto industriale produttivo dei paesi più avanzati, in grado di guidare e condizionare il capitalismo in tutto il mondo, era in crisi. Il rapporto tra impianti e produttività non era mai stato peggiore. Le lotte sindacali e proletarie in genere, specialmente le manifestazioni più aggressive e violente guidate da varie strutture rivoluzionarie di classe, avevano consolidato un costo della manodopera del tutto sproporzionato ai proventi del capitale. Sembrava che tutto il sistema andasse verso il suo naturale collasso, essendo incapace di riaggiustarsi all’interno come pure non avendo la forza di ricorrere a drastiche riduzioni del costo del lavoro e dell’occupazione. Ma di già nella prima metà degli anni Ottanta, le cose andarono velocemente cambiando. La ristrutturazione industriale prese la strada dell’elettronica, i settori produttivi, primario e secondario, cioè agricoltura e industria, si contrassero con forti riduzioni occupazionali, mentre il settore terziario si allargò a dismisura assorbendo una parte della manodopera licenziata e attutendo quindi i contraccolpi sociali che i capitalisti temevano più di ogni altra cosa.


Titolo: Solidarietà rivoluzionaria

Autore: Pierleone Porcu

Serie settima – anno 1993 – numero 72 – pagine 8-16

Esistono molti modi per manifestare la propria solidarietà verso i compagni criminalizzati dallo Stato, e tutti questi modi sono espressione diretta delle modalità d’intervento e delle forme di lotta adottate all’interno dello scontro sociale.


Titolo: Appunti per un’analisi radicale della religione

Autore: Feral Faun

Serie settima – anno 1993 – numero 72 – pagine 17-20

La religione proclama di renderci la libertà, la creatività, l’appassionata pienezza della vita che ci è stata tolta, ma, di fatto, è parte della cospirazione per tenere questa pienezza lontana da noi.


Titolo: Di alcune cose sul fare poesia

Autore: Carmine Mangone

Serie settima – anno 1993 – numero 72 – pagine 21-22

Il superamento dei significati dell’esistente si ha soltanto nello spreco di ciò che li porta. Lo spreco è l’eccesso inconcludente: l’eccesso volutamente non riducibile ad una logica produttiva.


Titolo: Nel luogo del disagio

Autore: Pierleone Porcu

Serie settima – anno 1993 – numero 72 – pagine 23-28

Nonostante sia diffusa ormai la percezione di essere repressi e sopraffatti e che quindi ogni sforzo per affermare se stessi si annulli fra le maglie di quel “tutto amministrato” del sistema; nonostante si pensi che la nostra individualità venga disintegrata per essere poi ricomposta come simulacro di una identità collettiva socializzata nelle coordinate precostituite della struttura di ruoli dove accudiamo semplicemente alle nostre faccende quotidiane; nonostante tutto questo, si continua imperterriti ad andare avanti, sorretti da strumenti che sono al tempo stesso il nostro annientamento.

Serie ottava

ANNATA 1994

Numero Settantatre

Titolo: Dissonanze [Primo editoriale]

Autore: * [Non registrato]

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 1-4

Continuiamo. Anche se la lingua di legno delle vecchie propagande è stata sostituita dalla lingua scivolosa del consenso, capace di dissolvere ogni idea ed analisi assimilandole all’onnipresente e cangiante réclame, ciò non costituisce un motivo significativo per ridursi al silenzio. Soprattutto in un momento come questo, quando sembra che a fronteggiare il trionfo del capitale – con le sue pretese di relegare millenni di rivolte, di giochi sovversivi e di audacie di spiriti al rango di balbettamenti infantili – non sono rimasti che gli infermieri di un sistema democratico giudicato semplicemente ammalato. E poiché si giunge ad accettare quello che c’è quando non si sa cosa si vuole, per affrontare le questioni che rendono così penosa questa fine del secolo cercheremo di individuare elementi di analisi (su quello che c’è) e di dibattito (su cosa si vuole). Esiste questo mondo, con le sue miserie ed i suoi orrori. La sua accettazione è indubbiamente il tratto comune che avvilisce quest’epoca. È vero che la forma dell’ordine sociale viene continuamente messa sotto discussione, in primo luogo dal capitale stesso, ma ciò avviene principalmente per garantirne la continuità sostanziale, l’identità di fondo. È la stessa essenza del dominio che pare essere penetrata fin nelle nostre viscere. Ovunque non si ascoltano che discorsi basati sul più accomodante dei realismi. Finite le grandi utopie, i sogni capaci di sconvolgere i cuori e di animarci, è come se d’improvviso fossimo rimasti con nulla in mano e, impauriti della scoperta della nostra inutilità, ci aggrappassimo disperatamente a ciò che conosciamo e della cui esistenza almeno siamo certi: la nostra oppressione. Come d’incanto il mondo in cui soccombiamo, che proprio per questo non può appartenerci, è diventato il nostro mondo; da migliorare senz’altro, ma comunque da difendere.


Titolo: Dissonanze [Secondo editoriale]

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 1-4

Non è stata solo la mancanza di soldi ad impedirci di fare uscire la rivista. Anzi, questo è stato l’ultimo dei problemi, che per altro resta in piedi visto che senza soldi lo siamo tuttora, nel momento in cui facciamo uscire il n. 73, primo della nuova serie. E non è stata nemmeno la mancanza di idee. Queste ci sono. Le abbiamo continuato a dibattere con i nostri soliti metodi informali, discutendo quel poco che le occasioni di incontro tra compagni vicini alla nostra rivista ci permettevano. Forse, e più di ogni altra, una domanda rimasta inespressa, quindi collocata quasi sul fondo, è stata all’origine della sosta: che senso ha dare alle stampe oggi un foglio come questo? “Anarchismo”, con tutta la sua storia ventennale, che inevitabilmente si porta dietro, ha un significato anche oggi? Oppure rischiamo di produrre carta stampata nel tentativo disperato di mangiarci la coda? E, a partire da queste domande iniziali e fondamentali, altre: che valore hanno oggi analisi come quelle che possiamo produrre sulla rivista (e questa possibilità resta intatta), in un momento in cui l’intera formazione sociale si consolida come fondata sulle parole, sulla narrazione di fatti e non-fatti? Non corriamo il rischio di cadere anche noi nella trappola, portando il nostro piccolo obolo all’ammasso delle idee? C’è ancora qualcosa da chiarire? Oppure tutto è stato di già portato alla luce dallo stesso movimento del capitale che si autodisvela nel momento in cui del proprio disvelamento ha fatto la condizione di ogni futura possibilità di gestione? In effetti, non possiamo dirci ben certi che ci sia ancora qualcosa da dire. Sembra troppo affrettata e grossolana l’indicazione di fornire analisi della realtà, anche quella più immediata e contingente, allo scopo di combatterla mentre è comune procedura per gli altri di accettarla o di limitarsi a rifiutarla. Come bandiera d’intendimenti la cosa è più che plausibile. Ma è anche realmente praticabile? Non ci sembra sia possibile, allo stato attuale delle cose, dare una risposta certa a questa domanda. La risposta la dovremmo trovare per strada, e potrebbe prendere corpo assai diverso da quello che le nostre inveterate abitudini di programmatori d’eventi ci lasciano oggi immaginare. Occorrerà essere all’altezza della situazione, avere cioè il coraggio di riconoscere questa risposta quando si formerà concretamente sotto lo sforzo analitico, e non nasconderla allo scopo di continuare a presupporre possibile un lavoro come il nostro: analisi come preparazione al combattimento. Mai come in questi ultimi anni è apparso evidente che qualche cosa non tornava nell’equazione classica tra analisi e lotta, tra teoria ed azione. Di volta in volta, con tenacia, abbiamo cercato di capire, e siamo andati dietro a fantasime più o meno plausibili. Pensate alla critica della controinformazione. Siamo stati fra i primi a proporla, avanzando i dubbi più prudenti, ma comunque avanzandoli, in merito alla sua possibile pratica e agli effetti propositivi che le si attribuivano. Lo stesso abbiamo fatto con la propaganda, intaccando, sia pure in modo marginale, il classico teorema che legava la propaganda alla chiarificazione delle idee e questa chiarificazione alle possibilità dell’evento rivoluzionario maturo in grado di costruire la società di domani. E, più ancora, siamo anche andati avanti, avvertendo dei limiti di ogni teoria progressiva, deterministicamente votata alla realizzazione della libertà, quando invece la realtà forniva segni di tutt’altro genere, quando con puntualità la barbarie del passato si ripresentava col conto da pagare. E l’elenco potrebbe continuare.


Titolo: Le pantomime del potere

Autore: Elena Melli

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 5-7

Ormai chiunque può aspirare ad accedere alla corte dei giullari. Non occorre essere forniti di particolari doti. Per ora ce l’ha fatta la destra, quella bruna, quella in doppiopetto, quella rozzamente attuale. La sinistra, incapace di affrontare il futuro, continua a riproporre il passato, ma in ottima compagnia.


Titolo: Radiografia di un avvenimento

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 8-13

La potenza dell’avvenimento si affievolisce nella chiacchiera quotidiana. La continua riproduzione del fatto attraverso la parola significa liquidazione di ciò che questo poteva significare. Può darsi che l’uomo non sia più capace di produrre fatti indicibili, quei grandi fatti di fronte ai quali il silenzio è la sola attestazione di significatività.

Titolo: Come non dire la Bosnia

Autore: * [Alfredo M. Bonanno]

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 14-15

Sulla guerra in Bosnia si è detto tutto o quasi tutto. Ma dietro tutte queste parole, e immagini, che toccano la nostra falsa coscienza, ci si guarda bene dal sollecitare un’azione contro i responsabili di quella guerra, che sono anche qui da noi.


Titolo: La diga cacofonica

Autore: “Fifth Estate”

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagina 16

Proviamo rabbia per l’inadeguatezza delle parole, per il modo in cui sembrano nascondere ciò che riteniamo essenziale alla vita umana.


Titolo: Chi ha ucciso Nedd Ludd?

Autore: John Zerzan

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 17-22

La distruzione delle macchine all’alba della rivoluzione industriale.


Titolo: Distruggiamo il lavoro

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 23-33

Il lavoro è argomento che torna in modo sempre più pressante sulle pagine di tutti i giornali, in lezioni e conferenze accademiche, in omelie papali, in dibattiti politici elettorali e perfino in articoli e pamphlet scritti da compagni. Le grandi domande che si pongono sono: come fronteggiare la disoccupazione crescente? Come ridare un senso alla professionalità lavorativa penalizzata dal neo-sviluppo industriale? Come trovare strade alternative al lavoro tradizionale? Come, infine, ed è questo il livello a cui ragionano molti compagni, abolire il lavoro o ridurlo al minimo indispensabile? Diciamo subito che nessuna di queste domande ci appartiene. Non ci interessano le preoccupazioni politiche di chi vede nella disoccupazione un pericolo per l’ordine e la democrazia. Non ci riguardano le nostalgie della perduta professionalità. Meno ancora ci entusiasmano i tessitori di alternative liberatorie al lavoro massiccio di fabbrica o al lavoro intellettuale irreggimentato dal progetto industriale avanzato. E, alla stessa maniera, non ci concerne l’abolizione del lavoro o la sua riduzione al minimo tollerabile per una vita pensata in questo modo piena e felice. Dietro tutto ciò c’è sempre la mano più o meno adunca di chi vuole regolarci l’esistenza, pensando in vece nostra o suggerendoci, con maniere educate, di pensarla a modo suo. Siamo per la distruzione del lavoro e, come cercheremo di spiegare, si tratta di faccenda del tutto diversa.


Titolo: La cyber rete del dominio

Autore: Feral Faun

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 35-40

La dittatura dello strumento è il peggior genere di dittatura.


Titolo: M. Bookchin, Democrazia diretta. Idee per un municipalismo libertario, Milano 1994. [Recensione]

Autore: A.M.B. [Alfredo M. Bonanno]

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 42-44


Titolo: Qual è questo possibile che non c’è mai stato?

Autore: Un Mordicant

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 45-47

A partire dal suo utilizzo in campo militare, la realtà virtuale è l’oggetto di applicazioni sempre più numerose in tutti gli ambiti. Ci attende un futuro di schizofrenia generalizzata dove l’essere umano è destinato a diventare una periferia della macchina? L’impoverimento della realtà nutre il bisogno del virtuale, nel cui eterno presente tutto è permesso, ma niente è possibile.


Titolo: H. Bey, T.A.Z. Zone temporaneamente autonome, Milano 1993. [Recensione]

Autore: P. T.

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 48-50


Titolo: “Nessuna epoca è simile alla nostra”

Autore: Yves Delhoysie – Georges Lapierre

Serie ottava – anno 1994 – numero 73 – pagine 51-56

Nelle aspirazioni millenariste era contenuta l’esperienza dell’umanità: fu un’avventura totale, occultata sistematicamente nel corso dei secoli dal razionalismo, condannata dallo spirito politico. I millenaristi volevano realizzare il sogno più antico dell’umanità: l’Età dell’Oro, mille anni di libertà totale. Un’esperienza che ancora non è andata persa.

Numero Settantaquattro

Titolo: Che ne facciamo dell’antifascismo?

Autore: Alfredo M. Bonanno

Serie ottava – anno 1994 – numero 74 – pagine 1-6

Ora che tutto attorno a noi si fa più sottile hanno messo da parte svastiche e bandiere adeguandosi al gioco democratico; ora che il potere ci chiama a discutere; soprattutto ora è il momento per chiarire quali sono le differenze: non tra fascismo e antifascismo, ma tra chi vuole il potere e chi lo combatte. È una diversità che si manifesta nel prendere l’iniziativa contro quanto ci schiaccia e ci impedisce di vivere come meglio desideriamo.


Titolo: La virtù del supplizio

Autore: Aldo Perego

Serie ottava – anno 1994 – numero 74 – pagine 7-12

L’estensione dei diritti sanciti dalla moderna democrazia equivale ad una criminalizzazione generalizzata. Si pretende così bandire la violenza diretta da tutti i rapporti sociali rafforzando il monopolio della violenza statale, considerata come legittima. La giustizia non diminuisce la violenza, la normalizza soltanto; e quand’anche ne trasgrediamo le regole, quasi sempre ci convince a rientrare nel gioco: perché finiamo col comportarci come bravi ragazzi.


Titolo: G. Matzneff, I minori di sedici anni, Milano 1994. [Recensione]

Autore: R.F.

Serie ottava – anno 1994 – numero 74 – pagine 15-18


Titolo: Opinione pubblica

Autore: “La Banquise”

Serie ottava – anno 1994 – numero 74 – pagine 19-25

Il trionfo della civiltà fondata sui grandi mezzi di informazione è completo quando anche gli insoddisfatti, invece di chiedersi come cambiare la società, si danno da fare per mobilitare i media e far sapere al pubblico cos’è la società e cosa conviene fare. Vivere nei media significa infatti vivere nello spazio intermedio, nel vuoto, nel mondo della simulazione: quando ci si indirizza all’opinione pubblica si ricade inevitabilmente nella propaganda.


Titolo: Macchine più esperte. Uomini più idioti

Autore: A.M.B. [Alfredo M. Bonanno]

Serie ottava – anno 1994 – numero 74 – pagine 26-27

Le stesse cause che hanno determinato il crollo degli antichi valori stanno producendone di nuovi, adeguati alle mutate condizioni di risposta della coscienza individuale. Questi nuovi valori minacciano di risultare ancora più refrattari dei precedenti alle possibili critiche provenienti dall’esterno.


Titolo: I sistemi esperti del potere

Autore: Alberto Prunetti

Serie ottava – anno 1994 – numero 74 – pagine 27-30

L’intelligenza artificiale sta affrontando in certi settori una fase di stallo. Per l’incapacità di sciogliere una serie di nodi teorici e di far fronte alle domande del mercato, alcuni ricercatori hanno cominciato a guardare con interesse ad un modello di organizzazione del calcolo che è radicalmente diverso da quello lineare, basato sui tradizionali linguaggi informatici di programmazione. È il cosiddetto modello parallelo (o delle reti neurali): un sistema di elaborazione che, invece di essere programmato per tenere conto di determinati vincoli, li fa emergere gradualmente incorporandoli in una rete di unità che modificano continuamente il proprio stato, sino ad avvicinarsi alla prestazione desiderata.


Titolo: La catastrofe del postmodernismo

Autore: John Zerzan

Serie ottava – anno 1994 – numero 74 – pagine 31-37

Il postmodernismo annuncia l’avvento della frammentazione assoluta del mondo. Ciò è diretto a giustificare la nostra incapacità ad afferrare il tutto, mettendoci in balìa dell’approssimazione tecnologica della vita quotidiana, dove ogni possibilità concreta di rivolta sfuma nel nulla.


Titolo: Un mondo da rigovernare?

Autore: Maria Zibardi

Serie ottava – anno 1994 – numero 74 – pagine 38-44

Per quale motivo dovremmo rallegrarci dell’autogestione di fabbriche, scuole, manicomi, banche, e così via? La sola cosa che possiamo autogestire, qui ed ora, è la distruzione di tutto ciò che esiste.


Titolo: L’aids della medicina

Autore: Emmanuel François

Serie ottava – anno 1994 – numero 74 – pagine 45-48

Proprio a causa della sua diffusione universale, l’aids mostra di appartenere alla sua epoca: riunisce la separazione, ma proprio in quanto tale. Il flagello divide gli esseri umani, la sua presa in carico da parte delle istituzioni li irreggimenta nella conservazione delle strutture che rendono possibile la stessa epidemia.


Titolo: M. Bounan, Il tempo dell’AIDS, Torino 1993. [Recensione]

Autore: S. Q.

Serie ottava – anno 1994 – numero 74 – pagine 48-51

Indice analitico

(I numeri in grassetto indicano il fascicolo, gli altri le pagine)

Abbassamento, 61, 29-40.

Abbondanza, 65, 9-17.

Abiezione, 66, 44-49.

Ablazione, 67, 20-24.

Abolizione della società, 68, 15-16.

Aborto, 47, 6.

Affabulazione, 68, 24-26.

Affinità, 45, 12-14. 65, 43-55.

Aggregazione, 16-17, 197-202. 58, 1-9.

Agorà, 50-51, 5-6.

Agricoltura, 6, 273-282.

Aids, 47, 17. 48, 5-6; 28. 49, 26. 74, 45-48; 48-51.

Alienazione, 46, 13. 57, 7-13.

Alternativa, 58, II-IV.

Altopiano, 46, 12-13.

Ammutinamento, 70, 16-18.

Amnistia, 3, 189-190. 16-17, 295-296. 42, 1-21. 44, 6-11. 46, 21-23. 47, 2-3; 17. 49, 21. 52, 11-12.

Amore, 69, 12.

Analisi rivoluzionaria, 71, 15-17.

Anarcocomunismo, 22, 206-207.

Anarcosindacalismo, 2, 65-96. 7, 57.

Antagonismo, 39, 3-5. 43, 1-4. 46, 8-9. 67, 46-53.

Antiautoritarismo, 19, 12-18.

Antifascismo, 74, 1-6.

Antimafia, 63, 1-9.

Antimilitarismo, 21, 178-180. 25, 62-64. 34, 19. 39, 10-11. 40, 20-26; 40. 41, 5-12; 13-16; 40. 45, 29. 46, 10; 19-20. 47, 4-6; 18; 21-22; 31. 48, 12; 17; 21-23; 22; 28. 49, 15; 28; 32. 50-51, 29. 52, 18-19; 20-21. 53-54, 18-19. 61, 22-28. 70, 19-22; 22; 23.

Antinucleare, 26-27, 110-111. 29, 318-319. 31, 6-7. 35, 22-24. 45, 18. 55, 6-7. 55, 30.

Antipsichiatria, 19, 7-11.

Antirazzismo, 67, 34-36; 37-40. 68, 10-11.

Antisemitismo, 60, 12-21.

Antropologia, 60, 32-45.

Apologia, 66, 54-59.

Apparenza, 10-11, 240-248.

Armamenti, 45, 24. 49, 4.

Arte, 1, 16-21.

Artista, 1, 16-21.

Assistenzialismo, 50-51, 15-17.

Astensionismo elettorale, 1, 57. 26-27, 134-138. 46, 2. 52, 15.

Ateismo, 16-17, 290-294.

Attività pratico-critica, 66, 29-39.

Autogestione, 4-5, 208-209; 209-211; 211-213; 214-215; 215-217. 6, 292-294; 295-297; 298-307; 310-311; 311-314. 8, 65-72. 13, 1-8. 18, 332-341. 26-27, 72; 72-73; 73-76. 28, 230-231. 33, 7-9. 47, 12-13; 22. 48, 29. 49, 23-26. 52, 28. 56, III-IV. 58, 17-24; I-II. 59, 21-29.

Autonomia operaia, 13, 1-8. 15, 151-152.

Autonomia organizzata, 26-27, 83-98.

Autonomia proletaria, 6, 315-316. 8, 65-72. 10-11, 193-202. 12, 321-328; 353-355. 19, 19-25. 23-24, 285-286. 28, 213-216.

Autorganizzazione, 26-27, 72-73. 58, 1-9.

Autoteoria, 57, 7-13.

Avanguardia armata del proletariato, 18, 342-345.

Avanguardia artistica, 15, 153.

Avvocati, 9, 169-179. 12, 373-375. 14, 123-125.

Avvoltoi, 31, 21-23.

Azione, 67, 7; 9-10.

Azione diretta, 9, 129-139. 18, 350-351.

Belle Epoque, 8, 114.

Benessere, 23-24, 272-284.

Biografia, 53-54, 41-42.

Bolscevichi, 9, 157-158. 16-17, 247-256.

Bolscevismo, 64, 11-23.

Buon senso, 35, 25-30.

Burocrazia, 8, 73-81.

Calcolo, 64, 51-60. 68, 17-23.

Cantine popolari, 58, IV-VI.

Capitalismo, 3, 129-142. 4-5, 218-219; 252. 7, 18-33. 9, 129-139; 140-141; 145. 10-11, 249-252. 12, 330-345; 346-355. 15, 149-150; 153. 16-17, 213-217; 245-246. 25, 3-27. 26-27, 72; 72-73; 73-76; 76-79; 83-98; 112-133. 32, 5-7; 19-20. 33, 12-14. 38, 25-30. 40, 27-32. 43, 20-22. 46, 3-5. 48, 5-6; 18-20; 23. 50-51, 18-25. 52, 4. 55, 24-27. 57, 1-6. 59, 1-16. 67, 18-19. 70, 24-39. 71, 1-4. 72, 1-7.

Capitalismo di Stato, 16-17, 247-256.

Capitalismo postindustriale, 71, 5-9.

Capitalismo tecnocratico, 29, 285-290.

Carcere, 1, 63-64. 3, 190-192. 4-5, 219-220; 263-264; 268-271. 6, 323-324; 324-326; 334. 7, 15-17; 39-49. 9, 129-139; 179-180; 181-182; 182-183; 183-186; 186-189; 189-191; 191-192. 10-11, 228-232; 299-302; 319-320. 12, 321-328; 372. 13, 11-23; 33-39; 40-41; 45; 61-62; 63-64. 14, 125-126; 127-128. 15, 129-135; 137-138; 138-139; 139-140; 161-162; 162-164; 165; 165-168; 168-173; 173-174. 16-17, 245-246; 302-303; 313-317; 319. 18, 349; 353-354; 355-356; 356; 357-359; 359-361; 380. 19, 11; 29-33; 70-71. 20, 115-116; 122-123. 21, 148-149; 150-152; 176-177; 180. 22, 199; 200-202; 203-205; 208-219; 229; 230; 231-232. 23-24, 255-257; 257-259; 269-271; 293-294; 299-307; 307-308; 309-328. 25, 31-36; 37-39; 40-42; 43-44; 53-59; 59-61. 26-27, 152-153; 153-155; 156; 158-160; 160-161; 179-185; 186-191; 191. 28, 193-194; 194-195; 195-196; 199-206; 217-219; 220-224; 236-238; 242-243; 244-246; 246-248; 253-255. 29, 291-296; 314-317; 317-318. 30, 4; 6; 15; 19; 21. 31, 9; 18-19; 20; 24-25; 26-30. 32, 19-20; 21-22; 28. 33, 7-9; 10-11; 18; 19; 20-23; 26; 27-30. 34, 7-11; 12-13; 24-25; 29-30; 30. 35, 6-7; 8; 9; 10-14; 15-16; 30. 36, 3-4; 4; 5-9; 10-17; 23; 29; 30. 37, 5; 6-7; 13-14; 15-17; 18; 19; 20-21; 29-30. 38, 8-11; 12-14; 19-22; 23-24. 39, 9; 13-14. 43, 26-30; 38. 44, 6-11. 45, 8. 46, 23. 47, 18; 28-29. 48, 3; 6; 28; 31. 49, 26; 28; 32. 50-51, 37-38. 52, 14. 67, 43-45.

Carnevale, 45, 27.

Carosello storico, 48, 17.

Catechismo del rivoluzionario, 13, 42-43.

Centro, 10-11, 253-276.

Certezza, 67, 8.

Chiarezza rivoluzionaria, 16-17, 208-210. 18, 342-345.

Chiese, 34, 14-15.

Cinema, 43, 35-37. 44, 30-31. 45, 30-31. 47, 30-31. 48, 24-26. 49, 3. 50-51, 41-42. 53-54, 43. 55, 28-29.

Città, 62, 46-56.

Cittadini benemeriti, 23-24, 271.

Classe, 1, 53-56. 3, 143-153; 159-162.

Classe dominante, 20, 78-80.

Classe media, 10-11, 203-227.

Classe operaia, 7, 18-33. 8, 73-81. 10-11, 249-252. 12, 330-345. 26-27, 99-101. 46, 24.

Clientelismo, 26-27, 102-109.

Coinvolgimento, 40, 13-19.

Colletti bianchi, 48, 10-13.

Collettività spagnole, 7, 39-49.

Colonialismo, 55, 3-5. 56, 58-69. 70, 19-22.

Colonizzazione, 32, 19-20. 33, 12-14.

Comicità, 32, 23-24.

Compromesso, 44, 4-5. 67, 41-42.

Comune di Parigi, 1, 56-57.

Comunicazione sociale, 39, 12-13. 37, 29-30. 46, 6-7.

Comunismo, 70, 24-39.

Comunismo libertario, 6, 307-310; 311-314. 15, 149-150.

Comunità, 37, 13-14.

Condanna a morte, 9, 153. 40, 40. 49, 15.

Conflittualità permanente, 52, 9.

Conoscenza, 12, 358-360.

Consenso, 20, 78-80.

Conservazione, 70, 1-6.

Consigli, 57, 14-19.

Consigli operai, 8, 65-72.

Consumo, 15, 149-150.

Contrabbando, 20, 82.

Contraddizione, 16-17, 196-197. 40, 13-19.

Controcultura, 3, 174-177.

Contro il lavoro, 8, 94-106.

Controllo, 14, 90-98. 25, 3-27. 29, 285-290. 47, 7-9. 48, 9. 49, 14-15; 26; 30; 31. 52, 26. 55, 31-32. 57, 20-28. 58, 14-16. 60, IV-V. 63, 10-15. 69, 21-23.

Controllo operaio, 9, 157-158.

Controllo sociale, 46, 16.

Contropotere, 8, 65-72. 25, 28-30.

Controrivoluzione, 12, 363-364. 43, 20-22.

Convegno, 49, 22.

Coprifuoco, 49, 4.

Coraggio, 4-5, 193-194.

Coscienza, 32, 25-30. 60, 1-11.

Coscienza di classe, 1, 42-50.

Coscienza operaia, 18, 350-351.

Creatività, 45, 15-18.

Criminalità, 48, 23.

Criminalizzazione, 14, 99-105. 16-17, 318-319. 18, 328-331. 48, 9. 74, 7-12.

Crisi economica, 1, 3-10. 25, 3-27. 43, 23-25. 57, 1-6. 66, 3-6.

Critica, 44, 2-3.

Critica radicale, 2, 109.

Cultura, 12, 358-360. 23-24, 272-284. 47, 12-13. 58, 1-9.

Cyberpunk, 68, 27-30.

Cyber rete, 73, 35-40.

Day After, 49, 31.

Decentramento, 49, 6-8.

Decisionismo, 63, 16-27.

Delazione, 4-5, 193-194. 15, 168-173. 30, 17-18. 31, 5; 21-23; 24-25. 32, 8-9; 18. 35, 17-19. 43, 38. 49, 31.

Delegittimazione, 48, 30-31; 31-32. 52, 5.

Delinquente, 14, 99-105.

Democrazia, 6, 321-322. 22, 185-187. 25, 45-46. 57, 20-28. 64, 1-10.

Democrazia diretta, 73, 42-44.

Deperimento, 1, 50-52.

Desistenza, 50-51, 3-4. 52, 6. 53-54, 44-45.

Destrutturazione, 26-27, 76-79.

Detenuti politici, 1, 61-63.

Determinismo, 1, 3-10. 64, 24-31.

Devalorizzazione, 25, 3-27.

Differenza, 64, 51-60.

Dinastia, 66, 1-2.

Diossina, 46, 17.

Dirigenti, 45, 24.

Disagio, 72, 23-28.

Disamoramento, 50-51, 3-4.

Disciplina, 55, 3-5.

Disobbedienza, 1, 11-15. 44, 12-14.

Disoccupati, 28, 199-206.

Disoccupazione, 46, 25. 50-51, 30-31. 63, 41-44.

Dissociati, 50-51, 26-28.

Dissociazione, 43, 38. 44, 6-11. 45, 8; 18; 25-27. 46, 25; 26-27. 47, 2-3. 48, 29. 49, 21.

Dissonanze, 73, 1-4.

Distinzioni, 36, 10-17.

Distruzione, 35, 4-5. 59, 35-44. 73, 17-22.

Distruzione del lavoro, 4-5, 208-209. 73, 23-33.

Dittatura, 28, 207-208.

Dominio, 70, 1-6.

Donne, 10-11, 277-290. 16-17, 263-265. 20, 98-100. 21, 153-155. 28, 228-229. 62, 10-17.

Ecologia, 32, 5-7. 43, 23-25. 46, 5. 47, 14-15; 23. 52, 27.

Ecologia sociale, 65, 18-21; 22-25.

Economia, 65, 1-8.

Editoriale, 12, 328-329. 16-17, 193-195. 19, 1-2. 20, 73-77. 26-27, 69-71. 29, 257-259. 30, 3-4. 31, 3-5. 33, 3. 36, 3-4. 37, 3-4. 38, 3-7. 40, 1-5. 44, 1. 45, 2-3. 50-51, 2. 52, 2. 53-54, 1. 55, 2. 56, 1-5. 67, 1-6.

Efficientismo, 1, 53-56.

Elezioni, 4-5, 251-252.

Enclosures, 71, 18-31.

Esclusi, 61, 1-11.

Esercito, 3, 129-142. 69, 13-14.

Esperimenti, 49, 20.

Esplosivi, 8, 114. 48, 8.

Espulsione, 47, 26-27. 48, 17.

Estetica anarchica, 1, 16-21. 2, 108-109.

Estorsioni, 47, 6.

Estradizione, 46, 16. 47, 26-27. 48, 17. 52, 16-17.

Evasione, 49, 13.

Fabbrica, 3, 129-142. 6, 322. 7, 39-49. 10-11, 249-252. 13, 56-57. 14, 106-114. 18, 328-331; 332-341. 19, 26-28. 31, 10-12; 13-14. 33, 24-25. 45, 24. 47, 17. 48, 17; 23. 49, 6-8; 7.

Falso, 20, 86-92. 22, 228-229. 23-24, 246-247; 248-251.

Fascismo, 6, 321-322. 7, 1-14. 10-11, 277-290. 16-17, 247-256. 19, 38-39. 20, 113. 26-27, 102-109. 39, 8-9. 47, 31. 48, 6; 8. 49, 26. 55, 21-23.

Fase rivoluzionaria, 2, 65-96.

Fast food, 48, 20.

Femmina, 19, 41.

Femminismo, 15, 154-155. 16-17, 263-265. 20, 98-100. 21, 153-155. 25, 61-62. 43, 23-25.

Festival, 10-11, 302-306. 16-17, 218-221. 18, 346-349.

Feudalesimo, 10-11, 203-227.

Filosofia, 59, 1-16. 60, 22-31. 67, 46-53.

Follia, 19, 7-11.

Fotografia, 66, 40-43.

Furore, 64, 47-50.

Furto, 7, 18-33. 9, 129-139. 12, 356-357. 18, 351-352. 48, 28. 49, 4.

Garantiti, 18, 328-331. 23-24, 238-241.

Garrotta, 4-5, 218-219.

Generalizzazione dello scontro armato, 18, 322-327. 19, 1-2. 21, 137-147; 156-158. 26-27, 141-144. 39, 3-5.

Germanizzazione, 13, 40-41. 16-17, 266-289. 63, 10-15.

Ghetti, 7, 39-49. 12, 321-328. 53-54, 33.

Gioia, 71, 12-14.

Giovani, 15, 145-148. 61, 1-11.

Giustizia proletaria, 7, 39-49. 10-11, 299-302. 14, 72-76.

Golpe, 3, 129-142.

Governo, 42, 25-28. 49, 13.

Grammatica, 45, 29.

Gruppi di affinità, 52, 7-8. 72, 1-7.

Guerra, 9, 140-141. 30, 7-8. 32, 19-20. 39, 10-11. 40, 1-5. 43, 23-25. 68, 12-14. 69, 15-20. 70, 7-15.

Guerra civile, 4-5, 195-207. 6, 311-314. 18, 322-327. 33, 4-6. 38, 12-14. 39, 3-5. 56, 58-69. 73, 14-15.

Guerra civile spagnola, 2, 97-105.

Guerra di classe, 4-5, 195-207; 247-248.

Guerra sociale, 35, 10-14. 38, 25-30. 46, 6-7.

Guerriglia, 10-11, 253-276. 20, 93-97. 42, 29-38. 43, 5-19. 44, 15-29.

Ideale, 41, 1-4.

Ideologia, 1, 22-24. 2, 109. 4-5, 251. 13, 24-32. 23-24, 260-263. 26-27, 83-98; 141-144. 40, 6-12. 52, 4. 57, 7-13.

Idoli, 34, 14-15.

Illegalismo, 19, 1-2. 28, 199-206. 47, 19-20.

Illegalità, 55, 15-18.

Illusione, 35, 25-30.

Imbecilli, 49, 30.

Immigrazione, 68, 10-11.

Imperialismo, 26-27, 83-98. 64, 39-46.

Impero delle tenebre, 69, 15-20.

Impiegati, 46, 13.

Importazioni armi, 47, 17.

Improbabilità sociale, 69, 1-7.

Incidenti di percorso, 53-54, 29-31.

Indipendentismo, 47, 16-18.

Individualismo, 26-27, 141-144.

Individuo, 32, 25-30. 57, 20-28. 60, 1-11.

Industria, 6, 273-282.

Inflazione, 56, 6-19.

Informatica, 45, 24. 46, 6-7; 17. 47, 7-9; 27. 48, 10-13; 23. 49, 16-17. 58, 14-16. 61, I-IV. 74, 26-27; 27-30

Informazione, 2, 65-96. 4-5, 214-215. 13, 24-32. 20, 78-80; 83-85. 31, 8-9. 33, 3. 37, 29-30. 45, 24. 53-54, 21-22. 74, 19-25.

Inquinamento, 45, 8; 27. 46, 16. 49, 13; 26.

Insultare, 69, 8.

Insurrezionalismo, 40, 20-26. 41, 5-12; 13-16. 42, 1-21. 45, 15-18. 47, 4-6; 21-22. 48, 21-23. 49, 18-20. 50-51, 30-31. 52, 31. 55, 31-32. 56, 20-45.

Insurrezione, 10-11, 233. 18, 322-327. 21, 137-147. 26-27, 141-144. 30, 9-12. 50-51, 12. 70, 7-15. 71, 12-14.

Integrazione, 64, 1-10.

Intellettuali, 8, 73-81.

Intelligenza artificiale, 59, 17-20.

Internazionalismo, 26-27, 175-177; 177-178; 178-179. 52, 24-25. 62, 1-4.

Irrazionalità, 38, 3-7.

Islam, 64, 11-23.

Isole produttive, 49, 6-8.

Istigazione, 66, 54-59.

Istinti, 60, 1-11.

Labirinto rivoluzionario, 28, 227-228.

Lager, 16-17, 245-246. 21, 148-149. 22, 231-232.

Lavoro, 1, 38-41. 13, 8-10. 19, 26-28. 28, 199-206. 40, 27-32. 46, 13. 47, 27. 49, 7. 53-54, 7. 60, IV-V.

Lavoro in fabbrica, 4-5, 244-247.

Leader, 48, 32.

Leghe, 40, 20-26. 41, 13-16.

Leninismo, 10-11, 234-239.

Liberazione animale, 47, 13.

Libertà, 6, 329-332. 9, 140-141. 18, 350-351. 26-27, 149-151. 28, 207-208. 32, 15; 25-30. 38, 25-30. 46, 6-7.

Limiti, 43, 1-4.

Linguaggio, 23-24, 272-284. 63, 28-35. 70, 41-43.

Logica, 40, 13-19.

Logica riformista, 16-17, 193-195.

Lotta armata, 4-5, 195-207; 218-219; 219-220; 220-223; 228-233; 234-237; 237-241; 241-243; 268-271. 6, 273-282; 323-324; 328-329. 8, 82-86; 115-126. 9, 146-147; 147-150; 154-155; 158; 159-166. 10-11, 293-296; 316-319. 12, 321-328; 361-362; 375-380. 13, 11-23; 53-56; 56-57; 57-60; 60-61. 14, 65-71; 117-122. 15, 136-137; 137-138; 138-139; 139-140; 141-142; 174-185. 16-17, 193-195; 210-212; 213-217; 217; 289; 303-310. 18, 322-327; 342-345; 357; 361-376; 376-378; 378-380. 19, 40-41; 44-48; 48-61; 62-70; 71. 20, 73-77; 93-97; 105; 114-115; 116-117; 124-136. 21, 156-158; 159-170; 182-184. 22, 195-199; 199; 203-205; 219-227; 227-228; 228-229. 23-24, 286-288; 328-336. 25, 3-27; 47-53. 26-27, 146; 152; 163-165; 166-171; 171-175. 28, 248-252; 252-253. 29, 300-308; 314-317. 31, 26-30. 33, 10-11. 36, 18-21. 37, 8-11. 42, 1-21; 29-38. 43, 5-19; 23-25; 26-30. 44, 15-29. 45, 2-3; 5; 18; 25-27; 27. 46, 11; 23; 32. 47, 19-20; 31. 48, 3; 12; 14-17; 17; 28. 49, 4; 15; 20; 26; 31; 32. 50-51, 7-8; 10-11; 46-47. 53-54, 8-12; 13-17; 29-31; 52-55. 55, 8-12; 43-47. 56, 70-72; 72-76; 76-79; 79-84. 57, 33-40.

Lotta di classe, 2, 65-96. 3, 129; 129-142; 181. 4-5, 211-213; 223-227; 251-252; 252. 7, 18-33. 8, 65-72. 9, 129-139; 140-141; 142-145. 10-11, 193-202; 249-252. 12, 346-355. 13, 1-8. 14, 82-89; 106-114. 16-17, 290-294. 19, 26-28. 20, 93-97. 23-24, 238-241. 26-27, 65-66; 112-133. 28, 209-212. 31, 24-25. 33, 15-18. 40, 40. 50-51, 13-14. 56, 20-45. 58, 43-48. 61, 1-11. 62, 46-56.

Lotta di liberazione nazionale, 3, 172-173. 7, 1-14. 8, 107-112. 9, 151-153. 26-27, 102-109. 29, 285-290. 50-51, 9; 13-14. 52, 29. 58, 25-42. 60, 12-21.

Lotta rivoluzionaria, 30, 9-12.

Luddismo, 73, 17-22.

Mafia, 7, 1-14. 10-11, 203-227. 14, 99-105. 45, 9-10. 53-54, 37-38. 63, 1-9. 70, 40.

Magistrati, 6, 321-322. 28, 238-242.

Malattia, 67, 14-17; 18-19.

Manicomi, 4-5, 253-256; 262-263; 264-265. 7, 39-49. 8, 126-128. 9, 129-139. 12, 321-328. 22, 231.

Manipolazioni della materia, 61, 50-51.

Marijuana, 46, 16.

Marxismo, 1, 22-24. 10-11, 253-276. 16-17, 222-244. 19, 39-40. 40, 6-12. 58, 1-9.

Maschio, 19, 41.

Massacri, 9, 142-145. 45, 4-5. 46, 16. 48, 28. 49, 20; 32. 53-54, 29-31. 60, 12-21. 62, 43-45.

Masse, 26-27, 141-144. 35, 4-5. 39, 3-5. 40, 20-26. 41, 1-4; 5-12; 13-16. 58, 1-9.

Medicina, 74, 45-48.

Mercato, 25, 3-27.

Merda, 32, 8-9.

Metodo, 40, 27-32. 44, 2-3.

Metodologia, 6, 317-320. 29, 260-269.

Metropoli, 28, 199-206. 58, 10-13.

Mezzogiorno, 60, VIII.

Militante, 37, 22-28.

Militarizzazione del territorio, 33, 15-18. 39, 7.

Milizia cittadina, 42, 29-38. 43, 5-19. 44, 15-29.

Millenarismo, 73, 51-56.

Minatori, 46, 28-29; 30. 47, 17.

Minoranza, 12, 321-328. 26-27, 141-144. 30, 9-12. 47, 6.

Minoranza agente, 3, 143-153. 14, 82-89.

Minoranza rivoluzionaria, 1, 53-56.

Minori, 74, 15-18.

Miseria, 45, 6-8.

Misoginia, 62, 10-17.

Misteri, 16-17, 290-294.

Mistica, 3, 174-177.

Monarchici, 48, 9.

Mondo, 74, 38-44.

Moneta, 64, 32-38.

Monopoli, 10-11, 249-252.

Montatura, 23-24, 289-292. 26-27, 65-66. 30, 16.

Morale, 60, 32-35. 67, 11-13.

Morte, 58, 10-13. 69, 12.

Movimenti indiani, 59, 21-29; 29-31; 31-34.

Movimento, 9, 129-139. 14, 65-71; 77-81; 82-89. 16-17, 196-197; 197-202; 202-208; 208-210. 18, 328-331. 19, 12-18. 20, 101-102. 21, 170; 171-172. 23-24, 295-297. 26-27, 65-66; 66-69; 141-144. 28, 193-194. 31, 24-25. 32, 14-15. 33, 7-9. 36, 10-17. 37, 22-28. 40, 20-26; 27-32. 41, 1-4; 5-12; 13-16; 38-39. 48, 9. 58, 17-24. 61, 41-49. 63, 36-40.

Movimento contadino, 58, XII.

Movimento fittizio, 9, 129-139. 10-11, 240-248.

Movimento operaio, 15, 156. 58, VI-VIII; VIII-X.

Movimento popolare, 58, XI-XII.

Movimento reale, 9, 129-139.

Movimento rivoluzionario, 9, 129-139.

Movimento studentesco, 16-17, 301.

Movimento studentesco cinese, 59, I; I-IV; IV-V; V-VIII. 66, 7-11.

Multinazionali, 48, 23.

Municipalismo libertario, 73, 42-44.

Muro bianco, 70, 44-48.

Musica, 25, 44. 40, 33-39. 45, 6-8. 49, 27-28. 65, 26-42.

Natura, 60, 1-11.

Nazionalismo, 8, 107-112. 20, 110-112. 38, 12-14. 58, 25-42. 62, 5-9. 67, 25-33. 70, 16-18. 71, 5-9.

Nazismo, 45, 5; 29. 49, 31.

Nemico, 6, 322. 8, 87-93. 26-27, 139-140.

Neonazismo, 63, 10-15. 68, 7-9.

Nichilismo, 59, 1-16.

Non garantiti, 18, 328-331.

Nuances, 68, 1-6.

Nucleare, 48, 28. 49, 15; 28; 32. 53-54, 25-28.

Nuclei di base, 2, 65-96. 3, 143-153. 6, 283-292. 30, 20-22. 52, 30. 56, 92-94. 72, 1-7.

Nuovi filosofi, 19, 12-18.

Nuovi padroni, 26-27, 145-146.

Occupazione, 56, 6-19; 85-88.

Odio, 8, 87-93.

Oggettività, 64, 51-60.

Omosessualità, 48, 4.

Operaismo, 26-27, 99-101. 28, 209-212. 46, 24. 52, 3.

Operazione Orco, 3, 154-157; 159-162.

Opinione, 74, 19-25.

Oppressi, 35, 4-5.

Oppressione, 20, 73-77; 81-82. 33, 15-18. 35, 4-5.

Ordine sociale, 40, 27-32.

Organizzazione, 2, 65-96. 3, 181. 4-5, 223-227. 6, 283-292; 292-294; 295-297; 298-307; 310-311; 311-314. 10-11, 240-248; 253-276. 13, 1-8; 43-44. 14, 115-166. 15, 151-152. 16-17, 299-301. 19, 3-6. 21, 137-147. 23-24, 252-254. 26-27, 65-66; 141-144. 30, 20-22. 34, 14-15. 37, 22-28. 40, 6-12. 41, 1-4; 5-12; 13-16. 46, 13. 57, 33-40. 58, 43-48. 59, 45-52.

Organizzazione anarchica, 1, 53-56. 9, 156-157. 19, 40-41.

Organizzazione clandestina, 26-27, 141-144.

Organizzazione di sintesi, 47, 24-25. 52, 10. 56, 88-90.

Organizzazione informale, 45, 12-14. 47, 24-25. 48, 7-9. 52, 10. 56, 90-92. 72, 1-7.

Organizzazioni combattenti, 16-17, 210-212.

Orizzonte, 43, 1-4.

Ottusità, 32, 23-24.

Ozio, 65, 9-17.

Pace sociale, 56, 46-57. 70, 15.

Pacifismo, 43, 23-25. 44, 12-14. 57, 29-32.

Padroni, 28, 238-242.

Palingenesi, 69, 15-20.

Pantomime del potere, 73, 5-7.

Papa, 46, 32. 47, 18. 49, 32.

Parole, 73, 16.

Parte cattiva, 53-54, 34-36.

Partecipazione, 52, 14.

Partito, 32, 10-12.

Partito combattente, 18, 342-345. 50-51, 7-8.

Partito di classe, 46, 14-17.

Passione, 3, 174-177.

Patriottismo, 8, 107-112.

Pedagogia dell’anarchismo, 15, 156-157.

Pedagogia libertaria, 16-17, 298-299.

Pena di morte, 46, 16.

Pentagono, 48, 28.

Pentiti, 35, 17-19. 38, 8-11. 48, 20. 50-51, 26-28.

Perbenismo, 40, 1-5. 44, 12-14. 53-54, 34-36.

Periferia, 10-11, 253-276.

Pesca, 49, 7.

Petrolio, 64, 39-46.

Pezzenti, 28, 199-206.

Piattaformismo, 6, 307-310; 310-311; 311-314.

Pietrificazione del pensiero, 68, 17-23.

Pluralismo, 9, 129-139.

Poesia, 72, 21-22.

Politica, 6, 321-322. 30, 25-30. 33, 7-9. 34, 26-28. 41, 17-27. 44, 6-11. 61, 41-49.

Polizia, 7, 56-57. 53-54, 51. 69, 21-23.

Pornocrazia, 28, 228-229.

Postmodernismo, 74, 31-37.

Potere, 22, 185-187; 188-191. 23-24, 238-241. 35, 25-30. 36, 10-17. 38, 3-7.

Potere operaio, 6, 298-307.

Pratica, 12, 330-345. 15, 143-144.

Preistoria, 23-24, 272-284.

Preti, 28, 238-242.

Prigionieri politici, 16-17, 210-212.

Primo Maggio, 15, 159; 160.

Principi fondamentali di produzione e di distribuzione comunista, 3, 178-181.

Processi, 2, 110-120; 121-128. 4-5, 259-261; 265-266. 34, 13. 36, 24-25. 39, 5. 47, 2-3; 9; 10-11. 49, 15. 50-51, 10-11. 60, 46-56. 66, 54-59. 67, 41-42; 43-45.

Produttività, 55, 3-5.

Produzione, 15, 149-150. 57, 14-19.

Professori, 28, 238-242.

Progetto rivoluzionario, 59, 45-52.

Progresso, 64, 24-31.

Proletariato, 1, 57. 3, 143-153; 181. 4-5, 195-207; 218-219. 6, 283-292; 292-294. 7, 1-14; 15-17. 8, 65-72. 10-11, 193-202. 14, 99-105. 16-17, 213-217; 299-301. 18, 328-331. 20, 93-97. 23-24, 252-254. 26-27, 141-144. 28, 209-212; 243-244. 32, 25-30. 37, 18.

Propaganda, 34, 3-6.

Prudenza, 67, 9-10.

Psichiatria, 19, 7-11.

Punk, 40, 33-39. 46, 5. 50-51, 32-33.

Pusillanimità, 55, 30.

Questione meridionale, 1, 3-10.

Rabbia, 71, 10-11.

Radicalizzazione, 43, 23-25.

Radioattività, 48, 9.

Radiografia di un avvenimento, 73, 8-13.

Ragion di Stato, 26-27, 139-140.

Ragione, 40, 13-19.

Ragionevolezza, 40, 13-19.

Rapine, 7, 18-33. 12, 371. 21, 171-172. 43, 31-34. 63, 36-40.

Rappacificazione, 52, 5.

Razzismo, 48, 2-3; 23. 49, 4; 7. 66, 44-49. 67, 37-40.

Realtà, 16-17, 222-244. 67, 54-61.

Realtà delle lotte, 14, 82-89. 15, 143-144.

Realtà virtuale, 73, 45-47.

Reato di opinione, 12, 380-382.

Recupero, 52, 4.

Reduci, 47, 22.

Referendum, 47, 22.

Reggae, 40, 33-39.

Religione, 16-17, 290-294. 38, 12-14. 48, 20. 49, 15; 30. 55, 21-23. 72, 17-20.

Repressione, 4-5, 262-263. 9, 139; 142-145; 155. 10-11, 313-314; 314-315. 12, 321-328; 365-370. 14, 90-98; 123. 15, 142; 173-174; 345. 16-17, 210-212; 266-289; 311-313. 19, 42-43; 72. 20, 77; 97; 136. 22, 205. 25, 1-2; 46; 61-62. 26-27, 65-66; 79; 82; 101; 156-157; 177-178. 29, 309-310. 30, 5; 6; 16. 32, 5-7; 12; 16-18. 33, 4-6; 15-18. 36, 3-4. 37, 3-4. 39, 6. 43, 20-22. 45, 10-11; 27. 46, 11; 17; 23. 47, 9; 31. 48, 17; 20; 28; 31. 49, 3; 4; 8-9; 26; 27-28; 30; 31; 32. 50-51, 18-25; 43-46. 53-54, 39-40; 46-50. 55, 34-41. 56, 46-57. 62, 43-45. 71, 1-4.

Resistenza, 42, 29-38. 43, 5-19. 44, 15-29. 66, 12-15.

Resistenza armata, 4-5, 218-219; 219-220.

Revisionismo, 10-11, 234-239.

Ribellione, 71, 12-14.

Ricomposizione proletaria, 18, 328-331.

Riduzione, 61, 29-40.

Rifiuto del lavoro, 14, 99-105.

Riformismo, 35, 25-30.

Rimbambiti, 45, 29.

Ristrutturazione 4-5, 252. 6, 273-282; 292-294. 9, 129-139. 10-11, 193-202. 12, 330-345. 18, 332-341. 20, 103-105. 45, 4-5. 49, 6-8. 50-51, 18-25. 55, 24-27. 58, 10-13. 61, 1-11. 72, 1-7.

Risveglio indiano, 59, 21-29.

Rivolta, 16-17, 193-195.

Rivoluzione, 1, 42-50. 4-5, 223-227. 6, 273-282. 10-11, 233; 253-276. 12, 358-360; 363-364. 13, 1-8. 15, 149-150. 18, 350-351. 19, 3-6; 34-37. 21, 137-147. 22, 185-187. 26-27, 73-76. 30, 9-12. 34, 3-6. 35, 4-5; 25-30. 38, 25-30. 40, 6-12; 40. 41, 28-37. 45, 25-27. 66, 29-39. 67, 54-61.

Rivoluzione cinese, 19, 38.

Rivoluzione comunista, 15, 153.

Rivoluzione francese, 64, 24-31.

Rivoluzione messicana, 1, 25-37.

Rivoluzione russa, 13, 44. 16-17, 299. 28, 230-231.

Rivoluzione sociale, 1, 57. 16-17, 193-195.

Rivoluzione socialista, 15, 156.

Rivoluzione spagnola, 10-11, 277-290. 20, 113. 22, 206.

Rock, 45, 8. 62, I-VIII.

Sabotaggio, 20, 123-124. 47, 7-9. 49, 31. 61, I-IV.

Salari, 7, 18-33; 39-49. 49, 13.

Sbirri, 67, 11-13.

Schiavitù, 46, 6-7.

Scienza, 6, 317-320.

Sciopero, 1, 38-41. 7, 18-33. 9, 142-145. 10-11, 292. 46, 28-29. 47, 17.

Sciopero generale, 16-17, 299-301.

Scontro di classe, 32, 14-15. 39, 10-11. 41, 28-37. 70, 1-6.

Scuola, 46, 25. 49, 29-30; 30; 7. 53-54, 3-4; 4-5; 6. 55, 19-20. 56, 6-19. 57, I-VIII.

Separatismo siciliano, 7, 1-14.

Sequestri, 4-5, 257-258. 33, 4-6.

Servi, 46, 11.

Servi sciocchi, 46, 3-5.

Servizi segreti, 15, 155-156. 32, 16-18. 46, 32. 48, 17. 49, 7. 53-54, 23.

Sessualità, 60, 32-35.

Sfruttamento, 16-17, 193-195; 263-265. 20, 73-77; 81-82. 29, 260-269. 32, 23-24. 40, 27-32. 45, 6-8; 28-29.

Sfruttati, 8, 87-93. 9, 129-139; 151-153. 14, 82-89. 20, 81-82. 48, 27-28.

Sfruttatori, 8, 87-93. 9, 151-153. 48, 27-28.

Sindacalismo, 2, 65-96. 3, 143-153. 6, 283-292; 310-311; 311-314. 8, 94-106. 12, 321-328; 346-353. 13, 8-10. 14, 65-71. 16-17, 197-202. 18, 332-341. 19, 3-6. 22, 192-194. 26-27, 99-101. 45, 19-24; 29. 52, 3. 53-54, 7. 56, 46-57; 85-88. 59, 21-29.

Sindacati, 49, 7; 26. 55, 24-27. 72, 1-7.

Sistemi di conoscenza di base, 59, 17-20.

Sistemi esperti, 74, 26-27; 27-30.

Situazionismo, 57, 14-19.

Situazionisti, 66, 29-39.

Socialdemocrazia, 39, 10-11. 40, 1-5. 46, 14-17.

Socialismo, 6, 321.

Socialismo reale, 66, 16-28.

Socialismo utopistico, 16-17, 297-298.

Società, 26-27, 146-148.

Società postindustriale, 56, 6-19; 20-45. 60, I-II. 61, 1-11. 72, 1-7.

Società primitive, 23-24, 272-284.

Sodomia, 53-54, 24.

Solidarietà, 3, 187. 31, 11. 46, 30; 31. 47, 19-20.

Solidarietà rivoluzionaria, 72, 8-16.

Sommosse, 1, 38-41. 30, 23-24. 31, 15-17. 34, 20-23. 35, 20-21. 36, 3; 22. 38, 15-16; 17-18. 42, 22-24. 46, 32. 49, 2-4; 5; 20; 31. 50-51, 5-6. 69, 24-27. 70, 49-54.

Sottofondo, 68, 1-6.

Sottosviluppo, 7, 1-14. 21, 181-182. 26-27, 99-101; 102-109. 33, 12-14. 45, 28-29. 47, 16-18. 60, I-II; II-III; III-IV; VI-VII; VII; VIII.

Soviet, 15, 149-150. 16-17, 247-256. 28, 230-231.

Sovversione, 23-24, 264-268. 36, 10-17. 30, 25-30. 31, 24-25. 40, 6-12. 48, 30-31; 31-32. 60, 22-31.

Spazi, 48, 29. 50-51, 32-33. 52, 22-23. 53-54, 13-17. 56, I-III; III-IV; IV-VIII. 58, 17-24. 65, 43-55.

Speculazione, 25, 3-27.

Spese militari, 48, 12.

Spettacolo, 26-27, 80-82. 46, 23.

Spia, 15, 168-173.

Spontaneità, 1, 42-50.

Sport, 48, 18-20.

Spossessamento, 61, 29-40.

Stalinismo, 37, 22-28.

Stato, 26-27, 146-148. 29, 311-312. 30, 5-6. 32, 3-4; 5-7; 10-12; 16-18. 33, 15-18. 34, 26-28. 35, 25-30. 38, 25-30. 40, 27-32. 43, 20-22. 45, 4-5. 50-51, 30-31. 67, 25-33. 70, 40.

Strage di Stato, 35, 3. 46, 32.

Stragi, 45, 4-5.

Strategie, 40, 27-32.

Strutture astensioniste zonali, 52, 15.

Stupri, 49, 7.

Suicidio, 21, 159-170. 22, 188-191. 50-51, 34; 35-36. 53-54, 18-19. 62, 18-27; 27-29; 29-34; 34-42.

Svilimento, 61, 29-40.

Tabù, 34, 14-15.

Tangenti, 69, 9-11.

Teatro, 48, 27-28.

Tecnologia, 46, 11. 47, 23. 48, 12. 50-51, 37-38. 52, 13. 59, 35-44. 60, II-III. 61, 50-51. 65, 1-8. 68, 27-30.

Tempo perduto, 46, 25.

Teoria, 12, 330-345. 15, 143-144.

Teoria radicale, 40, 40.

Terremoto, 32, 3-4.

Terrorismo, 1, 11-15. 12, 365-370. 22, 203-205. 23-24, 233-237. 26-27, 152. 29, 311-312. 30, 5; 5-6. 34, 26-28. 40, 40. 49, 11-13.

Terzo Mondo, 38, 12-14. 60, VII. 61, 12-21.

Teste rapate, 68, 7-9.

Tolleranza, 57, 20-28.

Tonalità, 65, 26-42.

Tortura, 13, 33-39; 46-49. 21, 159-170. 37, 6-7. 39, 8-9. 49, 4; 31; 32.

Tossicodipendenza, 49, 13; 20.

Totalità, 29, 260-269. 65, 26-42.

Tralicci, 55, 13-14. 66, 54-59.

Trasformazione sociale, 10-11, 253-276. 12, 321-328; 358-360. 36, 10-17. 41, 17-27. 44, 4-5. 58, 1-9. 66, 16-28.

Trasporti, 23-24, 242-245. 50-51, 39-40.

Tribunali, 9, 166-169. 12, 364. 13, 49-52; 62. 15, 141-142. 16-17, 247-256. 19, 61-62. 20, 106-109; 118-121. 21, 177-178. 23-24, 294-295; 297-298; 298-299; 336-338. 28, 233; 233-236. 29, 270-284. 30, 12-13; 13-15. 32, 13. 34, 16-17. 37, 8-11; 15-17.

Trotskismo, 10-11, 234-239.

Truffe elettorali, 46, 17.

Turismo, 6, 273-282.

Tutto e subito, 29, 260-269.

Uguaglianza, 9, 140-141. 18, 350-351.

Umanesimo, 1, 53-56.

Università, 16-17, 197-202.

Valori, 10-11, 253-276.

Valorizzazione, 26-27, 112-133.

Vecchiaia, 15, 145-148.

Verdi, 46, 2; 3-5. 47, 31.

Verità, 30, 17-18.

Viale, 55, 33.

Violenza, 1, 11-15. 4-5, 195-207. 8, 87-93. 10-11, 233. 14, 65-71. 16-17, 197-202. 66, 50-53.

Violenza negli stadi, 47, 28-29.

Violenza proletaria, 18, 322-327.

Violenza rivoluzionaria, 16-17, 196-197. 18, 342-345.

Violenze ai bambini, 49, 7.

Virtù, 69, 9-11.

Vita, 8, 114. 37, 29-30. 38, 23-24. 46, 18. 60, 1-11. 66, 50-53.

Viticoltori, 8, 82-86.

Zone temporaneamente autonome, 73, 48-50.

Autori, Giornali, Organizzazioni, Industrie

(Allo scopo di poterle distinguere le Industrie portano tra parentesi l’indicazione: Az. Le organizzazioni nel testo indicate fra virgolette sono qui elencate fra parentesi uncinate. Fra virgolette sono sempre elencati i giornali e le riviste)

<2 giugno>, 4-5, 257-258. 22, 195-199.

<4 milions des Jeunes travailleurs>, 1, 38-41. 28, 209-212.

AA.VV., 56, IV-VIII. 57, I-VIII.

Abatangelo P., 9, 148-150.

<Action Directe>, 47, 31. 48, 17; 28. 49, 7; 26. 56, 79-84.

<AD MAPU>[Organizzazione del popolo Mapuche], 59, 21-29.

Agirre J., 3, 154-157.

Ajax A., 57, 20-28.

<Alasia>, 49, 15.

Albanese G., 4-5, 253-256.

Alberola O., 19, 12-18. 58, VIII-X.

Alcune compagne degli asili, 25, 61-62.

Alcuni anarchici di Torino, 25, 30.

Alcuni anarchici prigionieri, 36, 10-17.

Alcuni Collettivi del Movimento Femminista, 25, 61-62.

Alcuni compagni, 22, 192-194. 29, 309-310. 43, 20-22.

Alcuni compagni anarchici, 30, 6.

Alcuni compagni carcerati, 30, 19.

Alcuni compagni del Campo di Palmi, 31, 18-19.

Alcuni compagni del carcere di Cuneo, 28, 220-224.

Alcuni compagni del Coordinamento Nazionale Anarchico contro la Repressione, 44, 6-11.

Alcuni compagni del Movimento, 21, 171-172.

Alcuni compagni del movimento di lotta di Roma, 18, 328-331.

Alcuni compagni detenuti, 29, 279-284.

Alcuni compagni di Roma, 22, 185-187.

Alcuni compagni di Siracusa, 23-24, 252-254.

Alcuni detenuti, 21, 150-152.

Alcuni <detenuti sociali>, 26-27, 149-151.

Alcuni militanti anarchici del Movimento, 16-17, 197-202. 20, 77.

Alcuni parenti dei detenuti rinchiusi ad Agrippa, 36, 29.

Alcuni prigionieri comunisti del carcere speciale di Cuneo, 56, 58-69.

Alcuni proletari prigionieri del Kampo di Trani, 26-27, 152-153.

Alemagna (Az.), 19, 26-28.

Alvazer T., 32, 10-12.

Amico R., 14, 127-128.

“Anarchy”, 38, 12-14.

Anatty, 49, 29-30.

Angelini R., 14, 77-81.

Angelo, 34, 24-25.

<Angry Brigade>, 4-5, 237-241. 57, 33-40.

Anonimo detenuto, 37, 20-21.

<AO>[Avanguardia Operaia], 26-27, 83-98.

Apocalisse, 71, 18-31.

Arau, Oriol F., 4-5, 228-233.

<ARCI>, 47, 12-13.

<Arditi del Popolo>, 20, 103-105.

Arterio S., 30, 7-8.

“Asamblea Obrera”, 9, 142-145.

Ascaso, 6, 328-329. 7, 15-17. 9, 146-147; 147-150. 12, 361-362.

<Associazione Familiari Detenuti Comunisti>, 22, 208-219.

<Associazione familiari e amici prigionieri politici>, 26-27, 82.

<Associazione Luce nera>, 47, 30-31.

<Autonomia organizzata>, 26-27, 83-98.

Azeri, 62, 5-9.

Azione diretta, 31, 15-17.

<Azione rivoluzionaria>, 16-17, 217. 18, 357. 19, 44-48; 71. 20, 114-155. 22, 227-228; 228-229. 25, 3-27. 33, 26. 34, 13.

<Azione Rivoluzionaria Autonoma Femminista>, 7, 55. 8, 112.

Ba Q., 59, V-VIII.

<Baas>[Partito socialista della resurrezione araba], 70, 18.

<Black Muslim>, 13, 11-23.

Bandoli R., 23-24, 336-338.

“Barricada”, 63, 28-35.

Barrot J., 10-11, 234-239.

Bartolini, 12, 371.

Bassi S., 25, 62-64.

Battaglia B. 12, 372.

Bayer (Az.), 46, 16. 49, 26.

Beer W., 22, 203-205.

Béja J.-Ph., 66, 3-6.

Bellavita A., 10-11, 308-313.

Benelli (Az.), 12, 361-362.

Bennet D., 8, 107-112.

Bertelli P., 43, 35-37. 44, 30-31. 45, 30-31. 48, 24-26. 50-51, 41-42. 53-54, 43. 55, 28-29. 64, 47-50. 65, 18-21. 66, 40-43.

Bertoli G., 38, 19-22.

Besuschio Paola, 18, 353-354.

Bibliothèque des Émeutes, 70, 7-15.

Bignami T., 34, 16-18.

Bimex (Az.), 45, 27.

Black Maria, 20, 98-100.

<Black Panther Party>, 13, 11-23.

Blet J.-F., 4-5, 259-260.

“Bollettino dei lavoratori Citroën, n. 5”, 6, 315-316.

Bolzani F., 18, 359-361.

Bonanno A. M., 1, 1-2; 3-10; 50-52; 53-56; 56-57. 2, 65-96; 106-107; 108-109; 109. 3, 129; 143-153; 172-173; 178-181; 181. 4-5, 193-194; 195-207; 208-209; 209-211; 218-219; 251; 251-252; 252. 6, 273-282; 292-294; 295-297; 311-314; 321; 321-322; 322. 7, 1-4; 56-57; 57. 8, 73-81; 114. 9, 129-139; 156-157; 157-158. 10-11, 240-248; 291; 291-292; 292. 12, 328-329; 363-364; 364. 13, 1-8; 8-10; 24-32; 42-43; 43-44; 44. 14, 82-89; 115-116. 15, 151-152; 154-155; 155-156; 156; 156-157. 16-17, 193-195; 196-197; 290-294; 297; 297-298; 298-299; 299; 299-301; 301. 18, 322-327; 350-351. 19, 38; 38-39; 39-40; 40-41; 41. 20, 73-77; 81-82; 86-92; 113. 21, 137-147; 159-170; 173-175. 22, 206; 206-207. 23-24, 260-263; 286-288. 25, 45; 45-46. 26-27, 72; 72-73; 73-76; 76-79; 99-101; 141-144; 145-146; 146; 146-148. 28, 227-228; 228-229; 229-230; 230-231; 231-232. 29, 260-269; 311-312. 30, 9-12; 20-22. 31, 8-9; 21-23. 32, 14-15; 16-18; 23-24. 33, 12-14. 34, 14-15. 35, 4-5. 39, 8-9; 10-11. 40, 13-19; 20-26; 27-32; 40. 41, 1-4; 5-12; 28-37. 42, 1-21; 22-24. 43, 1-4; 38. 44, 1; 2-3. 45, 2-3; 9-10; 10-11; 12-14; 25-27. 46, 2; 12-13; 28-29. 47, 23; 24-25. 48, 2-3; 4. 49, 2-4; 5; 9-10; 11-13; 16-17; 23-26. 50-51, 2; 3-4; 9; 15-17. 52, 2; 3; 14; 24-25; 26; 27; 28; 29; 30; 31. 53-54, 2; 3-4; 6; 23; 24; 29-31; 32; 37-38; 44-45. 55, 2; 15-18; 33. 56, 1-5; 6-19; I-III; 70-72; 85-88. 57, 1-6. 58, 1-9; 14-16. 59, 17-20; 45-52. 60, 1-11; I-II; II-III; III-IV; IV-V; VIII. 61, 1-11; I-IV; 50-51. 62, 1-4; 18-27. 63, 1-9; 16-27; 36-40; 41-44. 64, 24-31; 51-60. 65, 1-8; 22-25; 43-55. 66, 16-28; 54-59. 67, 1-6; 8; 9-10; 18-19; 34-36; 43-45; 54-61. 68, 1-6; 7-9; 24-26; 27-30. 69, 1-7; 9-11; 12; 21-23; 24-27. 70, 1-6. 71, 1-4. 72, 1-7. 73, 1-4; 8-13; 14-15; 23-33; 42-44. 74, 1-6; 26-27.

Bonanno G., 53-54, 21-22.

<BR>[Brigate Rosse], 8, 113-114. 9, 158; 166-169. 14, 123-125. 33, 4-6. 49, 7.

Bradford G., 46, 6-7. 70, 24-39.

Branca G., 7, 63-64.

Buonoconto A., 13, 46-49.

Bureau of public secrets, 66, 29-39.

<C.A.D.>, 26-27, 65-66.

Cadeddu Patrizia, 45, 28-29. 46, 25.

Caffentzis G., 64, 39-46.

Cafiero C., 9, 154-155.

Cafiero G., 14, 72-76.

Cagol M., 9, 151-153.

Calvo, A.G., 16-17, 222-244.

Cammarata S., 13, 61-62.

Castro E., 22, 230.

Cavalleri C., 16-17, 218-221. 47, 16-18. 50-51, 9. 70, 19-22; 22; 23.

Cavallero P., 14, 99-105.

Cavina, 12, 371.

C. Claudia, 38, 17-18.

<Cellula anarco-comunista G.F. Faina>, 38, 25-30.

<Centro di Documentazione Libertaria La Serpe>,26-27, 65-66.

<Centro Libertario di Documentazione Internazionale>– Palermo, 22, 195-199.

Charles Jeanne, 21, 153-155.

Charuty Giordana, 8, 82-86.

<CIA>, 7, 1-4. 14, 90-98. 53-54, 23.

Cinquegrani A., 26-27, 153-155. 28, 207-208.

Ciprandi C., 46, 24.

Cipriani A., 10-11, 233.

Circolo anarchico Bruno Filippi – Carrara, 20, 105. 26-27, 152.

Circolo anarchico del Chiappazzo, Genova”, 48, 31.

Circolo Anarchico F. Serantini – Acri, 29, 318-319.

Circolo operaio di Cassino, 13, 56-57.

Cirincione S., 49, 31. 50-51, 12.

<CISA>[Consiglio degli Indiani dell’America del Sud], 59, 21-29.

Citroën (Az.), 6, 315.

Claudio, 46, 18. 49, 23-26.

Claudio, Movimento di lotta, Roma, 15, 160.

<C.N.P.V.P.>[Comitato Nazionale Pro Vittime Politiche], 26-27, 65-66.

<CNT>, 19, 3-6. 20, 113. 22, 192-194.

Cœurdeory E., 62, 34-42.

<Collettivi Carceri Toscani>, 7, 50-55. 13, 40-41.

<Collettivo Anarchico di Controinformazione Sociale>– Milano, 39, 5.

<Collettivo antinucleare>– Carrara, 35, 22-24.

<Collettivo autonomo contrabbandieri>, 20, 82.

<Collettivo autonomo del Campo di Trani>, 29, 314-317. 31, 24-25. 34, 7-11.

<Collettivo Carceri>– Ticino, 15, 161-162.

<Collettivo Comunista Emigrati Militellesi>, 21, 181-182.

<Collettivo Controsbarre>– Trieste, 36, 22.

<Collettivo del Contropotere>, 23-24, 238-241.

<Collettivo del Contropotere>– Torino, 25, 28-30.

<Collettivo del Virus Correggio occupato>, 41, 38-39.

<Collettivo di Campo>– Cuneo, 36, 30.

<Collettivo Niente più sbarre>, 13, 63-64. 15, 173-174. 16-17, 295-296. 20, 97. 22, 229. 23-24, 269-271.

<Collettivo operai>, 18, 332-341.

<Collettivo operaio Termomeccanica>, 25, 46.

<Collettivo Politico di Porto Azzurro>, 9, 186-189.

<Collettivo proletario libertà>, 32, 15. 35, 6-7; 8.

<Collettivo Punx anarchici e Anarchici>, 50-51, 32-33.

<Collettivo redazionale>, 20, 73-77. 23-24, 233-237. 29, 257-259.

<Collettivo Redazionale di “Anarchi-smo”>, 26-27, 69-71.

<Collettivo redazionale Radio Alice>, 15, 158-159.

<Collettivo Studenti Anarchici>– Torino, 31, 11.

<Collettivo Politico Trani>, 18, 380.

<Colonna Mara Cagol – Martino Zicchitella>, 14, 123-125; 125-126.

Combattenti Comuniste Prigioniere nel Campo di Messina, 23-24, 309-328.

<Comitati di lotta contro la repressione in Marocco>, 26-27, 177-178.

<Comitato Anarchico di Controinformazione Sociale>, 39, 12-13.

<Comitato d’autodifesa libertaria>, 32, 15.

<Comitato di Controinformazione>– Catania, 23-24, 289-292.

<Comitato di Difesa di Forlì>, 30, 16. 32, 18.

<Comitato di Lotta>, 26-27, 186-191.

<Comitato di lotta dell’Asinara>, 23-24, 257-259.

<Comitato di lotta di Psicologia>, 19, 42-43. 20, 85; 103-105; 136. 21, 170.

<Comitato di lotta fuori-sede Casalbertone>, 19, 11; 70-71. 20, 106-109.

<Comitato di lotta Motta-Alemagna>, 19, 26-28.

<Comitato di solidarietà>, 10-11, 290.

<Comitato di solidarietà anarchica>, 48, 20.

<Comitato di solidarietà proletaria verso i compagni arrestati>, 18, 345.

<Comitato Internazionale di Difesa dei Detenuti Politici in Europa>, 15, 165.

<Comitato Internazionale Difesa Detenuti Politici>, 9, 169-179.

<Comitato internazionale per la difesa dei prigionieri politici dell’Europa Occidentale>, 15, 136-137.

<Comitato Liberazione per i compagni arrestati>, Bologna, 15, 142.

<Comitato Operaio di Porto Marghera>, 10-11, 249-252.

<Comitato per la difesa, la diffusione, la pratica della libertà>– Genova, 32, 12. 35, 15-16.

<Comitato per la liberazione di Davide Fastelli>, 32, 28.

<Comitato per la liberazione di Franco Malanga>, 34, 30.

<Comitato per un’amnistia generale>, 3, 189-190.

<Comitato proletario libertà>, 33, 18.

<Commando Andreas Baader>, 28, 252-253.

<Commando Mara Cagol>, 56, 76-79.

<Commando Txikia>, 3, 162-170.

<Commando Ulrike Meinhof>, 15, 139-140.

“Communale”, 48, 5-6.

“Compagni”, 4-5, 244-247.

Compagni da Palmi, 36, 5-9.

Compagni del <2 giugno>, 29, 281-296.

Compagni del campo di Novara, 50-51, 18-25.

Compagni del collettivo anarchico studio e lavoro di Bologna, 12, 321-328.

Compagni del <Collettivo Proletario Libertà>, 38, 8-11.

Compagni del <Comitato di Autodifesa libertaria>in forzata vacanza, 38, 8-11.

Compagni della <Federazione Iberica dei gruppi Anarchici>, 43, 26-30.

Compagni di Forlì, 23-24, 242-245.

Compagni di S. Vittore, 37, 18.

Comunità di Fossombrone, 37, 12-14; 15-17; 29-30.

Confederazione universale degli amici della verità, 50-51, 26-28.

Coniglio G., 47, 21-22. 48, 31-32. 49, 30. 52, 7-8; 10; 22-23. 56, 90-92. 69, 13-14.

Consiglio d’Europa, 12, 365-370.

Controffensiva Rivoluzionaria Anticapitalista, 9, 145.

“Controinformazione”, 25, 1-2.

Coordinamento dei nemici dell’interno, 70, 15.

COP. e L. di Burgos, 26-27, 191.

Corday Carlotta, 20, 78-80.

Corsentino M., 48, 32. 53-54, 41-42.

<CRIC>[Consiglio regionale degli indigeni del Cauca], 59, 21-29; 31-34.

<CSUTCB>[Confederazione sindacale unica dei lavoratori contadini della Bolivia], 59, 21-29.

Cuello J. L., 22, 230.

Cuentas Martha, 58, IV-VI.

Dal Kampo di Palmi, 35, 10-14.

Danza M., 21, 178-180.

<DC>[Democrazia Cristiana], 20, 81-82; 93-97. 23-24, 260-263.

De Jong, R., 10-11, 253-276.

Delhoysie Y., 73, 51-56.

Dellwo K-H., 37, 6-7.

De Re R., 49, 22.

D’Este R., 45, 25-27.

Detenuti comunisti di S. Vittore, 37, 19.

<Detenuti della RAF [Rothe Armee Fraktion] prigionieri a Stammheim>, 15, 138-139.

Di Marca Melina, 16-17, 263-265. 41, 13-16.

“Die Zeit”, 15, 141-142.

Dinamite Nobel (Az.), 46, 17.

Direct Action, 47, 10-11.

Domboy D., 4-5, 259-260.

<DP>[Democrazia Proletaria], 48, 29.

Due compagni, 19, 19-25.

Durante F., 13, 46-49.

Edizioni Kronstadt, 10-11, 193-202.

Edizioni Majo ’37, 4-5, 223-227.

Edizioni Nautilus, 62, 27-29.

El Topo Avizor, 19, 72.

Elisei G., 6, 333-334.

Emilio, 29, 300-308.

Encyclopédie des Nuisances, 60, 22-31. 61, 29-40. 62, 46-56. 64, 32-38. 65, 9-17. 66, 44-49. 67, 20-24. 68, 17-23.

Enrico, 8, 126-128.

“Enzane Azad”, 55, 21-23.

Escribano O., 58, II-IV.

<Esercito della salvezza>, 50-51, 15-17.

<ETA>[Euskadi Ta Askatasuna], 3, 154-157; 157-158; 159-162; 162-170. 26-27, 175-177. 29, 300-308; 319-320. 48, 17. 49, 31.

<FAI>[Federazione Anarchica Italiana],

26-27, 66-69. 50-51, 15-17.

Faina G., 28, 233. 35, 15-16. 36, 23.

Famigliari dei detenuti di Trani, 33, 9.

Fantazzini H., 12, 372. 13, 49-52. 18, 357-359. 23-24, 255-257. 30, 13-15.

Fara L., 16-17, 208-210.

Fargas (Az.), 18, 332-341.

Fasel J., 60, 46-56.

Fauquet D., 57, 20-28. 62, 10-17.

<Federazione anarchica bolognese>, 26-27, 66-69.

Federico. Studente universitario di Pisa, 55, 19-20.

Feral Faun, 67, 11-13. 68, 15-16. 71, 12-14. 72, 17-20. 73, 35-40.

Ferraro F., 46, 21-23.

Ferraro L., 6, 317-320.

Ferrua P., 1, 25-37.

Fiat (Az.), 13, 56-57. 31, 13-14.

Fiengo G., 2, 110-120.

“Fifth Estate”, 73, 16.

Filopat M., 41, 38-39.

Fiorina F., 50-51, 13-14; 29. 57, 29-32.

<First of May Group>, 42, 29-38. 43, 5-19. 44, 12-19.

Fisher-Bendix (Az.), 14, 106-114.

Flecchia P., 28, 225-226.

Foglia C., 10-11, 228-232.

Folkers K., 20, 118-121.

<FMI>[Fondo Monetario Internazionale], 71, 18-31.

Ford (Az.), 4-5, 244-247.

Franciosi, 12, 371.

Franco F., 4-5, 264-265.

François E., 74, 45-48.

“Freaks 32”, 53-54, 4-5.

“Freie Presse”, 14, 90-98.

<Fronte armato antigiapponese>, 49, 15.

“Front Libertaire”, 6, 298-307.

<FSLN>[Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale], 63, 28-35.

<GAR>[Gruppi armati radicali per il comunismo], 16-17, 213-217.

Garcia, M.A., 58, VI-VIII.

<GARI>, 3, 187-188.

Gattuso M., 6, 326-327; 327.

<GEI>4-5, 263-264.

Gerovidal, 31, 6-7.

<GGAA>[Gruppi Autonomi], 28, 244-246.

Gianni, 46, 18.

Giemme, 19, 7-11.

Giorgi Monica, 9, 140-141. 16-17, 245-246. 21, 148-149. 32, 22.

Giovannetti G., 10-11, 193-202.

Gizzo A., 6, 332-333.

Gli Anarchici, 10-11, 302-306.

Goegan P.P., 34, 20-23.

<GORL>[Gruppo d’Offensiva per la Radicalizzazione delle Lotte], 28, 246-248.

“Gramma”, 63, 28-35.

Gransac Arianne, 58, VIII-X.

Graziano, 26-27, 134-138.

<Grupos Autonomos Libertarios>, 22, 199.

<Gruppi antinucleari>, 26-27, 110-111.

<Gruppi autonomi>, 3, 187.

<Gruppi d’azione rivoluzionaria internazionalista>, 3, 186-187.

<Gruppo anarchico di Ragusa>, 39, 7.

<Gruppo Anarchico Grottagliese>, 15, 143-144; 185-187. 18, 342-345.

<Gruppo anarchico Rivolta e Libertà>, 39, 6; 7.

<Gruppo attivisti anarchici greci>, 53-54, 25-28.

<Gruppo autonomo di Lotta>– Prigione Modello di Barcellona, 4-5, 219-220.

<Gruppo Autonomo Libertario>, 28, 194-195.

<Gruppo compagni detenuti Carcere Penale S. Teresa>, 10-11, 299-302.

<Gruppo di Ricerca Libertario>, 31, 10-12.

<Gruppo di solidarietà internazionalista Puig Antich>, 3, 188-189.

<Gruppo ecologista del barrio del Pilar>– Madrid, 32, 5-7.

<Gruppo ecologista libertario>, 33, 24-25.

Gruppo industriale Flick (Az.), 46, 17.

<Gruppo Ponte della Ghisolfa>, 55, 30.

G. S., 69, 8.

Guérin D., 1, 42-50.

<Guerriglia metropolitana per il Comunismo>, 56, 72-76.

Guillon C., 50-51, 34; 35-36. 62, 18-27; 27-29; 29-34.

Haag S., 1, 58-61; 61-63.

Harper C.P., 42, 25-28. 43, 31-34.

Hartiwg Johanna, 28, 233-236.

Henriques J., 19, 34-37.

Huaman Josephina, 58, IV-VI.

I compagni che lo conobbero [Salvatore Cinieri], 28, 195-196.

I compagni che non dimenticano, 8, 72.

I compagni dell’ “Agitatore” – Gattinara, 36, 10-15.

I compagni della Redazione di “Croce-nera”, 35, 9.

I compagni delle <Edizioni Kronstadt>, 6, 283-292. 8, 65-72.

I compagni del Movimento imputati per la manifestazione di Voghera del 9 luglio 1983, 50-51, 37-38.

I compagni detenuti, 18, 356.

I compagni detenuti di Forlì, 16-17, 302-303.

I compagni di Avezzano, 19, 29-33.

I compagni di Malville, 47, 14-15.

I compagni di S. Vittore, 13, 45. 36, 26-28.

I compagni e le compagne di Rebibbia, 26-27, 160-161.

I compagni imputati al processo Torreg-giani, 36, 24-25.

I compagni rinchiusi a Rebibbia maschile, 25, 37-39.

I compagni sequestrati nell’isola di Pianosa, 6, 324-326.

Il Comitato di Lotta e altri proletari prigionieri del Kampo di Trani, 26-27, 158-160.

Il Falcuc, 20, 110-112.

Il movimento di Bologna, 30, 5.

Il traduttore, 29, 297-299.

Impianto petrolchimico Icaro (Az.), 47, 17.

I nemici dello Stato, 70, 40.

Infantile Disorder, 40, 33-39.

“Information Correspondance Ouvriè-res”, 7, 18-33.

I parenti dei prigionieri politici, 15, 137-138.

I Prigionieri Comunisti, 26-27, 179-185.

I prigionieri di Trani, 29, 317-318.

I prigionieri facenti parte del GARI, 3, 190-192.

<IRA>[Irish Republ. Army], 38, 12-14. 46, 32.

“Iztok”, 59, I.

Jacob, A. M., 12, 356-357.

Jacobs J., 14, 106-114.

Jean-Claude, 59, 29-31.

Jingsheng W., 59, IV-V.

J. L., 47, 19-20.

Junghans, 49, 4.

<Junta Organizadora del Partido Liberal Mexicano>, 1, 25-37.

Knabb K., 66, 29-39.

Kœnigstein F., detto Ravachol, 16-17, 257-262.

Kraakers, 35, 20-21.

Krause, Petra, 16-17, 319. 33, 20-23. 35, 17-19.

“La Banquise”, 60, 32-45. 74, 19-25.

<Laboratorio anarchico di comunicazione antagonista>, 67, 46-53.

Labrousse A., 59, 21-29.

“La guerre sociale”, 23-24, 272-284.

“La Lanterne noire”, 4-5, 211-213.

Landi G., 13, 33-39. 15, 129-135. 50-51, 7-8.

Lapierre G., 73, 51-56.

La proletaria prigioniera P.F., 28, 242-243.

La Redazione, 30, 3-4. 31, 3-5. 33, 3. 34, 3-6. 36, 3-4. 37, 3-4. 38, 3-7. 39, 3-5. 40, 1-5. 48, 29.

La Redazione di Bologna, 19, 1-2.

La Redazione di Milano, 45, 4-5. 46, 8-9. 49, 14-15. 50-51, 39-40.

La redazione di Torino, 46, 3-5. 47, 12-13.

La redazione di “Umanità Nova”, 26-27, 66-69.

“La Sociale”, 53-54, 7.

L. B. M. T., 33, 27-30.

Le 5 donne del camerone di Parma, 31, 25.

Le Bodén A., 47, 7-9. 48, 27-78.

Le Bonniec Y., 51-51, 34. 62, 18-27; 27-29; 29-34.

Le detenute sociali di Pescara, 28, 253-255.

Leggio F., 12, 380-382. 23-24, 246-247; 297-298; 298-299. 53-54, 39-40.

Le Manach Y., 57, 14-19.

Le Redazioni, 47, 2-3; 26-27.

Le Streghe di Marassi, 16-17, 313-317.

Libero, 34, 24-25.

<Libertà e Rivoluzione>, 10-11, 319-320.

Liden G., 55, 3-5.

Ling Chai, 66, 7-11.

Linsban H., 66, 12-15.

LIP (Az.), 4-5, 211-213; 214-215.

Lombardi E., 35, 3.

Lombardi F., 14, 65-71. 19, 3-6. 23-24, 248-251. 32, 25-30. 35, 25-30.

Lomuscio Patrizia, 18, 378-380.

<Lotta armata per il comunismo>, 6, 323-324.

<Lotta Continua>, 26-27, 83-98; 156-157. 45, 24.

<Lotta Rivoluzionaria Popolare>, 48, 17.

“Lucha y teoria”, 12, 330-345.

Luisa Spagnoli (Az.), 14, 65-71.

<M-19>, 49, 15.

Mander R., 7, 58-62.

Mangone C., 70, 41-43. 71, 10-11. 72, 21-22.

Maraschi M., 34, 29-30.

Marcos-Alvarez Violette, 7, 39-49.

Maresca E., 4-5, 256-257.

Mario, 46, 18.

Marletta S., 7, 34-38. 8, 113-114. 13, 42. 15, 153-154. 18, 352.

Martella Nicoletta, 30, 17-18.

Martina G., 18, 346-349.

Martino R., 28, 233-236. 38, 19-22.

Martos J.-F., 56, 46-57.

Melli Elena, 73, 5-7.

Mercier P.R., 59, 35-44.

Messana V., 10-11, 203-227. 15, 153. 19, 61-62. 23-24, 293-294. 28, 233. 45, 25-27.

Michelin (Az.), 9, 142-145.

“Midnight notes”, 71, 18-31.

<MIL>[Movimento Iberico di Liberazione], 4-5, 220-223.

“Mise au Point”, 4-5, 215-217.

Miskitos, 59, 21-29.

<MLS>[Movimento Lavoratori per il Socialismo], 26-27, 83-98.

Moffatt G., 44, 12-14.

Monaco A., 28, 233. 37, 8-11.

Montedison (Az.), 14, 65-71. 18, 332-341. 33, 24-25.

Motta (Az.), 19, 26-28.

<Movimento Autonomo di Base Ferrovieri>– Compartimento di Torino, 28, 243-244.

<Movimento Detenuti Proletari>, 21, 176-177.

Movimento di lotta, 16-17, 311-313.

<Movimento Unito Detenuti>, 20, 122-123.

M. P., 30, 4.

<MPMR>[Fronte Patriottico Manuel Rodriguez], 53-54, 8-12.

<NAP>[Nuclei Armati Proletari], 4-5, 266-268. 12, 364. 13, 57-60. 19, 48-61.

<NATO>, 42, 29-38. 43, 5-19. 44, 12-19. 45, 5; 29. 46, 10. 47, 21-22. 48, 17. 61, 41-49.

“Négation”, 4-5, 215-217.

Neri G., 47, 28-29.

Nestore, 22, 188-191.

“Noi” (da Firenze), 36, 18-21.

“Noir et Rouge”, 58, I-II.

Non registrato, 1, 57. 3, 182-186. 6, 329-322. 8, 115-126. 9, 139; 153; 155; 159-166. 10-11, 293-296; 296-299; 313-314. 12, 373-375; 375-380; 382. 13, 53-56. 14, 117-122; 123. 15, 159; 174-185. 16-17, 289; 303-310. 18, 361-376. 19, 62-70. 20, 124-136. 21, 177-178; 182-184. 22, 205; 219-227; 231; 231-232. 23-24, 271; 328-336. 25, 47-53. 26-27, 79; 101; 163-165. 28, 196-198; 248-252. 30, 5-6; 6; 12-13; 21. 31, 5; 9; 13-14. 32, 8-9; 13; 20. 33, 4-6; 7-9; 10-11; 15-18; 19; 26. 34, 13. 35, 21. 36, 3. 45, 5; 8; 18; 24; 27; 29. 46, 11; 13; 16; 17; 20; 23; 25; 31; 32. 47, 6; 9; 13; 17; 22; 27; 31. 48, 3; 6; 8; 9; 12; 17; 20; 23; 28; 29; 31. 49, 3; 4; 7; 13;15; 20; 26; 28; 29; 30; 31; 32. 50-51, 43-46; 46-47. 53-54, 13-17; 18-19; 20; 46-50; 51; 52-55. 55, 34-41; 43-47. 58, XI-XII; XII. 62, I-VIII. 67, 41-42. 70, 18. 73, 1-4.

Notarnicola S. 12, 372.

<Nuclei Armati per l’Autonomia Proletaria>, 28, 213-216.

<Nucleo anarchico per la sovversione sociale>, 35, 30. 46, 26-27.

<Nucleo Armato 29 ottobre>, 13, 60-61.

<Nucleo Armato Rico e Attilio>, 18, 376-378.

<Nucleo comunista detenuti di Pisa>, 15, 165-168.

<Nucleo d’affinità Rico e Attilio>, 31, 26-30.

<Nucleo di controinformazione anarchica di Roma>, 20, 83-85.

<Nucleo Siciliano di Controinformazione Anarchica>, 21, 159-170. 26-27, 102-109.

<OACN>, [Organizzazione Anarchica Comunista Napoletana], 50-51, 15-17.

Ognibene R., 9, 189-191. 12, 372.

Oliva V., 15, 168-173.

<ONIC>[Organizzazione nazionale degli indigeni della Colombia], 59, 21-29.

<ONU>, 48, 23.

“Open Road”, 10-11, 316-319. 13, 11-23. 50-51, 10-11.

<Operatori Rivoluzionari>, 55, 13-14.

<Organisation of Revolutionary An-archist>(North London Group), 6, 310-311.

<Organisation Revolutionnaire Anar-chiste>, 6, 307-310.

<Organizzazione Comunista Combattente Prima Linea>, 16-17, 210-212.

<Organizzazione Comunista Prima Linea>, 26-27, 166-171; 171-175.

<Organizzazione Rivoluzionaria 17 novembre>, 46, 23.

<Organizzazioni Comuniste Combattenti>, 23-24, 299-307.

Orr A., 62, 43-45.

Orrantia Diaz Tar M., 29, 285-290.

Os Cangaceiros, 55, 8-12.

Ospedale Cantonale di Zurigo, 15, 162-164.

Ottanta detenuti del carcere penale di Stoccarda-Stammheim, 1, 63-64.

Paghera E., 22, 230. 26-27, 156-157.

Pagnon F., 45, 6-8. 49, 27-28.

Pallais R., 60, VI-VII; VII. 61, 12-21.

Palleja Ferrer G., 39, 13-14.

Palmieri F., 38, 8-11.

Panizzari G., 4-5, 253-256.

Pannekoek A., 12, 346-353.

Panzieri F., 9, 191-192.

Paolo, 34, 24-25.

<Partito Comunista Polacco>, 56, 46-57.

<Pasok>, 61, 41-49.

Patto di Varsavia, 42, 29-38. 43, 5-19. 44, 12-19.

Pattonio, 49, 29-30.

<PCE>[Partito Comunista Spagnolo], 19, 3-6.

<PCI>[Partito Comunista Italiano], 1, 3-10. 8, 73-81. 16-17, 218-221. 20, 93-97; 106-109. 46, 13; 14-17. 48, 28; 29. 49, 29. 53-54, 37-38.

Perego A., 74, 7-12.

Perlman F., 58, 25-42. 60, 12-21.

<PIDE>[Polizia politica portoghese], 3, 170-172.

Pino A., 66, 1-2.

Piroch W., 28, 233-236.

Polevi, 6, 334.

Porcu P.L., 30, 25-30. 34, 26-28. 37, 22-28. 44, 4-5. 45, 15-18. 46, 14-17. 47, 4-6; 28-29. 48, 7-9; 30-31. 49, 6-8; 18-20; 23-26. 52, 4; 5; 9; 13; 15; 16-17; 20-21. 53-54, 34-36. 55, 30; 31-32. 56, 20-45. 57, 10-13. 58, 10-13; 17-24. 59, 1-16. 61, 22-28. 63, 10-15. 64, 1-10. 66, 50-53. 67, 14-17; 37-40. 68, 10-11. 70, 49-54. 71, 5-9; 15-17. 72, 8-16; 23-28.

Pothemkin, 28, 238-242.

Pouget E., 48, 22.

“Pravda”, 63, 28-35.

<Primi fuochi di guerriglia>, 20, 123-124.

“Processed Word”, 47, 9. 48, 10-13.

<Proletariato prigioniero>– Carcere di Bologna, 28, 236-238.

<Proletari del carcere speciale>, 21, 180.

Proletari prigionieri, 25, 59-61.

<Proletari Prigionieri Poggioreale>, 23-24, 307-308.

Proudhon P.-J., 42, 25-28.

“Provocazione”, 66, 54-59.

Prunetti A., 74, 27-30.

<PSI>[Partito Socialista Italiano], 20, 103-105.

P. T., 73, 48-50.

Pulsinelli T., 1, 22-24. 4-5, 247-248. 12, 353-355. 14, 99-105. 21, 156-158. 23-24, 264-268; 285-286.

Punkhurst Cristina, 41, 40.

Punx anarchici per l’ecologia sociale, 46, 5.

Radio Fantasma, 26-27, 80-82.

<RAF>, [Rote Armee Fraktion], 9, 169-179. 16-17, 266-289. 20, 116-117. 22, 203-205; 205. 28, 252-253. 38, 23-24. 48, 28. 56, 76-79.

Rambert B., 9, 181-182; 183-196.

Rampulla P., 20, 101-102.

Redazione, 32, 3-4.

Redazione de “Il cattivo pensiero”, 26-27, 65-66.

Redazione di “Anarchismo”, 28, 193-194.

Redazione di “Controinformazione”, 16-17, 318-319.

Redazione di “Crocenera”, 40, 6-12. 41, 17-27.

Redazione di Palermo, 25, 31-36.

Red Rosia, 20, 98-100.

Reeve Ch., 3, 129-142.

<Republikaner>, 63, 10-15.

<Resistenza Operai-Studenti>, 10-11, 314-315.

Reszler A., 1, 16-21.

<Revolutionäre Zellen>, 38, 23-24. 43, 23-25. 46, 10.

R. F., 74, 15-18.

<Risveglio indiano>, 59, 21-29.

Riva G., 13, 61-62.

Roberto, 34, 24-25.

Roberto, Movimento di lotta, Roma, 15, 160.

Rosso G., 3, 174-177.

<Rote Zora>, 46, 11. 48, 14-17.

Ruberto P., 50-51, 30-31.

Rubio I., 35, 20-21.

Rühle O., 16-17, 247-256.

Sacco N., 63, 36-40.

Sanin V., 64, 11-23.

Sanine V., 62, 5-9.

<SAT>, Parigi, 47, 31.

Scarso P., 46, 19-20.

Schubert R., 69, 15-20.

Segio S., 48, 29.

<Sendero Luminoso>, 53-54, 32. 59, 21-29.

Senese S., 13, 46-49.

“Senzapatria”, 55, 30.

<SID>, 46, 32.

Siemens (Az.), 46, 11. 56, 76-79.

“Sinistra Libertaria”, 1, 1-2.

<Sispirosi Anarchicon>, 61, 41-49.

<Soccorso Rosso Milanese>, 9, 166-169; 179-180.

Soci Marisa, 23-24, 294-295.

Sofia P., 18, 355-356.

Soler J., 59, 31-34.

<Solidarnosc>, 56, 46-57.

Sostre M., 4-5, 268-271.

Soto Paillacar J., 49, 21.

Spazzali G., 2, 121-128.

“Spectacular Times”, 57, 7-13.

S. Q., 74, 48-52.

<Squadre Proletarie Armate per il Contropotere Territoriale>, 23-24, 295-297.

<Stormo prigioniero Jonathan Livingstone>, 34, 12-13.

Stratigopulos, Ch., 52, 18-19. 55, 24-27. 56, III-IV; 88-90. 58, 43-48.

“Subito”, 30, 23-24.

<Symbionist Liberation Army>[Esercito di Liberazione Simbionista], 10-11, 316-319.

Tarantini D., 8, 87-93. 15, 145-148. 34, 3-6.

Téllez A., 1, 11-15. 2, 97-105. 4-5, 249-250.

“Temps critiques”, 68, 12-14.

Termomeccanica (Az.), 25, 46.

Terranova C. 12, 372.

Terzi G., 4-5, 265-266.

“Théorie Communiste”, 26-27, 112-133.

Toninello A., 12, 358-360.

Trapanaro M., 16-17, 202-208.

Trempas, 50-51, 5-6.

“Tribune Anarchiste Communiste”, 13, 1-8.

Trifon N., 63, 28-35.

TRT Philips (Az.), 47, 31.

<Ufficio del MPAIAC di Algeri>, 26-27, 178-179.

“Umanità Nova”, 26-27, 65-66; 66-69. 50-51, 15-17.

Una bocca del movimento anarchico, 26-27, 139-140.

Una compagna, 32, 21-22.

Una compagna abruzzese, 67, 7.

Una compagna nel dubbio, 67, 8.

Una compagna tedesca, 37, 5.

Un’anarchica presente a Trino, 55, 6-7.

Un compagno, 25, 40-42. 36, 4. 39, 9. 34, 19.

Un compagno detenuto, 20, 93-97.

Un compagno detenuto a Nuoro, 20, 115-116.

Un compagno di Rebibbia, 22, 200-202.

Un compagno prigioniero, 18, 349.

Un compagno spagnolo, 28, 213-216.

Un gruppo di compagne – Messina, 31, 20.

Un gruppo di compagni vittime del sistema violento e repressivo, 4-5, 262-263.

Un gruppo di detenuti della Giudecca, 30, 15.

Un gruppo di prigionieri di Pianosa, 26-27, 156.

Un gruppo di Proletari Prigionieri, 25, 43-44; 53-59. 28, 199-206.

Union Carbide (Az.), 48, 17.

“Unità anarchica e Unità di classe” , 15, 185-187.

Un Mordicant, 73, 45-47.

<USI>[Unione Sindacale Italiana], 22, 192-194.

“Utopie”, 4-5, 215-217.

Valastro O., 48, 21-23. 52, 6; 11-12. 53-54, 33. 56, 92-94.

Vanzetti B. 63, 36-40.

“Vejo Topo”, 48, 18-20.

Veleff, 9, 182-183.

Venturino P., 70, 44-48.

Verdi, 63, 10-15.

Vicinelli, 12, 371.

“Vis”, 53-54, 23.

Vista A., 13, 61-62.

Volvo (Az.), 4-5, 244-247; 247-248.

Wajnsztejn J., 67, 25-33.

Weir, Jean, 4-5, 234-237; 241-243. 57, 33-40.

Wild Cat, 70, 16-18.

Willis Liz, 10-11, 277-290.

<Wimmin’s Fire Brigade>, 47, 10-11.

<Workers for Proletarian Autonomy and Social Revolution>, 45, 19-24.

Xiaoping D., 66, 1-2.

Xiling L., 59, I-IV.

Xtra!, 38, 15-16.

Yartchuk E., 15, 149-150.

Zerzan J., 8, 94-106. 65, 26-42. 73, 17-22. 74, 31-37.

Zibardi Maria, 74, 38-44.

Zicchitella M., 10-11, 306-307.

Indicazioni geografiche

Acri (Cosenza), 29, 318-319.

Alcamo Marina (Trapani), 21, 159-170.

Alcamo (Trapani), 7, 1-4.

Algeri (Algeria), 26-27, 178-179.

America Latina, 3, 172-173. 43, 35-37. 58, I-II. 59, 21-29.

Ankara (Turchia), 53-54, 43.

Argelato (Bologna), 12, 371.

Argentina, 6, 322. 10-11, 314-315. 58, II-IV.

Armagh (Irlanda del Nord), 32, 19-20. 49, 32.

Armenia, 62, 5-9.

Ashburn (Georgia), 49, 20.

Asinara (Isola dell’) (Sassari), 15, 168-173. 18, 357-359. 23-24, 255-257; 257-259. 30, 4. 36, 4.

Atene (Grecia), 46, 23. 49, 31.

Australia, 47, 17. 48, 28.

Austria, 49, 7.

Aversa (Caserta), 4-5, 253-256; 262-263.

Avezzano (L’Aquila), 19, 29-33.

Babilonia, 38, 15-16.

Bagnoli (Napoli), 47, 22.

Barcellona (Catalogna), 4-5, 219-220.

Barcellona [Pozzo di Gotto] (Messina), 8, 126-128.

Bari, 45, 29.

Basilea (Svizzera), 46, 17.

Beirut (Libano), 60, 12-21.

Belfast (Irlanda del Nord), 32, 19-20.

Belgio, 35, 21. 45, 2-3; 5. 49, 20.

Bengasi (Libia), 64, 39-46.

Bergamo, 62, 1-9.

Berlino (Germania), 36, 22. 38, 17-18. 70, 7-15.

Berna (Svizzera), 28, 231-232.

Bhopal (India), 48, 17.

Birmingham (Gran Bretagna), 48, 28.

Bogotà (Colombia), 49, 15.

Bois d’Arcy (Francia), 47, 17.

Bolivia, 45, 18. 58, VIII-X. 59, 21-29.

Bollate (Milano), 46, 16.

Bologna, 12, 321-328. 15, 142. 18, 346-349. 19, 1-2. 23-24, 233-237. 28, 236-238. 30, 5-6; 5. 46, 11. 47, 13.

Bolzano, 47, 31. 49, 4.

Bosnia, 73, 14-15.

Brasile, 59, 21-29.

Brixton-London (Gran Bretagna), 36, 3. 38, 15-16. 49, 2-4; 15.

Brunschwick (Germania), 46, 11.

Bruxelles (Belgio), 47, 28-29. 48, 12.

Buffalo (USA), 13, 11-23.

Bulgaria, 49, 4.

Burgos (Spagna), 26-27, 191.

Burundi, 47, 26-27.

Cairo (Egitto), 49, 28.

Calabria, 20, 123-124. 70, 1-6.

Calenzano (Firenze), 12, 361-362.

Caorso (Piacenza), 49, 15; 32.

Cartagena (Spagna), 2, 97-105.

Casalbertone (Roma), 19, 11; 70-71. 20, 106-109.

Caserta, 49, 26.

Cassino (Frosinone), 13, 56-57.

Castiglione delle Stiviere (Mantova), 22, 231.

Catalogna, 12, 363-364.

Catania, 23-24, 289-292; 298-299. 25, 1-2. 29, 309-310. 39, 6. 45, 9-11; 10-11. 46, 2; 23. 47, 2-3; 23. 49, 16-17; 20; 31. 53-54, 37-38.

Catanzaro, 32, 13.

Cesano Boscone (Milano), 48, 12.

Chernobyl (Ucraina), 53-54, 25-28.

Chicago (USA), 48, 28.

Cile, 49, 26; 32. 53-54, 8-12. 59, 21-29.

Cina, 19, 38. 26-27, 83-98. 49, 15. 59, I; I-IV; IV-V; V-VIII. 66, 1-2; 3-6; 7-11; 12-15.

Cisgiordania, 60, 12-21.

Cogliate (Milano), 49, 26.

Colombia, 59, 21-29.

Comiso (Ragusa), 40, 20-26. 41, 5-12; 13-16; 38-39; 40. 46, 20. 47, 9. 49, 15. 52, 20-21.

Cosenza, 20, 123-124.

Cremona, 49, 7.

Crosroad-Johannesburg (Sud Africa), 46, 32.

Cuneo, 18, 355-356. 21, 176-177. 23-24, 293-294. 25, 53-59. 28, 220-224. 36, 30. 56, 58-69.

Ecuador, 45, 18. 48, 17. 59, 21-29.

Enna, 33, 27-30.

Europa, 15, 165. 37, 5. 45, 2-3. 47, 21-22. 56, 58-69. 60, 12-21. 63, 10-15.

Euskadi (Spagna), 3, 154-157; 157-158; 159-162; 162-170. 26-27, 175-177. 29, 300-308; 318-319. 48, 17. 49, 31.

Favignana (Isola la) (Trapani), 12, 372. 14, 125-126. 26-27, 186-191.

Firenze, 10-11, 299-302. 14, 127-128. 15, 129-135. 16-17, 217. 23-24, 336-338. 30, 6. 34, 13. 36, 18-21. 49, 31.

Fleury-Merogis (Francia), 47, 17.

Foggia, 39, 9.

Forlì, 12, 382. 16-17, 302-303. 23-24, 242-245. 30, 16. 32, 18.

Fossombrone (Pesaro e Urbino), 18, 356. 37, 13-14; 15-17; 29-30.

Francia, 8, 82-86. 45, 2-3. 46, 16. 47, 22; 26-27. 48, 6; 9; 12; 17; 23; 31. 49, 7; 28; 31. 50-51, 26-28. 55, 2.

Francoforte (Germania), 49, 15; 32.

Fribourg (Svizzera), 60, 46-56.

Galles, 49, 7.

Garbagnate Milanese (Milano), 46, 16; 26.

Gattinara (Vercelli), 36, 10-17.

Gaza (Palestina), 60, 12-21.

Gdansk (Polonia), 7, 18-33.

Genova, 16-17, 313-317. 32, 12. 35, 15-16. 48, 31.

Germania, 1, 58-61; 61-63; 63-64. 4-5, 257-258; 259-260. 9, 139; 169-179. 13, 40-41. 14, 90-98. 15, 136-137. 16-17, 266-289. 20, 116-117. 22, 195-199; 203-205; 205. 25, 31-36. 36, 22. 37, 5; 6-7. 38, 23-24. 45, 2-3. 49, 4; 5; 15; 31. 63, 10-15.

Giappone, 10-11, 291-292. 49, 15; 31.

Gran Bretagna, 4-5, 234-237; 237-241; 241-243. 6, 310-311. 46, 17; 28-29; 30. 47, 17; 31. 49, 2-4; 7. 55, 2; 24-27.

Grecia, 19, 72. 48, 17. 49, 3; 13. 50-51, 5-6. 53-54, 25-28. 58, 43-48.

Grisolia (Cosenza), 53-54, 37-38.

Grottaglie (Taranto), 15, 143-144; 185-187. 18, 342-345.

Guatemala, 49, 9-10. 59, 21-29.

Handsworth (Gran Bretagna), 49, 2-4.

Irak, 70, 7-15; 16-18.

Iran, 26-27, 112-133. 55, 2; 21-23.

Irlanda del Nord, 3, 172-173. 8, 107-112. 38, 12-14. 46, 32. 49, 32.

Irlanda del Sud, 9, 153.

Israele, 56, 58-69. 60, 12-21. 62, 43-45; 43-45.

Italia, 6, 321-322. 18, 350-351. 41, 38-39. 46, 17. 47, 17. 48, 12; 17; 20; 31. 49, 31. 57, 33-40.

Johannesburg (Sudafrica), 46, 32.

Kirkby (Gran Bretagna), 14, 106-114.

Kronstadt (Russia), 40, 6-12.

Kuwait, 70, 7-15.

La Spezia, 25, 46.

Leningrado (Russia), 62, I-VIII.

Libano, 56, 58-69. 60, 12-21.

Liverpool (Gran Bretagna), 14, 106-114.

Livorno, 6, 327. 13, 63-64. 16-17, 217; 289; 295-296. 19, 61-62. 20, 97. 22, 229.

London (Gran Bretagna), 36, 3.

Los Angeles (USA), 69, 24-27.

Lucania, 20, 123-124.

Lussemburgo, 45, 2-3.

Madrid (Spagna), 10-11, 277-290. 32, 5-7. 48, 17.

Malta, 49, 32.

Managua (Nicaragua), 59, 29-31.

Marassi (Genova), 16-17, 313-317.

Marche, 19, 38-39.

Marino del Tronto (Ascoli Piceno), 49, 21.

Marocco, 26-27, 175-177.

Marsiglia (Francia), 49, 26.

Massa Carrara, 20, 105. 26-27, 152. 33, 24-25. 35, 22-24.

Maze (Irlanda del Nord), 38, 12-14.

Medio Oriente, 30, 7-8. 70, 1-6.

Messico, 1, 25-37. 58, XI-XII. 59, 21-29.

Messina, 18, 353-354. 23-24, 309-328. 31, 20.

Metz (Francia), 47, 17.

Milano, 8, 72. 9, 166-169. 13, 45; 61-62; 62. 15, 136-137. 16-17, 208-210. 19, 26-28. 32, 13. 34, 24-25. 36, 26-28. 37, 3-4; 8-11; 18; 19. 39, 5. 45, 4-5. 47, 9. 48, 20; 23; 28. 49, 7; 14-15; 26; 30. 50-51, 39-40. 58, 17-24.

Militello val di Catania, 21, 181-182.

Moabit (Germania), 29, 281-296.

Modena, 18, 359-361.

Monaco (Germania), 30, 5-6.

Mons (Belgio), 45, 5.

Montalenghe (Torino), 49, 31.

Montalto di Castro (Viterbo), 49, 32.

Montauban (Francia), 48, 3.

Montelupo Fiorentino (Firenze), 4-5, 264-265.

Monza (Milano), 48, 9.

Mosca (Russia), 62, I-VIII.

Napoli, 12, 364. 23-24, 307-308. 33, 20-23. 46, 25.

New York (USA), 47, 6.

Nicaragua, 50-51, 41-42. 55, 2; 3-5. 59, 21-29; 29-31. 63, 28-35.

Nimega (Olanda), 35, 20-21.

Nimes (Francia), 48, 3.

Nizza (Francia), 47, 17.

Novara, 18, 349. 50-51, 18-25.

Nuoro, 20, 115-116; 122-123. 26-27, 153-155.

Nuova Zelanda, 49, 7.

Olanda, 35, 20-21.

Oristano, 6, 326-327.

Padova, 47, 9.

Palermo, 4-5, 263-264. 22, 195-199. 25, 31-36. 49, 30; 32. 50-51, 30-31.

Palese di Bari (Bari), 25, 62.64.

Palestina, 3, 172-173. 56, 58-69. 62, 43-45.

Palmanova (Udine), 18, 346-349.

Palmi (Reggio Calabria), 31, 18-19; 20. 36, 5-9.

Parigi (Francia), 13, 1-8. 30, 5-6. 45, 18. 47, 31. 48, 17. 49, 4; 7; 26. 50-51, 26-28.

Parma, 29, 270-284. 30, 12-13; 13-15. 31, 25.

Pekino (Cina), 66, 12-15.

Perù, 45, 18. 53-54, 32. 58, IV-VI. 59, 21-29.

Perugia, 22, 231-232. 47, 9.

Pescara, 28, 253-255.

Pianosa (Isola della) (Livorno), 6, 323-324; 324-326. 21, 180. 26-27, 156; 179-185. 36, 29.

Pietroburgo (Russia), 28, 231-232.

Pisa, 15, 165-168. 16-17, 202-208. 47, 9. 55, 19-20.

Platì (Reggio Calabria), 49, 4.

Poggioreale (Napoli), 23-24, 307-308.

Polonia, 7, 18-33. 10-11, 313-314. 32, 10-12. 56, 46-57.

Porto Azzurro (Livorno), 9, 186-189.

Portogallo, 3, 129; 129.142; 170-172. 19, 34-37. 45, 2-3.

Porto Marghera (Venezia Mestre), 10-11, 249-252.

Potenza, 23-24, 297-298. 49, 32.

Pozzuoli (Napoli), 16-17, 319.

Priolo (Siracusa), 47, 17.

Puglia, 4-5, 251-252.

Queensland (Australia), 47, 17.

Ragusa, 10-11, 319-320. 39, 7. 53-54, 39-40.

Ravenna, 10-11, 302-306.

Rebibbia (Roma), 22, 200-202. 25, 37-39. 26-27, 160-161. 49, 3.

Rimini, 48, 8.

Roma, 15, 160. 16-17, 301; 311-313. 18, 328-331; 345. 19, 42-43. 20, 83-85; 85; 103-105; 136. 22, 185-187. 25, 40-42. 34, 19. 37, 5. 45, 29. 49, 20.

Rovate (Varese), 46, 16.

Rovigo, 48, 28.

Ruhr, 45, 27.

Russia, 9, 157-158. 21, 173-175. 28, 230-231.

S. Gemignano (Firenze), 22, 230.

S. Gennaro Vesuviano (Napoli), 49, 7.

S. M. Capua Vetere (Caserta), 4-5, 256-257.

Salento, 49, 30.

Saõ Bernardo, 58, VI-VIII.

Sardegna, 21, 171-172. 38, 25-30. 45, 28-29. 47, 16-18. 70, 1-6; 19-22; 22; 23.

Scozia, 9, 155.

Segovia (Spagna), 43, 26-30.

Sicilia, 7, 1-4. 15, 151-152. 21, 159-170. 23-24, 289-292. 26-27, 102-109. 33, 27-30. 45, 10-11. 70, 1-6.

Siracusa, 23-24, 252-254. 47, 17. 49, 15.

Siria, 56, 58-59.

Sofia (Bulgaria), 49, 4.

Spagna, 2, 97-105. 3, 154-157; 157-158; 159-162; 162-170; 172-173. 4-5, 218-219; 219-220; 220-223; 223-227; 228-233; 249-250. 6, 273-282. 7, 39-49. 9, 142-145. 10-11, 277-290. 12, 330-345. 22, 199; 206. 26-27, 82; 175-177. 28, 217-219. 29, 285-290; 318-319. 40, 6-12. 48, 17. 49, 31.

Stammheim (Germania), 1, 63-64. 15, 137-138; 138-139; 139-140; 141-142.

Stoccarda (Germania), 1, 63-64.

Strambino (Torino), 49, 31.

Strasburgo (Francia), 12, 365-370.

Sud Tirolo, 9, 151-153.

Sudafrica, 48, 20. 49, 4; 31. 60, 12-21. 66, 44-49.

Svizzera, 15, 161-162.

Tarascona (Francia), 48, 3.

Ticino (Svizzera), 15, 161-162.

Tokio (Giappone), 47, 6. 49, 31. 53-54, 13-17.

Tor Cervara (Roma), 47, 31.

Torino, 9, 166-169. 13, 49-52. 23-24, 294-295. 25, 28-30. 28, 193-194; 243-244. 45, 8. 46, 3-5; 23. 48, 17; 29. 49, 14-15; 20. 50-51, 32-33.

Toscana, 7, 50-55. 13, 40-41. 15, 129-135. 47, 9.

Tottenham (Gran Bretagna), 49, 2-4.

Toulouse (Francia), 48, 3; 6.

Trani (Bari), 18, 380. 23-24, 299-307. 25, 59-61. 26-27, 152-153; 158-160. 29, 314-317; 317-318. 31, 24-25. 33, 9. 34, 7-11; 12-13.

Trapani, 45, 10-11.

Trino Vercellese (Vercelli), 55, 6-7; 30.

Tripoli (Tripoli), 64, 39-46.

Ucraina, 40, 6-12.

Udine, 47, 13.

URSS, 26-27, 83-98. 62, I-VIII. 63, 10-15. 65, 1-8.

Uruguay, 10-11, 314-315.

U.S.A., 4-5, 268-271. 8, 94-106. 10-11, 316-319. 26-27, 110-111. 46,16; 23; 25. 47, 6; 21-22. 48, 12. 49, 28; 8-9. 50-51, 41-42. 53-54, 24. 56, 58-69. 63, 10-15. 64, 39-46. 65, 1-8. 70, 16-18.

Utrecht (Olanda), 20, 118-121.

Vancouver (Canada), 47, 10-11.

Varsavia (Polonia), 7, 18-33. 42, 29-38. 43, 5-19. 44, 12-19.

Vaticano, 48, 48, 20.

Venezia, 30, 15. 47, 9. 49, 4.

Venezuela, 45, 18.

Vercellese, 49, 13.

Vicenza, 45, 27.

Viña del Mar (Cile), 49, 32.

Vitoria (Spagna), 9, 142-145.

Voghera (Pavia), 49, 32. 50-51, 37-38.

Waldheide (Germania), 45, 29.

Winterthour (Svizzera), 48, 9.

Witten (Germania), 46, 11.

Zurigo (Svizzera), 9, 181-182; 182-183; 183-186. 15, 162-164. 30, 23-24.

Elenco per ordine alfabetico dei libri recensiti

(Il nome dell’autore della recensione si trova tra parentesi.

I numeri finali di ogni titolo indicano il primo il fascicolo della rivista dove si trova pubblicata la recensione, il secondo le pagine)

AA.VV., Ai compagni su: capitalismo, ristrutturazione e lotta di classe, Firenze 1975. (* [Alfredo M. Bonanno]). 4-5, 252.

AA.VV., Bakunin cent’anni dopo. “Atti del Convegno internazionale di studi bakuniniani”, Milano 1977. (AMB [Alfredo M. Bonanno]). 18, 350-351.

AA.VV., I nuovi padroni. Atti del Convegno Internazionale sui nuovi padroni, Milano 1978. (AMB [Alfredo M. Bonanno]). 26-27, 145-146.

“An. Archos”, Rivista trimestrale, anno I, n. 1, gennaio-marzo1979: Società e Stato, Torino 1979. (* [Alfredo M. Bonanno]). 26-27, 146-148.

Argenton A., La concezione pedagogica di un classico dell’anarchismo: William Godwin, Bologna 1977. (* [Alfredo M. Bonanno]). 15, 156-157.

Aroldi C. E., L’essenza dell’anarchismo, Ragusa 1979. (* [Alfredo M. Bonanno]). 28, 229-230.

Avrich P., Gli anarchici e la rivoluzione russa, Milano 1976. (* [Alfredo M. Bonanno]). 13, 44.

Avrich P., L’altra anima della rivoluzione. Storia del movimento anarchico russo, Milano 1978. (AMB [Alfredo M. Bonanno]). 21, 173-175.

Bakunin M. A., Gli orsi di Berna e l’Orso di Pietroburgo, Firenze 1979. (* [Alfredo M. Bonanno]). 28, 231-232.

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Prima edizione ottobre 2000
Biblioteca di “Anarchismo” – 4